15 gennaio 2025 13:16
Grandi Navi Veloci ancora una volta pioniere nel Mediterraneo: nel 1992 per aver lanciato i cruise ferry e oggi per aver messo sul mercato un’unità che si distingue per l’efficienza operativa e l’abbattimento dell’impatto ambientale. La Polaris, la prima di quattro navi di nuova costruzione presso i cantieri Guangzhou Shipyard International, è stata presentata ieri a Genova e segna un importante momento nel piano di rinnovamento della flotta attualmente in pieno sviluppo.
«La Polaris non è solo una nave; è il simbolo della nostra visione – commenta Matteo Catani a.d. di Gnv, compagnia di traghetti del gruppo Msc -. Questo progetto rappresenta un investimento sul futuro, mirato a ridefinire gli standard di qualità e sostenibilità nella nostra flotta e nel settore del trasporto marittimo. Offriamo ai nostri passeggeri un’esperienza di viaggio che combina comfort, innovazione e un profondo rispetto per l’ambiente. Con la Polaris e le altre tre unità in arrivo, compiamo un passo per il nostro sviluppo, confermando il nostro impegno concreto per un trasporto più sostenibile e responsabile».
La consegna della Polaris si è svolta in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Per questo la nave è già operativa.
«Abbiamo voluto presentarla a Genova, perché siamo storicamente legati alla città – prosegue Catani -. Il cantiere cinese sta lavorando molto bene. La seconda nave arriverà tra qualche mese e le altre due entro il prossimo anno». «Abbiamo dedicato grande attenzione alla definizione dei servizi offerti – aggiunge Matteo Della Valle, chief commercial officer Gnv -. Non ci rivolgiamo solo ai passeggeri che viaggiano per piacere, magari verso destinazioni turistiche, ma anche a chi utilizza i nostri servizi per motivi professionali, come gli operatori del settore merci. La Polaris rappresenta un passo avanti per tutti loro».
La nuova unità si distingue per gli elevati standard ambientali, che consentiranno una riduzione delle emissioni di Co2 del 30% rispetto alle unità attualmente in flotta. Durante il viaggio inaugurale della nave dalla Cina all’Italia, Gnv ha condotto, con la collaborazione del Rina, uno studio per monitorare e ottimizzare le prestazioni energetiche e ambientali della nuova unità. La ricerca verrà presentata a fine gennaio alla conferenza tecnica organizzata dal Royal Institution of Naval Architects Managing Cii and Associated Challenges 2025 presso la sede Imo di Londra.
Gnv Polaris
A bordo della Polaris, passeggeri e autisti potranno godere di un’esperienza di viaggio innovativa grazie a un’ampia gamma di servizi.
• Area food & beverage innovativa: dal fascino panoramico della Seaview lounge, ideale per momenti di relax, al Market place, che offre piatti preparati al momento e cooking show per un’esperienza culinaria d’eccellenza.
• Pizza e steak house: un’evoluzione del classico Pizza Corner, che unisce piatti trendy e tradizione culinaria italiana.
• Hospitality all’avanguardia: spazi pensati per ogni esigenza, dalle aree giochi digitali dedicate ai bambini alle zone pet-friendly, con hoc.
• Tecnologie di comunicazione avanzate, tra cui una connessione wifi stabile e veloce che garantisce ai passeggeri la possibilità di rimanere sempre connessi durante il viaggio. Inoltre, grazie al digital signage e alla segnaletica in braille, la Polaris offre un’esperienza inclusiva, garantendo comunicazioni efficaci e accessibilità.
La nave ha una stazza lorda di 46 mila tonnellate, lunga 218 metri e larga 29,60 metri. Può ospitare fino a 1.500 passeggeri, è dotata di 239 cabine e dispone di 3.100 metri lineari di capacità di carico, ideali per gestire i flussi su tratte ad alta intensità come la Genova-Palermo su cui è operativa dallo scorso 7 gennaio.
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Dopo 5 anni di attesa il Colle di Tenda torna percorribile restituendo a residenti e viaggiatori un collegamento strategico e veloce tra Italia e Francia. La riapertura, avvenuta il 27 giugno, non è solo una conquista infrastrutturale ma un vero e proprio rilancio per il turismo montano.
Nel cuore di Limone Piemonte, il Fiocco Relais & Spa, il primo hotel 5 stelle lusso nella storia turistica della provincia di Cuneo, parte del brand Autentico Hotels, è pronto ad accogliere i nuovi ospiti con un’offerta ancora più esclusiva garantendo oggi una migliore accessibilità. Facilmente raggiungibile sia dal Piemonte che dalla Costa Azzurra, la struttura 5 stelle diventa il punto d’incontro perfetto tra natura, relax e ospitalità di alto livello.
