Majestic Hotel Group stringe accordo con Sina Hotels
25 agosto 2010 09:28
Majestic Hotel Group ha annunciato di aver concluso un accordo di collaborazione con Sina Hotels. Secondo Malco Par, general manager del Majestic Hotel Group «L’accordo costituisce un’importante iniziativa commerciale con un partner di rilievo. Sina ha parecchi punti in comune con il nostro gruppo, a cominciare dall’attenzione nella scelta delle location delle strutture e dalla cura per i prodotti offerti in hotel». Da ora quindi, i clienti di Majestic Hotel Group potranno beneficiare di condizioni privilegiate al momento della prenotazione di camere e servizio ristorante in una struttura del gruppo Sina Fine Italian Hotels.
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[post_content] => Oltre sette miliardi di euro. A tanto ammonta il giro d’affari del turismo delle festività natalizie, tra Natale, Capodanno, Epifania. La stima è di Cna Turismo e Commercio.
Saranno più di cinque milioni i turisti (vale a dire quanti pernotteranno perlomeno una notte in una struttura, alberghiera e/o extra-alberghiera che sia) di cui 3,7 milioni gli italiani e 1,3 gli stranieri. In numero superiore ai 20 milioni si muoveranno nel periodo (in auto, in treno, in aereo, in nave) per gite di un giorno o anche pernottamenti in seconde case o in casa di parenti e amici.
I turisti stranieri arriveranno prevalentemente da Francia, Germania, Spagna, Regno Unito gli europei, da Usa, Canada e Cina gli extra-europei.
Tra le mete prevalgono le città e i borghi d’arte, tallonati dalle località di montagna. In crescita sostenuta le attività esperienziali, in particolare nei laboratori artigianali della Penisola.
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Un traguardo ben chiaro all’orizzonte e la consapevolezza di voler restare un gruppo italiano capace di conservare la propria identità: il presidente di Th Group, Graziano Debellini, analizza il 2025, «un anno di passaggio, che ha posto le basi per il salto di fatturato e margini previsto nel 2026».
L’ambizione è quella di arrivare nel 2030 ai 400 milioni di euro di fatturato e ai 40 milioni di Ebitda e il percorso è tracciato. «La prima verifica sul futuro sarà quella della Borsa – spiega Debellini -. Già nel 2025 abbiamo investito gettando le basi per un nuovo balzo».
A un anno da “Campo Base 24” il manager sottolinea come la fase di riflessione prima di puntare alla vetta possa dirsi conclusa: «Quest’anno abbiamo investito sulla struttura, costruendo una squadra in grado di affrontare le battaglie del 2026».
Gli obiettivi all’orizzonte
Diversi gli obiettivi individuati. In primo piano la consapevolezza di poter giocare un ruolo da leader sulla montagna, «una posizione che ci siamo guadagnati per completezza di prodotto e competitività dell’offerta. Con la riapertura del Th Borca di Cadore - Parc Hotel Des Dolomites abbiamo aggiunto un’ulteriore tessera al mosaico di un’offerta che ci consente di coprire tutte le stagioni integrando mare e montagna».
Un secondo driver di sviluppo riguarda il prodotto città d’arte. «Abbiamo cominciato da Assisi, Roma e Peschiera, proponendo location di pregio. Senza alcuna pretesa di fare concorrenza ai grandi marchi dell’hotellerie presenti nelle città (ma anche nei borghi minori), puntiamo a sviluppare un nuovo prodotto che sia marcatamente esperienziale».
Terzo filone al centro della crescita è Baobab, «un esempio virtuoso di tour operator che, grazie alla grande capacità di Alessandro Gandola e della sua squadra, ha saputo scalare in breve tempo le vette del tour operating producendo risultati straordinari. Non ci sono limiti allo sviluppo di prodotti, anche su scala internazionale, che ci portino ad un ampliamento della clientela. Baobab è già fra i primi marchi in Italia sull’Egitto e a breve avremo ulteriori allargamenti nel portfolio delle gestioni». Mediterraneo, Africa, ma anche India o Maldive sono fra le aree che potrebbero esprimere il maggior potenziale.
