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13 ottobre 2009 13:43
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Roma. Addetto alla programmazione con esperienza pluriennale presso notevoli t.o. nei prodotti medio raggio, disponibilità immediata, cerca impiego presso
tour operator oppure adv. Buona conoscenza mercato italiano, e-commerce, inglese, vendita pacchetti turistici da catalogo e su misura. Tel. 389 7987465, gafu2008@live.it
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«Il 2025 è stato un anno difficile per la situazione mondiale: prima la guerra in Ucraina e poi il conflitto in Israele hanno impattato molto su Milano e sull'economia mondiale - afferma Fabrizio Tagliasacchi, direttore di hotel The Square & hotel Dei Cavalieri Milano -. Chiuderemo comunque l'anno in positivo rispetto al 2024. Stiamo assistendo a un cambiamento nella tipologia di cliente: diminuiscono gli americani e crescono nuovi mercati come quello indiano e cinese, mentre si segnala il ritorno del mercato sudamericano, in primis con Brasile e Argentina. Stiamo vivendo un momento in cui è difficile pianificare il futuro».
La Dei Cavalieri Collection, gruppo alberghiero italiano nato negli anni ‘70 sotto la guida della famiglia milanese Bernardelli, gestisce due strutture a pochi passi dal Duomo di Milano: l’hotel Dei Cavalieri con l’iconica terrazza panoramica The Roof e l’hotel The Square.
Una location unica
«I nostri hotel propongono una destinazione resa unica dalla vicinanza a piazza del Duomo, dalla presenza della terrazza affacciata sui maestosi edifici del centro di Milano e dallo stile di servizio. - prosegue il direttore -. Assistiamo in tutto il cliente, che apprezza la nostra disponibilità e la tempestività delle risposte. Vogliamo svecchiare il concetto di albergo; l’hotel è una realtà che il cliente vive con noi, da solo, o con la sua famiglia, aiutato dalla terrazza, dal dj, dalla musica, dall'aperitivo e dalla ricca prima colazione».
In questa fase di trasformazione si rinnova anche il ruolo di chi guida un hotel. «Bisogna essere come un direttore d'orchestra, che mette insieme tutti gli elementi. Un mix tra lo psicanalista e il manager - afferma Tagliasacchi -. Da una parte hai un dipendente di cui devi comprendere le difficoltà, che devi aiutare; dall’altra devi mettere insieme i pezzi perché il servizio funzioni in modo ottimale e trasmetta al cliente finale il senso di ospitalità».
Tra gli elementi più importanti di questa accoglienza c’è l’aspetto gastronomico: la forte attenzione per la cucina trova risposta nella proposta dello chef Mauro Sgroi. «È un ottimo collaboratore, dal punto di vista sia professionale che umano - sottolinea Tagliasacchi -. Ha saputo creare una squadra giovane, capace di gestire due tipologie di servizio e di clientela: gli ospiti del nostro ristorante à la carte e quelli dei numerosi eventi».
In evidenza, quindi, l’accoglienza anche per il segmento mice: «La nostra struttura dispone di diverse sale per eventi. In questi anni abbiamo imparato tanto e continuiamo a migliorarci. Chi organizza un momento di incontro aziendale ci sceglie perché offriamo spazi ampi e luminosi ed è facile raggiungerci: siamo una location in centro con parcheggi, servita da bus e anche dalla metropolitana, che ci collega all’aeroporto».
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(Chiara Ambrosioni)
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Turkish Airlines ha scelto l'aeroporto di Edimburgo per l'apertura della sua prima lounge europea che si aggiunge a quella situata nell'hub di Istanbul.
Con una superficie di 673 m² e una capienza di 149 ospiti, la lounge offre un’esperienza premium con servizi che includono un buffet aperto con pide turco disponibile a pranzo e a cena, un’area relax di lusso con tv e Wi-Fi e due sale di preghiera. La lounge comprende anche un bagno accessibile agli ospiti con mobilità ridotta, una sala per la cura dei bambini e schermi con informazioni sui voli.
“L’apertura della nuova Turkish Airlines Lounge all’aeroporto di Edimburgo segna una tappa importante per la nostra compagnia aerea - ha dichiarato Akif Konar, chief operations officer di Turkish Airlines -. Essendo la nostra prima lounge in Europa e l’ottava fuori dalla Turchia, questo investimento dimostra il nostro profondo impegno nei confronti delle nostre attività europee, dove vantiamo già una forte presenza come migliore compagnia aerea del continente. Guardando al futuro, continueremo a rafforzare la nostra presenza nella regione e a offrire la nostra pluripremiata ospitalità ai viaggiatori di questa zona”.
