18 settembre 2023 09:14
Una strategia antinflazione di successo, fatta di partenze garantite e prodotti vuoto-pieno, rafforzati dalla scelta di abbassare i margini privilegiando i volumi, di fronte a una domanda sostenuta. E’ la formula con cui King Holidays ha affrontato il 2023, raggiungendo nei primi tre trimestri dell’anno risultati sopra le aspettative, sia in valore assoluto, sia in termini di crescita percentuale sul 2022.
“L’unico mese in lieve calo è stato agosto, caratterizzato anche da una incidenza maggiore di prenotazioni last minute rispetto ad altri periodi dell’anno – rivela il direttore commerciale, Roberto Minardi -. Il nostro obiettivo per il 2023 era quello di raggiungere i fatturati del 2019 e a oggi possiamo dire che siamo vicini, anche in considerazione del fatto che manca ancora un trimestre e la richiesta si mantiene forte. Al momento, le vendite degli individuali segnano un incremento del 70% rispetto al 2022, mentre i gruppi si attestano a +45% sull’anno scorso. Quanto alle destinazioni, sul mercato degli individuali si confermano trainanti i nostri storici cavalli di battaglia: Giordania, Marocco, Portogallo e Azzorre, Spagna, Malta e Turchia. Nel caso dei gruppi, si aggiungono Inghilterra, Scozia e molto lungo raggio: Stati Uniti, Giappone, Thailandia, Vietnam, Cambogia, Emirati Arabi, Oman, Argentina, Perù, Brasile e Messico”.
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Il 45,6% dei pernottamenti è da attribuire a visitatori stranieri, con un lieve aumento (+1,1%) rispetto al primo trimestre del 2024. In alcuni Paesi, la percentuale è stata decisamente – e ovviamente – maggioritaria, come a Malta (91,2%), Cipro (85,7%) e Lussemburgo (80,4%).
Pochi i visitatori non Ue in Polonia (18,6%), Romania e Germania (rispettivamente 20,1% e 20,2%). I maggiori aumenti dei pernottamenti dei visitatori stranieri sono stati registrati in Lettonia (+18,5%), Malta (+17,2%) e Finlandia (+10,6%). Sono drasticamente calati in Irlanda (-23,1%), Croazia (-16,7%) e Svezia (-11,5%). Nel primo trimestre 2025 l’Italia ha registrato 61.716.185 pernottamenti, circa il 13,6% del totale dei pernottamenti europei (contro i 61.954.869 dello stesso trimestre 2024).
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