Thomson tenta di ricucire il rapporto con gli agenti
31 agosto 2007 11:01
Thomson sta tentando di ricucire il rapporto con gli agenti di viaggio. E’ notizia recente che l’operatore, dopo aver annunciato due anni fa il taglio delle commissioni al 7%, abbia ora offerto una commissione base del 12% e over commission a diverse agenzie indipendenti. Si è infatti rivelata un boomerang la strategia messa in campo due anni orsono, che preventivava notevoli risparmi grazie alla vendita diretta nelle agenzie Thomson e alle transazioni online.
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[post_content] => Emblems Collection, marchio di lusso del gruppo Accor, presenta Lucknam Park Hotel & Spa, la prima proprietà della nuova collezione ispirata a un lusso che non si impone, ma si svela. Lucknam Park Hotel & Spa si trova nella campagna del Wiltshire, tra le colline delle Cotswold.
Alla struttura, nei prossimi due anni i affiancheranno altre aperture in tutto il mondo, accomunate da un’unica filosofia. Ogni hotel Emblems Collection è un racconto a sé: una dimora con un’anima, un luogo dove il tempo scorre più lentamente e l’eleganza si misura nei dettagli.
Dalle grandi residenze storiche a icone architettoniche contemporanee, fino a retreat immersi nella natura, ogni proprietà celebra la propria individualità e il legame profondo con il territorio. Il brand si rivolge ai viaggiatori culturalmente curiosi, amanti dell’autenticità e della bellezza senza ostentazione. Il risultato è una collezione di luoghi dal carisma discreto, dove il servizio diventa gesto d’arte e ogni elemento racconta una storia.
La filosofia è racchiusa in una frase semplice e poetica: “It’s the soul that makes Emblems” – è l’anima a rendere unico ogni luogo.
«Emblems Collection nasce dal desiderio di riscoprire un lusso intimo e autentico, dove l’eleganza risiede nella discrezione - spiega Maud Bailly, ceo di Sofitel Legend, Sofitel, MGallery e Emblems Collection -. In un mondo sempre più rumoroso, vogliamo creare rifugi dove il lusso non si mostra, ma si sente. Ogni hotel è un invito alla calma, alla bellezza e alla connessione con sé stessi.».
L'anima della collezione
Alla base della collezione c’è un’idea di arte di vivere che combina la cultura del luogo e la grazia del servizio. Ogni proprietà è un piccolo universo, una narrazione fatta di materia, profumi e gesti. In ciascun hotel, un “Emblematic ingredient” – un ingrediente simbolico, scelto per il suo valore culturale e naturale – diventa filo conduttore dell’esperienza. Questo elemento attraversa ogni dettaglio: dai menù ispirati alle tradizioni locali ai laboratori sensoriali, dai profumi d’ambiente ai prodotti artigianali realizzati in esclusiva. Così, la mela del Wiltshire o il fico della Puglia diventano simboli del legame tra gusto e territorio, trasformando la cucina in un linguaggio universale di appartenenza.
E se l’ospitalità è fatta anche di dolcezza, Emblems la racconta attraverso le sue Travel Cakes, le torte da viaggio create dalla pastry chef coreana Yun Eunyoung. Sette ricette – dalla castagna all’Earl Grey dal Matcha al Marble – che evocano ricordi e territori, da gustare lentamente, magari durante un afternoon tea . Nei salotti di ogni hotel trova spazio anche Emblems Editions, un’antologia di romanzi, poesie e saggi ispirati allo spirito dei luoghi.
A orchestrare questa sinfonia di attenzioni è il Master of the House, figura simbolo del brand. Più che un direttore, un custode dell’anima del luogo.
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Si comincia con il Lucknam Park Hotel & Spa
Oltre nove secoli di storia abitano le mura di Lucknam Park Hotel & Spa, una tenuta che da semplice fattoria si è trasformata, nei secoli, in una residenza aristocratica immersa in oltre 200 ettari di campagna inglese. A pochi chilometri da Bath, il resort incarna la filosofia Emblems: intimità, grazia e radici. Tra due ristoranti – uno dei quali stellato Michelin da 20 anni, guidato dallo chef Hywel Jones – una spa pluripremiata, un centro equestre e giardini perfettamente conservati, Lucknam Park rappresenta l’essenza del country living britannico. Le 42 camere e suite, insieme ai nove cottage indipendenti, raccontano il dialogo tra passato e contemporaneità.
