22 December 2025

Felix Hotels si espande in Ogliastra ed inaugura un nuovo brand sul taste

A un anno dalla sua nascita e a due mesi dall’apertura del primo hotel del brand, l’Hotel Felix Olbia – che sarà inaugurato ufficialmente alla fine di ottobre – il gruppo alberghiero annuncia l’ingresso dell’Hotel Galanias di Bari Sardo. Si allarga così l’area geografica dell’offerta, arrivando fino all’Ogliastra, nella costa orientale dell’Isola.

La struttura si unisce alle altre sei del gruppo: oltre al neonato Hotel Felix Olbia, l’Hotel La Coluccia di Santa Teresa Gallura, l’Hotel Airone di Baia Sardinia, il Country Resort & Restaurant Parco degli Ulivi, l’Hotel Residence Porto San Paolo e il Residence Hotel Grandi Magazzini di Nuoro.

«Con l’ingresso dell’Hotel Galanias di Bari Sardo e di Felix Olbia – commenta Paolo Manca, amministratore delegato di Felix Hotels – ampliamo il raggio dell’offerta di Felix Hotels e creiamo i presupposti per servire ancora meglio il mercato nazionale e internazionale. Nel 2021 abbiamo gettato le basi per un progetto in costante crescita. Oltre a Felix Hotels abbiamo creato Felix Taste, il nuovo brand legato a tutte le attività di ristorazione e pasticceria aperte al pubblico o dedicate ai clienti degli hotel. Stessa filosofia e obiettivi: Felix Taste si pone come punto di riferimento per la cucina e la pasticceria di qualità».

Dalla metà del mese di giugno a settembre compreso, Felix Hotels ha registrato un flusso di prenotazioni in crescita costante, chiudendo la stagione con un aumento del 48% delle presenze rispetto al 2020 e con un incremento delle vendite del 55%. Il gruppo ha saputo intercettare la forte domanda nazionale e stimolare la clientela internazionale – in particolare di Germania, Paesi Bassi, Francia, Svizzera e Austria. Grazie alla collaborazione con i migliori tour operator e agenzie di viaggi, agli investimenti promo-pubblicitari sui media digitali e al nuovo sito di gruppo felixhotels.it, gli obiettivi per il 2021 sono stati ampiamente centrati.

 

 

 

 

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Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.\r\n\r\n«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. Iezzi accompagna il visitatore sulla plancia del Conte Biancamano: un’icona della navigazione italiana. «Nato nel 1925, fu varato nell’aprile successivo e partì il 20 dicembre da Genova per il suo primo viaggio diretto a New York.\r\n\r\nNon era una nave da crociera ma un servizio di linea; un sistema di trasporto che tutte le settimane salpava verso la sua destinazione. Il transatlantico viaggiò per 15 anni verso le Americhe, lungo la tratta Genova-New York. Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale fu requisito dall’esercito statunitense per il trasporto truppe. Venne restituito al governo italiano nel 1948 e riallestito nei cantieri di Monfalcone nella versione odierna. Anche Giò Ponti lavorò agli arredi. Il Biancamano navigò fino al 1960 e, finita la carriera attiva in mare, venne tagliato in diversi pezzi. Uno di questi, da mille tonnellate, è stato trasportato 20 anni fa a Milano.\r\n\r\nCostruire nel museo un padiglione che lo contesse e sorreggesse non è stato facile. - ricorda Iezzi - Oggi la plancia di comando e la suggestiva sala dal ballo del transatlantico sono musealizzate insieme con il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche quest’ultimo fu trasportato a Milano 20 anni fa, abbiamo quindi un doppio anniversario nel settore Trasporti del museo. Nel corso degli anni abbiamo raccolto tante testimonianze e ricordi di chi ha viaggiato a bordo del transatlantico; come quella coppia non più giovane che anni fa entrò nel museo, visitò la parte del transatlantico in mostra e poi mi mostrò un foglio ingiallito ripiegato: era un biglietto del Conte Biancamano! Marito e moglie avevano viaggiato a bordo e vollero condividere con me tanti ricordi donandomi infine il prezioso biglietto.\r\n\r\nTra i viaggiatori ci sono stati anche personaggi famosi dell'industria italiana come Luigi Lavazza, che andava in Sud America per interessi commerciali. All'epoca l'aereo non era ancora un mezzo efficace: solo nel 1960 la compagnia aerea nazionale si dotò dei grandi aerei per le trasvolate, avviando il declino del transatlantico». Conte Biancamano si trova al museo insieme con oggetti iconici sorprendenti, come la Valigia delle Indie - una locomotiva creata per collegare il Nord al Sud dell’Italia, ovvero Bardonecchia e Brindisi, testimoniando come la tecnologia ferroviaria abbia contribuito all’integrazione del Paese.\r\n\r\nTra i tanti pezzi stupefacenti e in mostra permanente al museo si possono poi ammirare il tram Carrelli del 1928, la suggestiva Nave Scuola Ebe per la navigazione a vela e il catamarano Luna Rossa del team Prada, protagonista dell’America’s Cup del 2013. Grazie alla sua collezione il Museo diventa un luogo dove “viaggiare” è un’esperienza che attraversa mare, terra, aria, spazio e pensiero.\r\nChiara Ambrosioni\r\n\r\n\r\n\r\n ","post_title":"Milano: il Museo Nazionale Scienza Leonardo da Vinci racconta la nascita del concept del viaggio e del turismo","post_date":"2025-12-18T09:30:15+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1766050215000]}]}}