8 novembre 2024 11:52
L’Arabia Saudita ha svelato a Londra, durante il Wtm, i dettagli del suo più recente e strabiliante progetto di sviluppo turistico: Saudi Red Sea, questo il nome, promette qualcosa di mai visto prima: 1.800 km di costa attraverso tre regioni distinte, ognuna con il proprio carattere e la propria natura mozzafiato. Il tutto per un investimento globale da qui al 2030 di 800 miliardi di dollari.
Comune denominatore del progetto che include tre macro aree è il mar Rosso con i suoi coralli e acque ancora incontaminate e una delle più ricche diversità biomarine al mondo.
L’area Nord della destinazione si concentrerà sul lusso e sull’offerta prettamente balneare, e includerà destinazioni di spicco come Neom, Sindalah e Amaala. La regione del Centro ruoterà attorno a Gedda, mettendo in risalto la metropoli e le opportunità leisure al mare, con proposte di fascia media. Il Sud si concentrerà su tradizione, natura e attività culturali.
“La nostra partecipazione al World Travel Market è parte integrante del nostro impegno a mostrare l’approccio innovativo e sostenibile del Regno al turismo – ha commentato il Ministro del turismo e presidente del Consiglio di amministrazione della Saudi Tourism Authority, Ahmed Al-Khateeb -. La nostra rapida crescita e i risultati da record posizionano l’Arabia come una destinazione leader per il turismo e gli investimenti”.
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La decisione viene motivata a causa di “sfide operative” - tra cui l'affidabilità dei motori in condizioni difficili - e a “sviluppi geopolitici” in Medio Oriente.
«Sebbene sia stata una decisione difficile, è quella giusta date le circostanze- insiste il ceo, Jozsef Varadi -. L'ambiente operativo è cambiato in modo significativo. I vincoli della catena di approvvigionamento, l'instabilità geopolitica e l'accesso limitato al mercato hanno reso sempre più difficile sostenere le nostre ambizioni iniziali».
Grandi aspettative
Wizz Air Abu Dhabi - fondata nel 2020 in collaborazione con il partner locale Abu Dhabi Developmental Holding Company - aveva decollato con grandi aspettative, puntando ad un'espansione fino ad arrivare ad operare con una flotta di 100 aeromobili entro 15 anni.
La compagnia aerea ha dovuto affrontare anche le difficoltà derivanti dai conflitti regionali che, oltre a ridurre la domanda dei consumatori, hanno portato a chiusure intermittenti dello spazio aereo e a interruzioni operative. Wizz Air aggiunge che i problemi normativi hanno limitato la sua capacità di “accesso e scala” in alcuni mercati importanti.
«Questi fattori hanno avuto un impatto significativo sulla fattibilità del modello ultra-low-cost di Wizz Air nella regione e sulla sua capacità di ottenere una redditività in linea con le sue attività europee principali» spiega il vettoree.
L'obiettivo è quello di uscire dall'impresa e di concentrarsi sulle attività europee principali, un riallineamento strategico che, a detta della compagnia, offre un maggiore potenziale di crescita e di profitto a lungo termine.
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[post_content] => Un progetto allo studio ormai da anni che potrebbe vedere la luce entro fine 2025: è quello del visto turistico unificato per i sei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) - Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrein, Kuwait e Oman - che semplificherebbe gli spostamenti dei viaggiatori nella regione.
Attualmente, gli Emirati Arabi offrono il visto all'arrivo a 85 Paesi e ai 5 Paesi del Ccg. Anche il Qatar e l'Oman offrono il visto d'arrivo gratuito, a seconda della durata del soggiorno, ai cittadini di circa 100 nazionalità. I visitatori di Bahrain, Kuwait e Arabia Saudita devono richiedere un visto elettronico. Il Kuwait è l'ultimo a fornire un visto elettronico di 90 giorni, disponibile dal 1° luglio 2025.
Il nuovo sistema di visti del Ccg, che ricalca il visto europeo di Schengen, consentirà ai viaggiatori di spostarsi liberamente tra i sei Stati membri con un unico permesso di ingresso. L'obiettivo è quello di incentivare il turismo regionale, incoraggiare soggiorni più lunghi e posizionare il Golfo come destinazione turistica collettiva globale.
