Wizz Air emette un bond da mezzo miliardo di euro
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18 gennaio 2022 10:36
Wizz Air punta a raccogliere mezzo miliardo di euro attraverso l’emissione di un bond, cifra da destinare alla copertura dei debiti e a iniziative di sviluppo della compagnia aerea.
La scadenza per la sottoscrizione è fissata per domani mercoledì 19 gennaio e il ritmo delle adesioni sembra corrispondere alle aspettative. Wizz Air si sarebbe impegnata a ripagare nel mese di febbraio un finanziamento da 300 milioni di sterline ricevuto per fare fronte alla crisi provocata dalla pandemia.
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[post_content] => La Spagna ha decisamente recuperato il numero di turisti internazionali nel mese di aprile, superando del 18,5% il dato del 2022, e con una crescita del +1,2% rispetto ai livelli pre-pandemia.
I numeri sono quelli elaborati dall'Istituto Nazionale di Statistica (Ine) e ripresi da SchengenVisaInfo.com che mostrano un totale di 7,2 milioni di turisti internazionali in aprile, per una spesa di 8,4 miliardi di euro - il 22,7% in più rispetto al 2022 e il 20,2% in più rispetto al 2019.
"Sono dati straordinari che dimostrano, ancora una volta, che la Spagna è all'avanguardia nel turismo mondiale, che la ripresa turistica è completa e che le politiche del Governo funzionano, sia quelle relative all'occupazione specializzata e di qualità, sia gli aiuti per la modernizzazione del settore, stanno dando i loro frutti", ha dichiarato il ministro del Turismo, Héctor Gómez (in carica dallo scorso 27 marzo).
La spesa media per turista è stata di 1.172 euro, il 3,6% in più rispetto al 2022, mentre anche la spesa media giornaliera per turista è aumentata dell'11,6% ad aprile, raggiungendo i 173 euro.
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In particolare, i turisti provenienti dagli Stati Uniti sono aumentati del 60,7%, dato che rappresenta la crescita più evidente tra i turisti internazionali in aprile; alle loro spalle gli italiani e i portoghesi, rispettivamente con il +29% e il +29,6% rispetto al 2022. Dall'inizio dell'anno sono stati registrati 21 milioni di arrivi in Spagna, il 32,4% in più rispetto al 2022, e i visitatori provenienti dagli Stati Uniti sono aumentati del 75,4% durante questo periodo.
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[post_content] => Wizz Air non rallenta la marcia verso un prossimo futuro che la porterà ad operare con una flotta di oltre 200 aeromobili - già nel 2024 - certa che il programma di consegne per i prossimi 12 mesi "rimanga intatto".
Alla fine dell'esercizio finanziario 2022-23, il 31 marzo, Wizz aveva una flotta di 179 velivoli, tutti Airbus a corridoio singolo. L'espansione prevede un totale di 208 aeromobili entro la fine del 2023-24 per poi salire a 241, compresi i primi A321XLR, l'anno successivo.
L'aumento della flotta di Wizz sarà trainato dall'introduzione di altri A321neo da 239 posti - che costituiranno oltre il 60% degli aeromobili in servizio entro la fine di marzo 2024 - mentre i più datati A320 verranno ritirati.
Il vettore prevede di prendere in consegna 42 A321neo e di restituire 16 A320 nei prossimi 12 mesi.
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Wizz ha raggiunto nell'intero anno un fatturato di quasi 3,9 miliardi di euro grazie all'espansione del network europeo nonché delle operazioni in Medio Oriente.
Varadi afferma che il ritorno all'utile il prossimo anno sarà guidato da una combinazione di elevato utilizzo degli aeromobili, miglioramenti della produttività, "eccellenza operativa" e "aumento dei fattori di completamento dei voli".
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Grimaldi Lines prosegue nel Progetto Grimaldi Educa, che supporta i giovani delle scuole secondarie inferiori e superiori nell’orientamento professionale e ne favorisce la mobilità. Il fulcro del progetto sono i PCTO, i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento che si svolgono a bordo delle navi della flotta. A questi si affianca la proposta di viaggi d’istruzione e di percorsi didattici in viaggio.
