22 December 2025

Umbria, le mille sfaccettature della Valnerina per un turismo slow

L’Umbria al Ttg di Rimini per raccontare e presentare la sua offerta turistica ampia e diversificata capace di intercettare i diversi target interessati, dalla famiglia, alla coppia, al viaggiatore attivo che ama scoprire il territorio, a piedi o in bici, senza rinunciare al buon cibo.

L’Umbria, cuore verde d’Italia, si appresta così a essere sempre più meta ideale per chi è alla ricerca di un territorio da vivere, ricco di sfaccettature, anche in periodi come l’autunno, fascinoso per il suo foliage e i suoi profumi o il Natale quando i borghi si illuminano e regalano emozione pura. La Valnerina è un territorio pieno di suggestioni che anche in un periodo difficile come questo è riuscito a essere fortemente attrattivo per via della “naturale distanza” raggiungendo numeri di affluenza significativi che arrivano dalle diverse realtà locali. La sola Cascata delle Marmore, simbolo riconducibile dell’Umbria e della Valnerina nei primi 15 giorni di agosto ha segnato 85mila visitatori (nel 2019 erano 55mila) che hanno potuto apprezzare la bellezza del luogo nelle 11 ore di apertura quotidiana mentre il Museo delle Mummie di Ferentillo ha registrato 1500 visitatori a luglio con un + 65% di visitatori rispetto all’anno precedente, questo possibile grazie anche all’introduzione del biglietto integrato che permette di visitare oltre alle cascate e il museo anche l’abbazia di San Pietro in Valle.

La Valnerina è anche un territorio ideale anche per chi ama le due ruote. La ex ferrovia Spoleto-Norcia ne è un chiaro esempio, una ciclabile piena di suggestione apprezzata da viaggiatori di tutta Italia e non solo. Recentemente è stato inaugurato il nuovo tracciato della ciclovia del fiume Nera e del percorso ciclabile della Via di Francesco che si sviluppa da Sant’Anatolia di Narco alla Cascata delle Marmore. Il percorso si snoda per una lunghezza di circa 30 chilometri lungo la sponda sinistra del Nera, utilizzando strade minori a bassa e bassissima intensità di traffico, toccando i centri urbani di Scheggino, Ferentillo e Arrone. «L’itinerario – spiega la Regione Umbria – costituisce anche un primo tratto del percorso ciclabile della Via di Francesco di cui si realizza la segnalazione in campo, che si aggiunge a quello pedonale, ampliando l’offerta ciclistica anche nel settore dei cammini. Ora si sta lavorando per completare la ciclovia del Nera verso il Tevere, con la realizzazione dei tratti mancanti Cascata delle Marmore-Terni, Terni-Narni e San Liberato-Otricoli, per i quali la Regione ha già individuato le risorse finanziarie, per proseguire verso Roma con la ciclovia del Sole ora in fase di programmazione a livello nazionale. In ultimo va ricordato che la ciclovia del Nera fa anche parte della rete ciclabile nazionale Bicitalia, definita in collaborazione con il Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) e le altre Regioni, di cui ne costituisce un importante tassello lungo l’asse Civitavecchia-Orte-San Benedetto del Tronto».

Ma la Valnerina è anche sinonimo di religione basti pensare a Cascia o a Norcia. La cittadina famosa per il culto di Santa Rita è meta da sempre di un pellegrinaggio significativo, sono infatti tanti coloro che visitano il santuario tanto che nel solo mese di agosto Cascia è stata al 9°posto tra le città umbre più visitate dagli italiani. E poi come non citare San Benedetto, Patrono d’Europa, a cui è dedicato il cammino omonimo che dalla sua città natia, Norcia, porta a Cassino in un viaggio lungo 300km che per quel che riguarda l’Umbria coinvolge i monti Sibillini e prosegue verso Castelluccio, Cascia e Monteleone di Spoleto, uno dei borghi più belli e caratteristici della Valnerina. Insomma un prodotto di punta parte integrante di quel turismo slow che sempre di più interessa e che fa dell’Umbria una meta da amare.

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Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.\r\n\r\n«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. 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Uno di questi, da mille tonnellate, è stato trasportato 20 anni fa a Milano.\r\n\r\nCostruire nel museo un padiglione che lo contesse e sorreggesse non è stato facile. - ricorda Iezzi - Oggi la plancia di comando e la suggestiva sala dal ballo del transatlantico sono musealizzate insieme con il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche quest’ultimo fu trasportato a Milano 20 anni fa, abbiamo quindi un doppio anniversario nel settore Trasporti del museo. Nel corso degli anni abbiamo raccolto tante testimonianze e ricordi di chi ha viaggiato a bordo del transatlantico; come quella coppia non più giovane che anni fa entrò nel museo, visitò la parte del transatlantico in mostra e poi mi mostrò un foglio ingiallito ripiegato: era un biglietto del Conte Biancamano! Marito e moglie avevano viaggiato a bordo e vollero condividere con me tanti ricordi donandomi infine il prezioso biglietto.\r\n\r\nTra i viaggiatori ci sono stati anche personaggi famosi dell'industria italiana come Luigi Lavazza, che andava in Sud America per interessi commerciali. All'epoca l'aereo non era ancora un mezzo efficace: solo nel 1960 la compagnia aerea nazionale si dotò dei grandi aerei per le trasvolate, avviando il declino del transatlantico». Conte Biancamano si trova al museo insieme con oggetti iconici sorprendenti, come la Valigia delle Indie - una locomotiva creata per collegare il Nord al Sud dell’Italia, ovvero Bardonecchia e Brindisi, testimoniando come la tecnologia ferroviaria abbia contribuito all’integrazione del Paese.\r\n\r\nTra i tanti pezzi stupefacenti e in mostra permanente al museo si possono poi ammirare il tram Carrelli del 1928, la suggestiva Nave Scuola Ebe per la navigazione a vela e il catamarano Luna Rossa del team Prada, protagonista dell’America’s Cup del 2013. Grazie alla sua collezione il Museo diventa un luogo dove “viaggiare” è un’esperienza che attraversa mare, terra, aria, spazio e pensiero.\r\nChiara Ambrosioni\r\n\r\n\r\n\r\n ","post_title":"Milano: il Museo Nazionale Scienza Leonardo da Vinci racconta la nascita del concept del viaggio e del turismo","post_date":"2025-12-18T09:30:15+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1766050215000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"504145","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Le Alpes-Maritimes rafforzano il loro posizionamento come destinazione montagna a forte vocazione quattro stagioni e presentano l’offerta invernale 2025/2026, che comprende 15 stazioni sciistiche, 460 km di piste da discesa e 150 km di tracciati per lo sci di fondo, a meno di 90 minuti dalla Costa Azzurra. \r\n\r\nSotto i brand Côte d’Azur France e Pure Alpes, il prodotto montagna del dipartimento si distingue per una combinazione unica di accessibilità, panorama mare-monti, diversificazione dell’offerta e investimenti orientati alla sostenibilità. 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