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20 marzo 2012 16:10
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[post_content] => Uno Stato “a sé stante” quello di Chihuahua, fatto di cultura, storia e avventura «Uno Stato pieno di contrasti, con un deserto magnifico che è fra i più grandi del continente americano, ma anche con paesaggi innevati d’inverno e il canyon Barranca, il più grande di tutto il Nord America» così l’ambasciatore del Messico Genaro Lozano presenta al trade italiano la destinazione messicana.
Chihuahua in crescita: collegamenti aerei, formazione, fam trip
«Negli ultimi anni abbiamo accolto molti turisti provenienti da questa parte dell’Europa e quindi anche dall’Italia» racconta durante la presentazione in Ambasciata il Segretario del Turismo dello Stato di Chihuahua Felipe Edibray Gómez Gallegos. Un risultato favorito anche dal collegamento aereo diretto di Aeroméxico su Città del Messico, da cui la capitale Chihuahua è raggiungibile con un volo di un’ora e mezza.
Massimo Ariello, responsabile delegato per la promozione del turismo della Camera di commercio del Messico in Italia (CaMexItal), informa: «Stiamo facendo una forte opera di promozione di Chihuahua in Italia per i tour operator italiani, fino a pochissimi anni fa Chihuahua era un Paese sconosciuto. Oggi, invece, sfogliando i cataloghi dei tour operator c’è sempre una proposta dello Stato di Chihuahua e questo è un risultato importantissimo perché inizia ad essere conosciuto».
Ariello evidenzia inoltre il valore della collaborazione tra Ambasciata, Consolato di Milano e Camera di commercio: «Sono due anni che facciamo seminari formativi di promozione turistica del Messico nelle maggiori fiere e facciamo conoscere il territorio attraverso i fam trip: nel 2025 abbiamo realizzato undici seminari per l’Italia per parlare del Messico e di Chihuahua e per il prossimo anno abbiamo in programma altre città italiane: Pescara, Ancona, Venezia, Padova, Verona, Milano, Varese e Como»
La destinazione
Chihuahua è il più grande Stato del Messico: una realtà autentica abitata dalla cultura indigena dei rarámuri e una destinazione naturalistica con vasti deserti come quello di Ciudad Juárez, foreste, cascate, fiumi e patrimoni Unesco.
“Pueblos Mágicos” è il programma della Segreteria del Turismo del Messico che permette di conoscere da vicino la cultura, la gastronomia e la storia di alcuni popoli messicani. Chihuahua ospita cinque Pueblos Mágicos: Parral, storica città mineraria e la più ricca di musei di tutto lo Stato di Chihuahua, Batopilas e Guachochi, con i loro paesaggi naturalistici che offrono svariate possibilità di avventura; Casas Grandes, terra di artigiani e artisti e zona archeologica patrimonio Unesco e Creel, porta d’entrata delle Barrancas del Cobre, un sistema di gole tra le più grandi e profonde del mondo, quattro volte più esteso del Grand Canyon. Il parco avventura Barrancas del Cobre è tra i più rilevanti parchi ecoturistici del Messico. Adatto ad adulti e bambini, offre numerose attività tra ponti sospesi, circuiti per il mountain bike adatti ad ogni livello e la teleferica più lunga del mondo.
Lo Stato di Chihuahua è anche attraversato dal Chepe Express, tra i treni più spettacolari del mondo. Il treno panoramico passa anche per lo Stato di Los Mochis, in un percorso di 653 chilometri, che parte dalla capitale Chihuahua, città ricca di cultura e gastronomia, in cui patrimonio storico e modernità si incontrano.
(Elisa Biagioli)
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[post_content] => Marriott International ha registrato una crescita globale del RevPar dello 0,5% nel terzo trimestre, frenata da un calo dello 0,4% del RevPar negli Stati Uniti e in Canada, attribuito dall'azienda alla «domanda più debole nelle catene alberghiere di livello inferiore» e alla riduzione dei viaggi governativi.