Infine, il prodotto mare, «che in casa Th Group rappresenta una realtà già importante. Attualmente procura circa il 20% del fatturato ma vorremmo ampliare l’offerta selezionando le location più ambite». In arrivo l’annuncio di novità importanti, propedeutiche a una crescita «sana e profittevole, che ci consenta di puntare su prodotti vincenti».
Nessuna preclusione sullo sviluppo extra Italia, che potrebbe riguardare location in montagna o al mare. «La nostra è una posizione di apertura e ricerca. Non poniamo limiti alla crescita, anche se deve sempre essere oggetto di attenta valutazione».
Il bilancio 2025
Intanto, Debellini e soci si preparano ad archiviare un 2025 che dovrebbe portare a un fatturato vicino ai 300 milioni di euro. «Al di là dell’incremento dei numeri, siamo cresciuti in reputazione, brand awareness e soddisfazione del cliente – spiega il presidente -. E abbiamo proceduto alla ristrutturazione di tutti i comparti del gruppo per affrontare il 2026 con grinta». Una grinta che ha nel prezzo dinamico e nella flessibilità dell’offerta due preziosi alleati: «Grazie al prezzo dinamico riusciamo a ottimizzare i riempimenti e a salvaguardare una crescita più ordinata e strategica. L’elasticità della durata dei soggiorni, che non coprono più solo le tradizionali 7 notti, ci consente poi di riuscire a incrociare il massimo numero di clienti».
Su un dato Debellini è certo: «Sul fronte prezzi, non serve svendere, ma è necessario un innalzamento costante dell’asticella della qualità».
E avvicinandosi al giro di boa dei 50 anni di attività del brand, Debellini traccia un bilancio positivo. «Grazie a soci come Cdp Equity e Isa abbiamo avuto modo di crescere mantenendo inalterato il nostro dna. Un dna che ha nel capitale umano e nella crescita attraverso la formazione i suoi elementi centrali». Sotto questo aspetto, «anche i fondi dovrebbero essere più prudenti e pazienti, senza voler puntare sempre e solo ai numeri a tutti i costi».
Il futuro dell'hospitality
Ma il presidente si spinge oltre, e traccia una panoramica dell’hospitality in Italia. «Dovrebbe essere il frutto di un’orchestra che suona insieme, un risultato difficile da raggiungere per varie ragioni. Innanzitutto, l’estrema parcellizzazione dell’offerta, con circa 34.000 hotel attivi, rende difficile la collaborazione. Ma soprattutto, il turismo viene ancora considerato come un comparto di “serie B”, Occorrerebbe unire le forze e guardare con più stima, attenzione e collaborazione un settore fondamentale per la nostra economia, che esprime grandi potenzialità di sviluppo per tutto il territorio».
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Si chiude un anno in chiaroscuro per la Toscana, con andamenti differenti nell’incoming e una buona tenuta dell’outgoing: il consuntivo tracciato dalla Fiavet Toscana-Confcommercio, mostra una lieve flessione nelle presenze, ma nel contempo segnali strutturalmente positivi sul fronte degli ospiti internazionali.
“Le città d’arte – osserva Pier Carlo Testa, Presidente di Fiavet Toscana -Confcommercio - si confermano il principale motore della domanda, con una crescita discreta, sostenute dai mercati esteri a lungo raggio. Positivo anche l’andamento della montagna, che beneficia di una domanda più destagionalizzata e orientata al turismo outdoor. Più stabile la campagna e collina, mentre il turismo balneare registra una contrazione significativa, riflesso di una domanda italiana più prudente e di una crescente concorrenza internazionale.