Dopo l’apertura inglese, tre nuovi indirizzi italiani porteranno la filosofia Emblems nel cuore del Mediterraneo. A Siena sorgerà Palazzo Sozzini Malavolti, Emblems Collection: un capolavoro ottocentesco impreziosito da affreschi originali del XIX secolo. A pochi passi da Piazza del Campo, offrirà 38 camere e suite, un centro benessere ricavato negli antichi spazi sotterranei e ambienti dove artigianalità e design si fondono in perfetto equilibrio.
A Perugia, l’ex convento benedettino Relais San Clemente, Emblems Collection, si trasformerà in un elegante rifugio immerso in 5 ettari di verde. Le 51 camere e 9 ville private respirano un’atmosfera di spiritualità e natura. In Puglia, la Masseria Furnirussi, Emblems Collection, nel cuore del Salento, è circondata dal più grande ficheto d’Europa. Sessanta suite con piscine e terrazze private, una lagoon pool, una spa mediterranea e un giardino di erbe e agrumi rendono omaggio alla dolcezza della vita del Sud.
Nel 2026, la collezione attraverserà l’Atlantico con Rimrock Banff, Emblems Collection, tra le Montagne Rocciose Canadesi. Dopo un ampio restauro, l’hotel offrirà un nuovo concetto di lusso alpino discreto, dove benessere e avventura convivono tra sorgenti termali e panorami incontaminati.
Nello stesso anno, in Grecia, aprirà Elatos Resort, Emblems Collection, un retreat eco-wellness sul monte Parnaso, a due ore da Atene. Quaratntadue chalet privati con sauna e 15 camere offriranno un’esperienza stagionale e sensoriale.
Infine, nel 2027, sarà la volta di hotel Bellevue Cortina d’Ampezzo, Emblems Collection, nel cuore delle Dolomiti. Un gioiello alpino con 80 camere, 27 suite e una spa di 500 metri quadrati dove il design incontra la natura.
Con sette hotel flagship già annunciati in Europa e nelle Americhe e oltre 15 nuove proprietà in sviluppo nei cinque continenti, Emblems Collection guarda avanti con un obiettivo preciso: raggiungere 60 indirizzi d’eccezione nel mondo entro il prossimo decennio.
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[post_content] => Al via l’ultima fase della progettazione per il recupero del Sentiero Verde Azzurro tra Manarola e Corniglia, uno dei segmenti più suggestivi e fragili delle Cinque Terre.
«Il tratto Manarola-Corniglia rappresenta una parte fondamentale del Sentiero Verde Azzurro – spiega il presidente del Parco, Lorenzo Viviani - collegamento costiero che unisce i borghi delle Cinque Terre. È un intervento impegnativo, in un’area di cantiere più ampia rispetto a quella della Via dell’Amore, ma di importanza strategica per rendere il nostro sistema sentieristico sempre più continuo, sicuro e inclusivo. Questo percorso racconta in modo unico la profonda connessione tra terra e mare, e l’ultima fase della progettazione è dedicata proprio alle opere di rinforzo e difesa a mare, elementi decisivi per garantirne la mitigazione del rischio e la durata nel tempo. Investire in quest’opera significa investire nella comunità, nel futuro di un paesaggio in cui i sentieri sono al tempo stesso arterie di mobilità lenta e attrattive per un turismo rigenerativo».
Il Parco ha affidato la fase conclusiva dell’iter di progettazione esecutiva delle opere di protezione e rinforzo del settore costiero al raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla società Flow-Ing Srl della Spezia, per un importo complessivo di 137.966,40 euro. L’affidamento riguarda l’ultima parte della progettazione, dedicata alle opere di difesa a mare e di rinforzo del piede del versante, necessarie a completare il quadro degli interventi di stabilizzazione e mitigazione del rischio lungo il percorso. La decisione risponde all’esigenza di garantire continuità tecnica e operativa a un’attività di pianificazione che il Parco porta avanti da anni, in un contesto reso sempre più vulnerabile dagli effetti del cambiamento climatico, dalle mareggiate e dalle precipitazioni intense.
«Oltre alla fase di progettazione è impegno prioritario e congiunto di Parco, Comune di Riomaggiore e Regione Liguria – prosegue Viviani – attivare ogni sforzo necessario per il finanziamento delle opere finalizzate alla riapertura. Un’altra sfida complessa che il territorio non può mancare».