«Il leggero calo del RevPar negli Stati Uniti e in Canada è stato causato dal calo dei marchi di servizi selezionati, che ha compensato i buoni guadagni nel settore del lusso", ha affermato in un intervento riportato da Travel Weekly Anthony Capuano, ceo di Marriott.
Il segmento lusso di Marriott ha continuato a mostrare resilienza durante il trimestre, grazie sia alla forte domanda che all'andamento delle tariffe. A livello globale, il RevPAR del lusso di Marriott è aumentato del 4% nel terzo trimestre, e Capuano ha definito tale incremento «un esempio significativo della forza del consumatore del segmento elevato».
Capuano ha aggiunto che il portafoglio del gruppo è «ben posizionato per beneficiare di performance superiori nella fascia alta». Circa il 10% delle camere Marriott rientra nel segmento di lusso, mentre il 42% rientra nel segmento premium. Analizzando i dati per segmenti di domanda, Capuano ha riferito che il RevPar globale del settore leisure è aumentato dell'1%, mentre il settore business è rimasto invariato e il RevPar di gruppo è aumentato del 2%.
I mercati più performanti
La debole performance dell'azienda in Nord America è stata sostenuta da risultati internazionali più solidi. Il RevPAR internazionale per il trimestre è aumentato del 2,6%, trainato dall'area Asia-Pacifico. L'area Asia-Pacifico, esclusa la Cina, ha registrato una crescita del RevPar di quasi il 5%, alimentata dalla forza di mercati chiave come Giappone, Australia e Vietnam, nonché da una «solida crescita dell'Adr e da una maggiore domanda da parte dei viaggiatori internazionali, in particolare dalla Grande Cina e dall'Europa».
Nel trimestre, Marriott ha registrato un Ebitda di 1,35 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 1,23 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente. Il fatturato totale del terzo trimestre è stato di 6,49 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 6,26 miliardi di dollari dell'anno precedente. La società ha mantenuto la previsione di crescita del RevPar per l'intero anno, compresa tra l'1,5% e il 2,5% a livello globale.
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L'ufficio del turismo di Les 2 Alpes in collaborazione con Atout France ha presentato a Milano una rinnovata campagna di promozione, “Le quattro stagioni di Les 2 Alpes” per una destinazione fruibile tutto l’anno.
La località francese riparte con la stagione invernale dal 29 novembre 2025 al 3 maggio 2026, la stagione di primavera dal 4 maggio 2026 al 6 luglio 2026, l’estate dal 13 giugno al 31 agosto e il restante autunno.
Su un totale del 40% di arrivi stranieri, con Regno Unito al primo posto, l'obiettivo è l’incremento degli arrivi turistici dall'Italia in tutte stagioni: «Il mercato italiano rappresenta il 5% degli arrivi – spiega Katie Brodie, sales representative dell'ufficio del turismo –. Quest'anno proponiamo “Le 4 stagioni di Les 2 Alpes” per identificare la nostra destinazione come un luogo di vacanze in montagna adatto a tutti e per tutto l’anno nel rispetto dell’ambiente».
Il comprensorio sciistico vanta un’offerta variegata di esperienze e attività per ogni stagione con il ghiacciaio sciabile più grande d’Europa a 3600 metri di quota e l’area sciistica più alta di Francia. Una vacanza in montagna per tutti: 88 piste e la pista blu più lunga e più alta d’Europa di 16 chilometri che va da 1650 a 3600 metri per 220 chilometri di piste e un dislivello di 2300 metri. Aree giochi e divertimenti per tutti, incluso il parco Dva. Un parco giochi infinito con grotte di ghiaccio e sci notturno e il grande Galaxy, Serre Chevalier, Sestrière.