«Il ritorno alla piena accessibilità di Limone segna un momento di rinascita per il territorio – afferma Luigi Aprea, hotel manager del Fiocco di Neve relais & spa - Da sempre punto di partenza per percorrere la Via del Sale, d’estate si anima di eventi e manifestazioni che attraggono una gran quantità di turisti e curiosi e il Fiocco di Neve è pronto ad accoglierli nella natura delle Alpi Marittime arricchendo il soggiorno con attività organizzate in esclusiva tra le quali passeggiate nella natura, mountain bike, arrampicate e visite alle vicine attrazioni».
Nel cuore del paese e punto ideale per esplorare la “Riserva Bianca” dove la neve lascia spazio a 400 km di sentieri percorribili a piedi, in mountain bike o a cavallo in un luogo magico ricco di laghi, fauna e flora, il Fiocco di Neve Relais & Spa offre un’atmosfera avvolgente di una tipica casa di montagna curata in ogni dettaglio, adatto ad una clientela nazionale ed internazionale più esigente.
Con suite raffinate in legno dal concept eco-luxury, una spa panoramica che ricrea un autentico scenario di montagna aperta anche agli ospiti esterni su prenotazione, una cucina che valorizza i sapori del territorio in abbinamenti ricercati e dove l’accento è sulla colazione a buffet preparata tutte le mattine con prodotti a km zero, il Fiocco di Neve relais & hpa garantisce un soggiorno che unisce charme alpino e benessere. Completano l’eccellenza del servizio la navetta a disposizione degli ospiti verso gli impianti e l’esclusiva Bottega del Fiocco che offre un’esperienza di shopping esclusiva tra abbigliamento e arredo per la casa.
Per celebrare questo momento storico che vede la riapertura del Colle di Tenda, l’hotel Fiocco di Neve, che sposa appieno la filosofia di Autentico Hotels, sia per la proprietà familiare sia per la passione genuina verso l’arte dell’ospitalità e la cura dell’ospite, lancia un'offerta.
Promozione special summer - riapertura del Colle di Tenda: sconto del 15% su tutte le sistemazioni in formula b&b. L’offerta prevede:
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[post_content] => Air France-Klm e Qantas hanno ampliato la partnership già esistente per migliorare la connettività e potenziare l'esperienza di viaggio tra l'Europa e l'Australia. I viaggiatori europei trarranno significativi benefici dall'espansione di questa partnership, con Air France che aggiunge i suoi codici al servizio diretto di Qantas tra Parigi-Charles de Gaulle (CDG) e Perth (PER). Questo mese, il servizio diretto segna un anno di operatività ed è il primo e unico servizio passeggeri non-stop tra Australia e Francia, riducendo di circa tre ore il tempo di viaggio più veloce attualmente disponibile tra le due città.
Inoltre, questo significherà che Air France sarà l'unica compagnia aerea a offrire una proposta di code share per i clienti su un servizio diretto dall'Europa all'Australia. A partire dal 1º luglio, Air France stabilirà anche l'Aeroporto di Tokyo Haneda come nuovo punto di connessione per i voli Air France e Qantas, integrando quelli esistenti all'Aeroporto Changi di Singapore e all'Aeroporto Internazionale di Hong Kong. I passeggeri che transiteranno attraverso questi tre punti di connessione potranno trasferirsi senza problemi a Sydney, Brisbane, Melbourne, Darwin e Perth a bordo dei voli operati da Qantas.
Inoltre, sia Air France che Klm aggiungeranno i loro codici ai voli di Qantas tra Singapore e Darwin.
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Per la prima volta, i membri Flying Blue del gruppo franco-olandese avranno l'opportunità di riscattare le loro Miglia per viaggiare in Prima Classe di Qantas. I membri Flying Blue con status "Ultimate" potranno accedere alle lounge aeroportuali di Prima Classe di Qantas. Per i viaggiatori australiani, la partnership introduce una maggiore connettività verso una gamma più ampia di destinazioni in tutta la Francia e oltre, sfruttando le estese reti domestiche ed europee sia di Air France che di Klm.