Il sentiero, che collega Manarola e Corniglia per circa 2,5 km a una quota media compresa tra i 20 e i 50 metri sul livello del mare, attraversa un’area di straordinario valore paesaggistico ma soggetta a gravi fenomeni erosivi e di dissesto. La prima fase di studio è stata avviata nel 2019 con Ire S.p.A. – Infrastrutture Recupero Energia, l’Agenzia Regionale Ligure, per una progettazione preliminare dal valore di oltre 300 mila euro. Dopo la parentesi pandemica, il Parco ha proseguito in continuità con la progettazione esecutiva, finalizzata a definire nel dettaglio le opere e a predisporre la documentazione tecnica per l’appalto dei lavori.
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[post_content] => L’Adsp (Autorità di sistema portuale del mar Ligure Orientale
porti della Spezia e Carrara) ha approvato il bilancio di previsione 2026 e la programmazione triennale.
Il documento contabile conferma la resilienza dell’ AdSP, con una buona tenuta dei traffici ed una ulteriore spinta nella realizzazione di infrastrutture essenziali, grazie anche alla buona capacità di autofinanziamento dell’ente .
Il bilancio, stima in maniera prudenziale entrate correnti superiori ai 34 milioni di euro (oltre 20 milioni riferiti ai diritti portuali e 11 milioni ai canoni derivanti dalle concessioni demaniali) a fronte di spese della stessa natura per circa 21 milioni di euro, con un avanzo corrente di circa 13 milioni di euro.
Grazie a questo positivo risultato di bilancio, sarà possibile avviare rilevanti operazioni di prestito, allo scopo di assicurare la copertura finanziaria per procedere con i grandi investimenti infrastrutturali previsti dall’ente nel 2026 e che ammontano, nel complesso, a circa 127 milioni di euro, di cui 52 a carico dei privati.
Tra gli interventi più significativi spiccano la realizzazione del dragaggio del terzo bacino nel porto della Spezia e del canale di accesso nel porto di Marina di Carrara, la realizzazione del ponte mobile in località Pagliari e gli altri interventi infrastrutturali mirati sia ad incrementare l’efficienza degli scali di competenza, sia ad armonizzare il rapporto tra le attività portuali, ambiente e tessuto cittadino, quali la fascia di rispetto. Oltre a ciò, l’attività dell’ente si concretizzerà nel portare avanti importanti interventi già avviati, in primis l’elettrificazione del porto e il nuovo molo crociere.
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[post_content] => Aumento notevole degli arrivi e quindi della spesa complessiva ma nel primo semestre del 2025 il turista straniero che ha visitato Roma ha ridotto il suo budget quotidiano e si è diretto principalmente verso B&B e case.
I dati della Banca d'Italia contenuti nel rapporto sull'economia regionale certificano alcune delle previsioni sui flussi legati all'anno del Giubileo in corso nella Capitale.
E quindi, come si legge nel rapporto, la crescita inarrestabile partita nel post Covid ha messo a segno nei primi sei mesi dell'anno un +38,8% di arrivi dall'estero e del 25,7% della spesa. Complessivamente negli 8 mesi del 2025 si sono toccate 25 milioni di presenze, due terzi delle quali straniere. Tuttavia la spesa giornaliera di questi turisti è diminuita del 10% evidenziando quindi un diverso comportamento e capacità delle presenze.
A fronte di questa crescita degli arrivi il settore alberghiero ne ha intercettato solo una parte con un aumento del 2,5% nel periodo gennaio-agosto con un aumento specie per gli hotel di fascia alta mentre quelli dalle tre stelle in giù hanno mostrato un andamento meno brillante, forse per la concorrenza di B&B e altre strutture (fra cui quelle religiose) che però non vengono censite dai dati a disposizione ora di Bankitalia.
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[post_content] => La Guyana Francese è uno dei territori che hanno partecipato al workshop French Overseas Territories organizzato a Parigi da Atout France.
«Ci sono cinque ragioni per visitare la Guyana. - ha esordito Sonia Cippe del Comite du tourisme de la Guyane - La Foresta Amazzonica, la biodiversità, il mosaico culturale nato dall’incontro di diverse popolazioni, lo spettacolare lancio dei razzi nel cielo e un’ecoturismo avventuroso, accessibile a tutti.