La nuova funivia Jandri è due volte più veloce, percorre da 1650 a 3200 metri in 17 minuti con cabine da 32 passeggeri per 3000 persone all’ora in un viaggio di lusso con cabine panoramiche, spaziose e ultramoderne senza code di attesa. Anche la funicolare rinnovata è moderna e spaziosa.
Attività sportive ed escursioni per tutte le stagioni. Sci da 2600 a 2300 metri nella ricca offerta di piste blu, snowpark, cross park, percorsi pedonali, allenamenti federazioni, agonistici e slalom su 100 piste. Sono 16 piste per escursioni, accessibili dagli impianti di risalita, panorama sul Monte Bianco e vista a 360º sulle Alpi, 28 i percorsi del Bike Park. Tanta avventura ed eventi a un’ora e mezza da Grenoble.
Il ricettivo ricopre ogni tipologia di struttura, con 21 alberghi dai 2 ai 4 stelle, residenze turistiche e chalet 5 stelle per un totale di oltre 32 mila posti letto.
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[post_content] => Ormai avviato a pieno regime, l’Hilton Turin Centre ha incontrato la città in occasione di una serata inaugurale impreziosita da momenti multisensoriali ed evocativi. Il nuovo cinque stelle è firmato da Gdf Hotel, tra i principali player dell’hotellerie italiana con dieci strutture – di cui sette a marchio Hilton – e completa l’asse padano dell'accoglienza del gruppo, da Torino alla Serenissima.
Punto di svolta della ricettività subalpina, che a breve vedrà l'arrivo di nuovi brand dell' hotellerie, il nuovo Hilton rappresenta un omaggio alla "torinesità", tra storia e modernità, autenticità e innovazione, lusso e identità. Torino, città in forte ascesa su cui si stanno concentrando investimenti e strategie a livello nazionale e internazionale, si conferma così sempre più come una destinazione d'eccellenza. Motivo per cui Hilton ha deciso di sbarcare nuovamente in citta. «Hilton era già presente a Torino nel 2018 con la conversione dell’hotel a Lingotto, ma già nel 2006, in occasione delle Olimpiadi, la città si è affacciata sulle mappe del turismo globale - ha dichiarato Alan Mantin, vice president development Southern Europe di Hilton -. I grandi eventi, le competizioni di tennis e le molteplici iniziative stanno contribuendo a rendere Torino una destinazione strategica, dove abbiamo voluto portare il nostro brand di punta».
Icona razionalista che guarda al futuro
Acquisito dal fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, gruppo torinese al suo primo investimento nel settore alberghiero, il centralissimo hotel, a pochi passi da Porta Nuova, piazza Castello e dal Museo Egizio, ha reinterpretato in chiave contemporanea un edificio razionalista del 1953, progettato dall’architetto Emilio Decker. La struttura offre 175 camere – di cui 36 suite, inclusa la Presidential Suite con terrazza panoramica privata, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente -, uno scenografico giardino urbano, area benessere con vasca idromassaggio, spa e fitness centre, oltre a 11 sale riunioni, due foyer dotati delle più moderne tecnologie, il cocktail bar Alchemy e il ristorante Malìa affidato allo chef Andrea Vallenzasca.
Settanta gli attuali dipendenti, prevalentemente assunti direttamente.La scelta di minimizzare l’esternalizzazione risponde a una precisa filosofia Gdf, come ha spiegato Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel e del gruppo Della Frera: «Dai lavapiatti al personale delle pulizie, tutti hanno un contratto nazionale. In molti casi, si tratta di lavoratori che avevano perso l’impiego durante la precedente gestione. Figure invisibili agli occhi del cliente, ma per noi fondamentali: gli addetti alle pulizie, ad esempio, sono gli unici a entrare ogni giorno in tutte le camere, e rappresentano i veri occhi dell’azienda».
