9 agosto 2024 10:07

I Ricci nel 1954
Un pezzo importante della storia del turismo della riviera Romagnola. I Ricci Hotels di Cesenatico compiono 70 anni. Tutto è cominciato con nonno Augusto Ricci nel 1954: mentre la riviera Adriatica era ancora tutta da scoprire, ebbe l’intuizione di proporre un nuovo modello di soggiorno per accogliere vacanzieri alla ricerca di relax e spensieratezza in riva al mare. Vendette un palazzo storico a Savignano sul Rubicone e comprò a Cesenatico la pensione la Sportiva. Sono nati così i Ricci Hotels, oggi cinque strutture di cui quattro vicino al mare: gli hotel Sport, Valverde, Nettuno e Villa Mia, nonché il cascinale di campagna Podere la Fattoria di Canonica a Sant’Arcangelo di Romagna.
«Nonno Augusto andava a fare promozione in spiaggia con i turisti tedeschi, con i quali riusciva a parlare affabilmente, avendo lavorato in Germania nel primo dopoguerra e conoscendo bene la lingua – raccontano i nipoti Giuseppe e Clemente Ricci, oggi titolari della compagnia –. Lui sapeva stare tra la gente strappando sorrisi con il sorriso, e attirò a sé una bella schiera di turisti pionieri che in quegli anni di ricostruzione iniziavano a scoprire l’Adriatico. Costruiva solide relazioni umane e tanti visitatori tornavano anno dopo anno. Ancora oggi le relazioni nei Ricci Hotels hanno un profondo significato».
L’espansione

I Ricci nel 2024
Nel 1955 alle otto camere iniziali della Sportiva si aggiunse un altro piano, fino ad arrivare a 30 stanze tutte con bagno privato e balcone. E qualche tempo più tardi, nel 1963, nonno Augusto fu nominato cavaliere della Repubblica italiana al merito, per essere stato uno dei protagonisti del fenomeno turistico in Romagna. Era un nonno social. «I vacanzieri venivano a trovarci ogni anno nello stesso periodo e ritrovavano gli stessi amici dell’anno prima – raccontano i fratelli Ricci -. Erano gli anni della Dolce Vita e c’era voglia di stare insieme come in una grande famiglia».
Nel 1972, il testimone passò a Giancarlo e Marisa Ricci (premiati poi per i risultati raggiunti come cavaliere e ufficiale al merito della Repubblica italiana nel 1989), che ingrandirono la struttura dando origine all’hotel Sport, il primo di Cesenatico ad avere una grande piscina, con 50 camere. Idearono anche le gite fuori porta, affittando un castello sulle colline romagnole per far vivere ai turisti esperienze diverse a base di cibo e buon vino.
Alle soglie degli anni ’80, nel 1979, Giancarlo e Marisa comprarono anche l’hotel Valverde, storico albergo fronte mare, che arricchirono di servizi come il primo campo da squash all’aperto e la piscina più ampia di tutta Cesenatico. Negli anni successivi sarebbe diventato il grande complesso denominato hotel Valverde & Residenza. Anche lo Sport è stato ampliato e la vecchia pensione è diventata una moderna residenza con un totale di 100 fra camere e appartamenti. Altro fortunato acquisto l’hotel Nettuno, nel 2010, totalmente ristrutturato nello stile delle case degli Hamptons e romanticissimo.
La quarta generazione
«È stato un lungo cammino fatto di continui ampliamenti, ristrutturazioni e nuovi servizi per stare al passo coi tempi e anticipare i desideri dei clienti – dice Giancarlo Ricci, che all’età di 86 anni è ancora buon consigliere -. Ricordo sempre una nostra cara cliente ticinese, che ci ha frequentato per quasi 50 anni, che mi diceva: lei Giancarlo ha la malattia del mattone. In effetti è così, ma se si vuole stare sul mercato da protagonisti serve innovazione e le strutture vanno rinnovate continuamente. Ed è quello che ho insegnato ai miei figli».
