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9 novembre 2010 11:45
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DIRETTORE TECNICO, ABILITATO INTERA REGIONE LAZIO , DISPONIBILITA’ IMMEDIATA. CHIEDESI MODICO COMPENSO. TEL. 328 4726504.
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[post_content] => L’hotel Garda ad Affi entra ufficialmente nel network Bwh Hotels Italy and South-East Europe. Si tratta del terzo ingresso sul lago di Garda per il gruppo e del secondo nell’ultimo mese.
Il Bw hotel Garda si trova ad Affi, porta d’accesso al lago di Garda e crocevia tra Verona e le colline della Valpolicella. La struttura, attualmente in fase di rinnovamento e pronta a presentarsi nella sua nuova veste nella primavera 2026, offrirà 72 camere completamente ristrutturate e spazi comuni già trasformati con un design contemporaneo. Tra questi spicca la relax/working area sul soppalco: si tratta di un ambiente sopraelevato che si affaccia sulla hall e unisce in modo armonioso funzionalità e benessere, ideale tanto per concentrarsi in tranquillità quanto per concedersi una breve pausa. Nella hall trova posto anche un lounge bar.
Percorso di rinnovamento
«Entrare a far parte di Bwh Hotels Italy and South-East Europe è per noi un passo importante, che valorizza il percorso di rinnovamento che abbiamo avviato. La collaborazione con un brand riconosciuto come Best Western ci permette di affrontare con maggiore solidità la fase di ristrutturazione e di prepararci alla riapertura del 2026 con un prodotto più moderno, funzionale e in linea con le esigenze dei viaggiatori di oggi. Siamo certi che questa partnership porterà benefici concreti al nostro hotel e al territorio di Affi”, ha commentato la proprietà, Gest Hotel srl di Luca Andriani e Renzo Bertol.
Fabrizio Doria, chief development officer di Bwh Hotels Italy and South-East Europe ha aggiunto: «Il lago di Garda sta vivendo una fase di forte dinamismo e la nostra presenza nell’area si sta consolidando rapidamente: questo è il terzo ingresso sul territorio e il secondo nell’ultimo mese, un segnale chiaro della fiducia che gli albergatori ripongono nel nostro modello. L’hotel Garda rappresenta un tassello strategico, grazie alla sua posizione e al progetto di ristrutturazione che lo renderà ancora più competitivo e perfettamente allineato agli standard Best Western».
La struttura mette a disposizione 4 sale meeting, con una capienza massima di 120 persone, ideali per eventi aziendali, congressi e incontri professionali. A completare l’offerta, un ristorante dedicato ad eventi Mice e privati. E dall’estate 2026 saranno inaugurate una palestra e una piscina, concepite come spazi di benessere e relax dove rigenerarsi e godere appieno dell’atmosfera unica del lago di Garda. Infine, per chi raggiunge l’hotel in auto, sono disponibili un garage da 60 posti (a pagamento) e parcheggi gratuiti situati di fronte alla struttura.
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[post_content] => Fincantieri ha concordato la proroga della scadenza di un finanziamento concesso a favore di Vc Ship Four, controllata da Virgin Cruises Intermediate, in concomitanza con la consegna di una nave avvenuta a dicembre 2023, il cui rimborso era originariamente previsto entro dicembre 2025.
Migliora la performance
La proroga, come riporta Borsa Italiana, è parte di una serie di operazioni finanziarie concluse dall'armatore in seguito al significativo miglioramento della performance operativa del gruppo originariamente impattata dalle conseguenze della pandemia.
Fincantieri ha concesso una proroga della scadenza ultima del finanziamento fino a settembre 2030, a fronte di un pagamento immediato che, unito alle rate di ammortamento incassate nel corso del 2024 e del 2025, ne riducono l'importo residuo a 495 milioni di euro, con un parziale ammortamento per 120 milioni tra il 2027 ed il 2029.
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[post_content] => Nel centro storico di Cortina d’Ampezzo prende forma una nuova destinazione per il turismo di eccellenza: il Grand Hotel Ampezzo. Il 1° febbraio 2026 aprirà le sue porte un cinque stelle destinato a riscrivere il concetto stesso di lusso a Cortina.
