23 December 2025

Italia: gli immobili alberghieri sono ormai un investimento main stream

Il mercato del real estate alberghiero italiano ha raggiunto ufficialmente la maggior età. Non più solo asset-class alternativo, appetito magari da qualche fondo speculativo con un approccio opportunista, il comparto dell’ospitalità è ormai al centro delle attenzioni degli investitori istituzionali e di capitali con visioni a medio-lungo termine. Un mutamento di approccio profondo senz’altro dovuto all’attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi particolarmente bassi. Il che spinge i capitali a ricercare impieghi maggiormente remunerativi seppure a scapito di qualche rischio in più. Ma anche a una generale presa di consapevolezza del settore da parte degli investitori, che ora cercano nel settore anche investimenti di lungo termine con un approccio core.

Lo testimoniano i dati dell’ultimo Italy Hotel Investment report 2019, realizzato da Ey. L’analisi, oltre a confermare i dati Cbre sull’anno record del real estate alberghiero nazionale (3,3 miliardi di euro totali di transazioni per un +158% rispetto al 2018), sottolinea infatti l’accresciuto interesse verso il comparto da parte degli investitori istituzionali, specialmente per asset da mettere a reddito tramite formule di affitto. Questi hanno infatti impegnato capitali per complessivi 700 milioni di euro (+70% rispetto al 2018). Ma soprattutto, racconta lo studio Ey, la quota di investimenti con un approccio value-add (che in linea generale prevedono l’acquisizione di un asset, la sua riqualificazione e poi la sua vendita per una presa di profitto a breve-medio termine, ndr) sono scesi dal 70% delle operazioni complessive di tre anni fa al 38% del 2019.

Per il resto, il report Ey sottolinea come il record di transazioni dell’anno scorso sia stato trainato dalle grandi operazioni, tra cui quelle riguardanti i sette hotel Belmond in Italia acquisiti da Lvmh e i 16 alberghi, per un totale di 1.800 camere, del portfolio Castello passati nelle mani del fondo canadese Oaktree Capital. A livello di singolo hotel è stato però il Bauer di Venezia a registrare il valore di transazione più alto per deal singoli, mentre l’ex quartier generale della Bnl a Roma ha rappresentato l’operazione di sviluppo più ingente e il Capri Palace è stato l’asset con il prezzo più elevato per camera, pari a oltre 1,5 milioni di euro a stanza.

 

 

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