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11 settembre 2009 08:03
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IL VIAGGIO LUFTHANSA CITY CENTER – con sede in Milano – cerca per inserimento immediato
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[post_content] => Un tribunale di Berlino ha stabilito che Booking deve risarcire più di 1.000 hotel tedeschi per i "danni subiti" derivanti dall'utilizzo di clausole di parità dei prezzi, che hanno limitato la libertà delle strutture di stabilire le proprie tariffe.
In una nota, la 61ª Sezione Civile della Corte ha sottolineato che tali clausole hanno generato "una significativa concentrazione del mercato e un'oligopolizzazione del settore", e ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni subiti a partire dal 1° gennaio 2013.
Secondo la sentenza, sia le clausole ampie che quelle restrittive limitavano la concorrenza, riducendo "la libertà degli operatori di determinare prezzi e condizioni per la vendita delle loro strutture ricettive". Pertanto, si ritiene che tali pratiche abbiano inciso sulla struttura del mercato e ostacolato la gestione diretta degli alberghi.
La sentenza sottolinea inoltre che le clausole impedivano agli hotel di utilizzare i risparmi sulle commissioni per offrire prezzi più bassi ai clienti. Nelle parole della corte, "Agli operatori è stata negata la possibilità di includere le commissioni non pagate nei loro prezzi e quindi di attrarre direttamente i clienti".
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[post_content] => "Va nella direzione giusta la decisione di ridurre a due case affittate quelle oltre le quali l’attività si presume svolta in maniera imprenditoriale". Questo il commento a caldo della Federalberghi, in relazione all’ipotesi di modifica della norma contenuta in manovra in tema di locazioni brevi.
"Stesso mercato, stesse regole - prosegue la nota della Federalberghi - Questo è il mantra che non ci stancheremo mai di ripetere: nel mercato c’è posto per tutti coloro che vogliono competere lealmente. Convince meno il passo indietro sull’aliquota applicabile sulla prima casa.
Ad avvivo della federazione sarebbe giusto che chi affitta case facendo pagare centinaia di euro per notte paghi almeno il 23%, l’aliquota applicata a chi prende una pensione minima da 616 euro al mese.
Per non parlare del fatto - conclude la federazione degli albergatori - che la cedolare secca è un regime opzionale: se un contribuente ritiene che il 26% sia una misura eccessiva, ha facoltà di esercitare l’opzione inversa e pagare le tasse come i comuni mortali".
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L’Italia si conferma meta preferita dei viaggiatori stranieri per trascorrere le festività natalizie. Dalle città d’arte alla montagna, c’è chi si concede anche qualche giorno sulla costa, il nostro Paese richiama visitatori da tutto il mondo.
Secondo le ultime stime Enit risultano già prenotati 4 milioni di turisti aeroportuali stranieri tra dicembre e gennaio, per una spesa pari a 3,5 miliardi di euro (a questi viaggiatori si aggiungeranno poi coloro in arrivo con altri vettori). Numerosi anche gli italiani che già hanno prenotato un volo per spostamenti interni, oltre 400 mila.
Nel dettaglio, a dicembre saranno 2,4 milioni gli arrivi aeroportuali dall’estero, registrando così una crescita pari al 6,1% rispetto al Natale 2024; trend di crescita che proseguirà anche a gennaio 2026 quando si contano già 1,9 milioni di arrivi prenotati negli scali italiani (+4,4% in confronto a gennaio ’25). Risultati che posizionano il nostro Paese davanti a realtà quali Francia e Turchia, seconda solo alla Spagna.
Le città d’arte e le grandi regioni culturali – su tutte Lazio (oltre 1,6 milioni di prenotazioni ota), Lombardia e Veneto (oltre 1 milione) – restano essenziali per i volumi; il Sud guadagna terreno, mostrando segnali di consolidamento, segnatamente con Calabria (+6,7% del tasso di saturazione ota sullo stesso periodo del 2024), Molise (+5,7%) e Basilicata (+4,2%) che guidano la crescita e il riequilibrio dei flussi.