Il progetto porta la firma di Lucio Boni, autore dell’idea iniziale, dello studio AI Progetti di Venezia, responsabile dello sviluppo esecutivo e della direzione dei lavori, nonché dello studio francese di interior design Zuretti Design, che ne ha curato l’arredamento.
«Un progetto che trascende la semplice architettura, elevandosi a visione. Qui, l'accoglienza si trasforma in un'atmosfera avvolgente, dove ogni dettaglio sussurra una storia. Luce calda tra legni dai sapori antichi, un'ambientazione senza tempo, dove il passato e il presente si incontrano in un abbraccio elegante. Un ritorno che incanta, un'eleganza che resta” spiega Rosanna Conti, cluster general manager di Dhom Collection.
Grazie a un attento restauro, la struttura rinnova in chiave moderna il linguaggio architettonico dello storico hotel ampezzano, costruito negli anni ’20, mantenendo gli iconici colori originali panna e celeste della facciata e degli infissi, esaltando proprio quegli elementi compositivi tipici delle strutture alberghiere nate nel secondo dopoguerra dello scorso secolo. ll progetto degli interni incarna l’essenza dell’eleganza francese, unita al savoir-faire artigianale italiano. In uno stile classico contemporaneo, gli spazi sono stati pensati per esaltare la natura, grazie alla morbidezza e alla ricchezza di materiali naturali, eleganti e locali unendo la nobiltà delle architetture storiche di Cortina, ispirandosi appunto allo stile dell’iconico hotel Ampezzo, a un linguaggio moderno fatto di essenzialità, materie nobili e comfort su misura. Le maestranze esecutrici delle opere sono tutte locali, così come la produzione degli arredi.
Legni naturali, marmi pregiati, tessuti caldi e dettagli sartoriali disegnano ambienti eleganti, accoglienti e raffinati. Le 70 camere, tra cui 26 suite (4 junior suite, 15 suite, 4 premier suite, 2 deluxe suite e l'Ampezzo royal suite di circa 110 metri quadri) con viste sulle Dolomiti, sono pensate per offrire il massimo del benessere in ogni stagione.
La struttura
Il piano terra della struttura è dedicato ad aree lounge, con il bar “Ampezzino Cafè” e il ristorante “Cucina”, dove sarà possibile testare il meglio della cucina italiana, degustare pregiati vini e scoprire le tendenze della mixology contemporanea con cocktail d’autor.
Fin dall’ingresso, l’ospite è accolto da una hall maestosa, dove il pavimento in intarsio di marmo e i rivestimenti in legno autentici creano una cornice teatrale, in cui si erge un magnifico albero in bronzo e sospensioni luminose in cristallo che riflette la luce naturale. La lounge adiacente accoglie viaggiatori e sportivi con sedute rivestite in tessuto e pelle, che invitano al relax attorno al camino passante in marmo Breccia Sarda, che fa da unione e passaggio visivo con la sala colazioni e con il bar “Ampezzino Café”.
Il ristorante “Cucina”, invece, è realizzato con rivestimenti a parete in legno naturale, mentre specchi e cristalli sono presenti per creare un’esperienza gastronomica completa, che riflette un universo lussuoso e raffinato. Un camino in marmo decorato con ornamenti classici completa l’ambiente; una piccola saletta riservata a ospiti d’eccezione è soprannominata la “Sala degli specchi” in quanto le pareti sono ornate da specchi lavorati per rintracciare la sagoma delle Dolomiti, con la presenza di un imponente lampadario in cristallo di Murano.
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[post_content] => Korean Air costruirà un nuovo hangar per la manutenzione degli aeromobili presso l'High Tech Aviation Complex dell'aeroporto di Incheon, grazie a un investimento congiunto di 176 miliardi di won coreani (120 milioni di dollari Usa) in collaborazione con Incheon International Airport Corporation (Iiac).