La Guyana Francese non è un’isola: siamo parte del Sud-America e ci troviamo tra il Suriname e il Brasile, con le stesse dimensioni del Portogallo: circa 85mila km2. Si tratta del più grande dipartimento francese d’oltremare e siamo l’unico territorio dell’Unione europea in Sud America.
Gli arrivi turistici per via aerea hanno raggiunto le 85.826 unità, mentre sono 9mila i passeggeri delle crociere. La durata media del soggiorno è di 17,4giorni. I motivi di un viaggio nella Guyana Francese sono la visita a parenti e amici (42,7%), il business travel (34%) e i viaggi leisure (23,4%). L’età dei visitatori è tra i 25 e i 64 anni; di questi l’84,3% ha acquistato il proprio viaggio online, mentre il 16,4% si è appoggiato a una adv per riservare il volo. La spesa dei viaggiatori ha raggiunto i 150mln di euro.
Molti dei nostri visitatori vengono dalla Francia e solo 5% del numero totale dal resto dell'Europa. Abbiamo un volo quotidiano di Air France da Charles De Gaulle di Parigi. Anche Air Carïbbean vola 4 volte al giorno dall’aeroporto di Orly alla capitale, 6 nell’alta stagione. Air France opera poi due voli giornalieri tra Cayenne e Martinica e Guadalupa, uno alla settimana tra Cayenne e Belem (Brasile) e tra Cayenne e Fortaleza (Brasile). Crediamo che questi numeri possano crescere con l’aiuto dei to internazionali che hanno partecipato al workshop parigino, magari portando al 10% gli arrivi di ospiti europei.
Dal punto di vista turistico il fascino della Guyana è nella natura, nella scienza e nella cultura. Abbiamo la Foresta Amazzonica dove visitare la riserva naturale The Kaw-Roura Marshland, di quasi 95mila ettari: unica per biodiversità. Si può anche assistere alla nidificazione delle tartarughe sulle spiagge pittoresche di Remire-Montjoly, Cayenne e Awala-Yalimapo. Poi ci sono The Salvation Islands o le Îles du Salut, tre piccole isole vulcaniche a soli 11km dalla costa. L’Île du Diable (Isola del Diavolo) è nota per aver ospitato una colonia penale francese dal 1852 al 1954 e proprio qui, nel 1973, è stato girato il film Papillon. Ancora, l’Île Royale e l’Île Saint-Joseph. Un altro punto forte della Guyana Francese è la scienza, grazie al Centro Spaziale di Kourou: in 3h si possono visitare anche il centro di controllo e un museo adatto alle famiglie; l’accesso è gratuito. Dal punto di vista della cultura nella parte occidentale del paese ci sono ancora villaggi di tribù amerinde dove incontrare antiche tradizioni.
A giugno e a dicembre dei festival culturali celebrano le popolazioni indigene. L’ultima attrazione turistica che vogliamo sviluppare è il Carnevale di Cayenne. - conclude Cippe, sottolineando che - Nella Guyana francese ci si può immergere nella foresta, respirare l’aria fresca e staccarsi dal cellulare, recuperando una dimensione lenta, ricca di pace e benessere».
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => Roma ha ospitato la conferenza stampa di presentazione di BTO 2025 – Be Travel Onlife, il principale osservatorio italiano dedicato al rapporto tra turismo, innovazione e digitale. Presso The Social Hub, cuore pulsante dell’ospitalità contemporanea nella Capitale, si è tenuto l’incontro con la stampa per svelare il programma scientifico della diciassettesima edizione, che tornerà l’11 e 12 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze con un titolo eloquente: Cross-Travel.
Un tema che, come ha spiegato il direttore scientifico Francesco Tapinassi, nasce dall’esigenza di interpretare il nuovo modo di viaggiare, fatto di contaminazioni e libertà di scelta. «BTO non è una fiera ma un laboratorio di idee, un luogo dove il turismo dialoga con l’innovazione» – ha sottolineato Tapinassi – «Cross-Travel racconta un viaggiatore fluido, che non si riconosce più nei modelli tradizionali, capace di passare con naturalezza da un mezzo all’altro, da una piattaforma all’altra. È il riflesso di un mondo connesso ma anche imprevedibile. Il nostro comitato scientifico è una rete di menti e competenze che lavorano insieme, senza ricette magiche, per costruire un pensiero collettivo sul futuro del viaggio».
