22 December 2025

Caro voli: la soluzione del decreto Asset, più potere all’Antitrust

Disputa sul caro voli verso una soluzione? A gettare acqua sul fuoco che ha oltremodo surriscaldato l’estate dei cieli italiani è l’approvazione definitiva del decreto Asset. 

Da ieri, con il via libera della Camera, viene eliminato il divieto esplicito di applicare prezzi del 200% superiori alla tariffa media del volo, come era nella prima versione mentre, contemporaneamente, vengono garantiti all’Antitrust italiano maggiori poteri.

In pratica sarà l’Antitrust Garante (Agcm), a cui sono riconosciuti ampi poteri istruttori e sanzionatori, a vigilare su pratiche anticoncorrenziali. In particolare, di fronte a condotte restrittive della concorrenza o abuso di posizione dominante da parte delle compagnie aeree, attuate con tecniche algoritmiche e con riferimento alle rotte insulari soprattutto nei periodi di picco della domanda o di emergenza nazionale, l’Agcm può avviare accertamenti a tutela del libero mercato e del consumatore, utilizzando come indicatore l’aumento delle tariffe del 200%.

Il decreto vieta anche la profilazione degli utenti o la loro discriminazione sulla base del dispositivo adoperato per effettuare la prenotazione.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, ha dichiarato che le misure di contrasto al caro voli forniscono “forti poteri alle autorità competenti a tutela dei consumatori e per regolare in maniera trasparente il mercato del trasporto aereo”. Il ministro, ripreso dall’Ansa, ha inoltre affermato “Che siamo sulla strada giusta: ce lo conferma l’Unione europea che proprio in queste ore ha deliberato in merito ai diritti del passeggero di avere un bagaglio a bordo adeguato e la stessa autorità della concorrenza e mercato che proprio l’altro giorno ha attivato un’altra procedura di accertamento nei confronti sempre di Ryanair, già sanzionata oltre 11 volte in pochi anni per aver violato le regole di mercato e aver violato i diritti di cittadini e utenti”.

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