“L’Italia conferma il suo ruolo leader nel turismo anche in questa ultima fase dell’anno. Tra Natale e Capodanno registriamo una crescita significativa rispetto allo scorso anno di arrivi dall’estero, a dimostrazione di quanto le nostre destinazioni siano competitive ed attrattive. Un trend costante lungo tutto l’anno, che consolida la forza del nostro Paese nel settore. Ci posizioniamo davanti a competitor storici come Francia e Turchia anche durante queste festività, contribuendo a generare valore sui territori, incrementando la crescita economica ed occupazionale dell’intero indotto turistico” dichiara Ivana Jelinic, ad di Enit.
Tra i principali mercati che scelgono di trascorrere Natale e Capodanno in Italia, svettano Spagna (611 mila arrivi aeroportuali), Regno Unito (circa 585 mila), Francia (328 mila) e Germania (308 mila). Crescono, inoltre, gli arrivi da Polonia, Albania, Romania, Paesi Bassi e Belgio.
Tra le grandi mete prescelte dominano Milano (1,6 milioni di arrivi negli scali cittadini) e Roma (1,2), seguite poi da Venezia (quasi mezzo milione di arrivi), Napoli e Bologna.
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[post_content] => L’Italia, il Bel Paese, è ormai una meta per tutte le stagioni, e le ricorrenze di Natale rappresentano un momento dell’anno meraviglioso per godere delle destinazioni in festa nelle città come in montagna o sulla costa.
La vacanza di Natale in Italia è, quindi, attrattiva per tutti, sia per i vacanzieri italiani alla ricerca di relax, piatti gustosi e panorami irrinunciabili, che per i turisti stranieri, a caccia delle nostre migliori tradizioni religiose e identitarie, dei nostri ristoranti gourmet in festa, o delle fiere e mercatini più artigianali nei borghi.
Con oltre 2,7 milioni di prenotazioni internazionali e domestiche di passeggeri aeroportuali che arriveranno in Italia nel mese di dicembre 2025, con una variazione annua del +3%, si conferma la tendenza positiva che ha caratterizzato l’intero anno trascorso (se si considerano solo i turisti soggiornanti si contano 2,4 milioni di arrivi aeroportuali, in crescita del +6,1% sull’anno precedente). Un trend di crescita che prosegue nel 2026 per il mese di gennaio con circa 2,3 milioni di prenotazioni aeroportuali, pari al + 3,9% sull’anno precedente (1,9 milioni soggiornanti, +4,4% sul 2025).
Il fascino dell’Italia durante le festività natalizie non conosce confini. Tra dicembre e gennaio, il Bel Paese si prepara ad accogliere milioni di viaggiatori, con numeri che raccontano nuovamente una storia di successo. Se i flussi domestici sono una garanzia e si dimostrano stabili al 36% del totale, i movimenti internazionali stimolano ancora la crescita.
A trainare è il mercato spagnolo, che da solo porterà circa 611 mila arrivi aeroportuali, seguito a ruota dal Regno Unito con oltre 583 mila arrivi. Non mancano i viaggiatori italiani, che superano quota 383 mila, mentre Francia e Germania confermano il loro amore per l’Italia con rispettivamente 328 mila e 308 mila arrivi.
Ma la mappa dei flussi è ancora più variegata: dai Paesi dell’Est arrivano 280 mila turisti polacchi, 212 mila albanesi e 208 mila romeni, mentre dagli Stati Uniti si registrano 166 mila arrivi. A completare il quadro, i viaggiatori dal Benelux con Paesi Bassi (118 mila) e Belgio (121 mila).
Le grandi città italiane si preparano a fare da palcoscenico a questa invasione festosa. Milano svetta con 1,6 milioni di arrivi aeroportuali, seguita da Roma con 1,2 milioni, staccando nettamente le altre destinazioni.