A ribadire il valore strategico di BTO come piattaforma di conoscenza e crescita è stato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze, tra i promotori storici della manifestazione. «In diciassette edizioni BTO è diventato un punto di riferimento nazionale per chi opera nel turismo» – ha dichiarato Salvini – «È un’occasione di formazione e confronto per l’intera filiera, dagli albergatori alle agenzie di viaggio, dalla ristorazione alle start-up digitali. Quest’anno cureremo anche un focus dedicato ai mercati centrali, straordinario esempio di come food, architettura e rigenerazione urbana possano fondersi in un’unica esperienza».
Un approccio aperto e dinamico, come ha ricordato Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana: «La forza di BTO è la libertà, grazie al taglio legato alla pubblica amministrazione: ogni anno costruiamo un programma diverso, scegliendo i migliori esperti nazionali e internazionali. È una manifestazione pubblica, ma con lo spirito curioso e indipendente di un think tank. È questo che la rende viva, inclusiva e sempre in evoluzione».
Sul versante tematico, Roberta Milano, coordinatrice del focus Food & Wine, ha messo in luce una delle grandi sfide del turismo italiano: la governance del patrimonio enogastronomico. «L’Italia è riconosciuta nel mondo come patria della cultura gastronomica – ha affermato - ma per trasformare questa reputazione in leadership serve una visione strategica. A BTO parleremo di digitalizzazione, sostenibilità, governance e formazione, per aiutare le imprese a compiere il salto da un’eccellenza diffusa a un sistema competitivo e coordinato».
Il programma
L’11 e 12 novembre oltre 300 speaker in più di 90 appuntamenti dedicati racconteranno i temi che stanno ridisegnando il turismo contemporaneo: AI e nuove competenze, transizione sostenibile, governance dei dati, rigenerazione urbana, enoturismo, accessibilità e felicità al lavoro.
Promosso da Regione Toscana e Camera di commercio di Firenze, e realizzato da Toscana Promozione Turistica, PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, BTO 2025 conferma il suo ruolo di cerniera tra pubblico e privato, ricerca e impresa, innovazione e ospitalità.
Tra gli ospiti internazionali spiccano Rishad Tobaccowala (stratega ed ex Chief Growth Officer di Publicis Groupe), Jacques Bulchand-Gidumal (presidente di IFITT), Guido Martinetti (fondatore di Grom e Le Marne Relais), Alexander Kjerulf (Woohoo Inc.) e Sandro Formica (Humanistic Management), insieme a manager di Booking.com, Expedia, Trip.com, Ipsos, Visit Malta, Franciacorta e Slow Food.
Le quattro aree tematiche – Destination, Digital Strategy, Hospitality, Food & Wine – delineano una mappa del turismo come ecosistema interconnesso, in cui tecnologia e capitale umano si incontrano per generare fiducia, crescita e sostenibilità.
BTO sarà anche il palcoscenico degli Italy Ambassador Awards, che premiano i migliori content creator dedicati al turismo italiano, e del format BTO Women, tre talk dedicati a “Radici e innovazione”, “Sfida” e “Speranza”, per raccontare la leadership femminile nel settore.
I panel sul turismo
Tra gli appuntamenti più attesi anche “The Future is Hybrid”, sull’ospitalità contemporanea tra format, design e comunicazione, con Michael Giuliano di The Social Hub e Giovanni Franceschelli di Rizoma Architetture; “From Aspiration to Action”, dedicato alla sostenibilità autentica con Paloma Zapata e Richard Skinner; e “Come costruire fiducia digitale nell’hospitality”, che affronterà il tema delle truffe e della blockchain con Antonino Polimeni e Alessandro Nucara. Il tema dell’intelligenza artificiale sarà filo conduttore di numerosi incontri, tra cui “AI Alberghiera: dallo ‘AI Washing’ all’Innovazione Autentica – Come Riconoscere le Tecnologie di Fiducia”, in programma il 12 novembre (Hall 6), che vedrà la partecipazione della giornalista di Travel Claudiana Di Cesare, accanto a Mariella Borghi, Marco Matarazzi e Alessandro Crotti, per un confronto sulle applicazioni realmente efficaci e trasparenti dell’AI nel settore alberghiero.