Il nuovo hangar svolgerà un ruolo chiave nell'espansione delle sue capacità Mroe nello sviluppo di un hub di manutenzione di livello mondiale presso l'High Tech Aviation Complex di Incheon. «Un hangar di manutenzione non è solo un edificio, ma è la culla della sicurezza e una base fondamentale per sostenere la priorità assoluta di Korean Air: la sicurezza assoluta - ha affermato il vicepresidente del vettore, Keehong Woo -. Fin dalla fase iniziale di progettazione, faremo in modo che questo nuovo hangar diventi la base di manutenzione più sicura, avanzata ed esemplare, un vero e proprio baluardo della sicurezza aerea».
Realizzato su un sito di 69.299 metri quadrati, l'hangar sarà in grado di ospitare contemporaneamente due aeromobili a fusoliera larga e uno a fusoliera stretta. L'inizio dei lavori è previsto per il 2027, con l'entrata in funzione prevista per la fine del 2029. Circa 300 dipendenti, tra cui il personale esperto di manutenzione di Korean Air, lavoreranno nella struttura, che fungerà da importante centro per la manutenzione pesante e la modifica degli aeromobili.
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[post_content] => Nonostante il quadro di incertezza geopolitica che ancora influenza complessivamente lo scenario mondiale del trasporto marittimo, nei primi nove mesi dell’anno i traffici commerciali dei porti del Mar Ligure orientale, La Spezia e Marina di Carrara, hanno registrato una controtendenza con una movimentazione di 13,2 mln di tonnellate di merci, in crescita del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2025.
In aumento nel 2025 i dati del traffico crocieristico nel golfo della Spezia, che prosegue il suo trend positivo consolidandosi nei primi nove mesi con il transito di oltre 630 mila crocieristi (10,2%).
Crescono anche i contenitori movimentati complessivamente nei due porti con un incremento del 2,5%, per 1.003.449 teu, con un trend di oltre i 1,3 milioni di teu previsti per fine anno.
Nel dettaglio, il Porto della Spezia ha movimentato nei 9 mesi 9.555.709 tonnellate complessive (4,5%), con una forte ripresa dalle rinfuse liquide in import che registrano un totale di 1.176.115 tonnellate (61,6%), di cui 1.059.600 tons di gnl (57,6%) e 116.515 di altri prodotti raffinati (110%). Le rinfuse solide ammontano a 16.298 tonnellate (35,8%). Per quanto riguarda i contenitori, si è registrato nel porto spezzino un incremento del 2,3% con 923.471 teu movimentati di cui 850.053 TEU di traffico gateway (2,1%) e 73.418 teu di trasbordo (5,1%).
Per quanto riguarda il Porto di Marina di Carrara, da gennaio a settembre sono state movimentate 3.618.985 tonnellate di merci, in aumento del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dovuto alla ripresa di tutti i settori.
Subisce invece una flessione il traffico crocieristico, che registra nei primi nove mesi il transito di 11.092 passeggeri (-59%).
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[post_content] => Per accompagnare l’Italia nella sua corsa verso i giochi olimpici Milano Cortina 2026 Visa ha realizzato la nuova indagine Visa Travel Intention Study. A poco meno di 100 giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali la ricerca rileva un sostanziale aumento degli acquisti di biglietti e prenotazioni di voli da parte dei viaggiatori internazionali.
Le aree interessate registrano un aumento del 160% dei viaggiatori aerei rispetto allo stesso periodo del 2025. La crescita più forte su base annua del numero dei passeggeri per paese proviene da Paesi Bassi, seguiti da Canada, Germania, Stati Uniti, Finlandia, Francia e Regno Unito. Ne consegue un significativo aumento dei passeggeri attesi negli aeroporti delle città ospitanti o limitrofe: Milano Linate segna un +450%, Milano Malpensa +190%, Verona +120%, Bergamo +80%, Venezia +75% e Treviso +40%.
Visa ha anche condotto uno studio in collaborazione con con Ipsos, la multinazionale francese leader mondiale nelle ricerche di mercato, per fotografare i sentimenti, le aspettative e le modalità di fruizione dei giochi da parte degli italiani e le intenzioni di viaggio dei turisti internazionali verso l’Italia nel periodo olimpico.