Sul podio delle mete più ambite troviamo anche Venezia (491 mila), Napoli (296 mila) e Bologna (258 mila), mentre Bari, Catania, Torino (dove gennaio supera dicembre), Firenze e Pisa completano la lista delle città più visitate.
Il turismo business? In questa stagione resta un passo indietro ma non scompare, con il 3% degli arrivi.
Sul fronte internazionale, l’Italia si conferma protagonista: seconda solo alla Spagna, ma davanti a competitor come Francia e Turchia.
Il Natale, insomma, è il momento in cui l’Italia brilla più che mai, tra mercatini, luci e atmosfere che continuano a incantare il mondo, mostrando come la vacanza in Italia sia ancor più simbolo di condivisione, inclusione e accoglienza, a tavola nelle case come nel nostro sistema di ospitalità, per quei viaggiatori che hanno già prenotato da tempo ma anche per coloro che decideranno last minute di vivere all’italiana le festività di quest’anno.
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Meliá attribuisce alle campagne sui social media parte della responsabilità degli scarsi risultati del turismo a Cuba; questo è quanto emerge dal rapporto trimestrale sui risultati, in cui ribadisce anche la sua presenza sull'isola.
La catena alberghiera, come riporta Preferente, ha registrato un aumento dello 0,7% dell'occupazione tra giugno e settembre, il che è incoraggiante considerando la situazione di altri hotel.«A Cuba ci sono segnali di ripresa nonostante la persistenza di campagne sui social media che cercano di scoraggiare i viaggi verso la destinazione» si legge su 14ymedio.
I numeri
A quanto pare, Meliá ha raggiunto un tasso di occupazione del 40,2%, nonostante le tariffe siano state ridotte dell'8,7%, con un conseguente calo del 6,9% del RevPar. La catena alberghiera indica nel suo rapporto che gli attuali saldi del Black Friday e gli sforzi dei tour operator aiuteranno Cuba a riconquistare il suo status precedente.
Con questi dati, Meliá riafferma la sua presenza a Cuba. «Le restrizioni statunitensi e la complessa situazione energetica rimangono le principali sfide. Tuttavia, la creazione di una nostra catena di approvvigionamento ha migliorato la situazione, consentendoci di guadagnare quote di mercato e rafforzare la nostra posizione. Inoltre, la capacità aerea è aumentata utilizzando voli charter, soprattutto da mercati chiave come il Canada».
Tuttavia, il turismo cubano non ha mostrato segni di ripresa, con un calo del 20% degli arrivi turistici internazionali da gennaio a settembre 2025 rispetto all'anno precedente, secondo quando riportato dall'ufficio nazionale di statistica e informazione di Cuba. La Russia, uno dei mercati più importanti, ha registrato un calo di quasi il 37,2%.
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[post_content] => Nonostante il quadro di incertezza geopolitica che ancora influenza complessivamente lo scenario mondiale del trasporto marittimo, nei primi nove mesi dell’anno i traffici commerciali dei porti del Mar Ligure orientale, La Spezia e Marina di Carrara, hanno registrato una controtendenza con una movimentazione di 13,2 mln di tonnellate di merci, in crescita del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2025.
In aumento nel 2025 i dati del traffico crocieristico nel golfo della Spezia, che prosegue il suo trend positivo consolidandosi nei primi nove mesi con il transito di oltre 630 mila crocieristi (10,2%).
Crescono anche i contenitori movimentati complessivamente nei due porti con un incremento del 2,5%, per 1.003.449 teu, con un trend di oltre i 1,3 milioni di teu previsti per fine anno.
Nel dettaglio, il Porto della Spezia ha movimentato nei 9 mesi 9.555.709 tonnellate complessive (4,5%), con una forte ripresa dalle rinfuse liquide in import che registrano un totale di 1.176.115 tonnellate (61,6%), di cui 1.059.600 tons di gnl (57,6%) e 116.515 di altri prodotti raffinati (110%). Le rinfuse solide ammontano a 16.298 tonnellate (35,8%). Per quanto riguarda i contenitori, si è registrato nel porto spezzino un incremento del 2,3% con 923.471 teu movimentati di cui 850.053 TEU di traffico gateway (2,1%) e 73.418 teu di trasbordo (5,1%).