Come riporta Travelmole, l'iniziativa rappresenterebbe un passo fondamentale per realizzare le strategie di diversificazione turistica della regione. Semplificando i viaggi transfrontalieri, il blocco spera di attirare un maggior numero di visitatori internazionali promuovendo itinerari multi-paese. I viaggiatori potrebbero organizzare, ad esempio, un viaggio che inizia a Dubai, prosegue a Muscat e termina a Riyadh, senza la necessità di richiedere visti separati.
Secondo i dati pubblicati lo scorso dicembre dal Centro statistico del Ccg, nel 2023 i sei paesi del Golfo hanno accolto circa 68,1 milioni di turisti internazionali. Una cifra che rappresenta un aumento del 42,8% rispetto al 2019. Le entrate totali del turismo internazionale nei Paesi del Ccg sono aumentate del 28,2% alla fine del 2023 rispetto al 2019. Le entrate hanno raggiunto i 110,4 miliardi di dollari.
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Si è concluso venerdì scorso a Roma, presso la sede di Unioncamere, il IV Summit nazionale sull’economia del mare – Blue Forum. Al centro del confronto, la necessità di un nuovo approccio strategico per valorizzare il potenziale della Blue Economy italiana, in vista della pianificazione marittima nazionale 2026–2028.
Durante i tre giorni di lavori, è emersa l'urgenza di costruire una governance più chiara, fondata su semplificazione normativa, investimenti mirati, innovazione tecnologica e valorizzazione del capitale umano. I dati del XIII Rapporto nazionale sull’economia del mare 2025 a cura di Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne - Unioncamere – OsserMare, parlano chiaro: 232.841 imprese, oltre un milione di posti lavoro, e un valore aggiunto pari all’11,3% del PIL. Numeri che confermano il peso crescente del comparto, in particolare nel Mezzogiorno.
“Dobbiamo riconoscere al mare un ruolo centrale nelle strategie economiche nazionali,” ha affermato Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, mentre Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha evidenziato come il settore abbia registrato una crescita del 2% nel numero di imprese tra il 2022 e il 2024, a fronte di un calo generale del 2,4%.
Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci ha ricordato l’importanza della nuova struttura di governo dedicata al mare, mentre Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha definito la Blue Economy “un asset strategico al pari della space economy.” Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo ha sottolineato come “l’Italia sia la terza economia blu d’Europa: ora dobbiamo trasformare questo primato in leadership concreta,” e Raffaele Fitto, vice presidente della Commissione ruropea, ha ribadito l’impegno dell’Ue per uno sviluppo marittimo sostenibile attraverso il Pnrr e riforme strutturali.
(pmf)
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«L’Italia ha un grande appeal a livello internazionale nel settore dell’hotellerie di lusso. Tante le aperture in programma, i brand in arrivo e le novità, che consentiranno al nostro paese di raggiungere il livello che merita e di rispondere a una domanda potenziale che, ancora, non riuscivamo a coprire».
È quanto evidenzia Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality e ideatore della Luxury Hospitality Conference, nel cui ambito è nato il Best Luxury Hotel Awards. Santinato aggiunge poi che «la grande potenzialità del nostro paese è dimostrata dalla recente riapertura dell’Aman Rosa Alpina di San Cassiano, del W Florence di Marriot, del Romeo Roma firmato Zaha Hadid Architects, del luxury boutique Hotel Goethe, sempre nella capitale e di tanti alberghi 5 stelle - anche indipendenti - oltre che l’avvio di numerosi progetti annunciati. Abbiamo ancora molte aree che possono esprimere e cogliere queste opportunità.
Lo ha dimostrato il matrimonio di Bezos in laguna a fine giugno scorso: la meravigliosa Venezia non sarebbe stata scelta se non ci fossero degli alberghi di lusso. Il suo contesto di ospitalità le ha consentito di accogliere 200 ospiti prestigiosi. Questo ci deve incoraggiare a guardare al futuro del nostro sistema: perché il lusso fa da locomotiva e da traino per tutto il resto: laddove arrivano alberghi di lusso si alza immediatamente tutto il livello. Un albergo di lusso è un laboratorio che rilascia sul territorio un valore aggiunto: competenze, esperienze, professionalità… Anche l’arrivo di catene internazionali porta esperienze e know-how.
