17 June 2025

Tenerife: ecco il sentiero della Ruta 040, dal mare alla vetta del Teide

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L’isola di Tenerife ha inaugurato nelle scorse settimane la Ruta 040, un sentiero che consente in un solo giorno di percorrere il dislivello dal mare al Teide, colosso di quasi quattromila metri di altitudine. Si tratta del percorso con maggior dislivello di tutta la Spagna (e tra i più elevati in Europa) e uno degli itinerari più emblematici di tutto il paese.

Il percorso di andata e ritorno conta 27,7 chilometri in salita e 56 chilometri in totale: è ideale sia per la camminata, che permette di completare l’itinerario in circa 12 ore, sia per la corsa, che ne riduce la durata a 4-6 ore. L’itinerario inizia dalla spiaggia di El Socorro, a Los Realejos, e coincide con il sentiero PR-TF 41. I primi chilometri attraversano un ambiente rurale e le pendici delle aree protette di Los Campeches, Tigaigaiga e Ruiz. Un ripido pendio conduce al belvedere della Corona e, poco dopo, a quello di Asomadero. Da lì, è il manto di vegetazione del Parque natural de Corona Forestal a farla da padrone.Arrivati a circa metà strada, la pineta lascia il posto alla macchia d’alta montagna del Parque Nacional del Teide.

Per rendere più completa l’esperienza, l’applicazione Open Trail Races ha sviluppato il GPX del percorso. Attraverso l’app per smartphone Open Trail Races è possibile ottenere il certificato che indica il tempo di percorrenza e il risultato personale nella classifica generale e in quella per categoria.

Ruta 040

La Ruta 040 è un percorso molto impegnativo che richiede un adattamento all’altitudine nonché una significativa resistenza fisica e mentale. L’ascesa può rivelarsi molto pesante se non si è abituati all’altitudine e se non ci si è allenati specificamente; una volta in cima, arriverà quella che per molti sarà la parte più difficile: una discesa di 4000 m, un dislivello negativo importante con forte impatto sulle articolazioni e sui muscoli del corpo. Anche l’idratazione avrà un ruolo cruciale: per questo è stato allestito un punto di rifornimento lungo il percorso e nel rifugio è presente un distributore automatico che funziona solo con monete. Calcolare il consumo di energia e trasportare cibo a sufficienza per reintegrare le calorie perse sarà fondamentale per completare l’itinerario nelle migliori condizioni possibili.

 

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Il protocollo siglato unisce la Regione Toscana, l’Associazione Toscana Rievocazioni Storiche, la Rete del Canto del maggio, il Gruppo delle Infiorate della Toscana, l’Associazione Nazionale Città dei Presepi e le realtà dei Cammini Storici come la Via Francigena, la Via di San Francesco, la Romea Germanica, la Via Medicea, la Romea Strata, il Cammino di San Jacopo e la Via Lauretana. Questa sinergia punta a rafforzare il turismo lento e sostenibile, valorizzando le feste popolari e le radici dei territori minori, in linea con la Legge regionale 11/2025 sulla valorizzazione della “Toscana diffusa”.\r\nMuseo dell'Opificio delle Pietre Dure\r\nL’identità culturale della Toscana si manifesta anche attraverso la capacità di animare ulteriormente i propri musei. A Firenze, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, fino al 13 novembre, propone un fitto calendario di aperture straordinarie con visite guidate gratuite, eventi musicali e percorsi accessibili. Le serate estive, ogni venerdì dalle 19 alle 23 (escluso Ferragosto), sono affiancate da aperture pomeridiane autunnali ogni giovedì (14-18). Le visite sono condotte dai restauratori dell’Istituto e offrono un’immersione nella storia del commesso in pietre dure, della manifattura medicea e delle tecniche di restauro. Saranno proposti anche percorsi specificamente pensati per ipovedenti e non vedenti.\r\nMuseo del vino a Chianciano Terme\r\nUn ulteriore ponte tra cultura materiale e innovazione è infine a Chianciano Terme, Capitale toscana della cultura 2025, dove ha preso vita \"Le macchine del vino\", primo museo privato ad entrare nella rete della Fondazione Musei Senesi. Nato dalla passione di Antonio Mario Zaccheo, cofondatore dell’azienda vinicola Carpineto, il museo raccoglie oltre 180 strumenti per la produzione e conservazione del vino: presse, tappatrici, microscopi, bilance di precisione, antichi tappi e persino un Malligand per misurare la percentuale di alcol. 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La lavanda viene trasformata in olio essenziale (per ottenere una boccetta da dieci millilitri di olio essenziale, occorrono circa due chili di lavanda, pari a cinque metri quadrati di coltura) con estrazione in corrente di vapore, e in parte fatta essiccare, raccolta in mazzetti per poi essere sgranata manualmente e racchiusa in sacchetti confezionati artigianalmente con tessuti ricercati per meglio esaltarne la profumazione. Da vedere, in città, la Basilica minore di San Dalmazio, unica basilica della diocesi di Alessandria, che custodisce bellissimi affreschi opera del pittore Vincenzo Boniforti. \r\n\r\nA metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è il borgo di Giarole, che ospita uno dei più bei castelli della provincia, il Castello Sannazzaro costruito nel 1200 dai conti Sannazzaro Natta e oggi bed and breakfast e dimora storica visitabile, grazie all'accoglienza di Giose e Letizia Sannazzaro. 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