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[post_content] => Niente più carta d'identità fra le mani, pronta da mostrare all'assistente di volo al gate di imbarco: in Italia per i passeggeri che si apprestano a prendere un volo domestico o con destinazione nei paesi dell'area Schengen (in pratica quasi tutti i paesi dell’Unione europea oltre a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, mentre sono esclusi Cipro, Irlanda e, ovviamente, il Regno Unito) sarà dunque sufficiente presentare la propria boarding card.
Arriva dall'Enac la nuova disposizione, come si legge da Il Corriere.it, che anticipa la notizia segnalando però che non c'è ancora una data ufficiale a partire dalla quale dovrà essere applicata la norma.
Finora erano previsti due controlli: nel primo viene chiesta la sola carta di imbarco, poi vengono scannerizzati i bagagli e le persone vengono fatte passare attraverso un macchinario che verifica l’eventuale presenza di oggetti metallici; il secondo controllo invece è quello che si fa poco prima di salire sull’aereo, in cui si chiede ai passeggeri di mostrare appunto la carta di identità. Durante il secondo controllo gli operatori aeroportuali dovevano accertare la concordanza tra il nome e il cognome dei passeggeri riportati sulle carte di imbarco e quelli presenti sul documento di identità, verificando anche l’identità delle persone dalla foto stampata sul documento.
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Secondo Pierluigi Di Palma, presidente Enac, le operazioni di imbarco diverranno così più semplici e veloci. «Gli aeroporti sono luoghi protetti ed è venuto il momento di equiparare i viaggi in aereo a quelli in treno. C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente».
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Le 118 camere e suite sono completamente ripensate dal designer - noto in tutto il mondo per i suoi esclusivi progetti di architettura d'interni e rinomato per la sua impeccabile maestria artigianale e per l'attenzione ai dettagli. L'approccio è sobrio ed elegante, nella sua nuova interpretazione dell'ospitalità il Four Seasons Milano offre ora una visione precisa del lusso dove ogni dettaglio trova il suo posto, ogni materiale la sua funzione, in un'eleganza essenziale, che lascia spazio alla sostanza.
Pierre-Yves Rochon privilegia qui un equilibrio tra eredità e contemporaneità, rendendo omaggio alla storia di Milano e infondendo un senso di raffinata discrezione, dove ogni spazio è progettato con precisione, in una continuità fluida e naturale.
Gli interni delle camere e suite si distinguono per una lettura contemporanea del patrimonio locale e le collaborazioni con Poliform e Rubelli rafforzano questa identità. Anche la tecnologia è concepita per fondersi con l'architettura, senza mai prevalere sull'esperienza; domotica discreta, arredi dalle proporzioni studiate.
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[post_content] => Club Med realizzerà un nuovo premium resort a San Sicario Alto, nelle Alpi piemontesi, grazie alla sigla di un accordo con Ream Sgr che prevede l’istituzione e la gestione di un fondo di investimento alternativo.
Il tour operator amplia il proprio portfolio di destinazioni sulle Alpi, ad oggi i resort Club Med sono presenti in 14 destinazioni sulle Alpi italiane, svizzere e francesi.
L’iniziativa riveste un’importanza particolare per il territorio: si tratta infatti di un progetto che contribuirà in modo significativo a elevare la qualità dell’offerta turistico-ricettiva dell’area. Il comprensorio sciistico in cui sorgerà il resort è tra i più estesi d’Europa e già ospita strutture di prestigio come Club Med Pragelato Sestriere.
"L’investimento è un chiaro segnale di impegno verso il territorio e l’economia locale, dove verranno creati più di 500 nuovi posti di lavoro ed un importante indotto per tutte le valli olimpiche. L’Italia offre straordinarie potenzialità, sia in montagna che al mare. Come pionieri, siamo sempre alla ricerca delle migliori destinazioni per offrire esperienze uniche ai nostri ospiti, italiani e internazionali. La partnership con Ream Sgr ci permetterà di rendere concreto il programma di sviluppo previsto nel territorio italiano” dichiara Arnaldo Aiolfi, ad Italia - direttore progetti Sviluppo Europa del Sud e Medio Oriente Club Med.
Rabeea Ansari, ceo Club Med Southern Europe and and Emerging Markets aggiunge: "Nell’anno del 75° anniversario, il nuovo progetto di San Sicario, rafforza ulteriormente il nostro rapporto profondo con questo straordinario paese. I clienti italiani, e in particolare per le famiglie, che rappresentano il 43,4% della nostra clientela, apprezzano sempre di più la montagna. Nel complesso, considerato sia la stagione invernale che quella estiva, il segmento montagna ha registrato in Italia una crescita del business value del 72.4% rispetto all'anno scorso”.