L’apertura a Firenze del Collegio alla Querce, della statunitense Auberge Resort Collection, dimostra che il nostro paese può esprimere anche nel lusso lo stesso potenziale e ingegno che esprimiamo nella moda, nel design, nella gioielleria e in tutti gli ambiti del lusso. La crescita è costante se si pensa a quanti alberghi hanno aperto e continuano ad aprire: nel biennio 2025/2026 sono annunciate una trentina di nuove aperture. E se in passato la crescita si concentrava solo nelle grandi città turistiche - le big-four Roma, Milano, Firenze e Venezia - oggi le catene internazionali guardano anche a destinazioni secondarie. C’è interesse per le destinazioni leisure e di vacanza: per il mare come per i laghi, quello di Como, il Lago Maggiore e il Lago di Garda, dove sono in via di realizzazione 5 nuovi progetti 5 stelle.
Ritengo sia un ottimo segnale. Faccio questo lavoro da 40 anni e non ho mai sentito il fermento di questi ultimi anni. Il prossimo 30 di ottobre faremo la quinta edizione della Luxury Hospitality Conference, a cui parteciperanno oltre 60 relatori internazionali e nell’ambito della quale verranno conferiti i 10 Best Luxury Awards. È un evento che conferma e testimonia il forte interesse di tutto il settore.
Il premio, un riconoscimento per chi fa bene e uno stimolo per chi vuole fare meglio, è alla sua seconda edizione e ha creato immediatamente una sana competizione che spinge a migliorare, è un incentivo a migliorare la qualità che ha creanto un circolo virtuoso. Avere degli esempi virtuosi è fondamentale, - conclude Santinato - perché anche il settore fa benchmark, si guarda. E l'innovazione, l'evoluzione avviene per emulazione: se vedo qualcuno che fa qualcosa di bello, tendo a copiarlo».
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => Sea Aeroporti ha firmato un Protocollo di collaborazione con la Polizia di Stato per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici. L’accordo si colloca nell’ambito delle iniziative tese al costante e continuo potenziamento dell’attività di prevenzione, promosse dal Ministero dell’Interno, nei confronti delle minacce cyber alle infrastrutture informatizzate di maggiore rilievo per il sistema-paese.
Il protocollo mira a sviluppare una sinergia tra la Polizia Postale e gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate allo scopo di condividere e analizzare ogni informazione utile a prevenire e contrastare attacchi cibernetici o danneggiamenti alle infrastrutture informatiche del gruppo Sea Milan Airports.
Al centro della sinergia la circolarità informativa, con la tempestiva condivisione di informazioni idonee a prevenire e contrastare i cyber attack, la segnalazione di emergenze relative a vulnerabilità, minacce alla regolarità dei servizi di telecomunicazione e l’identificazione dell’origine degli attacchi che abbiano come destinazione le infrastrutture tecnologiche.
Il Questore di Milano Bruno Megale e il Questore di Varese Carlo Mazza hanno sottolineato come “nell’ottica della sicurezza partecipata, questo Protocollo miri a sviluppare una sinergica collaborazione tra la Polizia di Stato e SEA Milan Airports per contrastare e prevenire attacchi cyber a due strutture aeroportuali leader in Europa che vedranno, tra l’altro, un flusso crescente di passeggeri in occasione delle imminenti Olimpiadi invernali 2026”
«Questa collaborazione è un passo importante per garantire la sicurezza, la continuità operativa e la safety dei nostri aeroporti - dichiara Alessandro Fidato, chief operating officer e accountable manager di Sea -. Mettere a sistema competenze, esperienze e tecnologie all’avanguardia, insieme al Centro operativo per la sicurezza cibernetica, garantisce una cultura della prevenzione e consapevolezza nelle nostre organizzazioni».
«La continuità dell’erogazione dei servizi offerti al pubblico e di telecomunicazione, minacciata dai cyber attacchi in continuo aumento, può essere tutelata attraverso una maggiore sinergia nel fronteggiare eventuali situazioni di cris - osservaDirigente del Cosc - Polizia Postale Lombardia Manuela De Giorgi -. Sul fronte della prevenzione, inoltre, un costante interscambio informativo permetterà di perfezionare l‘azione di difesa rendendola sempre più adeguata alle criticità contemporanee, mentre l’attività formativa, curata dagli specialisti della Polizia Postale, consentirà di aumentare la consapevolezza del rischio cibernetico».