La ricerca indica che la risposta degli italiani è stata positiva: oltre all’entusiasmo per la nuova edizione delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina, il 90% dei cittadini prevede un impatto positivo a livello regionale - con positive ricadute sul territorio - e il 65% considera i Giochi un catalizzatore per l’innovazione tecnologica.
«Insieme alla Fondazione Milano Cortina abbiamo valutato come stanno andando le prenotazioni e come prevediamo si distribuiranno gli ospiti nelle regioni interessate. - afferma Stefano Stoppani, Country Manager Visa Italia - Da anni Visa Italia sta lavorando per far sì che la piccola e media imprenditoria di Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige possa beneficiare del grande evento per farsi conoscere e per accogliere i visitatori che arriveranno da vari paesi, offrendo loro servizi e prodotti. Per farlo nel modo migliore gli esercenti dovranno essere pronti ad accettare la moneta elettronica e a lavorare nell'e-commerce, perché una volta finite le Olimpiadi i commercianti resteranno in contatto con alcuni di questi acquirenti».
Sarà infatti del 95% l’impatto economico dei Giochi per le pmi del Nord Italia. «Analizzeremo i dati relativi agli afflussi dei visitatori dall'estero raccolti nei sei aeroporti di riferimento per capire come stanno andando le prenotazioni, da dove arriveranno i visitatori e il loro aumento rispetto agli anni precedenti. - conclude Stoppani - I numeri che vediamo sono molto interessanti: c'è una crescita esponenziale. Visa lavora da tempo con gli enti e la pubblica amministrazione delle città coinvolte per assicurarsi che anche i collegamenti aeroportuali verso le destinazioni dei giochi olimpici siano pronti ad accogliere questi afflussi di visitatori. Al termine delle Olimpiadi sarà poi interessante fare il punto, tirare le somme attraverso i dati raccolti».
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => A meno di cinque ore da Milano e a due da Torino, il versante francese del Monte Bianco si conferma una destinazione chiave nel turismo alpino europeo. Un territorio che non smette di reinventarsi, capace di parlare al pubblico leisure quanto agli operatori del trade, con un’offerta che combina infrastrutture d’eccellenza, accoglienza di alto livello e una visione di sviluppo coerente con le nuove tendenze del turismo montano.
Nei giorni scorsi, dodici destinazioni del Pays du Mont Blanc hanno incontrato stampa e operatori italiani per presentare le novità della stagione 2025/26.
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«La Francia è la seconda destinazione al mondo per gli sport invernali – ha ricordato François Bonet, Console Generale di Francia a Milano – con una crescita del 5,5% di giornate sciistiche nella stagione 2024/25 rispetto all’anno precedente. L’Italia rappresenta un mercato strategico, con oltre 280.000 pernottamenti registrati e un potenziale di sviluppo ancora enorme».
Nell’ultima stagione 8 milioni di italiani hanno praticato sport invernali, ma solo il 4% ha scelto mete estere. Il margine di crescita è quindi evidente, soprattutto in chiave weekend e short break, segmento su cui il territorio francese sta investendo in modo mirato, potenziando collegamenti, esperienze e servizi personalizzati.
Dalle icone alpine ai nuovi concept: un'offerta diversificata
Con un’altitudine che varia dai 400 ai 4.800 metri, il Pays du Mont Blanc abbraccia un mosaico di destinazioni che interpretano l’inverno in chiave esperienziale.
Megève si riconferma la regina dello charme alpino: il restauro dello storico Chalet Sarto e la riapertura dell’Hotel Saint-Georges, firmato dal designer Luke Edward Hall, segnano una stagione all’insegna dell’eleganza e del lifestyle. La gastronomia si fa ambasciatrice del territorio, con la prima stella Michelin per Julien Gatillon e la nuova proposta di Marc-Henri Mazure ai Chalets du Mont d’Arbois. Un posizionamento che consolida Megève nel segmento del turismo di fascia alta, trainato da una clientela internazionale sempre più sensibile alla qualità e all’autenticità.