Un hotel che dialoga con la città
Fedele alla filosofia del gruppo Della Frera, Hilton Turin Centre non sarà soltanto un nuovo simbolo dell’hotellerie torinese, ma uno spazio aperto e vivo, un luogo che dialoga con la città. «Vogliamo che questo hotel sia una casa aperta, inclusiva, capace di generare valore culturale e sociale attraverso eventi, progetti e iniziative condivise - ha aggiunto Della Frera -. Attraverso la fondazione Della Frera, avvieremo per tutto il 2026 campagne di raccolta fondi volte a sostenere progetti dedicati alla città di Torino e alla sua comunità, rafforzando così il nostro legame con il territorio».
(Federica De Luca)
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[post_content] => I Grandi Viaggi archivia il terzo trimestre dell'anno finanziario al 31 luglio 2025 con un fatturato di 38,43 milioni di euro, in aumento rispetto a quello registrato al 31 luglio 2024 (33,97 milioni).
Come riporta la relazione finanziaria diffusa dal t.o., nonostante il perdurare dell'instabilità che domina la situazione internazionale, non si sono registrati particolari effetti negativi sulla domanda di viaggi.
I dettagli
In dettaglio, il fatturato relativo alle strutture di proprietà si è incrementato di 3,45 milioni di euro, passando da 28,72 milioni di euro a 32,17 milioni di euro (+ 12%).
Le strutture di proprietà italiane hanno registrato vendite in incremento rispetto al precedente periodo di circa il 9% e le strutture di proprietà estere di circa il 18%. Per quanto riguarda i villaggi commercializzati, il fatturato ha registrato un decremento rispetto al precedente periodo, mentre il comparto tour operating ha registrato un incremento del fatturato pari a 1,13 milioni di euro rispetto al periodo precedente, arrivando a 6,11 milioni di euro, ripartito fra Oriente (47%), America e Canada (27%), Africa e Sud Africa (16 %), Australia (7%), Crociere ed Europa (3%).
L'Ebitda è negativo per 1,42 milioni di euro, rispetto ai -0,6 milioni del 31 luglio 2024, principalmente a causa dell'incremento dei costi delle materie prime, del trasporto aereo, dei costi del personale. Rendendo omogenei i due anni, considerando i minori contributi, la differenza con l'anno precedente si riduce a 0,18 milioni di euro.
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[post_content] => L'Egitto si lascia alle spalle il primo semestre 2025 con un totale di 8,7 milioni di turisti, il 24% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Secondo quanto spiegato dal ministro del Turismo, Sherif Fathy, il Paese sarebbe sulla strada giusta per centrare l'obiettivo del governo di attrarre 18 milioni di visitatori entro la fine dell'anno, il 14% in più fissato dal primo ministro Mostafa Madbouly a gennaio.
Il turismo rimane una delle fonti più importanti di entrate estere dell'Egitto, con entrate record per 15,3 miliardi di dollari nel 2024, secondo i dati della Banca Centrale.
A fare da traino alla performance positiva del 2025 ci sono in primis le località turistiche del mar Rosso e le crociere sul Nilo, che hanno contribuito a un aumento del 25% degli arrivi nel primo trimestre. Per sostenere la crescita, alla fine del 2024 il governo ha lanciato un programma da 1,03 miliardi di dollari per ampliare la capacità alberghiera. Offre inoltre prestiti a tasso agevolato agli operatori turistici.
Al centro di questi investimenti si staglia la costa settentrionale del Paese: durante l'inaugurazione del Palace Beach Resort Marassi, un investimento da 186 milioni di dollari da parte di Emaar Misr, Madbouly ha sottolineato il potenziale della regione come centro globale del lusso. La struttura, che dispone di 87 camere, 31 ville e una vasta gamma di servizi di lusso, fa parte dell'espansione di Emaar a Marassi, in corso da 18 anni.
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Il marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.
Proprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.
L’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.