Oggi la famiglia Ricci è pronta per affrontare una nuova grande sfida. «Abbiamo rilevato una colonia abbandonata da anni (la Santa Monica), con una spiaggia privata di 3 mila metri, per realizzare un albergo direttamente sulla spiaggia, in una grande area e con servizi innovativi: un progetto di rigenerazione urbana dopo anni di degrado e abbandono», raccontano Giuseppe e Clemente.
Intanto è stata inaugurata la nuova spiaggia privata, Ricci Beach, attrezzata con giochi in legno e palestra, nuove cabine, campo da beach volley/beach tennis, grandi spazi fra gli ombrelloni. La famiglia Ricci continua il suo viaggio contemporaneo nell’ospitalità: «Oggi, che i nostri cinque figli si stanno preparando per la quarta generazione – concludono i fratelli Ricci -, cerchiamo nelle nostre strutture di esprimere lo stesso senso di accoglienza delle origini, che fa sentire gli ospiti parte della famiglia».
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[post_content] => Julien Mattei è il nuovo chief investment officer di a&o Hostels. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di investment director presso The Social Hub (ex The Student Hotel) e ha lavorato nella gestione degli investimenti presso Norges Bank Investment Management, l'ente che amministra il fondo sovrano norvegese Government Pension Fund Global. Con 15 anni di esperienza nel settore dello sviluppo immobiliare in tutta Europa, Mattei collaborerà con il team di esperti di real estate e finanza di a&o Hostels.
"Stiamo continuando la nostra espansione in Europa e vediamo opportunità particolarmente interessanti in posizioni strategiche, soprattutto nella conversione di hotel e uffici", dichiara lo stesso Mattei. Con quattro nuove aperture dall'estate 2024, a&o Hostels sta vivendo in effetti uno dei periodi più dinamici dei suoi 25 anni di storia. Il portfolio è aumentato grazie alle acquisizioni e attualmente l’azienda gestisce 42 strutture in 11 Paesi europei, di cui 19 di proprietà, che rappresentano il 45% del totale. Grazie al supporto delle società a monte del gruppo, StepStone Group e Proprium Capital Partners, a&o Hostels dispone di circa 500 milioni di euro per finanziare la sua ulteriore espansione in Europa.
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[post_content] => Dopo 24 anni di storia, Italy Family Hotels ha scelto di aggiornare il marchio per esemplificare anche visivamente la sua identità e i suoi valori guida. Il nuovo logo Italy Family Hotels – In vacanza, in famiglia è stato rivisto nella grafica e parzialmente nei colori e vuole parlare ai genitori, ma anche ai più piccoli. Saltare di felicità: questo è il concept sul quale è stato sviluppato, con richiamo al gioco del salto della corda, divertimento che unisce generazioni di bambini. Inalterato rimane l’abbraccio fra le lettere, a significare il calore e la coesione della famiglia, pronta però sempre a evolvere e a cambiare. Il nuovo logo è un primo passo all’interno di un generale processo di aggiornamento del concept e dei messaggi anche visuali che verrà portato avanti durante il corso dell’anno.
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[post_content] => Sono ben sei le new entry annunciate in questi primi tre mesi dell'anno dal gruppo Bzar, che in questo modo supera quota 50 strutture in portfolio, per un totale di circa 1.700 camere e suite (sul sito corporate ne sono inclusi 26 ma è in fase di aggiornamento, ndr). L'investimento tra gennaio e marzo è stato di 7 milioni di euro, per una serie di operazioni che includono sia acquisizioni dirette, sia nuove gestioni.
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Tra i protagonisti di questa stagione i leggendari treni Transcantábrico Gran Lujo che viaggia da Oviedo, Al Ándalus che partirà il 23 marzo da Siviglia, Costa Verde Express che debutterà il 17 maggio da Santiago de Compostela, ed Expreso de La Robla in partenza da Bilbao dal 20 luglio.