A pochi chilometri, Combloux festeggia i 90 anni dello sci con un ricco calendario di eventi e investimenti infrastrutturali: entro dicembre 2025 sarà inaugurata la nuova cabinovia Beauregard, simbolo di una montagna sempre più accessibile e sostenibile. Le nuove aperture lifestyle, come il Rooftop dell’hotel Alpen Valley, segnano invece la direzione di un’offerta capace di coniugare comfort e autenticità.
Cultura, natura e autenticità: le nuove leve della competitività alpina
Nel cuore del Pays du Mont Blanc, Praz-sur-Arly punta su un turismo esperienziale che valorizza la tradizione — con il celebre raduno di mongolfiere, giunto alla 35ª edizione — e la creatività, come nel progetto cinematografico dedicato all’Ice Cross. La ristorazione locale si rinnova, tra contaminazioni internazionali e valorizzazione dei prodotti savoiardi, segno di una montagna che sa parlare anche al pubblico urbano e gourmet.
Saint-Gervais Mont Blanc mette al centro la sostenibilità, con il riconoscimento “2 Flocons Verts” che certifica la qualità delle sue politiche ambientali. Il nuovo capolinea del tramway del Monte Bianco, previsto per l’estate 2026, e la cabinovia Valein che collega la ferrovia alle piste raccontano una destinazione che unisce benessere termale, cultura e mobilità dolce.
Il balcone naturale sul Monte Bianco, Cordon, punta su turismo slow e tradizioni alpine, tra la chiesa barocca di Notre-Dame-de-l’Assomption, classificata monumento storico, e le fattorie dell’Albérieux, dove si possono scoprire i segreti del formaggio di montagna. Les Contamines-Montjoie, con i suoi 120 km di piste propone un’agenda di eventi sportivi di livello europeo, oltre a numerose attività tra cui passeggiate con i cani da slitta, escursioni con fat-bike, parapendio sul massiccio del Monte Bianco, pista di pattinaggio all’aperto.
Sallanches e Chamonix: anima urbana e leggenda alpina
Nel cuore del territorio, Sallanches rappresenta il volto urbano del Pays du Mont Blanc: non una stazione sciistica, ma una città viva e accogliente, punto di riferimento per i servizi e la cultura dell’intera area. Qui la montagna dialoga con la vita cittadina: ristoranti, percorsi naturalistici e serate nei rifugi si alternano a un calendario di eventi che anima le festività natalizie tra mercatini, concerti e la Journée internationale de la raclette. Un modello di equilibrio tra turismo e quotidianità, capace di valorizzare la filiera economica locale.
Poco distante, Chamonix-Mont-Blanc continua a incarnare il mito della montagna. Culla dell’alpinismo e icona del turismo internazionale, la località si rinnova nel segno della sostenibilità e dell’innovazione. Le sue frazioni – da Servoz a Vallorcine – raccontano una storia di identità e cultura, mentre le piste delle Houches ospitano gare di Coppa del Mondo.
La funivia dell’Aiguille du Midi, che sale fino a 3.842 metri, e la Vallée Blanche, la discesa su ghiacciaio più lunga d’Europa, restano esperienze simbolo. Ma Chamonix guarda avanti: il nuovo Museo del Monte Bianco e la riqualificazione del comprensorio dei Grands Montets segnano un’evoluzione strategica verso un turismo di qualità, sostenibile e connesso al patrimonio naturale.
Passy Mont-Blanc: tra sci e creatività nel cuore dell'Alta Savoia
Immersa nella valle dell’Arve, Passy Mont-Blanc unisce natura e cultura, con un'offerta orientata al turismo lento, tra paesaggio e patrimonio artistico. Qui l’arte incontra la montagna: la Strada della Scultura Contemporanea ospita opere di Picasso, Chagall, Matisse e Léger, mentre la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grâce è un capolavoro di arte sacra moderna.