Situata al livello 2 vicino al gate 16, la lounge sarà accessibile ai passeggeri della Business Class di Turkish Airlines, ai membri Miles&Smiles (Elite, Elite Plus ed Elite Corporate Club) che viaggiano in qualsiasi classe e ai titolari della carta Miles&Smiles Premier Visa Signature Card emessa negli Stati Uniti. Anche gli ospiti in possesso di una tessera di accesso alla lounge a pagamento possono accedere alla lounge prima del loro volo.
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Quasi 300 nuove camere tra dicembre 2025 e novembre 2026, fatturato che passa da 14 a 18 milioni di euro, EBITDA raddoppiato da 1,5 a 3 milioni. Sono i numeri della crescita di LVG Group, realtà italiana dell'hospitality che sta costruendo uno dei principali gruppi alberghieri indipendenti del Paese con un modello innovativo che integra gestione, tecnologia proprietaria e valorizzazione del capitale umano.
Il ceo Claudio Lavagna ha presentato i risultati del 2025 e il piano di sviluppo che guiderà l'espansione nei prossimi mesi. Il gruppo, attivo nella gestione alberghiera e nella consulenza strategica, conta attualmente 13 strutture in gestione diretta per un totale di 571 camere distribuite tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Sardegna. Il numero dei dipendenti è salito a 300, inclusi gli stagionali, rispetto ai 200 dell'anno precedente.
Le prossime aperture sono già calendarizzate con precisione: a dicembre l'Hotel La Bussola di Novara (100 camere e 5 sale meeting modulabili fino a 400 posti) e l'Hotel Ritz di Pavia (116 camere focalizzato sull'enogastronomia dell'Oltrepò), a marzo 2026 il Belfiore di Mantova (70 camere, prima struttura ex novo con sola insegna LVG Hotel Collection) e a novembre 2026 il primo 4 stelle superior del gruppo nel centro di Brescia (50 camere in un ex palazzo storico di una banca).
“Queste sono le aperture già certe, ma l'obiettivo è quello di arrivare a un'apertura al mese che da novembre di quest'anno stiamo rispettando, grazie anche ai nuovi investitori” ha spiegato Lavagna
La crescita è stata sostenuta dall'ingresso nel capitale, avvenuto a maggio 2025, di White Bridge Investments III con un aumento di capitale di 10 milioni di euro finalizzato alle nuove acquisizioni. Questa iniezione di liquidità ha permesso al gruppo di accelerare sul piano delle aperture, realizzando 3 nuove strutture nel 2025.
Il motore dell'espansione è il Metodo LVG, applicato a tutte le strutture in gestione diretta e articolato in tre fasi: analisi di bilancio e ottimizzazione dei costi contestualizzata al mercato, studio strategico delle vendite supportato da business intelligence e algoritmi predittivi, implementazione con monitoraggio costante e formazione continua inizialmente via digitale e poi in aula tramite LVG Academy.
Il contributo tecnologico è garantito da Diamond Tech, la software house interna che ha sviluppato Diamonds Hub, sistema integrato che unisce revenue management, controllo di gestione, brand reputation e quality management con intelligenza artificiale proprietaria.
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L’Italia si conferma meta preferita dei viaggiatori stranieri per trascorrere le festività natalizie. Dalle città d’arte alla montagna, c’è chi si concede anche qualche giorno sulla costa, il nostro Paese richiama visitatori da tutto il mondo.
Secondo le ultime stime Enit risultano già prenotati 4 milioni di turisti aeroportuali stranieri tra dicembre e gennaio, per una spesa pari a 3,5 miliardi di euro (a questi viaggiatori si aggiungeranno poi coloro in arrivo con altri vettori). Numerosi anche gli italiani che già hanno prenotato un volo per spostamenti interni, oltre 400 mila.
Nel dettaglio, a dicembre saranno 2,4 milioni gli arrivi aeroportuali dall’estero, registrando così una crescita pari al 6,1% rispetto al Natale 2024; trend di crescita che proseguirà anche a gennaio 2026 quando si contano già 1,9 milioni di arrivi prenotati negli scali italiani (+4,4% in confronto a gennaio ’25). Risultati che posizionano il nostro Paese davanti a realtà quali Francia e Turchia, seconda solo alla Spagna.