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[post_content] => Numeri da record e progetti ad ampio raggio per celebrare i 2.500 anni della città e l’avvio di un anno a dir poco straordinario. Napoli, terza città più visitata d’Italia, apprezzata da boomers e millennials, tra il 20 aprile e il 4 maggio prevede l’arrivo di un milione di visitatori e stima di attirare per il Giubileo ben 4 milioni di pellegrini, fino a superare i 14,5 milioni nel 2025.
Un momento d’oro presentato alla Btm da Teresa Armato, assessora al Turismo e alle Attività produttive del capoluogo partenopeo. “Napoli è sempre più attrattiva, vivibile e sicura, capace di soddisfare le esigenze di un pubblico eterogeneo e internazionale” – ha dichiarato l’Armato – Nel 2025 turismo, cultura e accoglienza saranno il vòlano di un percorso di crescita che farà di Napoli una delle destinazioni più affascinanti e dinamiche d’Europa. Il nostro obiettivo è rafforzare e potenziare ulteriormente il sistema turistico locale, intercettando anche nuovi target di viaggiatori, come quelli altospendenti. Il lusso è infatti è uno dei mercati a cui la città vuole puntare”.
Pochi giorni prima, all’Itb di Berlino, l’assessora Armato aveva illustrato una strategia di internazionalizzazione di lungo periodo, rivolta ai mercati più consolidati - Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, - ma attenta ai mercati emergenti "Con la Germania abbiamo un legame speciale, di affezione, dovuto alla tipologia di viaggiatore che giunge in città, culturalmente sensibile e favorito anche dai numerosi collegamenti aerei diretti con Francoforte, Monaco e Berlino. Terza destinazione italiana preferita dai tedeschi per arrivi aeroportuali, subito dopo Roma e Milano, Napoli è meta dal 3% dei viaggiatori provenienti da Francoforte, con una permanenza media è di 5 notti, preferibilmente in hotel esclusivi”.
Per stare al passo, grandi nomi dell’hotellerie di alta gamma stanno aprendo in zone chiave, come Chiaia e Piazza Municipio. La città intanto sta portando da 4 a 7 gli infopoint così da garantire assistenza e informazioni in tutta l’area urbana, affinando la preparazione degli operatori grazie a programmi di alternanza scuola-lavoro, prolungando gli orari serali di metro e funicolari, investendo nella definizione di soggiorni personalizzati, tour privati esclusivi ed autentici, itinerari tematici incentrati sul turismo artigianale, gastronomico e naturalistico, relax sulle spiagge cittadine sempre più fruibili. In linea con la domanda di un turismo più consapevole e rispettoso delle peculiarità del territorio
A fianco dell’assessorato, la dmo istituita lo scorso giugno ha creato cataloghi di prodotto permanenti, mirati ad attrarre target con interessi specifici. Tra i segmenti individuati, spiccano il Mice, il lusso, il destination wedding e la musica, superando la tradizionale visione di Napoli come città d’arte.
Il calendario di Napoli 2500
Sarà “Napoli Milionaria” ad aprire le celebrazioni di Napoli 2500, seguita dalla prima assoluta di "Partenope" su musiche di Ennio Morricone, una mostra dedicata a Roberto De Simone al Museo Memus del Teatro San Carlo e iniziative che coinvolgeranno Palazzo Reale, il Mann, il Museo di Capodimonte, l’Archivio di Stato, il Porto di Napoli e il Complesso Monumentale dei Girolamini.
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In autunno "Vedi Napoli Sacra e Misteriosa e poi torni", e da novembre a gennaio a "Vedi Napoli a Natale e poi torni". Il Maschio Angioino a breve diventerà il Museo della Città, con l’apertura di vari spazi che, insieme alla Cappella Palatina, ospiteranno mostre di artisti nazionali e internazionali. Fino al 7 luglio un’opera di Rubens, sarà ospite al Museo di Capodimonte.
