23 December 2025

In un forte della Prima guerra mondiale la pura accoglienza stile Fodom di Arabba

E’ curiosa la storia dell’hotel Al Forte, a Livinallongo, Arabba, nelle dolomiti bellunesi. Un hotel bar & restaurant censito 3 stelle sup, ma che ne meriterebbe di più. Guido, Deborah (e il giovane Davide) Waillant ne sono proprietari e gestori e si capisce, da quello che ci mettono in prima persona, quanto tengano a questo asset di famiglia.

«La struttura offre 25 camere, di cui cinque suite e junior suite, e nella semplicità  nella quale desideriamo identificarci abbiamo alcuni servizi accessori – spiega Guido Waillant – che arricchiscono il soggiorno, nella miglior tradizione della ospitalità delle nostre valli Fodom. L’hotel è stagionale, con i periodi di apertura da fine maggio a fine settembre e inizio dicembre, primi di aprile».

Arabba è una delle zone principali del circuito sciistico Dolomiti Superski, nella zona 06, e proprio per questa sua prerogativa, pur essendo un centro dimensionato con 2.800 posti letto circa,  è il regno dello sci.

La famiglia Waillant

«I nostri ospiti, qui, trovano esattamente ciò per cui sono venuti – aggiunge Deborah Waillant – e anche angoli davvero unspoiled… dove praticare lo sport preferito, in un ambiente montano incredibile. Al resto pensiamo noi».

Al Forte è un hotel storico, integrato nella natura e nel paesaggio, affacciata sulle incantevoli cime del Pordoi, della Marmolada, del Falzarego e del Gruppo Sella. «Mi piace parlare della nostra storia, che nacque dal sogno e dalla passione della famiglia. Il Forte fu costruito nel 1897 a difesa dei confini dell’Impero Austro-Ungarico, versante austriaco, e oggi il Festungshotel ha preso il posto di questo maniero di guerra, che testimonia la storia scritta con le armi tra Italia e Austria – racconta con passione Guido Waillant -.  Eretto su progetto del generale Schiesser a difesa dei confini dell’impero di Francesco Giuseppe, per controllare l’irrequieta Italia nazionalista, fu  bombardato agli inizi della Prima guerra mondiale e ridotto a rudere. Il Forte si trova sulla strada principale delle Dolomiti (strada statale 48 delle Dolomiti) e, seppur in parte abbattuta dalle granate delle artiglierie italiane, è rimasta abbastanza intatta anche grazie alle imponenti mura spesse fino a 1,70 metri. Ci abbiamo tenuto a conservare la forma cubica e a lasciare le sale interne il più originali possibile. Nel 1972 la mia famiglia provvide al restauro adibendolo a ristorante, poi in seguito Jolanda e Nino Waillant completarono l’opera costruendo un elegante hotel collegato alla fortezza attraverso il passaggio segreto e strategico delle truppe austriache»

La gestione è il segreto
Semplice, snella, familiare, ma soprattutto attenta e professionale. In ogni camera si trovano, oltre ai servizi base, (bagno con doccia o vasca, scrittoio, telefono, cassaforte, asciuga capelli) la tv satellitare con grande scelta di canali internazionali, connessione ad internet, alcune con balcone a vista panoramica e possibilità di aggiungere letti. Naturalmente ski shuttle incluso nel prezzo. «L’ultima miglioria della nostra struttura –  conclude Guido Waillant –  è il nuovo centro salute Thermae club, che offre freschezza, relax e sportività,  sauna finlandese, sauna romana, tepidarium, percorso Kneipp, docce tropicali, fitness center e idromassaggio».

Ultima annotazione al ristorante che offre cinque menù a scelta e una colazione ricca per affrontare una impegnativa giornata di sci o una camminata fra i boschi. Una volta a settimana sarà possibile degustare i piatti tipici ladini durante la serata a tema con personale in costume, la musica dal vivo e la degustazione dei vini.

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