Le città d’arte e le grandi regioni culturali – su tutte Lazio (oltre 1,6 milioni di prenotazioni ota), Lombardia e Veneto (oltre 1 milione) – restano essenziali per i volumi; il Sud guadagna terreno, mostrando segnali di consolidamento, segnatamente con Calabria (+6,7% del tasso di saturazione ota sullo stesso periodo del 2024), Molise (+5,7%) e Basilicata (+4,2%) che guidano la crescita e il riequilibrio dei flussi.
“L’Italia conferma il suo ruolo leader nel turismo anche in questa ultima fase dell’anno. Tra Natale e Capodanno registriamo una crescita significativa rispetto allo scorso anno di arrivi dall’estero, a dimostrazione di quanto le nostre destinazioni siano competitive ed attrattive. Un trend costante lungo tutto l’anno, che consolida la forza del nostro Paese nel settore. Ci posizioniamo davanti a competitor storici come Francia e Turchia anche durante queste festività, contribuendo a generare valore sui territori, incrementando la crescita economica ed occupazionale dell’intero indotto turistico” dichiara Ivana Jelinic, ad di Enit.
Tra i principali mercati che scelgono di trascorrere Natale e Capodanno in Italia, svettano Spagna (611 mila arrivi aeroportuali), Regno Unito (circa 585 mila), Francia (328 mila) e Germania (308 mila). Crescono, inoltre, gli arrivi da Polonia, Albania, Romania, Paesi Bassi e Belgio.
Tra le grandi mete prescelte dominano Milano (1,6 milioni di arrivi negli scali cittadini) e Roma (1,2), seguite poi da Venezia (quasi mezzo milione di arrivi), Napoli e Bologna.
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[post_content] => L’Italia, il Bel Paese, è ormai una meta per tutte le stagioni, e le ricorrenze di Natale rappresentano un momento dell’anno meraviglioso per godere delle destinazioni in festa nelle città come in montagna o sulla costa.
La vacanza di Natale in Italia è, quindi, attrattiva per tutti, sia per i vacanzieri italiani alla ricerca di relax, piatti gustosi e panorami irrinunciabili, che per i turisti stranieri, a caccia delle nostre migliori tradizioni religiose e identitarie, dei nostri ristoranti gourmet in festa, o delle fiere e mercatini più artigianali nei borghi.
Con oltre 2,7 milioni di prenotazioni internazionali e domestiche di passeggeri aeroportuali che arriveranno in Italia nel mese di dicembre 2025, con una variazione annua del +3%, si conferma la tendenza positiva che ha caratterizzato l’intero anno trascorso (se si considerano solo i turisti soggiornanti si contano 2,4 milioni di arrivi aeroportuali, in crescita del +6,1% sull’anno precedente). Un trend di crescita che prosegue nel 2026 per il mese di gennaio con circa 2,3 milioni di prenotazioni aeroportuali, pari al + 3,9% sull’anno precedente (1,9 milioni soggiornanti, +4,4% sul 2025).
Il fascino dell’Italia durante le festività natalizie non conosce confini. Tra dicembre e gennaio, il Bel Paese si prepara ad accogliere milioni di viaggiatori, con numeri che raccontano nuovamente una storia di successo. Se i flussi domestici sono una garanzia e si dimostrano stabili al 36% del totale, i movimenti internazionali stimolano ancora la crescita.
A trainare è il mercato spagnolo, che da solo porterà circa 611 mila arrivi aeroportuali, seguito a ruota dal Regno Unito con oltre 583 mila arrivi. Non mancano i viaggiatori italiani, che superano quota 383 mila, mentre Francia e Germania confermano il loro amore per l’Italia con rispettivamente 328 mila e 308 mila arrivi.
Ma la mappa dei flussi è ancora più variegata: dai Paesi dell’Est arrivano 280 mila turisti polacchi, 212 mila albanesi e 208 mila romeni, mentre dagli Stati Uniti si registrano 166 mila arrivi. A completare il quadro, i viaggiatori dal Benelux con Paesi Bassi (118 mila) e Belgio (121 mila).
Le grandi città italiane si preparano a fare da palcoscenico a questa invasione festosa. Milano svetta con 1,6 milioni di arrivi aeroportuali, seguita da Roma con 1,2 milioni, staccando nettamente le altre destinazioni.
Sul podio delle mete più ambite troviamo anche Venezia (491 mila), Napoli (296 mila) e Bologna (258 mila), mentre Bari, Catania, Torino (dove gennaio supera dicembre), Firenze e Pisa completano la lista delle città più visitate.