Il comprensorio di Passy Plaine-Joux è il cuore sportivo della località, con piste panoramiche, percorsi per lo sci nordico, il parapendio e lo snowtubing, e una nuova seggiovia a 4 stagioni che valorizza la mobilità dolce e l’accessibilità. L’attenzione alla sostenibilità si traduce anche nella promozione di eventi come La Fête des Lutins e nella valorizzazione dei prodotti locali, dal marchio Redeem Equipment alle creazioni gourmet di Les Gourmandises de Manon.
A completare l’offerta, la storia affascinante dei sanatori di Passy, edifici razionalisti costruiti tra le due guerre mondiali e oggi riconosciuti come patrimonio del XX secolo: un esempio perfetto di come cultura, architettura e turismo possano convivere in un racconto coerente e identitario.
Una montagna che parla al trade
Il Pays du Mont Blanc si posiziona oggi come un laboratorio di innovazione turistica: un territorio dove la montagna diventa esperienza, la cultura valore economico e la sostenibilità leva di marketing. “Per il mercato italiano, le opportunità sono molteplici: dai pacchetti weekend ai soggiorni benessere, dai prodotti luxury agli itinerari culturali e outdoor, fino al turismo corporate e incentive” ha commentato Sandrine Buffenoir, direttrice di Atout France Italia.
Per gli operatori del trade, questa area francese rappresenta non solo una destinazione di prestigio, ma un modello di sviluppo integrato, capace di ispirare anche altre realtà alpine. Tra tradizione e innovazione, il Pays du Mont Blanc si propone oggi come un vero e proprio ecosistema economico in continua evoluzione.
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[post_content] => Viking ha dato il nome alla sua centesima nave, la Viking Honir. Era una delle nove navi fluviali che Viking ha accolto nella sua flotta il 21 ottobre, con cerimonie in sei paesi e tre continenti. La compagnia ora conta oltre 100 navi tra le sue categorie fluviali, oceaniche e da spedizione.
E la crescita continua, con 35 navi fluviali Viking e 14 navi oceaniche. in cantiere. «Abbiamo un portafoglio ordini importante» ha affermato il ceo e presidente Torstein Hagen in un intervento riportato da TravelWeekly.
«Al 21 settembre - ha affermato Hagen - Viking ha già venduto il 64% della sua capacità per il 2026. Quindi siamo molto fiduciosi nell'intero programma di investimenti. Abbiamo bisogno di più navi».
«Credo che sui fiumi il nostro tasso di crescita abbia risposto alla domanda - ha aggiunto -. Sugli oceani, ritengo che il nostro tasso di incremento sia superiore alla domanda di crociere oceaniche, ma non a quella dei veri viaggiatori».
Il focus della compagnia
Il focus della compagnia resta concentrato sull'Europa centrale, e Hagen ha affermato che Viking controlla o ha accesso prioritario a 110 stazioni di attracco in Europa. Ma Viking sta investendo anche extraeuropa. Delle nove navi annunciate, due opereranno in Vietnam e due in Egitto, dove Viking prevede di avere 12 navi entro il 2027. E due ulteriori unità entreranno presto in servizio in India.
La centesima nave, battezzata a Basilea, la Viking Honir, effettuerà crociere sul Reno e sul Danubio. Madrina dell'Honir è stata Michele Saegesser, che si è dimessa all'inizio di quest'anno dall'incarico di vicepresidente delle vendite e dei conti nazionali di Viking, ma è tornata come vicepresidente dello sviluppo commerciale e della formazione.
Al momento di battezzare l'Honir, Saegesser ha esclamato: «Che i vostri passeggeri, l'equipaggio e gli agenti di viaggio siano sempre al sicur».
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[post_content] => L’espansione nel segmento dell’hotellerie messa in atto dalla famiglia Azzola non accenna a rallentare e i progetti messi a terra si susseguono senza soluzione di continuità. Ultimo nato in ordine di tempo quello che privilegia ancora una volta Zanzibar, con la realizzazione di un nuovo resort della collezione Cocoon a Prison Island.