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[post_content] => La Sagat, società di gestione dell’aeroporto Pertini di Torino, tira la somme al giro di boa del 2025. Un anno positivo, consolidato dai dati positivi del 2024 e dall’annuncio, pochi giorni fa, di nuovi piani di investimenti di Ryanair. Andrea Andorno, ad di Torino Airport, ha concesso a Travel Quotidiano una breve intervista che sintetizza un andamento che, seppure con fisiologici picchi e flessioni stagionali, è in costante progressione.
«L’anno è partito bene in termini di performance. La winter season si è chiusa con una crescita a doppia cifra che ha superato il 10%, la summer in corso regista un incremento lievemente inferiore allo scorso anno ma comunque positivo, ma solo a settembre potremo fare un bilancio reale. I charter neve fino a marzo hanno dato risultati più che apprezzabili. In novembre poi, ci attendiamo una super crescita che ci fa sperare di avvicinarci sempre più ai 5 milioni di passeggeri annui. Obiettivo non così lontano. Soprattutto se si considera che potremmo assistere con elevati standard di qualità fino a 8/9 milioni di passeggeri».
Ryanair, prima low cost operativa da Caselle – seguita da Wizz Air – ha un ruolo più che significativo nella crescita dell’aeroporto torinese. L’offerta della compagnia irlandese per la prossima stagione sarà molto bilanciata, con incremento di voli sia su scala domestica che internazionale. Alcune sono rotte già servite riformulate secondo frequenze ed orari che vanno maggiormente incontro sia alle esigenze di chi viaggia per lavoro, sia a quelle dei turisti. Voli che permetteranno a un numero ancora maggiore di turisti di visitare Torino e il Piemonte, oltre ad offrire combinazioni di viaggio più comode per chi vi risiede, a vantaggio di un turismo attento ad una crescita della rotta nei due sensi.
Nel segnalare una significativa crescita di destinazioni come Madrid e Siviglia, Andorno afferma: «L’aumento delle frequenze, i nuovi voli attivi dalla prossima stagione e l’arrivo di una nuova macchina dall’ultimo week end di ottobre fanno di Ryanair un partner ormai consolidato con cui abbiamo un dialogo continuo e che cambia numeri dell’aeroporto. Ma noi parliamo con tutti i vettori e l’idea è di ampliare il network».
«Negli ultimi anni è cambiato il modo di viaggiare ad anche l’approccio dell’utenza – conclude Andorno con una visione ad ampio raggio - Gli avvenimenti degli ultimi anni, dal Covid alle crisi politiche, hanno certo influito. Abbiamo perso i voli su Russia e Ucraina, sono cambiati i target, ma la voglia di viaggiare permane. Molti sono ora più orientati a fare una esperienza. E i grandi eventi di caratura internazionale che Torino sempre più organizza e supporta – dal Kappa Futur Festival che ha portato molto pubblico da Olanda e Gran Bretagna, agli Atp Finals, da Artissima a la Vuelta che quest’anno per la prima volta partirà dall’Italia - sono un’ottima vetrina e aprono a più mercati, ma è un trend che deve essere finalizzato e sostenuto tutto l’anno, e che può rivelarsi un invito a tornare.
E forse non è un caso se fra i voli di maggior successo, Sardegna e Sicilia a parte, il grande fenomeno è la Spagna con grande richiesta per Alicante e Madrid. In crescita anche Oporto».
Molti studi dicono che sta cambiando target dei viaggiatori. La terza età è più attiva e dinamica rispetto a qualche decennio fa, chi viaggia per affari ora sceglie più frequentemente i voli low cost e spesso al lavoro unisce qualche giorno di puro svago.
L’ultima grande novità, nel luglio 2024, era stata la ripresa del volo per Istanbul operato da Turkish Airlines che consente di raggiungere in coincidenza oltre 300 destinazioni in Medio ed Estremo Oriente, Africa e Americhe. Andorno non dice di più, ma l’impressione è che qualcosa bolla in pentola e che l’operazione di Ryanair su Torino potrà fare da traino ad investimenti di altri vettori.
(Federica De Luca)
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[post_content] => The Travel Expert, con una rete che sfiora quota 100 Personal travel expert, consolida ulteriormente la struttura organizzativa con l’inserimento di quattro nuove risorse strategiche.
