19 September 2024

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L'hotel organizza experience guidate che rivelano un luogo dalle sfaccettature inattese: climatiche, storiche e architettoniche. Porta delle Dolomiti, nelle Alpi italiane, Bolzano si trova al centro di una conca vulcanica di 70 chilometri di diametro (l’attività vulcanica ha interessato la zona 280 milioni di anni fa) ed è la seconda città più calda d’Italia. Le Alpi bloccano i fronti di maltempo e le garantiscono 300 giorni di sole all’anno. Nella conca si incontrano tre fiumi: l’Isarco, il Talvera e l’Adige. \r\nNell’anno 1000 i vescovi di Trento compresero il potenziale di sviluppo del territorio e favorirono la nascita di un centro di commercio capace di collegare Venezia alle terre del Nord. Bolzano divenne sempre più ricca: nel 1273 i conti di Tirolo-Gorizia la conquistarono e la dominarono fino al 1363, quando venne donata agli Asburgo. La storia racconta di rivolte, anche religiose, e di passaggi di potere, fino al 1635, quando l’arciduchessa del Tirolo Claudia de’Medici, vedova di Leopoldo V d’Austria, decise l’istituzione di un magistrato mercantile che, in lingua italiana e tedesca, regolava i contenziosi sorti tra i commercianti provenienti da mezza Europa. La città fiorì e vennero costruiti i bellissimi portici che si possono percorrere ancora oggi: proteggevano il centro dal sole e dal vento proveniente dalle montagne e creavano un microclima ideale per il commercio. \r\nIl territorio era ideale anche per la crescita del vitigno autoctono, che produce il rosso e gustoso Lagrein. Le leggende dicono che Bolzano fosse posata sul vino! Ancora oggi le abitazioni hanno cantine di uno o due piani dove, a 15 gradi, viene conservato il prezioso vino locale. All’inizio del 1800 Bolzano venne annessa al Regno d’Italia, visse l’occupazione napoleonica, quindi tornò a far parte dell’Impero austro-ungarico fino al 1918. Dopo la Prima guerra mondiale fu nuovamente annessa all’Italia e, con l’avvento del fascismo, nel 1922-23, il territorio della città venne fortemente italianizzato con un nuovo piano urbanistico. Nel 1936 Mussolini fece costruire il monumento alla Vittoria e volle replicare il centro cittadino sulla riva opposta del fiume Talvera, affidandone la costruzione all’architetto Marcello Piacentini. \r\nDagli anni ‘60 in poi Bolzano è un’importante meta turistica. La storia della città è anche caratterizzata dal trilinguismo: la popolazione parla italiano, tedesco e ladino. Per frequentare l’università è richiesta la conoscenza di tutte queste lingue. Bolzano offre tanto al turista che, oltre ad apprezzarne la natura, i paesaggi e la tradizione, potrà incontrare al museo Archeologico il corpo di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio scoperto da due alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della val Senales. Oppure visiterà il Duomo di Santa Maria Assunta, iniziato nel IV secolo contiene la cappella di San Giovanni, i cui affreschi furono commissionati dalla famiglia di banchieri fiorentini de Rossi-Botsch a pittori provenienti da Padova, dove avevano lavorato con Giotto alla cappella degli Scrovegni. E poi ci sono importanti raccolte d’arte moderna. Tra le tante eccellenze non bisogna dimenticare la gastronomia, con i piatti e i salumi tipici da gustare sulle terrazze delle case antiche. Ammirando le Dolomiti che, al tramonto, si accendono del ricordo del giardino di rose del re dei nani Laurin, celebrato dal Parkhotel Laurin.\r\n[gallery ids=\"464145,464144,464143\"]","post_title":"Il Parkhotel Laurin accompagna i suoi ospiti alla scoperta di Bolzano","post_date":"2024-03-27T09:37:26+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1711532246000]}]}}

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