I dettagli della nuova avventura firmata Azzola sono raccontati dal founder & sales director Attilio Azzola. «Ci siamo inseriti nel solco dello sviluppo turistico che Zanzibar sta vivendo in questi ultimi anni. Da qualche tempo la destinazione ha alzato l’asticella sulla qualità dell’offerta, anche sulla scorta dell’ingresso di alcuni gruppi internazionali del calibro di Four Seasons, Park Hyatt o Anantara. La spinta decisiva è stata data dal nuovo aeroporto, che garantisce una connettività ideale dall’Europa: basti ricordare i quattro collegamenti settimanali con Air France, o i voli di Klm, Turkish Airlines, Etihad, flydubai o Qatar Airways, per non parlare dei charter in partenza dall’Europa continentale».
Questa “seconda giovinezza” di Zanzibar ha dato modo alla famiglia Azzola di tornare a scommettere su una destinazione sulla quale aveva già puntato 25 anni fa, all’inizio come tour oeprator e successivamente come investitore alberghiero, quando lo sviluppo turistico era solo agli albori.
«Da allora la strada percorsa è stata lunga e ci ha permesso di stringere relazioni solide con la comunità e le istituzioni locali. Relazioni che ancor oggi ci hanno avvantaggiato nell’avvio della nuova avventura. Zanzibar è infatti una meta particolare, dove è fondamentale scegliere bene la location dove posizionare un resort. Il nostro Gold Zanzibar a Kendwa si trova sul punto spiaggia più bello di tutta l’isola e anche Bawe Island, fedele alla filosofia di “one island, one resort”, si trova in una location d’eccezione. A questo punto, sono state proprio le autorità governative di Zanzibar a indurci ad acquistare anche Prison Island, una vera chicca a 10 minuti di barca da Stone Town, che rappresenta un unicum nel panorama dell’area».
Il progetto
Con un investimento di circa 20 milioni di dollari, la famiglia Azzola intende conservare e valorizzare quanto esiste già, dando vita a un progetto in due fasi. «La prima, già in essere, riguarda la ristrutturazione dell’antica prigione degli schiavi, dove abbiamo creato un museo sulla storia dell’isola aperto a tutti, uno spazio dove gli artigiani locali possono presentare il proprio lavoro e, in futuro, un centro dedicato alla cultura dell’East Africa. Inoltre, data la presenza delle tartarughe giganti, abbiamo predisposto un’area ad hoc e una nursery per i piccoli di tartaruga. La seconda parte del progetto, che partirà a novembre per terminare in tempo per la stagione invernale 2026-27, prevede la realizzazione di 40 ville di 120-200 metri quadrati ognuna nell’area dove attualmente si trovano i bungalow sulla spiaggia di un piccolo hotel creato negli anni Novanta».
Quel che cambia a Prison Island è il concetto di vacanza: «Si tratta di una destinazione dal forte storytelling, dove vivere la natura a 360 gradi, molto facile da vendere in agenzia».
Come per gli altri prodotti a brand Cocoon, anche Prison Island si indirizza a una clientela internazionale: «A Bawe Island, il nostro primo mercato è quello Dac, il secondo è quello italiano e a seguire quelli francese e tedesco. Cominciano ad arrivare anche gli statunitensi, un bacino molto interessante per il target lusso, che intendiamo presidiare con sempre maggiore impegno».
Il futuro
I piani della famiglia Azzola non si fermano qui: già in pipeline lo sviluppo di un nuovo resort alle Maldive: «Un progetto ancora da finalizzare, che richiederà un investimento quasi doppio rispetto a Prison Island». E proprio sul fronte degli investimenti, Azzola tiene a precisare che «non abbiamo alle spalle fondi, ma solo la nostra forza e l’aiuto delle banche». E le Maldive potrebbero non essere l’ultima novità in cantiere, con un possibile futuro sviluppo anche in Europa.