Il turismo business? In questa stagione resta un passo indietro ma non scompare, con il 3% degli arrivi.
Sul fronte internazionale, l’Italia si conferma protagonista: seconda solo alla Spagna, ma davanti a competitor come Francia e Turchia.
Il Natale, insomma, è il momento in cui l’Italia brilla più che mai, tra mercatini, luci e atmosfere che continuano a incantare il mondo, mostrando come la vacanza in Italia sia ancor più simbolo di condivisione, inclusione e accoglienza, a tavola nelle case come nel nostro sistema di ospitalità, per quei viaggiatori che hanno già prenotato da tempo ma anche per coloro che decideranno last minute di vivere all’italiana le festività di quest’anno.
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[post_content] => Pensando a Las Vegas si immaginano le luci vivide dello Strip, l'iconico cartello Welcome to Fabulous Las Vegas e i mega-resort: oltre al fascino dei grandi casinò, le sfide architettoniche degli edifici e la vivacità di una città che non si addormenta mai, c'è tanto di più da esplorare grazie alle diverse attività all’aperto.
Dall'escursionismo in canyon panoramici alle passeggiate nell’alveo dei fiumi, alle corse in jeep o con la zipline nel deserto. Questa offerta continua ad attirare i visitatori. Lo dimostra l’andamento degli arrivi internazionali: dopo la crescita costante attestata dal 2010 al 2019 - quando sono arrivati a Las Vegas 5,65 milioni di ospiti - nel 2020 c’è stato un calo del 79,9% a causa della pandemia. La ripresa è iniziata nel 2022 raggiungendo i 3,4 mln, che sono poi diventati quasi 5 milioni nel 2024. Gli italiani sono stati 37.200 nel 2019 e, dopo 2 anni difficili, sono arrivati ai 24mila nel 2022, a 34.900 nel 2023 e a 42.100 nel 2024. I dati sono presentati dalla Las Vegas Convention and Visitors Authority, che ha il compito di posizionare il Sud del Nevada come destinazione globale per il turismo di svago e d'affari. Grazie alla disponibilità di 151.000 camere d'albergo, di quasi 1,5km2 di spazi per riunioni ed esposizioni e con la gestione del vasto Las Vegas Convention Center, la missione di Lvcva è quella di attrarre sempre nuovi visitatori.
Nei prossimi tre anni verranno investiti oltre 7 mld di dollari in progetti legati al turismo. È in programma la reinvenzione dello storico Mirage, che alla fine del 2027 diventerà l’Hard Rock Hotel & Casino, con l’aggiunta di 675 camere e di una struttura a forma di chitarra alta 213m. È stato poi rebrandizzato il Bally’s Las Vegas che, distribuito su uno spazio pari a 14 ettari, sarà l’Horseshoe Las Vegas e si arricchirà di due torri con hotel di lusso da 3.000 camere, di un locale per intrattenimento con 2500 posti e oltre 46km2 di negozi, ristoranti e offerte di intrattenimento. Per il 2028 aprirà anche l’A’s Ballpark, il nuovo stadio da 33.000 posti che sarà la sede dei Las Vegas Athletics della Major League Baseball. Nella sua costante evoluzione Las Vegas si confronta con i principali focus del mondo del turismo odierno.
Oltre al miglioramento costante sul fronte dell’accoglienza e alla promozione di attività legate al benessere, sono significativi i percorsi che riguardano la gastronomia e la sostenibilità. Le strade di Las Vegas offrono proposte culinarie variegate: dalla tipica cucina americana a quella internazionale, con ristoranti stellati e di alta cucina e lo street-food più informale. Una ricchezza testimoniata dallo stesso Gordon Ramsey, lo chef stellato Michelin proprietario a Las Vegas del Gordon Ramsay Hell’s Kitchen al Caesars Palace e del Ramsay’s Kitchen al Harrah’s. «Las Vegas è una delle migliori destinazioni gastronomiche del mondo. - afferma - Ha una vitalità unica ed è un'arena per ogni chef di alto livello del mondo. Nobu, Guy Savoy, Bobby Flay, ... sono tutti qui e questo ci rende migliori».
