22 December 2025

Wttc: la riapertura degli Usa porterà contributi miliardari all’economia del turismo

Julia Simpson, ceo di Wttc

Un contributo significativo – e ora più che mai indispensabile – all’industria del turismo: Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, rimarca la valenza della decisione del governo degli Stati Uniti sulla riapertura ai viaggiatori internazionali vaccinati. “La revoca delle restrizioni di viaggio da parte degli Stati Uniti per ripristinare i viaggi transatlantici con l’Unione europea e il Regno Unito è una notizia gradita – non solo per le compagnie aeree in difficoltà, ma per il più ampio settore dei viaggi e del turismo, che è stato decimato dal Covid-19.

Permetterà finalmente alle famiglie di riunirsi, ai viaggiatori d’affari di riprendere gli incontri faccia a faccia e gli eventi, e ai viaggi e al turismo di ritornare, fornendo una spinta importante a queste economie. I visitatori europei negli Stati Uniti hanno contribuito all’economia per più di 35 miliardi di dollari nel 2019, e i visitatori del Regno Unito per più di 11 miliardi di dollari, mostrando quanto sarà critica questa mossa per l’economia della nazione.

“Il Wttc chiede da tempo la riapertura degli Stati Uniti e la nostra ricerca mostra che questa misura potrebbe pompare 198 milioni di dollari indietro nell’economia statunitense ogni singolo giorno. Wttc sostiene con forza che i cittadini completamente vaccinati possano viaggiare liberamente e in sicurezza, indipendentemente dal luogo da cui viaggiano”.

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La visita al prestigioso museo milanese è stata promossa nell’ambito della presentazione di Bit2026: ripercorrere la storia del transatlantico e raccontare l’evoluzione del viaggio come scoperta di contenuti, idee ed esperienze, valorizzando persone e territori, diventa una metafora del concept della prossima edizione di Bit, che sarà un grande produttore di contenuti, con un focus sulla persona. \r\n\r\n«Perché al Museo il viaggio non è soltanto spostamento, - afferma Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti - ma un’idea che attraversa epoche, linguaggi e innovazioni. Un filo conduttore che unisce storie, tecnologie e visioni». Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.\r\n\r\n«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. 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Uno di questi, da mille tonnellate, è stato trasportato 20 anni fa a Milano.\r\n\r\nCostruire nel museo un padiglione che lo contesse e sorreggesse non è stato facile. - ricorda Iezzi - Oggi la plancia di comando e la suggestiva sala dal ballo del transatlantico sono musealizzate insieme con il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche quest’ultimo fu trasportato a Milano 20 anni fa, abbiamo quindi un doppio anniversario nel settore Trasporti del museo. Nel corso degli anni abbiamo raccolto tante testimonianze e ricordi di chi ha viaggiato a bordo del transatlantico; come quella coppia non più giovane che anni fa entrò nel museo, visitò la parte del transatlantico in mostra e poi mi mostrò un foglio ingiallito ripiegato: era un biglietto del Conte Biancamano! 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