Il vero elemento di forza del 2025 – aggiunge Testa - è rappresentato dai mercati esteri, in particolare Asia, con il ritorno della Cina e una domanda sempre più orientata verso esperienze culturali ed enogastronomiche. Proprio il turismo legato al cibo, al vino e ai territori, continua a generare valore e qualità della permanenza, rafforzando il posizionamento della Toscana sui mercati internazionali. Sul fronte dell’outgoing, poi, i viaggiatori toscani mostrano una rinnovata propensione a partire: Mediterraneo, capitali europee e lungo raggio tornano al centro delle scelte, con una spesa in crescita e una domanda più selettiva.”
Testa conclude sottolineando: “I dati confermano che il turismo toscano non ha bisogno di slogan, ma di politiche mirate e condivise con le imprese. La crescita dell’incoming internazionale, così come le difficoltà di alcuni prodotti maturi, indicano con chiarezza che non esiste più un “modello unico” di sviluppo turistico. Occorre, invece, una strategia regionale capace di valorizzare la diversità dei territori, sostenere la riqualificazione dell’offerta balneare, rafforzare la competitività delle aree interne e accompagnare l’evoluzione del turismo esperienziale ed enogastronomico. Ed in questo scenario, le agenzie di viaggio e i tour operator rappresentano una realtà professionale essenziale, sia per l’incoming che per l’outgoing: operatori che costruiscono prodotto, intercettano mercati lontani, garantiscono qualità, sicurezza e legalità, e contribuiscono alla destagionalizzazione e alla distribuzione dei flussi.”
Fiavet Toscana ritiene quindi fondamentale che le politiche pubbliche riconoscano e coinvolgano la filiera organizzata del turismo, investendo su formazione, innovazione e promozione selettiva. Con l’auspicio che il 2026 sia l’anno in cui la Toscana passerà da una mera lettura dei dati a una visione strategica condivisa, capace di trasformare le tendenze in opportunità concrete per le imprese, i territori e le comunità locali, attraverso un dialogo strutturato tra istituzioni e rappresentanze imprenditoriali.
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[post_content] => Un 2025 che registra un nuovo record di arrivi alle Maldive che, secondo i dati resi noti dal Ministero del Turismo, lo scorso 10 dicembre hanno superato il numero di visitatori totalizzato nel 2024.
L'anno scorso, infatti, l'arcipelago dell'oceano Indiano ha accolto 2.046.615 visitatori, segnando per la prima volta oltre 2 milioni di arrivi turistici: ma, a partire da mercoledì scorso, 10 dicembre, quest'anno sono stati registrati 2.080.134 arrivi, oltrepassando quindi il record dell'anno scorso.
Inizialmente, l'obiettivo del governo era quello di raggiungere 2,3 milioni di arrivi turistici nel 2025. Tuttavia, nel bilancio proposto per il 2026, questo obiettivo è stato abbassato a 2,2 milioni di arrivi turistici. Nei primi nove giorni di dicembre è stata registrata una media di 6.453 arrivi turistici al giorno.
Se la media sarà mantenuta nei restanti 22 giorni dell'anno, l'obiettivo di 2,2 milioni di arrivi turistici potrà essere facilmente raggiunto.
Anche quest'anno il principale mercato di provenienza dei turisti alle Maldive è la Cina. Ad oggi, 318.032 turisti cinesi hanno visitato le isole; la Cina è seguita dalla Russia, con 260.416 turisti, mentre il Regno Unito è al terzo posto con 186.762 visitatori.
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[post_content] => Airbnb e Fondo per l'Ambiente Italiano più vicini. La piattaforma sosterrà infatti direttamente le attività del Fai dedicate alla cura e alla manutenzione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, attraverso un sostegno pluriennale destinato a interventi su tre storici beni: Villa Gregoriana a Tivoli, Villa e Collezione Panza a Varese e Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia.
Questi tre beni entreranno a far parte, insieme a Villa Necchi Campiglio a Milano e Palazzo Moroni a Bergamo, di un programma che prevede sei esperienze esclusive, organizzate dal Fai e disponibili solo su Airbnb, pensate per vivere il bene culturale in un modo diverso dalla visita tradizionale, contribuendo a scoprirlo attraverso una nuova prospettiva.
