23 December 2025

Parma, visite guidate “in quota” per ammirare gli affreschi della Chiesa di San Franceso del Prato

A partire da fine novembre e fino a gennaio, ogni sabato sarà possibile ammirare con visite guidate “in quota” salendo sul ponteggio, i ritrovati affreschi dell’abside di San Francesco del Prato nel cuore del centro storico di Parma. Un monumento unico al mondo: per il suo grande valore spirituale e culturale, per le sue linee architettoniche, e per la sua parabola storica singolare, di chiesa trasformata in carcere a partire dall’epoca napoleonica e fin quasi ai giorni nostri.

Un patrimonio assoluto dell’arte gotica italiana che oggi finalmente sta rinascendo grazie a un accurato restauro, restituito alla sua vocazione originaria di luogo di culto e di cultura. Le grandi e maestose arcate furono chiuse e accecate da muri di tamponamento, gli affreschi furono ricoperti da intonaco grigiastro. E ora stanno tornando a nuova vita. Le visite guidate agli affreschi sono un’importante occasione per viaggiare nel simbolismo delle architetture medievali e comprenderne la dimensione immateriale. Un viaggio fisico, certamente, che consentirà di vedere da vicino gli affreschi in particolari originalissimi che è impossibile scorgere da lontano ma anche un cammino che porterà tra le figure iconiche di santi e personaggi illustri fino a giungere al vertice della volta stellata.

Le visite, svolte dai volontari del Santuario di San Francesco del Prato, si svolgono il sabato dalle 10 (prima visita) alle 13 (ultima visita 12.30) e dalle 14.30 (prima visita) alle 18 (ultima visita 17) con turni ogni mezz’ora, nei giorni 25 novembre, 2-9-16-23-30 dicembre-13 gennaio. L’8 dicembre solo alla mattina. La quota di 10 euro a persona andrà a sostenere il restauro della chiesa. Prenotazione online sul sito www.sanfrancescodelprato.it (è consentito l’accesso a persone di età superiore a 11 anni ed è sconsigliato a chi soffre di vertigini o presenta difficoltà motorie. È inoltre obbligatorio indossare scarpe basse, senza tacchi, chiuse e con suola antiscivolo).

Per un evento eccezionale come questo non poteva mancare una “colonna sonora”. Il 3 dicembre al pomeriggio concerto proposto dal Coro Paer mentre per la rassegna “Concerti del Tempo di Natale”, il pomeriggio del 26 dicembre, sotto la direzione artistica di Maddalena Scagnelli, si esibiranno il gruppo strumentale Enerbia e il gruppo vocale Gioia con un programma dedicato al repertorio natalizio europeo. Risuoneranno strumenti di diverse epoche e tradizioni quali cornamusa, piva e piffero legate al mondo pastorale insieme a strumenti medievali come l’arpa gotica e la viella, e strumenti classici come il violino e la chitarra.  Il 6 gennaio 2024, sempre al pomeriggio, con la direzione artistica di Carlo D’Alessandro Caprice è in programma un concerto che vedrà protagonisti l’Orchestra I Musici di Parma, il Coro della Corale Verdi di Parma diretti dal Maestro Claudio Cirelli con la partecipazione del soprano Anta Jankovska e il coro voci bianche della Corale Verdi diretto da Niccolò Paganini, musiche di Verdi, Donizetti, Frank.

 

 

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La visita al prestigioso museo milanese è stata promossa nell’ambito della presentazione di Bit2026: ripercorrere la storia del transatlantico e raccontare l’evoluzione del viaggio come scoperta di contenuti, idee ed esperienze, valorizzando persone e territori, diventa una metafora del concept della prossima edizione di Bit, che sarà un grande produttore di contenuti, con un focus sulla persona. \r\n\r\n«Perché al Museo il viaggio non è soltanto spostamento, - afferma Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti - ma un’idea che attraversa epoche, linguaggi e innovazioni. Un filo conduttore che unisce storie, tecnologie e visioni». Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.\r\n\r\n«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. 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Uno di questi, da mille tonnellate, è stato trasportato 20 anni fa a Milano.\r\n\r\nCostruire nel museo un padiglione che lo contesse e sorreggesse non è stato facile. - ricorda Iezzi - Oggi la plancia di comando e la suggestiva sala dal ballo del transatlantico sono musealizzate insieme con il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche quest’ultimo fu trasportato a Milano 20 anni fa, abbiamo quindi un doppio anniversario nel settore Trasporti del museo. Nel corso degli anni abbiamo raccolto tante testimonianze e ricordi di chi ha viaggiato a bordo del transatlantico; come quella coppia non più giovane che anni fa entrò nel museo, visitò la parte del transatlantico in mostra e poi mi mostrò un foglio ingiallito ripiegato: era un biglietto del Conte Biancamano! Marito e moglie avevano viaggiato a bordo e vollero condividere con me tanti ricordi donandomi infine il prezioso biglietto.\r\n\r\nTra i viaggiatori ci sono stati anche personaggi famosi dell'industria italiana come Luigi Lavazza, che andava in Sud America per interessi commerciali. All'epoca l'aereo non era ancora un mezzo efficace: solo nel 1960 la compagnia aerea nazionale si dotò dei grandi aerei per le trasvolate, avviando il declino del transatlantico». 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