15 July 2025

Tap Air Portugal centra l’utile nel terzo trimestre, anche se in calo rispetto al 2023

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Un terzo trimestre 2024 che porta con sé un utile netto di 117,8 milioni di euro per Tap Air Portugal, in calo del 35% rispetto al dato dello stesso periodo dell’anno scorso, principalmente a causa dei cambi e di un forte aumento dei costi salariali. Tuttavia, il confronto con l’analogo trimestre del 2019 evidenzia un miglioramento di 116,6 milioni di euro.

I costi operativi ricorrenti della compagnia aerea – sulla strada della privatizzazione – sono stati pari a 1,045 milioni, con un aumento del 6,4%: la variazione è dovuta principalmente all’incremento dei costi del personale (+44,9 milioni di euro, pari al 26,3%) derivanti dai nuovi accordi sindacali, entrati in vigore solo nel quarto trimestre del 2023, ad eccezione dell’accordo con i piloti, entrato in vigore nel Q323, e all’incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni (+EUR 19,0 milioni, pari al 16,6%).

L’utile operativo è salito del 2% a 1,28 miliardi di euro grazie a un aumento dello 0,5% dei ricavi da passeggeri; il numero di passeggeri è aumentato dell’1,3% a circa 4,6 milioni nel trimestre e Tap ha dichiarato che le prenotazioni per il quarto trimestre sono state leggermente superiori a quelle di un anno fa.

«Siamo soddisfatti della nostra performance nel terzo trimestre del 2024, nonostante le due grandi sfide affrontate – ha commentato Luis Rodrigues, ceo di Tap -, la difficile situazione della gestione del traffico aereo in Europa e le significative svalutazioni valutarie. Il miglioramento della puntualità e dell’indice di soddisfazione del cliente e la stabilizzazione della regolarità operativa confermano un’operatività più solida con un servizio migliore per i nostri passeggeri, che ha portato a un incremento dei ricavi e al consolidamento dei risultati operativi».

 

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Accanto ai numeri, infatti, si afferma un’esigenza sempre più urgente: quella di misurare l’impatto del turismo non solo in termini economici, ma anche sociali e ambientali.\r\n\r\nÈ su questo fronte che ENIT ha lanciato, in collaborazione con l’Università La Sapienza, un nuovo modello scientifico per il monitoraggio e la gestione sostenibile dei flussi, coordinato e presentato da Elena Di Raco, market research e statistics manager di Enit, insieme ai docenti della Sapienza Fabiola Sfodera, prof.ssa associata presso il dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale, Antonio Renzi, prof. ordinario di Economia e gestione delle imprese e di Cristina Simone, prof.ssa dipartimento Management. Roma è la prima città-pilota di questo approccio.\r\nI numeri dell'Isnart\r\nLe prime stime relative all’estate in corso registrano numeri più che positivi: dall'indagine svolta da ISNART per Unioncamere ed ENIT, illustrata da Paolo Bulleri, dirigente area per la Ricerca\r\neconomica e sociale sui fenomeni turistici e culturali, risultano già prenotate 8 camere su 10, con picco previsto ad agosto. Per quanto riguarda le prenotazioni alberghiere, il volume d’affari stimato tra giugno e settembre è pari a 14,7 miliardi di euro. Le prenotazioni superano quelle del 2019, ultimo anno di riferimento prima della pandemia, con vendite anticipate già vicine all’80% per il mese di agosto, destinate a salire nelle prossime settimane fino ad almeno il 90% di saturazione nel periodo di massima affluenza. Buoni anche i dati per luglio (70% di prenotazioni) e settembre (60%).\r\nGli operatori del sistema ricettivo italiano segnalano vendite anticipate consistenti per tutte le principali destinazioni estive: per agosto risultano già prenotate il 77,4% delle camere al mare, il 76,6% in montagna, il 71,9% nelle città d’arte e il 75,5% nelle aree interne legate al turismo green.\r\nPositivo anche il trend per l’autunno: a fine giugno si registrava già il 43% di prenotazioni per soggiorni nel mese di ottobre, con punte del 51% nelle località termali e del 47% nelle città d’arte. Un segnale importante, che conferma l’attrattività del nostro Paese e la crescente capacità di destagionalizzare, offrendo esperienze turistiche lungo tutti i dodici mesi dell’anno.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n«Quanto alla sostenibilità - aggiunge Bulleri - solo un operatore su 10 si dice preoccupato per l’impatto dei flussi: per la grande maggioranza il fenomeno è gestibile, a conferma che la vera sfida non è la crescita del turismo, ma la sua gestione in chiave sostenibile».\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl Giubileo e la ridistribuzione dei flussi\r\n\r\n\r\n\r\nIl Giubileo conferma il proprio effetto positivo sui flussi turistici: l’evento sta offrendo una vetrina di rilievo anche per le regioni limitrofe, in particolare Marche e Umbria, da sempre protagoniste nel turismo religioso. 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