23 December 2025

Astoi: game is over. Il governo si dia da fare

filippettiAstoi  mette fretta al governo sulla questione degli strumenti legislativi per il turismo. «Abbiamo ascoltato fiduciosi le dichiarazioni del presidente del consiglio Enrico Letta, del ministro per il turismo Massimo Bray e quelle del sottosegretario con delega al turismo Simonetta Giordani, i quali hanno ripetutamente annunciato prima un decreto e poi un pacchetto di interventi studiati per il rilancio del settore» afferma il presidente di Astoi, Nardo Filippetti. «Si parla da mesi, in modo schizofrenico, di un ‘Decreto valore turismo’ ma anche di ‘un set di misure’ in procinto di essere varato. A fronte degli slittamenti registrati day by day e delle crescenti criticità che imprese e lavoratori affrontano quotidianamente in completa solitudine, sollecitiamo l’attenzione delle istituzioni affinché non indugino oltre. Ciò che continuiamo a constatare, ormai con sempre minor stupore – continua Filippetti – è la non volontà e l’incapacità della politica di rendersi conto del valore e del peso economico di un settore che ha tutte le potenzialità per essere il vero – e forse l’unico – driver per l’uscita dalla crisi economica di questo Paese. Ci sono altri paesi, come ad esempio la Spagna, che l’hanno capito da tempo e che stanno facendo del turismo la propria ancora di salvezza. Fino ad oggi il nostro settore, che dovrebbe essere considerato la vera industria nazionale e che è rimasto praticamente il solo a generare ancora occupazione, ha patito l’insensibilità e l’indifferenza di tutti i governi, presenti e passati. In una situazione di crollo dell’economia e di disoccupazione galoppante non è veramente più accettabile rimanere a guardare, mentre il tempo continua a scorrere inutilmente. Altro errore, a nostro parere oggi più che mai evidente – denuncia ancora il presidente di Astoi – è stato l’accorpamento del dipartimento del turismo al ministero per le attività e i beni culturali. Siamo stufi di questo eterno e sfinente balletto delle competenze; siamo stanchi di questo eterno immobilismo e di un’incuria che dura da troppo tempo. Il nostro settore necessita di un approccio industriale, di interlocutori in grado di dare risposte concrete a tutte le imprese che compongono la filiera turistica che, lo ricordiamo, non sono solo quelle alberghiere ma, ad esempio, anche tour operator e agenzie di viaggi, che su circa 1 milione e 100 mila occupati – stima Wttc – contribuiscono con circa 36 mila addetti».  «I fronti su cui agire, insomma, sono numerosi – conclude Filippetti – ma ove nessuno si dimostri in grado di dare una brusca accelerazione e di compiere fatti concreti, il prezzo da pagare per questo Paese sarà molto salato».

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