22 June 2025

Il Corno del Renon: in bicicletta con il giovane campione Hannes Alber a 2260 metri

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Hannes Alber

L’altopiano del Renon è un paradiso per gli amanti della bicicletta. Oggi, poi, con la mountain bike a pedalata assistita che grazie a batterie sempre più potenti garantisce la tenuta per tutto il giorno, le passeggiate sono alla portata di tutti, anche di chi non è allenato.
Anche noi abbiamo pedalato sullo splendido altopiano sopra la “conca” di Bolzano, e per farlo ci siamo fatti guidare da un campione, un giocane vicecampione del mondo di MTB downhill, uno di quei temerari che si lanciano già per ripide discese e lottano contro il tempo.
Hannes Alber, classe 2000 (! 7 marzo) è una giovanissima guida, che corre in MTB.

Dopo la III piazza al campionato italiano giovanile nel 2016, due anni dopo è stato convocato in Nazionale per i Mondiali DH e XCO/XCR di Lenzerheide (Svizzera) nel 2018 dove ha sfiorato il titolo a squadre.
«Sono nato a Bolzano, sono un “millenial” e mi è sempre piaciuta la bici – spiega Hannes – ma dopo avere corso su strada, un paio di gare, sono passato alla quiete dei boschi.
Da bambino ho praticato la disciplina dello sci di fondo, poi ho iniziato la discesa in bicicletta.Ho avuto la fortuna di correre subito tutti i Mondiali, perché la prima gara della stagione in Portogallo l’ho vinta, cosa che mi ha fruttato la convocazione in Nazionale. La stagione successiva ho iniziato a fare enduro nel Factory Team Ancillotti. Quest’anno sono tornato a fare la discesa. Correre è “demanding” in termini di fatica, allenamenti e spese, ma se alle prime cerco di sopperire con tanta passione e volontà, alle spese riesco a far fronte lavorando alla Loacker (sì quella dei wafer) facendo la guida come in questo caso, per le escursioni in mbk e, soprattutto grazie ad uno sponsor tecnico, Sanvit di Appiano, che mi aiuta a sopportare i costi anche perché una bici da gara non costa meno di 8mila euro e se tutto va bene può durare due stagioni».
Importante il supporto, soprattutto ad un giocane atleta che promette così bene. Così chiacchierando del più e del meno e dello sport, l’Altopiano del Renon non ha più avuto segreti per noi, grazie a Hannes!
Dal nostro rifugio, il Tann hotel a Collalbo, siamo partiti per un itinerario panoramico che è iniziato con la visita alle interessantissime piramidi di terra, una delle attrazioni dell’altopiano, formazioni geologiche abbastanza rare e inusuali. Poi è stato possibile salire, iniziando a dirigersi verso il Corno, il punto più alto, partendo dai 1200 metri e, scendendo anche un po’, verso il maso di Bad Siess, per poi intraprendere la salita attraverso la pista da slittino “secca” verso l’area del Corno, per raggiungere i 2260 metri della vetta.
La salita mette di fronte i ciclisti o i camminatori a branchi di bellissimi e biondi, oltre che socievoli, cavalli di razza “halfinger” e pacifiche mucche che brucano sugli alpeggi, ignorando ciò che accade all’intorno, abituate come sono agli umani attorno a loro nelle limpide giornate estive.
Obbligatoria, per ritemprarsi, una sosta alla Feltuner Hütte (il rifugio più alto) per un corroborante piatto di pasta asciutta fatta in casa, di kamut, piatto ghiottissimo, per ricaricare le energie prima di scendere verso valle passando per Rosswagen. Il Renon vanta 350 km di sentieri, e noi, con molta calma ne abbiam percorsi, esplorando il meraviglioso territorio, circa 43 dei quali 12 in salita “spinta” percorrendo circa 1200 mt di dislivello.

#altoadige #quellocheamo #suedtirol
Massimo Terracina

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