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[post_content] => Borgo San Felice Resort, albergo diffuso cinque stelle in Toscana, riapre il 9 aprile celebrando il benessere, la cultura e le tradizione toscana con una rinnovata proposta a cinque stelle. Tra i nuovi servizi e le attività proposte, il Borgo offre un’ampia scelta per qualsiasi esigenza.
A disposizione The Botanic Spa, con la sua linea esclusiva di trattamenti firmati Codage: un’esperienza di rigenerazione unica, in profonda armonia con la natura del Chianti. Non solo: è possibile prenotare visite esclusive alla scoperta dei luoghi patrimonio dell’Unesco, oppure assistere al celebre Palio di Siena, in corsa il 2 luglio e il 16 agosto, da una posizione privilegiata in piazza del Campo, con un posto in prima fila per uno degli eventi culturali più famosi d'Italia.
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[post_content] => In linea con un turismo sempre più inclusivo, la Valle d’Aosta sta orientando sempre più la propria offerta puntando alla naturale verticalità di un territorio che vanta ben 4 cime over 4000m e panorami unici in Italia, fra i quali la scenografia del Monte Bianco che si ammira dallo Skyway, già considerata l'ottava meraviglia del Mondo. Senza dimenticare cultura e storia: dall’area megalitica nel cuore di Aosta, museo open air dove si ripercorrono 6000 anni di storia della regione, al Forte di Bard, vedetta all’imbocco della Valle che ora accoglie un grande centro culturale ed espositivo.
“Nel 2024, abbiamo sfondato i 4 milioni di presenze: 50% italiano e 50% straniere in inverno, quota quest’ultima, del 40% in altre stagioni - dichiara Giulio Grosjacques, assessore regionale al turismo, sport e commercio (nella foto) -. Oggi, oltre al Regno Unito e ai paesi francofoni, da sempre nostri mercati prioritari, stiamo aprendoci alla Scandinavia e a Paesi, come gli Usa, che stanno crescendo “spontaneamente” e al momento transitano in Valle d’Aosta all’interno di tour più ampi”.
Per trasformarsi da tappa in destinazione a pieno titolo, si sta diversificando un’offerta che a bassa, media ed alta quota possa intercettare discipline outdoor alla portata di tutti “A bassa e media quota si snodano passeggiate, gite in mountain bike o a cavallo su 5.000 km di sentieri e mulattiere in parte fruibili, in parte in via di adeguamento della segnaletica e messa in sicurezza nei tratti di proprietà privata. Da mezza costa fino ai 1330 metri d’altitudine molto battuto è il Cammino Balteo che si dipana fra vigneti, pascoli, prati e che consente piacevoli intermezzi gastronomici”. Vini sempre più apprezzati, frutto di una viticultura eroica che caratterizza le terrazzate scoscese del fondovalle e i quattro prodotti Dop della Valle: lo Jambon de Bosses, un prosciutto crudo le cui origini risalgono al 1397; la fontina, nel 2016 inserita dal Wall Street Jourmal tra i 26 formaggi del mondo da consigliare; il lardo di Arnad e il fromadzo, particolarità casearia prodotta in un unico caseificio della regione.
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Sport e accessibilità delineano anche strategie a lungo termine. “Nel 2030, secondo le stime l’Europa sarà meta di circa 100 milioni di visitatori con disabilità, il più delle volte accompagnati. Noi ci stiamo preparando per accoglierli al meglio. Già da tempo puntiamo a far vivere a 360° piste e montagne a persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive. Investiamo su ausili e sugli impianti a fune, formiamo accompagnatori di media montagna, maestri di sci e guide alpine. Allo stesso tempo stiamo adattando il circuito dei beni culturali, così come le attività e le strutture del territorio. Una strada che prevede anche alcuni progetti Interreg e farà della Valle d’Aosta una destinazione praticabile da tutti”.
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