Per quanto riguarda il Porto di Marina di Carrara, da gennaio a settembre sono state movimentate 3.618.985 tonnellate di merci, in aumento del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dovuto alla ripresa di tutti i settori.
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«Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una vera corsa all'investimento sul nostro territorio da parte di grandi gruppi internazionali, family office e fondi che cercano soluzioni residenziali ma anche strutture complesse come hotel, dimore storiche e palazzi - spiega Claudio Citzia, fondatore della piattaforma Luxforsale, che ha realizzato l'Osservatorio 2025 sui trend del segmento lusso -. Oggi si guarda non solo alle classiche città del lusso come Milano, Firenze, Roma o Venezia, ma anche a location emergenti: Liguria, Sicilia, Puglia, Marche e Veneto sono luoghi che registrano flussi crescenti di visitatori e acquirenti».
Su Luxforsale la quota di utenti stranieri è cresciuta in modo significativo: oggi quasi il 48% dei visitatori proviene da Paesi internazionali, da mercati consolidati e, sempre più spesso, da Paesi emergenti nel luxury real estate come Indonesia (12,36%), Turchia (3,92%), Pakistan (2,74%), Ucraina (2,25%) e Kuwait (1,38%).
Emerge in modo netto il fenomeno dello short rent di lusso che oggi non costituisce più una semplice alternativa all'hotellerie, ma si evolve in strategia di investimento.
Le più richieste
A livello numerico la Lombardia e la Toscana si confermano le regioni con il maggior numero di immobili di lusso: la prima con 1.036 immobili e la seconda con 963 immobili. Segue la Liguria con ben 519 residenze di pregio. Tra le città più rappresentate, figurano Milano (185 immobili), Roma (146), Firenze (81) e Verona (28). In Emilia Romagna, Ravenna con 25 immobili prende il posto di Bologna. In Lombardia è interessante anche la presenza di Monza con 85 proprietà.
A fianco delle grandi capitali storiche, si osservano veri e propri exploit regionali. La Toscana resta un riferimento indiscusso, con il primato per numero di immobili sopra i 10 milioni di euro e una domanda diversificata fra dimore storiche, ville e appartamenti di lusso. La Sicilia si distingue sia per il mercato delle ville in zone di pregio (a Palermo e Taormina gli immobili più richiesti tra gli acquirenti), sia per località montane come Randazzo. La Liguria, trainata da mete litoranee quali Alassio e Sanremo, si posiziona tra le regioni più richieste e dinamiche. Lombardia e Veneto registrano una crescita solida delle transazioni luxury e una valorizzazione record dei prezzi medi regionali.
«Da quindici anni a questa parte, l'Italia non ha mai vissuto un periodo così favorevole per gli investimenti immobiliari di fascia alta: oggi il nostro Paese è di nuovo sotto i riflettori internazionali, e nei prossimi cinque anni probabilmente assisteremo ad una ulteriore crescita, per effetto dell'instabilità geopolitica globale e ai conflitti internazionali che spingono molti investitori a scegliere mete sicure e affidabili».
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[post_content] => La Roma Fiumicino-Lisbona di Tap Air Portugal compie 45 anni e, per l'occasione, la compagnia portoghese ha portato a Fiumicino l'Airbus A321neo Lr un aeromobile a corridoio singolo che può volare fino a 7.400 km senza scalo - collegando direttamente, ad esempio, Lisbona e New York.
Il velivolo è uno dei 20 della Famiglia A320 che Tap integrerà nella propria flotta entro il 2029 (dieci A320neo e dieci A321neo). L’ A321neo offre una capacità totale di 221 passeggeri, con 102 posti nelle classi Executive ed Economy Extra e 119 in Economy.