Luigi Porro, ceo e co-founder The Travel Expert, dichiara: “Abbiamo scelto di puntare su un poker di donne, per rispondere ad un’esigenza concreta: gestire con efficienza la crescita in corso da inizio anno sia in termini di volumi sia di penetrazione in nuove aree di business. I dati parlano chiaro: nel primo semestre abbiamo già superato il budget di inizio anno, che prevedeva per il 2025 una crescita del 25%, dopo un già ottimo 2024 che si è chiuso a +65%. Siamo partiti dal commerciale, con l’ingresso di Michela Borellini in qualità di responsabile, per potenziare poi anche l’ufficio rete, il booking e l’amministrazione”.
Professionista con un’esperienza trentennale nel mondo della distribuzione turistica, la nuova responsabile commerciale di The Travel Expert, Michela Borellini, conosce a fondo il settore anche dal punto di vista imprenditoriale. È stata titolare per oltre dieci anni di un’agenzia di viaggi di Varese e, più recentemente, ha coordinato un piccolo network di consulenti di viaggio, gestendo con successo un modello operativo simile a quello di The Travel Expert. La manager risponderà direttamente a Luigi Porro e si occuperà delle strategie di vendita, delle partnership operative e del coordinamento dei fornitori.
L’ufficio Rete si arricchisce con l’ingresso di Isabella Villaca, laureata in Economia del Turismo presso l’Università degli Studi di Perugia, esperta di operation e customer service con esperienza in realtà internazionali come Amadeus e Lastminute.com, e Manuela Lofano, professionista con un background consolidato nel customer service e nella customer retention, a cui si affianca una quindicennale esperienza in ambito programmazione e booking presso importanti tour operator, come Columbus Viaggi e non solo.
A potenziare il reparto amministrativo, infine, è Lesly Gonzalez, giovane professionista con un solido percorso accademico alle spalle, specializzata nella gestione integrata dei processi aziendali. Dopo la laurea in Scienze del Turismo presso l’Università di Milano-Bicocca, ha recentemente conseguito un Master in Tourism Quality Management.
A restituire una fotografia chiara delle dinamiche evolutive di The Travel Expert, contribuiscono anche i dati relativi all’andamento delle destinazioni e delle aree di business nel primo semestre: sul fronte delle destinazioni più performanti, il Giappone si conferma per il terzo anno consecutivo al primo posto per tassi di crescita. Da registrare anche il buon andamento generale delle destinazioni asiatiche ed africane, Egitto incluso, e la sostanziale tenuta degli Stati Uniti, nonostante le iniziali aspettative di calo. Si dimostrano al momento particolarmente in crescita anche i Paesi del Medio Oriente: Emirati Arabi, Qatar, Oman e Giordania.
Il 2025 rappresenta inoltre l’anno di consolidamento di nuovi asset: le vacanze studio, introdotte recentemente, stanno già contribuendo al 5% del fatturato, mentre il comparto business travel e Mice, fino a poco tempo fa non presidiato, rappresenta attualmente tra il 10% e il 15% del volume d’affari complessivo. Soddisfazione infine per Stoviaggio, il brand di The Travel Expert nato dalla collaborazione tra Personal Travel Expert e travel blogger, che uniscono competenze e community per creare viaggi di gruppo tematici, con proposte esclusive e itinerari curati nei dettagli. In parallelo, l’azienda guarda con interesse a ulteriori investimenti in innovazione tecnologica e sviluppo di nuove verticali, con importanti annunci previsti per l’autunno.
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Un traguardo che ha del rivoluzionario nella hospitality industry, quello raggiunto da Viva Maya by Wyndham e Viva Azteca by Wyndham, situati a Playa del Carmen. Non solo sono i primi a essere certificati con il massimo punteggio di sostenibilità nel portfolio Viva Resorts by Wyndham, ma si distinguono anche in un panorama ben più ampio: solo sette resort in America Latina e una cinquantina in tutto il mondo hanno ottenuto lo stesso livello.
Il protocollo Wyndham Green prevede il monitoraggio delle pratiche di sostenibilità adottate nella gestione degli hotel e si compone di cinque step. L’apice è denominato “Expert”. La certificazione avviene dopo analisi rigorose sull’impatto ambientale, l’utilizzo delle risorse energetiche, l’impegno nei confronti delle comunità locali dove in cui gli hotel sono ubicati.