«E’ un Progetto in cui crediamo molto – commenta Francesca Marino passenger department manager di Grimaldi Group – E’ un grande contenitore che coinvolge tante scuole e tantissimi giovani».
La Compagnia organizza a bordo anche altri percorsi didattici con diversi partner: l’obiettivo è riempire le navi nelle diverse stagioni, ma con iniziative culturali interessanti. «La nave, che resta comunque un mezzo di trasporto, si presta molto ad accogliere un evento – aggiunge Francesca Marino – anzi è in grado di diventare tutt’uno con l’evento stesso, a patto che l’iniziativa sia organizzata nei minimi particolari».
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[post_content] => Sono stati oltre 9.000 i passeggeri transitati presso l’aeroporto internazionale dell’Umbria nei quattro giorni tra giovedì 1 e domenica 4 giugno. Complice il ponte di venerdì 2 giugno, i picchi di traffico sono stati registrati nelle giornate di giovedì 1 (con 2.674 passeggeri transitati) e sabato 3 giugno (con 2.677 passeggeri, eguagliato il record storico giornaliero del 6 aprile scorso). Londra, Cracovia e Bruxelles sono state, nell’ordine, le rotte internazionali di maggior successo, mentre Catania, Cagliari e Palermo le rotte domestiche più trafficate.
Sullo scalo perugino avanzano intanto i lavori per i nuovi servizi, con la rimodulazione dei parcheggi aeroportuali e l’apertura delle nuove aree P1 e P6, che garantiscono oltre 150 nuovi posti auto. Per una sosta di 5 giorni presso i parcheggi dell’aeroporto, la tariffa media giornaliera si attesta sugli 8 euro e 40 centesimi. In alternativa, è operativo il servizio Umbria Airlink, che con apposite navette – programmate in coincidenza con gli orari dei voli – collega l’aeroporto con le stazioni e il centro di Perugia e con la stazione di Santa Maria degli Angeli, con la possibilità di acquistare biglietto unico treno + autobus. Presso l’aeroporto sono inoltre presenti numerosi servizi, tra i quali ricarica di auto elettriche, bike pit stop, postazioni di ricarica di dispositivi elettronici, sala fumatori in area sterile, wi-fi gratuita ed illimitata, nuovi negozi, cinque autonoleggi – ai quali si aggiungerà a breve una nuova apertura – e due bar.
Il network dell'aeroporto di Perugia prevede per l'estate 16 rotte, operate da 6 compagnie aeree con fino a 98 voli di linea settimanali. Nel dettaglio sono disponibili collegamenti da/per Barcellona (Ryanair), Brindisi (Ryanair), Bruxelles Charleroi (Ryanair), Bucarest (Ryanair), Cagliari (Ryanair), Catania (Ryanair), Cracovia (Ryanair), Londra Heathrow (British Airways), Londra Stansted (Ryanair), Malta (Ryanair), Olbia (Aeroitalia), Palermo (Ryanair), Rotterdam (Transavia), Tirana (Wizz air), Tirana (Albawings) e Vienna (Ryanair).
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Il problema degli affitti brevi pone interrogativi che vanno oltre alle polemiche di questi giorni. Ricapitoliamo. Il ministro Santanchè propone un provvedimenti che limiti a due giorni la permanenza del turista nelle case vacanza. I sindaci delle maggiori città turistiche italiane chiedono di più.
Cosa significa questa presa di posizione dei sindaci. E' presto detto: con il provvedimento del ministro del turismo non si mette veramente un limite al proliferare degli affitti brevi nei centri delle città più importanti d'Italia, con conseguente affollamento turistico che porta più malanni che benefici.
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In altre parole i sindaci vogliono pieni poteri sulla gestione delle case vacanze nelle loro città. E fanno bene ad alzare la voce. La misura ministeriale è troppo debole per dare una svolta alla questione. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha già lavorato in questo senso: ha varato un provvedimento per il divieto, non retroattivo, di utilizzare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi, tipici delle piattaforme come Airbnb e simili, in tutta l’area Unesco del centro storico.