Settima struttura realizzata in collaborazione con Hilton, Torino rappresenta una fase di crescita ed espansione per il gruppo: «Abbiamo scelto Torino - afferma Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa - perché è una città in forte sviluppo, caratterizzata da una vivace crescita economica e culturale, e con un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico e imprenditoriale italiano». In linea anche Alan Mantin, vice president, development Southern Europe di Hilton: «Siamo certi che a Torino, tra le prime 10 città italiane per arrivi turistici, questa nostra seconda struttura costituirà una preziosa integrazione alla già crescente presenza Hilton e rafforzerà ulteriormente il nostro portfolio di oltre 50 hotel attualmente operativi o in pipeline in tutta Italia».
Il nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.
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«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.
«Il nostro sguardo è rivolto al territorio - conclude Albertini - e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».
(Federica De Luca)
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[post_content] => Ha circa 38 anni ed è già abituato a viaggiare in coppia. Sceglie pacchetti di 15 giorni orientati al solo tour e vuole vivere un’esperienza memorabile, senza lesinare nel comfort, nei servizi personalizzati e nei momenti esclusivi. Molte coppie coinvolgono i figli nel proprio viaggio o partono con parenti e amici. Sono alcuni dei dati emersi dalla seconda edizione dell’Osservatorio Viaggi di Nozze realizzato da CartOrange a partire da un campione relativo a 1683 viaggi a tema prenotati nell’ultima stagione e realizzati dal to.
Un’analisi disponibile a operatori e viaggiatori di nozze, con delle interessanti verticali sulle macro-regioni, quindi: Nord-Est, Nord-Ost, Centro-Sud. https://www.cartorange.com/osservatorio-viaggi-di-nozze-cartorange. Eleonora Sasso, responsabile marketing di CartOrange, presenta l’identikit degli sposi raccontando chi sono, dove vogliono andare nel loro viaggio e cosa cercano.
Generazione
«Offriamo uno spaccato generazionale: i protagonisti assoluti dei Viaggi di Nozze sono i Millennial, quindi persone che hanno tra i 29 e i 44 anni e rappresentano il 70% dei viaggi di nozze. - afferma Sasso - Ma è interessante notare come si muovono in questo mercato anche le altre generazioni, in particolare la Gen Z, quella dei nativi digitali, che si attesta sull’8% ed è in continua crescita. Nell’Osservatorio abbiamo poi unito la Generazione X e quella dei Boomer, che insieme costituisco il 22%. Sono viaggiatori che oggi hanno più di 44 anni. Quindi certamente i Millennial sono i protagonisti dei viaggi di nozze, ma l’esperienza è trasversale su più generazioni.
Infatti se l'età media generale dei viaggiatori di nozze è di 38 anni, in realtà si spazia dai 19 agli 84 anni, che sono rispettivamente i nostri viaggiatori di nozze più giovani e i più anziani. Si conferma, quindi, che il viaggio di nozze non ha età. - prosegue Sasso - Può essere il primo viaggio di nozze, che solitamente viene fatto entro i 45 anni, ma ci sono anche le seconde nozze e i viaggi che vengono fatti dopo diversi anni, come gli over 50 che partono in compagnia di figli adulti o familiari e amici, dando vita al fenomeno dei Buddymoon. Rispetto all'anno scorso l'età media è in crescita: calano i viaggiatori tra i 30-34 anni e crescono quelli della fascia tra i 35 e i 39 anni, con gli over 50, che rappresentano da soli il 17% del campione».
Interessante la verticale realizzata dall’Osservatorio di CartOrange sulla Gen Z: «Oggi ha meno di 29 anni, rappresenta l'8% del campione, è in costante crescita e offrendo elementi di discontinuità rispetto al campione nazionale, ci orienta e detta nuove tendenze, aiutandoci a capire e anticipare quelli che saranno i desideri dei clienti del prossimo futuro. Il primo dato interessante è il budget a persona, che è in media di 4.068 euro, circa 1000euro in meno a persona rispetto alla media del campione nazionale. Le motivazioni possono essere diverse, come una capacità di spesa più contenuta. Un altro tema è il periodo di partenza: la Gen Z sceglie giugno, settembre e ottobre, mentre prima le partenze erano distribuite durante l'anno. C’è anche una volontà maggiore di partire subito dopo le nozze, per una media di 14 giorni.
