22 December 2025

Iata-Ue: etichette fatte in casa per tutti i bagagli europei

Bagagli aeroportoSarebbe molto vicino l’accordo tra Iata, Commissione europea e autorità aeroportuali europee per l’estensione a tutti i Paesi membri dell’etichetta bagaglio fatta in casa, ossia stampata dal passeggero insieme alla carta d’imbarco, che a quanto pare riduce i tempi di imbarco del bagaglio la di sotto dei 30 secondi. Iberia è stato il primo vettore a introdurla, ma per ora solo sui voli interni, mentre è stato rinviato anche il debutto del sistema analogo già pronto da Lufthansa e Air France. Il problema è la striscia verde che deve comparire in tutte le “bagtag” per distinguere i bagagli di provenienza europea da quelli extraeuropei, i cui proprietari allo sbarco vengono indirizzati verso l’apposita corsia di uscita. L’etichetta si stampa su un qualsiasi foglio A4, e poi si ripiega a misura di apposito espositore. Il punto naturalmente è che non tutti i passeggeri dispongono di una stampante a colori, e dunque all’accordo manca un compromesso, che a quanto pare ora ci sarebbe. Ha spiegato infatti Thomas Windmuller, senior vp Airport Passenger Cargo & Security della Iata, che «probabilmente i cittadini europei con etichette bagaglio in bianco e nero saranno dirottati dalla corsia blu a quella verde, insieme agli arrivi extraeuropei senza “nulla da dichiarare”, oppure in quella rossa se avranno qualcosa da dichiarare alla dogana». Nel frattempo resta allo studio l’etichetta permanente. In questo caso il bagtag dovrà contenere un chip, che naturalmente sarà anche in grado di tracciarlo. «Però bisogna che quando entra in stiva il chip si disattivi, che vada a dormire – ha detto Windmuller – per non disturbare i sistemi di bordo. I dispositivi elettronici non sono ammessi in navigazione, per ora». E anche qui la soluzione di certo arriverà.

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Il sistema prevede l'utilizzo di macchine biometriche self-service che registrano i dati dei cittadini extracomunitari durante il viaggio, con l'obiettivo di rendere i viaggi più rapidi e semplici e sostituire gradualmente il timbro sui passaporti.\r\n\r\nOra, a due mesi dal lancio, ha già registrato oltre 10 milioni di ingressi e uscite ed è attualmente implementato in oltre un quarto di tutti i valichi di frontiera dell'Ue. Magnus Brunner, portavoce del ministro degli Affari interni e della migrazione dell'UEe che supervisiona l'iniziativa, ha affermato che l'implementazione dell'Ees è stata finora “fluida e ben gestita”, con un feedback “positivo e incoraggiante” da parte degli Stati membri dell'Ue.\r\n\r\nPer contro, Aci Europe sostiene che l'introduzione sia stata compromessa da “regolari” interruzioni del sistema e da “persistenti” problemi di configurazione, tra cui l'implementazione parziale o l'indisponibilità di chioschi self-service per la registrazione dei viaggiatori e l'acquisizione dei dati biometrici.\r\n\r\nSecondo Aci Europe, questi problemi hanno comportato un aumento del 70% dei tempi di elaborazione dei controlli alle frontiere, con tempi di attesa fino a tre ore durante i periodi di traffico intenso. Gli aeroporti in Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Portogallo e Spagna sono “particolarmente colpiti”, sostiene l'associazione.\r\n\r\n“I viaggiatori stanno già subendo notevoli disagi\" ha dichiarato il direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec, avvertendo che le questioni irrisolte causeranno ulteriori disagi con l'intensificarsi dell'introduzione dell'Ees nel 2026.\r\n\r\n“Se tutte le questioni operative che stiamo sollevando oggi non verranno completamente risolte nelle prossime settimane, l'aumento della soglia di registrazione al 35% (dei valichi di frontiera) a partire dal 9 gennaio, come previsto dal calendario di attuazione dell'Ees, comporterà inevitabilmente una congestione molto più grave e disagi sistemici per gli aeroporti e le compagnie aeree. 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