27 July 2024

Dove vanno a sposarsi gli stranieri in Italia? Ce lo dice l’osservatorio di BWI

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Amalfi, la più amata dagli stranieri

Dal report stilato dall’Osservatorio Italiano Destination Wedding Tourism, presentato ieri a Bologna nell’ambito dell’apertura del Buy Weddng in Italy, V edizione, emergono molti dati e statistiche, utili a capire l’andamento di questo promettente segmento di mercato per l’incoming.
Dall’analisi dei dati emerge che Amalfi (13,3%) è considerata la destinazione idealmente più interessante/appetibile, seguita dalla Toscana (11,7) e da una più generica Costiera Amalfitana con il 10,4%. Seguono poi Venezia (9,2%), Firenze (8,3%), la Puglia con il 7,3%, il Lago di Como con il 7,1%, Rom con il 5,9%. Poi, ancora: Ravello con il 4% e Capri con il 3,2%.
I territori regionali che assorbono, nel 2019, la maggior quota di wedding tourism sono soprattutto tre: la Toscana con il 25,6% del mercato, seguita dalla Campania (15,3%) e dalla Lombardia con un market share pari al 14,3%. Insomma tre regioni si aggiudicano il 55,2% della “torta”. Sono interessanti, comunque, anche le quote del Veneto (8,2%), del Lazio (7,2%) e della Puglia (6,1%), mentre con percentuali nettamente inferiori si piazzano la Sicilia (3,3%), la Liguria (3,1%), il Piemonte (2,7%), l’Umbria (2,6%), il Friuli Venezia Giulia (2,5%) e la Calabria con il 2,1%. 

 

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E punta i riflettori su alcune sfide imprescindibili: gestire l’impatto ambientale dell’uomo e il suo effetto sul settore dei viaggi, sviluppare nuovi paesi e nuovi business - come quello delle crociere - crescere nel settore cargo.\r\n«Il turismo e il viaggio sono un prodotto lifestyle fenomenale, diverso da ogni altro, capace di portare pace, amicizia e valori positivi - afferma Michael Gaebler, ceo e fondatore dell'azienda specializzata nella rappresentanza di compagnie aeree, destinazioni turistiche e servizi del mondo del turismo -. Credo che il turismo sia un’industria meravigliosa e che Aviareps comunichi al meglio tutta questa bellezza.\r\nAll’inizio degli anni ‘90 il mio background nel management dell’aviazione mi ha mostrato quali fossero le sfide delle linee aeree dal punto di vista internazionale per avere il potere, le dimensioni, la specializzazione necessaria e la penetrazione del mercato. Ho offerto questi servizi ai miei clienti e nel 1994 è nata Aviareps, che oggi è l’unica vera organizzazione internazionale nel settore del turismo, non è un franchise, né un’alleanza. Allora c’era tanta competizione, ma noi volevamo essere diversi: ci siamo dedicati con passione ai processi di vendita. La vendita è l’elemento al centro della competizione, un fattore imperativo e determinante per il successo».\r\nIl percorso di Aviareps è iniziato con due-tre vettori di medie dimensioni. «Nel giro di 3 anni siamo diventati leader nel mercato tedesco, quindi in quello europeo: volevamo fornire soluzioni alle linee aeree internazionali prive di una struttura di sales marketing ottimale».\r\nPer realizzare il suo progetto Aviareps si è dotata di una intelligence-platform centrale dove condividere le idee migliori provenienti dai diversi paesi e poi adattarle alle diverse realtà. «Formiamo ogni professionista dei nostri team di lavoro. Vogliamo che il nostro staff abbia un approccio imprenditoriale capace di interpretare i valori locali e sappia relazionarsi con la cultura dei diversi paesi».\r\nImportante l’evoluzione della società che, oggi presente in 65 paesi con 70 uffici, ha saputo utilizzare la pausa della pandemia per perfezionare la formazione del suo team ed è cambiata “senza temere il cambiamento”. \r\n«Abbiamo messo a punto il nostro Digital Echosystem perché volevamo favorire lo scambio di conoscenze tra i nostri impiegati, creando momenti di incontro sia di gruppo che 1to1, anche se virtuali. 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