Tra le novità del programma anche “Destination Positivity”, un confronto internazionale sul ruolo strategico delle destinazioni nell’era della transizione ecologica e del cambiamento climatico, con Carmen Bizzarri (Università Europea di Roma), Leonardo Cesarini (Trenord), Axel Biermann (Ruhr Tourismus GmbH) e Thomas Mur (Fiera Bolzano).
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Il mercato statunitense sta attraversando una fase di trasformazione, caratterizzata da un rinnovato interesse da parte del pubblico europeo. A delineare lo scenario durante la Travel Week di Brand Usa tenutasi a Londra è Erica Melegari, responsabile prodotto Usa di Naar Tour Operator, che segue la destinazione non solo per l’Italia — mercato storico e principale — ma anche per Francia, Benelux, Germania e, più recentemente, Svizzera.
«È un periodo di grande apertura verso l’Europa - spiega Melegari - con un prodotto che oggi si rivolge a un pubblico più ampio e diversificato». Dopo un avvio positivo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, il mercato ha mostrato un leggero rallentamento. «Abbiamo registrato un calo intorno al 10% rispetto all’anno precedente, dovuto in parte a fattori esterni e a un clima di incertezza legato al contesto politico americano. In realtà, non si sono mai riscontrate difficoltà d’ingresso nel Paese: i clienti continuano a viaggiare senza problemi. Tuttavia, alcune notizie diffuse dai media hanno generato una percezione temporaneamente negativa».
Il 2024 aveva già segnato un ritorno alla normalità dopo l’exploit post-pandemia del 2023, e il trend di fondo rimane solido, con una domanda strutturata e un interesse costante per la destinazione. «La nostra forza è la personalizzazione: ogni itinerario viene costruito in base alle esigenze del singolo viaggiatore. Questo ci consente di offrire esperienze realmente uniche e su misura e cercare di raccontare un'America diversa, più intima e culturale».
Accanto alle mete iconiche - East Coast, parchi dell’Ovest, California e Florida - l’operatore sta investendo su aree emergenti come il Great American West, con le Montagne Rocciose e i grandi spazi dell’America più autentica, e il Sud degli Stati Uniti, tra Louisiana, Mississippi e Tennessee.
La collaborazione con le agenzie
Naar conferma la propria strategia di collaborazione flessibile con le agenzie partner.«I nostri prodotti sono completamente commissionabili, lasciando alle agenzie la massima libertà nella gestione dei margini. È un approccio chiaro e trasparente, che nel tempo ha rafforzato il rapporto di fiducia con la rete distributiva».
Oltre alla sede principale di Milano, Naar dispone di risorse commerciali e operative dislocate tra Centro e Sud Italia, per garantire un presidio efficace e un supporto continuo alle agenzie. «La presenza locale è fondamentale. Ci consente di mantenere un contatto diretto con i partner e di rispondere in modo tempestivo alle esigenze del territorio. Il modello sviluppato nel Sud Italia si è dimostrato vincente e rappresenta oggi un riferimento per altre aree operative».
«Ci auguriamo che il 2026 segni una ripresa stabile per la destinazione Usa - conclude Melegari -. L’Italia, rispetto ad altri mercati europei, ha risentito meno delle tensioni internazionali, e questo ci incoraggia. L’obiettivo è continuare a sostenere le agenzie nella promozione di un’America sempre più varia, autentica e sorprendente».
(Quirino Falessi)
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[post_content] => Laax, nel Cantone dei Grigioni in Svizzera, è un’affascinante e moderna destinazione invernale delle Alpi. Laax offre 30 impianti di risalita e 224 km di piste, di cui il 70% si trova tra i 2.000 e i 3.018 metri, quindi è una delle stazioni più nevose delle Alpi. È un playground per il freestyle, costituito da 5 snowpark, inclusa una pro-kicker line per professionisti di dimensioni olimpiche e la più grande rampa halfpipe del mondo. Laax si trova vicino alla gola del Reno, il fiume che nel corso del tempo ha modellato il paesaggio formando il Grand Canyon svizzero e vicino a Sardona, un sito Patrimonio Naturale dell’Unesco che si estende per 32mila ettari e dove è ben visibile il processo geologico di formazione delle montagne.