“Questo riconoscimento riflette il nostro reale sforzo verso un modello turistico che rispetta l’ambiente naturale, promuove pratiche responsabili, offre esperienze di qualità senza compromettere il futuro del pianeta”, commenta Erika Sordo, director of marketing and public relations Viva Resorts by Wyndham.
La certificazione “Expert” del protocollo Wyndham Green comprende l’implementazione di programmi di riciclo, l’utilizzo di lenzuola e asciugamani senza cambio giornaliero (con conseguente minor consumo di detergenti e acqua), l’efficientamento dell’illuminazione e dell’aria condizionata, la comunicazione agli ospiti in formato digitale. Vengono inoltre considerate la gestione delle acque reflue, la produzione di energie rinnovabili, l’utilizzo o meno di plastica, la quantità di rifiuti non riciclabili e la sensibilizzazione dello staff.
In linea con questi principi, i due resort di Playacar hanno recentemente ottenuto la Bandiera Blu per la spiaggia e si sono classificati al secondo posto al concorso internazionale di Buone Pratiche Ambientali promosso da Blue Flag, con il progetto Verde Costero: Restauración de Playa con Flora Nativa, a tutela delle dune costiere. Un secondo posto di rilievo considerando la partecipazione di 51 nazioni con oltre 5.000 località candidate.
Il protocollo Wyndham Green prevede parallelamente anche un investimento a favore delle comunità locali, poiché la protezione dell’ambiente non può esulare da quella della società, attraverso iniziative concrete di formazione, educazione e sostegno, per migliorare la qualità di vita delle comunità ed eventuali criticità sociali.
Il massimo livello “Expert” raggiunto da Viva Maya by Wyndham e Viva Azteca by Wyndham alza l’asticella dell’ospitalità sostenibile nei Caraibi messicani e serve da ispirazione per tutta la travel industry, affinché si orienti verso forme di turismo più consapevoli e responsabili.
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[post_content] => Club Med realizzerà un nuovo premium resort a San Sicario Alto, nelle Alpi piemontesi, grazie alla sigla di un accordo con Ream Sgr che prevede l’istituzione e la gestione di un fondo di investimento alternativo.
Il tour operator amplia il proprio portfolio di destinazioni sulle Alpi, ad oggi i resort Club Med sono presenti in 14 destinazioni sulle Alpi italiane, svizzere e francesi.
L’iniziativa riveste un’importanza particolare per il territorio: si tratta infatti di un progetto che contribuirà in modo significativo a elevare la qualità dell’offerta turistico-ricettiva dell’area. Il comprensorio sciistico in cui sorgerà il resort è tra i più estesi d’Europa e già ospita strutture di prestigio come Club Med Pragelato Sestriere.
"L’investimento è un chiaro segnale di impegno verso il territorio e l’economia locale, dove verranno creati più di 500 nuovi posti di lavoro ed un importante indotto per tutte le valli olimpiche. L’Italia offre straordinarie potenzialità, sia in montagna che al mare. Come pionieri, siamo sempre alla ricerca delle migliori destinazioni per offrire esperienze uniche ai nostri ospiti, italiani e internazionali. La partnership con Ream Sgr ci permetterà di rendere concreto il programma di sviluppo previsto nel territorio italiano” dichiara Arnaldo Aiolfi, ad Italia - direttore progetti Sviluppo Europa del Sud e Medio Oriente Club Med.
Rabeea Ansari, ceo Club Med Southern Europe and and Emerging Markets aggiunge: "Nell’anno del 75° anniversario, il nuovo progetto di San Sicario, rafforza ulteriormente il nostro rapporto profondo con questo straordinario paese. I clienti italiani, e in particolare per le famiglie, che rappresentano il 43,4% della nostra clientela, apprezzano sempre di più la montagna. Nel complesso, considerato sia la stagione invernale che quella estiva, il segmento montagna ha registrato in Italia una crescita del business value del 72.4% rispetto all'anno scorso”.
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Oronzo Perrini, direttore generale di Ream Sgr, anticipa poi che la collaborazione potrebbe costituire "l’inizio di un percorso condiviso, con l’obiettivo di sviluppare ulteriori iniziative in sinergia, capaci di generare valore per gli investitori, per i territori e per le comunità locali."
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