Le opportunità su Airbnb
Questo programma si affianca a un più ampio percorso di valorizzazione turistica, già attivo sulla piattaforma Airbnb dove è possibile prenotare una selezione di esperienze proposte dal Fai, in numerosi beni tutelati e gestiti dalla fondazione tra le quali visita guidata di Villa Rezzola ed il suo giardino a Lerici; "guarda oltre l’Infinito e visita l’orto sul Colle" a Recanat; visita il castello e parco di Masino a Caravino; visita guidata al castello della Manta; scopri palazzo Moroni con un tour guidato a Bergamo; visita Villa Necchi a Milano; sorseggia vini a Villa dei Vescovi dopo l'orario di chiusura a Torregli; visita guidata ai Giganti della Sila e Casino Mollo a Spezzano della Sila; la raccolta delle arance alla Kolymbethra, Valle dei Templi di Agrigento; "ammira secoli di arte" a Villa Panza a Varese; visita Villa della Porta Bozzolo e il suo giardino a Casalzuigno.
Ulteriori Esperienze Fai per gli utenti Airbnb sono disponibili online.
Grazie alla collaborazione, sarà ancora più semplice conoscere i 60 beni Fai aperti al pubblico in tutta Italia, che nel solo 2024 hanno accolto 1,1 milioni di visitatori, e vivere in prima persona il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese.
«La collaborazione con il Fai nasce dalla consapevolezza dell’importanza di tutelare e restaurare i luoghi che raccontano la storia e l’identità dell’Italia. L’obiettivo è creare connessioni tra persone, cultura e territorio, valorizzando la bellezza e la diversità del Paese attraverso esperienze che permettono di scoprire i suoi tesori nascosti. Questo è solo l’inizio di un percorso comune che intendiamo far crescere nel tempo, evolvendo e ampliando la collaborazione per renderla ancora più significativa nel prossimo futuro» dichiara Matteo Sarzana, country manager di Airbnb Italia.
«Siamo felici di avviare questa collaborazione con Airbnb Italia. Il contributo dell’azienda offre un sostegno concreto al lavoro quotidiano della fondazione e alla promozione di luoghi straordinari, spesso lontani dai grandi centri, e di territori ricchi di storia e cultura che meritano di essere scoperti o riscoperti: realtà preziose, talvolta meno note ma essenziali per comprendere la ricchezza del nostro paesaggio culturale, che grazie a questo progetto potranno raggiungere un pubblico ancora più ampio» conclude Davide Usai, direttore generale dei Fai.
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[post_content] => Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco apre una nuova fase per il turismo nel nostro Paese: l’effetto sull’attrattività turistica potrebbe tradursi in un incremento delle presenze straniere compreso tra il 6% e l’8% nei primi due anni, per un totale di circa 18 milioni di presenze turistiche aggiuntive. A stimarlo è Cst per Confesercenti.
La ristorazione italiana è già un attrattore insostituibile del turismo. Nel 2024 i visitatori stranieri hanno speso 12,08 miliardi di euro in ristoranti, bar e pubblici esercizi, il 7,5% in più rispetto al 2023. Le anticipazioni per il 2025 indicano un ulteriore aumento, con un totale atteso di circa 12,68 miliardi di euro, pari a una crescita del 5%. A questi si aggiungono i viaggi turistici motivati dall’enogastronomia, che generano già oggi 9 miliardi di euro di spesa diretta: un dato che conferma il ruolo della cucina italiana come uno dei principali fattori di scelta della destinazione.
Il riconoscimento Unesco tenderà ad amplificare queste dinamiche. Nei primi anni l’effetto sarà soprattutto di visibilità e posizionamento: la cucina italiana vedrà rafforzato il suo legame con la dieta mediterranea, con le tipicità locali e con i territori di produzione delle eccellenze. Nel medio periodo, la maggiore attenzione internazionale potrà favorire anche la diffusione di modelli di alimentazione sana e sostenere il potenziale di espansione dell’export agroalimentare.
