22 December 2025

Nel turismo stipendi ancora troppo bassi. Anche durante il boom

Turismo e stipendi. Che questa forma di capitalismo fosse una specie di machismo pervaso dall’ossessione del profitto era già assodato. Ma che le maglie di un sistema senza regole (se non quello del profitto anche ingiustificato) diventassero ancora più strette, relegando il lavoratore come una sorta di suppellettile fastidioso, ancora non l’avevamo visto. Certo l’avevamo previsto dalle colonne di questo giornale, ma ora le cose stanno peggiorando in modo quasi irrimediabile.

In un bell’articolo di Repubblica.it, firmato da Rosaria Amato e Andrea Gatta, si analizza attraverso una breve indagine, il rapporto di lavoro nel settore. E nella fattispecie nell’albergo. Ne esce un quadro disperante. Il prezzo medio di una camera in Italia è passato da 100 a 300 euro nel giro di pochi giorni. La cameriera intervistata prende i suoi 8 euro all’ora dal 2019. Secondo la signora che vive ogni giorno questa situazione nel turismo ci sono mille forme di precariato. E ognuno applica la sua.

Ma c’è un passaggio che mi preme riprendere per intero: “Se i datori di lavoro pagano poco, non rispettano i contratti, fanno fare gli straordinari e non li retribuiscono, perché un giovane dovrebbe scegliere questo lavoro?”. Esattamente: perché dovrebbe scegliere un lavoro dove gli orari non contano, lo stipendio è sempre lo stesso e vira verso il basso, i contratti spesso non vengono rispettati? Il lavoro è una forma di pendolo economico che prevede un giusto rapporto fra il fare e il ricevere. Se questo rapporto è sbilanciato da una parte, cioè quella del fare, allora non è più lavoro: è sfruttamento.

Giuseppe Aloe

 

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Un luogo simbolico, set anche di numerosi film nazionali e internazionali, che ora entra in una nuova fase grazie all’investimento di Th Group.\r\n\r\nAd aprire i lavori è stato Graziano Debellini, fondatore e presidente di Th Group, che ha ricordato come la ristrutturazione sia stata guidata da una visione strategica capace di integrare il valore storico dell’hotel – ripercorso anche nel volume curato da Alberto Beggiolini – con una lettura contemporanea delle esigenze del territorio. Th punta a rendere il Parc Hotel Des Dolomites un motore di rivitalizzazione per l’intera valle: «Siamo leader nella ricettività in montagna e auspichiamo che, oltre alle Olimpiadi, anche questa struttura possa rappresentare un’occasione di riscatto per tutta l’area. Partiremo con nove mesi di apertura, con l’obiettivo di arrivare a un’apertura annuale, per riportare vita nei paesi e incentivare la presenza dei giovani. 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Cdp sostiene operazioni di acquisizione e rilancio delle strutture, e ha annunciato la creazione di un nuovo fondo dedicato alle iniziative che richiedono nuovi investimenti, oltre a un fondo specifico per il turismo dei giovani.\r\nRipensare la montagna\r\nGiulio Lattanzi, direttore generale del Touring Club Italiano, ha posto l’accento sulla necessità di ripensare il prodotto montagna oltre la stagionalità invernale, anche per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni: «La montagna sta vivendo un segnale di crescita importante. Il cambiamento climatico ci impone di immaginare un’offerta più ampia, capace di creare un’economia continua e rigenerativa».\r\n\r\nMolto atteso l’intervento del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, che ha ricordato il ruolo centrale dello sport come fattore sociale: «Dove c’è sport, c’è migliore qualità della vita, e i dati lo confermano. 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