Lista nozze
L'ultimo dato interessante ed emblematico è l'utilizzo della lista nozze. Nella Gen Z la lista nozze viene utilizzata dal 22% dei viaggiatori, quindi un più 7% rispetto alla media nazionale. Le motivazioni possono essere la facilità di raccogliere il regalo da parte di parenti e amici, per poi affidarsi a piattaforme online per la gestione del denaro e per l’organizzazione del viaggio di nozze. In continuità rispetto all’Osservatorio dell’anno scorso c’è la trasformazione costante del Viaggio di Nozze, che non è più un viaggio solo di coppia: del nostro campione ben il 10% parte con i figli e di questo 10% il 20% - quindi 2 su 10 - con figli che hanno meno di due anni. Si sdogana, quindi, anche il concetto del viaggio con figli piccoli fuori dall'Italia e soprattutto fuori dall'Europa.
L’altra tendenza in crescita rispetto al 2024 è quella dei Buddymoon, ovvero i piccoli gruppi di amici e parenti che partono con gli sposi per il viaggio di nozze. È un fenomeno molto legato a viaggiatori di età più matura, con una media di 51 anni. Un altro elemento è l'anticipo sulla prenotazione: in linea con l'anno scorso in tutta Italia si prenota il viaggio cinque mesi prima della partenza. Questo ci fa capire quanto sia importante per gli sposi pianificare per tempo il viaggio di nozze, uno degli elementi fondamentali nell'organizzazione del matrimonio». Un’analisi ricca e approfondita, quindi, quella dell’Osservatorio di CartOrange, che offre già alcune indicazioni sul 2025:
«La spesa media a persona per il viaggio di nozze continua a crescere in maniera moderata - dell’1,8% - arrivando a a 5.152 euro. Questo ci dice che gli sposi continuano a investire nel viaggio di nozze» conclude Sasso, che ricapitola le destinazioni predilette dagli honeymooners per quest’anno: «Tutto dovrà essere riconfermato a fine anno, ma si può dire che il Giappone continua a essere la destinazione più amata, seguono gli Stati Uniti, il Sudafrica, l'Indonesia, il Perù e l'Australia. In crescita anche la Polinesia Francese, che con dei numeri veramente importanti, rientra tra le destinazioni preferite dagli sposi nel 2025».
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La compagnia belga opererà dunque con una flotta ampliata rispetto al 2024: 50 aeromobili, rispetto ai 44 dell'estate scorsa, con l'aggiunta di un Airbus 320 per le rotte a corto e medio raggio e un Airbus 330 per le rotte a lungo raggio. Inoltre, 4 aeromobili Airbus A220 sono impiegati nella rete tramite il partner di wet lease Air Baltic, che opera voli per conto di Brussels Airlines.
Poiché la stagionalità rimane una sfida nel settore dell'aviazione, Brussels Airlines ha elaborato una strategia per avere la massima capacità possibile in estate. Per la prima volta il vettore collabora con studenti estivi come membri dell'equipaggio di cabina. Sono stati assunti 47 studenti che hanno seguito lo stesso processo di selezione e la stessa formazione rigorosa di tutti gli altri membri dell'equipaggio.
Dal 1° gennaio 2025, Brussels Airlines ha già assunto quasi 300 nuovi dipendenti. La maggior parte (153) sono membri dell'equipaggio di cabina, piloti (57) e dipendenti aeroportuali (47).
Tra le destinazioni maggiormente richieste della summer spicca la Spagna, dove il vettore vola verso 12 destinazioni, tra cui Malaga, Barcellona e Alicante, le più popolari tra i passeggeri in partenza dal Belgio. Anche Valencia registra un forte aumento della domanda.
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