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[post_content] => Il Vietnam viaggia spedito verso la conclusione di un 2025 da record per numero di arrivi internazionali: secondo i dati diffusi dall'Ufficio Nazionale di Statistica (Ministero delle Finanze), il paese ha infatti totalizzato oltre 19,1 milioni di visitatori internazionali nei primi 11 mesi di quest'anno, pari ad una crescita del +20,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il dato rappresenta il livello più alto mai registrato, che supera i 18 milioni di visitatori del 2019, prima cioè della pandemia.
Nel solo mese di novembre 2025, il Vietnam ha accolto quasi 2 milioni di visitatori internazionali, con un aumento del 14,1% rispetto al mese precedente e del 15,6% rispetto a novembre 2024.
Le performance dei singoli mercati
Tra gennaio e novembre 2025, la Cina ha registrato un aumento del 43,1% su base annua; molto bene anche Giappone e Stati Uniti che hanno centrato una crescita rispettivamente del 15% e dell'8,4%, mentre la Corea del Sud ha segnato un leggero calo (-4,6%).
I mercati europei hanno continuato a crescere costantemente, riflettendo l'impatto dell'estensione delle esenzioni dal visto. Tra le performance più significative spiccano quelle dell'Italia con un +21,3%, e poi del Regno Unito (+20,7%), Francia (+21,4%), Germania (+16,6%). Tassi di crescita inferiori, ma sempre consistenti, anche per Spagna (+5,8%), Danimarca (+12,1%), Svezia (+15,9%), Norvegia (+19,6%), Polonia (+41,7%), Svizzera (+17,1%), Repubblica Ceca (+0,1%).
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Da segnalare, in particolare, l'ottimo andamento dei flussi turistici provenienti dai mercati a lungo raggio nel solo mese di novembre: i mercati nordamericani hanno registrato un +30,5% rispetto al mese precedente, mentre il Canada ha registrato un aumento del 55,9%. Anche gli arrivi dall'Europa hanno registrato un forte aumento con gli arrivi dall'Italia a +89%, a conferma del forte appeal del Vietnam durante l'alta stagione di fine anno.
Recentemente l'Unwto ha posizionato il Vietnam tra le destinazioni turistiche in più rapida crescita al mondo, insieme al Giappone.
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[post_content] => TUI Group sta ampliando il suo portfolio alberghiero internazionale in Asia con il primo resort Robinson Club in Cina. Ha inoltre appena firmato un altro accordo con TUI Blue. Allo stesso tempo, TUI Hotels & Resorts si sta preparando per il debutto del marchio TUI Blue in Giappone e del marchio TUI Suneo in Vietnam.
TUI Hotels & Resorts comprende già 24 hotel in Cina e nel Sud-Est asiatico. Con i nuovi progetti firmati, nei prossimi anni saranno aggiunti altri 29 hotel.
"Il nostro segmento Hotels & Resorts, che comprende marchi come RIU, Robinson e TUI Blue, è altamente internazionale, in rapida crescita e redditizio. Attraverso la nostra espansione alberghiera in Asia, ci stiamo rivolgendo consapevolmente a nuovi gruppi di clienti", afferma Sebastian Ebel, ceo di TUI Group.
Fiume Azzurro
Il marchio di club premium Robinson aprirà il suo primo resort in Cina a Meifan, nel cuore della Zona Dimostrativa Verde del Delta del Fiume Azzurro. Il resort sarà di nuova costruzione e farà parte di un distretto integrato dedicato allo sport e al tempo libero, che offre vela e sport acquatici.
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"Con il primo Robinson nel Delta dello Yangtze, portiamo il nostro concetto di club premium in una regione simbolo di sviluppo sostenibile e turismo. La domanda di vacanze in club di alta qualità è in crescita in Cina", ha affermato Bernd Mäser, Co-CEO di TUI Hotels & Resorts.