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Oronzo Perrini, direttore generale di Ream Sgr, anticipa poi che la collaborazione potrebbe costituire "l’inizio di un percorso condiviso, con l’obiettivo di sviluppare ulteriori iniziative in sinergia, capaci di generare valore per gli investitori, per i territori e per le comunità locali."
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Cannes, la città del cinema, ha deciso che, a partire dal 2026, consentirà l'attracco di una sola nave da crociera con più di 3.000 passeggeri, e mai di due alla volta. Le navi da crociera a Cannes, non avendo a disposizione un porto sufficiente, attraccano nella baia. Cosa proibita.
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In ogni caso, il comune di Cannes ha annunciato che vieterà tutte le imbarcazioni di questo tipo entro il 2030 e consentirà solo crociere con un massimo di 1.300 passeggeri.
Dal punto di vista giuridico la decisione è complessa, perché il comune non ha giurisdizione sul mare, ma è riuscito a inserirla nel contratto di gestione del porto di sua competenza.
"Non si tratta di essere contrari alle navi da crociera", afferma il sindaco David Lisnard, ma piuttosto "accogliamo con favore imbarcazioni più piccole, esteticamente più gradevoli, moderne e rispettose dell'ambiente".
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[post_content] => L’Hotel Capo d’Orso Thalasso & spa 5* entra a far parte di Virtuoso, l’esclusivo network internazionale che seleziona le migliori strutture ricettive al mondo. Un prestigioso riconoscimento che segue il recente ingresso dell’Hotel Capo d’Orso in The Leading Hotels of the World, al termine di un importante ciclo di investimenti che ha visto la ristrutturazione di prestigiose camere, tra cui le esclusive Junior Suite Executive e le Suite Caprera Open Space, tutte vista mare e dal design mediterraneo arricchito da preziosi manufatti di artigiani locali, oltre al restyling delle aree benessere e dei giardini.
Fondato nel 1951 e con sede a Fort Worth, negli Stati Uniti, Virtuoso riunisce oltre 2.300 professionisti del settore luxury travel, selezionati per l’eccellenza del servizio, la qualità dell’offerta e la capacità di proporre esperienze autentiche e vicine al territorio. Una specializzazione nel turismo esperienziale di alta gamma che si rivolge ad una clientela attenta alla personalizzazione del viaggio, al patrimonio culturale e alla sostenibilità ambientale.
Mercati strategici
“L’ingresso nel circuito Virtuoso - afferma Libero Muntoni, direttore generale di Delphina hotels & resorts - ci rende particolarmente orgogliosi e rafforza la nostra presenza in mercati strategici di lungo raggio, come gli Usa e le Americhe in generale, l’Australia e gli Emirati, dove cresce l’interesse per un’ospitalità autentica, sostenibile e di alto livello. Stiamo beneficiando dei numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti da Delphina, a partire dall’ingresso dell’Hotel Capo d’Orso nel prestigioso portfolio di The Leading Hotels of the World, l’affiliazione più prestigiosa al mondo per gli hotel indipendenti, che conta poco più di 400 strutture selezionate. Grazie a queste prestigiose affiliazioni, arrivate al termine di un significativo ciclo di investimenti, l’Hotel Capo d’Orso si posiziona oggi tra i marchi più blasonati ed iconici dell’isola”.
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
Il contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».
L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
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Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».\r\nClaudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».\r\n\r\nModelli e visioni a confronto\r\nGuardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.\r\n\r\nIl prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.\r\n\r\nIl contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».\r\nL’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.\r\n\r\n","post_title":"Il turismo religioso cambia volto: a Roma nuove visioni tra spiritualità e sostenibilità","post_date":"2025-07-04T12:26:52+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1751632012000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"493919","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Ha riaperto, dopo un intervento di rinnovo che ne ha esaltato il fascino autentico e l’anima storica, Masseria Panareo, nella campagna salentina, sul litorale tra Otranto e Porto Badisco.\r\n\r\nSituata in una delle più suggestive cornici del Sud Italia, la struttura si conferma una destinazione d’eccellenza per viaggiatori in cerca di relax, autenticità e benessere a contatto con la natura nel cuore del Mediterraneo. \r\n\r\nLa sala interna completamente rinnovata, un cambio cromatico degli esterni, un nuovo concept per la piscina e un variegato servizio di concierge esperienziale sono alcune delle più importanti novità di un 2025 di puro charme. 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