«Festeggiare i 45 anni del collegamento Roma-Lisbona significa celebrare una storia di continuità, fiducia e crescita condivisa tra Tap e il mercato italiano. La presentazione dell’A321neo Lr con le cabine Airspace testimonia il nostro impegno costante nel migliorare l’esperienza di viaggio, investendo sempre in tecnologia, comfort e sostenibilità - ha dichiarato Davide Calicchia, market manager Italia di Tap Air Portugal -. Questo aeromobile, dotato di illuminazione ambientale a Led con scenari che si adattano alle fasi del volo, poltrone con prese Usb-A e Usb-C per ogni passeggero, toilette più ampie con segnaletica in Braille e interfacce accessibili anche a chi ha disabilità visive, è un’evoluzione che rende l’esperienza di viaggio ancora più moderna, fluida e inclusiva per tutti i nostri passeggeri».
«Quella di Tap a Roma è una storia di crescita condivisa, fatta di fiducia, collaborazione e ambizione - ha aggiunto Federico Scriboni, Director Aviation Business Development di Aeroporti di Rom -. Un cammino che abbiamo avuto il privilegio di accompagnare con un servizio in continua evoluzione, sempre orientato ai più alti standard di qualità per i nostri passeggeri e per i nostri partner».
Per l'estate 2026, Tap ripristinerà cinque voli al giorno da Roma per Lisbona, distribuiti su un’ampia fascia oraria per garantire comode coincidenze verso le altre destinazioni del network.
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Dall’inizio di dicembre fino al 25 del mese e oltre, grazie a una miscela unica di arte e artigianato tipico, prelibatezze festive, spettacoli musicali e attività incantevoli per tutta la famiglia, la magia stagionale di una montagna che sembra luccicare di stelle riflesse sul candido velo innevato è un continuo invito allo stupore, al divertimento e al relax.
L’11 e il 18 dicembre 2025, la fiaccolata con vin brûlé nell’affascinante paesaggio imbiancato di Nova Ponente è un’esperienza memorabile sulla coltre nevosa che brilla al chiarore della luna e degli astri. Il tracciato, della lunghezza complessiva di 4 chilometri e con 200 metri di dislivello, è percorribile in due ore circa. Il prezzo dell’attività è di 10 euro a persona per adulto e di 5 euro per i bambini di età compresa tra 6 e 13 anni.
Il 12 e il 19 dicembre 2025 è invece possibile partecipare all’escursione con lanterne al Lago di Carezza in compagnia di Helga Tschager, che aggiunge il gusto dei suoi racconti emozionanti all’incanto del paesaggio innevato e della vista sui monti del Catinaccio e del Latemar. Della durata di un’ora, l’esperienza è proposta a 10 euro per gli adulti e a 5 euro per i bambini di età compresa tra 6 e 13 anni.
In entrambi i casi, è richiesto un abbigliamento adeguato alle escursioni invernali. Registrazione fino alle ore 17:00 del giorno prima online su eggental.com/events o Tel. +39 0471 619 500 negli uffici turistici.
Per chi alle escursioni preferisce il caldo relax di una passeggiata tra le bancarelle allestite a festa, le mete obbligate sono i mercatini di Natale.
Il 29 e 30 novembre, 6, 7 e 8 dicembre, 13 e 14 dicembre, 20 e 21 dicembre e anche dal 26 dicembre fino al 6 gennaio 2026 (per quest’ultimo periodo giorni di apertura in via di definizione), quello organizzato presso il Santuario della Madonna di Pietralba offre ai visitatori uno scenario pittoresco in un luogo magico, che intreccia tradizione, cultura e magia natalizia, tra prelibatezze locali e regali artigianali. Sullo sfondo delle Dolomiti, gli stand e la natura dell’ambiente invitano a vivere il periodo dell’Avvento in un’atmosfera contemplativa e a sperimentare la tranquillità del luogo di pellegrinaggio.
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