Ci sembra che la misura di Firenze sia estendibile a tutte le città super turistiche italiane: Venezia, Roma, Bologna, Genova, Napoli ecc ecc.
Qualcuno deve prendere delle decisioni e non si può prenderle se si difende solo il principio della proprietà e non quello del bene comune. Il bene comune di una città viene prima del proprietà privata. Questo bisognerebbe scriverlo sulle mura d'ingresso di ogni città storica italiana. In pratica su tutte le città e cittadine italiane.
Giuseppe Aloe
[post_title] => I sindaci contro il provvedimento sugli affitti brevi del ministro
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[post_content] => "Il Ponte sullo Stretto si inserisce in un contesto infrastrutturale più ampio, che in Calabria e in Sicilia vedrà il Gruppo FS investire nei prossimi dieci anni 80-90 miliardi di euro per potenziare una rete che porterà benefici all'Italia e all'Europa, vista la centralità del Ponte nel progetto del Corridoio Scandinavia–Mediterraneo delle merci e della Rete Transeuropea di Trasporto TEN-T". È quanto ha sottolineato a Messina l'amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, intervenuto al Convegno della Fit-Cisl "Il Ponte sullo Stretto: infrastrutture e trasporti per unire l'Italia".
Secondo Ferraris l'Italia e il Mezzogiorno necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture che hanno 60-70 anni di età e per farlo "occorre sempre più pianificare i progetti a vita intera, superando la logica dei lotti per accelerare i processi autorizzativi e attrarre sempre più investitori privati come i fondi infrastrutturali e non speculativi, che possono giocare un ruolo centrale nello sviluppo delle opere".
In questo scenario il Gruppo FS riveste sempre più la funzione di un vero e proprio operatore di sistema che, ha specificato Ferraris, investirà in Calabria con RFI "35 miliardi, di cui 16 già finanziati, e 14 miliardi con ANAS, tra nuove opere e manutenzione programmata. In Sicilia l'impegno di RFI è di circa 21 miliardi e di oltre 14 con Anas, sempre in nuove opere e manutenzione programmata". Investimenti che avranno impatti notevoli sia dal punto di vista del traffico passeggeri che da quello delle merci. Dal punto di vista della logistica, secondo Ferraris, occorre puntare sempre più sull'intermodalità e "sulla connessione con i porti, come quello di Gioia Tauro in Calabria, per premettere alle merci di arrivare in Europa in 10-12 ore".
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[post_content] => Wizz Air ha dato il via alle vendite del MultiPass, il piano di abbonamento aereo in Europa annunciato lo scorso aprile, che consente ai passeggeri di bloccare il prezzo del biglietto e del bagaglio nel loro piano per l'intero periodo di 6 mesi sulle rotte domestiche in Italia e rotte internazionali da e per la Polonia.
Gli abbonati possono quindi viaggiare una volta al mese pagando una tariffa mensile fissa che non dipende dalla stagionalità o dal fatto che si tratti di una prenotazione dell'ultimo minuto.
I viaggiatori italiani, acquistando un abbonamento, possono costruire il piano più adatto alle loro esigenze selezionando tra opzioni di volo di sola andata o di andata e ritorno e, infine, scegliendo se aggiungere il servizio Wizz Priority e/o la franchigia bagaglio. Come per un normale biglietto Wizz Air, è possibile acquistare servizi aggiuntivi e aggiungerli alla prenotazione prima del volo.
I clienti hanno l'opportunità di prenotare subito un volo quando inizia il loro abbonamento ed effettuare il loro primo viaggio solo cinque giorni dopo. Quando si sceglie il mese successivo come mese iniziale dell'abbonamento, i passeggeri potranno prendere un volo a partire dal sesto giorno del mese e durante i successivi 29, 30 o 31 giorni, a seconda del mese. L'abbonamento si rinnoverà ogni primo giorno del mese.
