19 April 2024

Federalberghi: non possiamo dire ai nostri ospiti di andare a mangiare un panino al parco

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A poche ore dall’entrata in vigore delle nuove misure restrittive volute dal governo per contenere la pandemia, è ancora una volta la voce di Federalberghi a farsi sentire. L’associazione pretende chiarimenti soprattutto in materia di ristorazione, visto che i provvedimenti paiono questa volta essere sul tema persino più stringenti di quelli adottati la primavera scorsa.

Gli albergatori chiedono di sapere con urgenza se e come possono fornire i pasti quotidiani ai propri ospiti: dalla prima colazione al pranzo alla cena”. E’ il quesito che pone alle istituzioni il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando la regola che prevede la possibilità di somministrare pasti solo per gli hotel delle cosiddette zone gialle, mentre nulla dice per le strutture ricettive delle zone arancioni e nelle zone rosse.

Il limite, in vigore da domani – prosegue Bocca – è addirittura più stringente di quanto previsto a marzo e aprile durante il lockdown totale. In seguito alle restrizioni di vario genere (viaggi vietati o sconsigliati, eventi annullati, riunioni solo a distanza…), le strutture ricettive sono peraltro frequentate pressoché esclusivamente da persone che sono costrette a soggiornare fuori casa. Per non parlare del rischio che rimangano a digiuno anche le persone in isolamento presso i cosiddetti Covid-hotel”.

Il presidente di Federalberghi va quindi diretto al cuore del problema: “Forse qualcuno pensa che noi domani dovremmo dire a tutte queste persone di arrangiarsi. Di invitare chi trascorre settimane fuori casa a sfamarsi mangiando il panino seduto su una panchina al parco. Forse qualcuno vuole che gli alberghi chiudano. Ma se è così, è bene che lo dica chiaramente e se ne assuma le responsabilità. In questi mesi difficili, le nostre aziende si sono comportate con grande senso di responsabilità, sopportando pazientemente le avversità e rispondendo prontamente alle richieste di collaborazione provenienti dalla comunità. Riteniamo di non meritare il trattamento che stiamo ricevendo in queste ore. Riteniamo di avere diritto a risposte chiare, tempestive e ragionevoli.”

 

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Questo evento del Fuori Salone ci offre una grande visibilità ed è per noi fonte di orgoglio».\r\n\r\nMarcantonio è un artista che esprime la propria creatività negli oggetti. «Creare per me è una necessità istintiva. È un bisogno e la bellezza mi fa sentire meglio. Amo la natura e cerco di raccontarla nel mio lavoro che oggi si concentra sull’Africa: una terra la cui arte ha originato tanti stili diversi e ha offerto tanta ispirazione con la sua linearità e simbolismo».\r\n\r\n«L’hotel è un luogo sicuro dove è possibile reinventare se stessi ed essere quello che si vuole, essere persone nuove. - aggiunge Sofia Gioia Vedani - Il compito del design è quindi quello di svagare, per alleviare ogni fatica di un viaggiatore e l’albergo, quando possibile, deve offrire i suoi spazi per questa connessione fatta di bellezza. Sempre ricordando l’importante tema della sostenibilità, infatti l’Indigo è stato certificato con tutti i nostri hotel dall’organismo internazionale Dream&Charme».\r\n\r\nÈ un tema sempre in primo piano: «Non solo una consapevolezza, ma un obbligo morale. Noi facciamo la nostra parte» afferma Vedani ed Emma King, head of Premium, Luxury & Lifestyle Design del gruppo Ihg, ricorda: «Proprio in questa direzione uno dei grandi cambiamenti del mercato post-Covid è che non vengono costruiti nuovi hotel, ma si preferisce convertire splendidi edifici già esistenti, riportandoli alla vita. Si tratta di una scelta sostenibile che consente di realizzare progetti unici, dove gli ospiti possono vivere la loro esperienza». In chiusura le parole di Marco Colonna Romano, ceo di Slide: «Slide è nata nel 2002 e ha sempre voluto essere allegra e colorata per incentivare il benessere delle persone, facendole stare bene grazie ai nostri arredi. 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