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[post_content] => Affinare, ulteriormente, il rapporto con le agenzie di viaggio, che nel corso degli anni sono state "al centro della strategia che ha portato alla crescita di Italo": Fabrizio Bona e Marco De Angelis, rispettivamente direttore commerciale e direttore vendite della società, rimarcano l'investimento fatto sulla distribuzione in occasione del tradizionale roadshow invernale, che quest'anno è cominciato con le tappe di Bologna e Milano, per poi proseguire verso Roma e Napoli.
In attesa di novità che "certamente arriveranno nei prossimi mesi", oggi è tempo di "consolidamento" con un focus sul percorso sinora compiuto.
Una rotta caratterizzato da un significativo investimento sul miglioramento di prodotto, servizi e comfort per i viaggiatori: "Siamo partiti da Milano Garibaldi per poi arrivare a Centrale, a Roma abbiamo chiuso Ostiense per aprire Termini, oltre a Tiburtina. E poi le nuove Lounge Italo Club che, ispirate allo stile aeronautico, sono tra le più belle del settore. Ma anche i servizi di catering a bordo e in stazione, veri valori aggiunti dell’esperienza di viaggio dei passeggeri".
Sul fronte trade "la formazione, gli strumenti e modalità di vendita - sottolinea De Angelis - sempre più strumenti user friendly, un portale smart affiancato da presidi territoriali, brandizzazioni ad hoc e personalizzate dei punti fisici, la politica commerciale aggressiva che ha supportato la creazione di un rapporto di meritocrazia, a beneficio delle agenzie che oggi rappresentano un punto di riferimento per clientela di alto valore, sia business sia leisure".
Proprio il cliente di valore è quello sul quale si concentrano i maggiori sforzi: "Quello che sceglie servizi e tariffe premium e le agenzie che investono in tecnologia riescono a intercettare questo segmento e a crescere con noi. Il nostro modello valorizza chi dimostra impegno e performance e questo approccio ha creato relazioni solide, da vera squadra”.
"Oggi sono circa 250 le agenzie Top, numero quasi raddoppiato rispetto al pre-Covid" a conferma di una relazione win-win che è avanzata in parallelo allo sviluppo di Italo: "Nell'arco di dieci anni siamo riusciti a creare un'eccellenza, partendo da una sfida che inizialmente sembrava fosse persa in partenza" osserva Bona, ricordando come oggi Italo movimenti "circa 25 milioni di passeggeri all'anno, rispetto ai 9 milioni del 2015, quasi 70.000 passeggeri al giorno".
Il 2026 sarà per tutti gli operatori "un anno complicato per i lavori sull'infrastruttura per gli investimenti legati al Pnrr" ma questo è un passo necessario e propedeutico alle future novità, con l'apertura a potenzialità "oggi inespresse grazie al potenziamento della rete: dalla Milano-Genova in un'ora, alla Milano-Torino più veloce, all'accelerazione prevista per la rete del Sud Italia, Calabria e Puglia in primis. Si tratta di ulteriori possibilità di crescita, che andranno a stimolare una domanda che ora non esiste".
Tra le sfide del prossimo anno c'è senz'altro dell'ingresso del terzo operatore sull'Alta Velocità: "Il 2026 sarà ancora un anno di transizione - afferma Bona -, il passaggio da due a tre player significa un incremento del 50% della competizione ma, per Italo, questo tipo di sfida non è certo una novità".
Il mercato internazionale
Con i piani di sviluppo di più ampio respiro confermati, oltre i confini nazionali con il potenziale ingresso in Germania "stiamo studiando i progetti, ma ci vogliono anni e treni a disposizione" l'andamento in Italia evidenzia "la scomparsa della marcata stagionalità di un tempo dei flussi internazionali - evidenzia De Angelis -: la domanda non si esaurisce tra aprile e ottobre, oggi gli stranieri viaggiano tutto l'anno, e i nostri treni registrano flussi internazionali continui".
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