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Prosegue la discussione sulla questione affitti brevi. Dopo la presa di posizione di Federalberghi sul disegno di legge in fase di preparazione da parte del governo, nonché la recente ricerca sul tema promossa dalla stessa associazione degli albergatori, arriva ora una nota del gestore Halldis, che mira a fare chiarezza in un mercato in cui operano una serie differente e distinta di operatori. Stando a una elaborazione della stessa compagnia su dati Istat e Scenari Immobiliari 2021, in Italia il mercato degli immobili destinati ad affitti bevi riguarderebbe circa 600 mila immobili. Il valore delle compravendite online del comparto extralberghiero nel nostro Paese, la terza piazza mondiale del mercato degli affitti brevi, preceduta solo da Usa e Francia, ammonta quindi a circa 3 miliardi di euro (fonte: Osservatorio digitale Politecnico Milano, 2021). Un comparto in cui si stima che operino 25 mila gestori professionali, il cui giro d’affari valore è pari a circa 1,2 miliardi.
Per Halldis è però fondamentale distinguere tra piattaforme (Airbnb, Booking e Vrbo), gestori professionali (property manager in inglese, come la stessa Halldis e poi Italianway, CleanBnb, Wonderful Italy) e proprietari privati. Le piattaforme digitali sono distributori del prodotto casa di cui non sono proprietari, si limitano a fare incontrare domanda e offerta e ricevono una fee che varia dal 15 al 20%. Sono tipicamente società internazionali che operano a livello mondiale. I property manager gestiscono invece per conto terzi il prodotto casa, pari a circa 25% del totale di quelle destinate degli affitti brevi, di cui anch’essi non sono proprietari: sono società italiane che operano nelle località dove sono presenti gli immobili. Per esempio, a differenza delle piattaforme, fanno l’accoglienza, le pulizie, gestiscono la burocrazia (tassa di soggiorno, cedolare secca...). Per la promozione, oltre che ai propri mezzi (sito, social...) possono utilizzare le medesime piattaforme online come distributori. La fee dei property manager varia dal 20% al 30%. I privati, che mettono sul mercato il restante 75% delle case destinate agli affitti brevi, fanno tutto da soli. Possono anche decidere di affidarsi a una piattaforma e/o a un property manager. In questo caso al guadagno viene sottratto il costo della piattaforma o del property manager.
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“Dall’assessore Pierfrancesco Maran a Milano al sindaco Dario Nardella - afferma Vincenzo Cella, managing director Halldis – dalle prese di posizione di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia a quelle di Matteo Lepore (Bologna) e Roberto Gualtieri (Roma), condividiamo appieno le loro istanze e preoccupazioni. Il nostro studio vuole essere uno stimolo sia sul fronte dell’informazione che della normativa. Sarebbe molto utile un confronto costruttivo tra le parti politiche e rappresentanze associative per chiarire eventuali dubbi. Sarà compito del legislatore nazionale definire bene le regole attuative della normativa comunitaria e su questo punto analizzare bene il mercato e dare un senso concreto ed equo a questa iniziativa.”
“Il settore degli affitti brevi in Italia – aggiunge Michele Diamantini, ceo Halldis - è estremamente variegato e composto da centinaia di migliaia di host proprietari di singoli appartamenti e centinaia di gestori di immobili in locazione breve, che con modalità diverse e in contesti differenti, si occupano di un numero variabile di appartamenti. L’attività di property management è un business a bassa marginalità e quindi impone la scalabilità di processi e dimensioni per fare ricavi e coprire costi fissi. La possibilità di scalare richiede un quadro normativo incentivante, stabile, non frammentato. Col nostro studio abbiamo voluto da un lato fare chiarezza e dall’altro proporre la nuova direttiva europea come punto di partenza per risolvere le tante problematicità. È importante non frenare un settore in forte crescita che riesce a dare valore agli investimenti immobiliari, creare posti di lavoro, avere forte ricadute sul territorio”.
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