Infine, sul fronte della sostenibilità, l’Lvcva ricorda che ogni sforzo è volto alla consapevolezza ambientale e allo sfruttamento delle risorse disponibili: il 24% dell’energia utilizzata nel Nevada proviene da risorse rinnovabili e, grazie agli sforzi di conservazione, dal 2020 al 2022 l’uso idrico pro capite è diminuito del 47%. Secondo la Southern Nevada Water Authority, i resort utilizzano solo il 5% della fornitura idrica della valle. Infine, per la sostenibilità sociale, la banca alimentare Three Square, in collaborazione con partner della comunità come l’MGM Resorts International, il Caesars Entertainment e i Las Vegas Raiders, dal 2021 al 2022 ha distribuito ai bisognosi della comunità oltre 42 milioni di pasti.
(Chiara Ambrosioni)
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[post_content] => Che il baricentro del trasporto aereo mondiale penda sempre più verso Oriente non è una sorpresa, ma ora arrivano anche i numeri a certificare un trend ormai consolidato che, in ultima analisi, mette in mostra anche tutto il ritardo dell'Europa.
Lo studio, ripreso da Il Sole 24 Ore, è quello che porta la firma di Andrea Giuricin, economista dei trasporti e ricercatore dell'Università Bicocca, presentato durante il convegno “Le infrastrutture aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo” organizzato dal Cesisp per il corso di Finanza pubblica.
L'analisi evidenzia il "dominio" dei "grandi scali asiatici e mediorientali" che beneficiano "di investimenti anche pubblici colossali”. Nel 2006 per entrare nella top 20 mondiale bastavano 36 milioni di passeggeri, oggi non ne bastano più 50, e la soglia andrà via via alzandosi verso quota 100 milioni.
Nel 2024 il maggior aeroporto al mondo resta Atlanta con 108,1 milioni di passeggeri, seguito da Dubai (92,3 milioni) e Dallas Fort Worth (87,8 milioni). Nella top ten non compare nessuno scalo europeo. London Heathrow rientra però tra gli scali internazionali, dove è seconda con 79,2 milioni, dietro Dubai e davanti Amsterdam che ne registra 70,7.
Tra il 2019 e il 2024 il traffico italiano cresce del 13,8%, pari a 33 milioni di passeggeri in più rispetto al pre-pandemia. Un risultato che «ha permesso all'Italia di superare la Francia per numero di passeggeri complessivi». Francia, Olanda e Germania segnano invece cali dello 0,8%, 6,1% e 12%. «A pesare è la perdita di competitività verso l'Asia», anche a causa della chiusura dello spazio aereo russo.
"Nel nostro paese - si legge dal quotidiano economico - il ruolo di Roma Fiumicino rimane strategico e nel 2025 dovrebbe superare quota 50 milioni. Lo scalo romano è tra i primi venti al mondo per traffico internazionale, davanti a Monaco e al Jfk di New York. Negli ultimi cinque anni cresce del 40%, più di Madrid, Dubai e Parigi: «Solo Istanbul e Doha hanno fatto meglio»".
Nella top ten mondiale del 2024 spiccano le performance di cinque scali asiatici o mediorientali, al contrario del 2006, quando la classifica era dominata da Stati Uniti ed Europa. Lo studio afferma che «i relativi aeroporti hanno portato a termine investimenti per decine di miliardi di euro», sostenuti da strategie nazionali di lungo periodo che hanno ampliato piste, terminal e capacità. Dubai costruisce un nuovo scalo da 200 milioni di passeggeri; Istanbul punta anch'essa ai 200 milioni; Riyadh e Addis Abeba progettano aeroporti da 100 milioni. Heathrow, nel lungo periodo, prevede scenari fino a 150 milioni.
Eurocontrol stima fino al 2050 una crescita del 3,4% annuo dal Medio Oriente e del 2,7% dall'Asia. Quel che serve all'Italia sono dunque nuovi e continui investimenti. «Non è possibile fermarsi - afferma Giuricin - pena rimanere fuori dai grandi megahub». Roma può ambire a 100 milioni di passeggeri. Ma senza nuove piste, terminal aggiuntivi e capacità adeguata, il rischio, si legge nel dossier, “non è tanto uscire dalla top 20, ma rimanere un hub di fatto secondario».
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[post_content] => Visit Emilia ripropone la rassegna che permette di scoprire in modo insolito gli spazi scenici storici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Dal 5 all'8 dicembre, dodici sedi aprono le quinte per raccontarsi.
«Mi piace immaginare - spiega Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia - che aprire un teatro non è solo un gesto turistico, ma politico. Nel senso più nobile del termine: è prendersi cura della polis, della comunità, di quella parte di noi che ha bisogno di bellezza per non dimenticare chi siamo».
