20 May 2024

Milano alza del 50% la tassa di soggiorno su affitti brevi e b&b

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Non c’è solo la legge di bilancio, che nelle sue bozze punta a incrementare la cedolare secca per le locazioni brevi dal 21% al 26%. A Milano si pensa a contenere il proliferare senza limiti dell’offerta extralberghiera anche tramite l’aumento della tassa di soggiorno. Il comune, riporta il Corriere della Sera, ha infatti appena deciso di aumentare il prelievo da 3 a 4,5 euro per case e appartamenti vacanze, affitti brevi, bed & breakfast, locande, foresterie e affittacamere. Il rincaro, per gli hotel da 1 a 3 stelle, si ferma invece ad appena a 50 centesimi.

L’incremento, a parità di flussi turistici, permetterebbe nel 2024 di far incassare a Palazzo Marino 5 milioni in più, per un totale di 60 milioni di euro. Ma la cifra potrebbe anche salire ulteriormente, visto che la delibera prevede la costituzione di una task force dedicata a individuare gli evasori, soprattutto nel comparto degli affitti brevi. Il comune di Milano ha poi inoltrato richiesta al governo di poter innalzare il tetto della tassa, che al momento è di 5 euro per tutte le destinazioni italiane, con la notevole eccezione di Roma (un limite peraltro già raggiunto dalle strutture meneghine a 4 e 5 stelle) . La proposta è quella di alzare l’asticella a 10 euro, con probabili adeguamenti proporzionali a cascata su tutte le altre categorie ricettive.

L’aumento, stando a quanto dichiarato dall’assessore al Turismo, Martina Riva, si sarebbe reso necessario perché è dal 2017 che a Milano non si ritoccano più i livelli dell’imposta di soggiorno. E allora la città registrava flussi turistici di gran lunga inferiori agli oltre 6,3 milioni di arrivi totalizzati nei primi nove mesi di quest’anno. La promessa del comune è quella che i maggiori introiti verranno utilizzati per finanziare servizi essenziali per il turismo, a partire dal trasporto e dalla sicurezza. Staremo a vedere… 

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