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Ultimo nato in ordine di tempo quello che privilegia ancora una volta Zanzibar, con la realizzazione di un nuovo resort della collezione Cocoon a Prison Island.\r\n\r\nI dettagli della nuova avventura firmata Azzola sono raccontati dal founder & sales director Attilio Azzola. «Ci siamo inseriti nel solco dello sviluppo turistico che Zanzibar sta vivendo in questi ultimi anni. Da qualche tempo la destinazione ha alzato l’asticella sulla qualità dell’offerta, anche sulla scorta dell’ingresso di alcuni gruppi internazionali del calibro di Four Seasons, Park Hyatt o Anantara. La spinta decisiva è stata data dal nuovo aeroporto, che garantisce una connettività ideale dall’Europa: basti ricordare i quattro collegamenti settimanali con Air France, o i voli di Klm, Turkish Airlines, Etihad, flydubai o Qatar Airways, per non parlare dei charter in partenza dall’Europa continentale».\r\n\r\nQuesta “seconda giovinezza” di Zanzibar ha dato modo alla famiglia Azzola di tornare a scommettere su una destinazione sulla quale aveva già puntato 25 anni fa, all’inizio come tour oeprator e successivamente come investitore alberghiero, quando lo sviluppo turistico era solo agli albori.\r\n\r\n«Da allora la strada percorsa è stata lunga e ci ha permesso di stringere relazioni solide con la comunità e le istituzioni locali. Relazioni che ancor oggi ci hanno avvantaggiato nell’avvio della nuova avventura. Zanzibar è infatti una meta particolare, dove è fondamentale scegliere bene la location dove posizionare un resort. Il nostro Gold Zanzibar a Kendwa si trova sul punto spiaggia più bello di tutta l’isola e anche Bawe Island, fedele alla filosofia di “one island, one resort”, si trova in una location d’eccezione. A questo punto, sono state proprio le autorità governative di Zanzibar a indurci ad acquistare anche Prison Island, una vera chicca a 10 minuti di barca da Stone Town, che rappresenta un unicum nel panorama dell’area».\r\nIl progetto\r\nCon un investimento di circa 20 milioni di dollari, la famiglia Azzola intende conservare e valorizzare quanto esiste già, dando vita a un progetto in due fasi. «La prima, già in essere, riguarda la ristrutturazione dell’antica prigione degli schiavi, dove abbiamo creato un museo sulla storia dell’isola aperto a tutti, uno spazio dove gli artigiani locali possono presentare il proprio lavoro e, in futuro, un centro dedicato alla cultura dell’East Africa. Inoltre, data la presenza delle tartarughe giganti, abbiamo predisposto un’area ad hoc e una nursery per i piccoli di tartaruga. La seconda parte del progetto, che partirà a novembre per terminare in tempo per la stagione invernale 2026-27, prevede la realizzazione di 40 ville di 120-200 metri quadrati ognuna nell’area dove attualmente si trovano i bungalow sulla spiaggia di un piccolo hotel creato negli anni Novanta».\r\n\r\nQuel che cambia a Prison Island è il concetto di vacanza: «Si tratta di una destinazione dal forte storytelling, dove vivere la natura a 360 gradi, molto facile da vendere in agenzia».\r\n\r\nCome per gli altri prodotti a brand Cocoon, anche Prison Island si indirizza a una clientela internazionale: «A Bawe Island, il nostro primo mercato è quello Dac, il secondo è quello italiano e a seguire quelli francese e tedesco. Cominciano ad arrivare anche gli statunitensi, un bacino molto interessante per il target lusso, che intendiamo presidiare con sempre maggiore impegno».\r\nIl futuro\r\nI piani della famiglia Azzola non si fermano qui: già in pipeline lo sviluppo di un nuovo resort alle Maldive: «Un progetto ancora da finalizzare, che richiederà un investimento quasi doppio rispetto a Prison Island». E proprio sul fronte degli investimenti, Azzola tiene a precisare che «non abbiamo alle spalle fondi, ma solo la nostra forza e l’aiuto delle banche». E le Maldive potrebbero non essere l’ultima novità in cantiere, con un possibile futuro sviluppo anche in Europa.\r\n\r\n ","post_title":"Prison Island, a Zanzibar la nuova avventura della famiglia Azzola","post_date":"2025-10-17T14:43:20+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1760712200000]}]}}
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Viking Honir, in arrivo la centesima nave del gruppo

