22 December 2025

Slovenia, Aljosa Ota «Nel 2018 giochiamo la carta della cultura»

Oltre ad essere verde, ad ospitare 15 centri termali che da soli hanno portato 76 mila italiani nel 2016, quindi il 24% sul totale degli stranieri, la Slovenia si fa scegliere per le sue città, la cultura che passa attraverso i festival, i musei, gli eventi che infittiscono il calendario, non solo da giugno ad agosto, favorendo anche la necessità di destagionalizzare i flussi in arrivo dal Belpaese. «Nel 2018 il leitmotiv della nostra comunicazione sarà all’insegna della cultura – dichiara Aljosa Ota, direttore dell’ente sloveno per il turismo in Italia -. Abbiamo identificato una serie di prodotti/eventi, in accordo con le singole destinazioni, che diventeranno le giuste occasioni da cui partire per spingere le realtà locali». Ad accorciare le distanze, se mai ce ne fosse bisogno «visto che il 70% degli arrivi dall’Italia raggiunge la destinazione in auto e proviene in maggioranza dal bacino del Nord», sarà il nuovo collegamento ferroviario Venezia – Lubiana. «Secondo le previsioni, da marzo 2018 in poco più di quattro ore sarà possibile raggiungere la nostra capitale. Plus innegabile del nuovo collegamento riguarda la possibilità di prendere il treno direttamente in aeroporto a Trieste, vero hub internazionale per la Slovenia». Ancora una volta l’Italia si conferma mercato di primissimo piano, testa a testa con l’Austria: «se i numeri verranno confermati dal trend dei prossimi mesi, il 2017 sarà decretato il migliore di sempre con un +20% di arrivi in generale. Lo step successivo, cui stiamo già lavorando, vede concentrare tutti gli sforzi sul riposizionamento della nostra offerta turistica a partire della strutture ricettive. Pensiamo sia fisiologico, per le caratteristiche della destinazione, un valore di permanenza media dei turisti attorno alle 3,2 notti. Vogliamo raggiungere 4 o 5 notti in media, puntando su un  target più alto». Antica ricetta, insomma, dal sapore sempre più attuale: «non crescere in modo esponenziale sul numero dei turisti da attrarre, ma puntare sulla qualità dell’offerta».

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