6 November 2025

Le grandi capitali mondiali si ribellano contro la formula Airbnb

Capitali e Airbnb. Negli ultimi anni, diverse capitali europee e non hanno intensificato gli sforzi per regolamentare la crescita incontrollata degli appartamenti turistici e contrastare gli affitti abusivi, con l’obiettivo di tutelare l’accesso agli alloggi e preservare l’armonia del quartiere. La Spagna, insieme ad altre città europee, ha implementato misure per limitare l’impatto degli affitti turistici sul mercato immobiliare.

Barcellona eliminerà i 10.101 appartamenti turistici della città. Le licenze dovranno essere rinnovate entro novembre 2028 e il consiglio comunale è determinato a negare qualsiasi rinnovo.

Allo stesso modo, Madrid ha recentemente annunciato un piano specifico per impedire che gli appartamenti turistici operino in edifici residenziali. Ha inoltre sospeso le nuove licenze nelle zone centrali; inasprito le sanzioni per chi opera senza autorizzazione, con multe fino a 100.001 euro; rafforzato il personale ispettivo; e creato un registro ufficiale delle strutture ricettive turistiche legali per migliorare la supervisione.

Restrizioni e registrazioni

Amsterdam ha recentemente inasprito le restrizioni sugli affitti turistici. Dal 2019, gli affitti di intere case sono stati limitati a un massimo di 30 notti all’anno. Tuttavia, le autorità hanno annunciato che, a partire da aprile 2026, questo limite sarà ridotto a 15 notti all’anno in zone come il centro città e De Pijp. L’obiettivo è quello di vietare completamente il modello Airbnb nelle zone più soggette a stress.

Da parte sua, Lisbona ha introdotto restrizioni in quartieri turistici come Alfama e Bairro Alto, dove la costruzione di nuovi appartamenti turistici è consentita solo in edifici ristrutturati e fatiscenti. Questa politica mira a preservare il tessuto residenziale e a prevenire la gentrificazione nelle zone storiche.

Analogamente, dal dicembre 2017, Parigi ha imposto agli host di registrare i propri immobili prima di affittarli per soggiorni di breve durata, con un limite di 120 giorni all’anno. Questa misura mira a impedire agli inquilini di superare il limite legale e a facilitare il monitoraggio degli immobili in affitto da parte delle autorità.

Infine, a Berlino, da maggio 2016 è obbligatorio un permesso per gli affitti a breve termine di interi appartamenti, consentendo l’affitto di camere solo se il proprietario risiede nell’immobile. Le violazioni possono comportare multe fino a 100.000 euro, con l’obiettivo di controllare il mercato degli affitti e impedire la perdita di alloggi per i residenti permanenti.

Al di fuori dell’Europa, New York ha introdotto la Legge Locale 18 nel settembre 2023, che limita gli affitti di durata inferiore a 30 giorni ai casi in cui l’host risiede nell’abitazione per l’intero soggiorno e non ospita più di due persone. Questa norma ha ridotto drasticamente l’offerta su piattaforme come Airbnb, passando da oltre 22.000 annunci a meno di 5.000 in meno di un anno.

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