Il Teatro Regio di Parma, costruito per volere della duchessa Maria Luigia nel 1829, è un piccolo capolavoro neoclassico dove ogni doratura ha la grazia di un inchino. Le visite guidate, a pagamento, che durano circa 30 minuti.
Il Teatro Farnese a Parma è un miracolo in legno. Costruito nel 1618 all’interno della Pilotta, il Teatro Farnese avrebbe dovuto crollare mille volte, invece è rimasto lì, testardo come un’idea che non vuole arrendersi. Tutto in legno, perfino la maestosità.
Il Teatro Verdi a Busseto è stato inaugurato nel 1868 e voluto dai bussetani in onore del maestro, che però non ci mise mai piede. All’interno della Rocca Pallavicino, la sala a ferro di cavallo, i medaglioni dipinti con le muse del teatro e il busto di Verdi all’ingresso sono un pellegrinaggio laico per molti visitatori da tutto il mondo, che siano o meno, appassionati di lirica.
Il Teatro Pallavicino a Zibello è piccolo, elegante e con quella grazia un po’ timida dei teatri di provincia. Il Pallavicino è stato inaugurato nel 1804 nel palazzo dei marchesi da cui prende il nome.
Nel Teatrino del Castello di Vigoleno le visite non sono solo “guidate”, ma animate. Il che significa che, tra le mura medievali e i mattoni antichi, si rischia di incontrare qualche fantasma gentile che vuole raccontarti la sua storia.
A Piacenza, la mappa del bello si chiude con due nomi blasonati: il Teatro Municipale, nato nel 1804 su disegno di Lotario Tomba e la Sala dei Teatini, chiesa sconsacrata diventata spazio teatrale. Nel primo si respira ancora l’aria dei melodrammi ottocenteschi, nel secondo quella delle sperimentazioni moderne.
Durante le visite guidate al teatro municipale Romolo Valli a Reggio Emilia, si entra nel cuore segreto del palcoscenico reggiano: si scoprono la maestosità della sala a ferro di cavallo, i quattro ordini di palchi dorati, il sipario storico e i camerini dove vibra ancora l’eco degli artisti.
Dedicato al musicista locale Bonifazio Asioli, il teatro Bonifazio Asioli a Correggio sembra quasi un “salotto” dell’Ottocento. Una sala raccolta, i palchi ben conservati e l’atmosfera da casa di famiglia dove l’arte è un’abitudine.
La visita del teatro Giovanni Rinaldi a Reggiolo, intitolato a Giovanni Rinaldi, illustre musicista del XIX secolo, rappresenta un’anteprima in vista dell’apertura ufficiale che avverrà nel 2026. Il teatro è annoverato tra i primi 60 teatri storici d’Italia.
Nel silenzio raccolto di Guastalla, il teatro Ruggero Ruggeri sembra un piccolo scrigno di meraviglia. Nato nel 1671 per volere dei duchi Gonzaga, custodisce ancora la grazia barocca dei suoi palchi a ferro di cavallo e l’intimità delle sue decorazioni seicentesche. Intitolato al grande attore Ruggeri, oggi ospita spettacoli di prosa, musica e danza.
Il teatro Herberia a Rubiera non si visita in silenzio: lo si ascolta. Perché le sue visite sono accompagnate dalla musica, come se il teatro stesso avesse bisogno di ricordarti che è vivo. Il Teatro Herberia aprì il sipario nel 1926, mostrandosi in una struttura tardo Liberty ideata dall’ing. Antonio Panizzi e dall’arch. Italo Costa.
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[post_content] => Bankitalia e agosto. Lo scorso agosto la bilancia dei pagamenti turistica dell'Italia ha registrato un surplus di 3,2 miliardi di euro, in crescita rispetto allo stesso mese del 2024; le entrate turistiche (7,7 miliardi) sono aumentate del 2,9 per cento, mentre le uscite (4,5 miliardi) sono diminuite del 2,1 per cento.
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Italo Costa.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n","post_title":"Visit Emilia, alla scoperta di 12 teatri dal 5 all'8 dicembre","post_date":"2025-11-18T12:28:33+00:00","category":["incoming"],"category_name":["Incoming"],"post_tag":[]},"sort":[1763468913000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"501442","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Bankitalia e agosto. 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Visit Emilia, alla scoperta di 12 teatri dal 5 all'8 dicembre