«A Laax ci concentriamo sul freestyle e sulle famiglie. - afferma Martina Calonder, pr manager della destinazione - Tante le novità per la prossima stagione: a dicembre verrà completato l’ultimo tratto del FlemX, un impianto di risalita formato da 6 stazioni e 5 sezioni, 4 delle quali sono già operative: ciascuna delle 6 cabine può trasportare fino a 10 passeggeri. La particolarità di questo impianto è che le cabine non sono in movimento, ma ferme nelle stazioni: chi vuole spostarsi per sciare, fare snowboarding o hiking le può usare come un ascensore. Preme il pulsante prescelto e arriva direttamente a destinazione. Questo garantisce un risparmio di energia pari al 50%. Una nuova cabinovia diretta al ghiacciaio Vorab, con 8 posti a sedere e 3 stazioni, sostituirà poi il vecchio impianto datato 1978 e salirà fino a 3018m, il punto più alto del resort. Laax è conosciuta in tutto il mondo per i Laax Open, che sono da 10 anni la maggiore competizione di freestyle al mondo, nel circuito della World Cup. - prosegue Calonder - Quest’anno si terranno l’11 marzo e, con la partecipazione di oltre 300 atleti internazionali, saranno l’ultima possibilità di qualificazione per i Milano Olympics. Laax è anche GreenStyle: si chiama così il nostro impegno per la sostenibilità, che è stato implementato a partire dal 2010. Nel corso degli ultimi 15 anni abbiamo realizzato oltre 200 iniziative per rendere i resort più sostenibili; questi progetti sono stati raccolti in un libro che è stato pubblicato nel 2022 ed è una guida per il miglioramento delle pratiche sostenibili in tutto il territorio».
Daniel Loosli, responsabile pr dell’ente turistico di Laax e sciatore professionista, presenta le esperienze pensate per i più piccoli: «Laax è una destinzione family-friendly. In particolare abbiamo 3 attività: l’Ami Sabi Snow Wonderland guida i bambini tra i 4 e i 12 anni alla scoperta degli sport invernali con l’aiuto del mago Ami Sabi e dei suoi amici animali, tra canzoni, favole e tanta allegria. Una scivolata in slitta lungo la pista illuminata è un’attività perfetta per le famiglie, che potranno poi concludere la serata mangiando una fonduta svizzera al formaggio. Infine è stata pensata per i bambini da 0 a 8 anni la Kids Freestyle Academy: trampolini, rampe e scivoli offriranno ai più piccoli un’alternativa divertente nei giorni di brutto tempo!». Naturalmente in primo piano anche le esperienze attive per i più grandi, come le superlative infrastrutture per il freestyle, la rampa iconica da 200m nota come The Beast e una Freestyle Academy coperta, con 2km di trampolini e aree per lo skate e il parkour. Calonder presenta, infine, le 3 esperienze per i veri amanti della natura: «A Laax, oltre alla bellezza geologica di Sardona, si possono scoprire le affascinanti Gole del Reno dove ci si sposta in treno o a piedi, per poi ammirare lo scorrere dell’acqua da diverse piattaforme. Infine c’è il Senda dil Dragun o il Sentiero del Drago, legato alla storia del mago Ami Sabi: è un percorso di oltre 1km e mezzo tra i pini, aperto tutto l’anno. Laax è incantevole anche d’estate, conclude - quando si possono vivere tante attività, fare il bagno nelle acque cristalline del Lago di Cauma (che raggiungono i 23°) o percorrere gli oltre 300km di Mtb trail: l’anno prossimo si aggiungeranno due nuovi tratti adatti alle famiglie e ai bambini piccoli che potranno imparare giocando, con l’aiuto di guide professioniste. Abbiamo poi 250km di percorsi di hiking di diverse lunghezze e adatti a ogni esigenza. Laax offre una grande varietà di esperienze: dai percorsi gastronomici nei quali si passa da un ristorante all’altro per il primo, il secondo e il dessert, alla scoperta del Romancio, la quarta lingua della Svizzera insieme con il tedesco, il francese e l’italiano».
Chiara Ambrosioni
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Il nostro comitato scientifico è una rete di menti e competenze che lavorano insieme, senza ricette magiche, per costruire un pensiero collettivo sul futuro del viaggio».\r\nA ribadire il valore strategico di BTO come piattaforma di conoscenza e crescita è stato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze, tra i promotori storici della manifestazione. «In diciassette edizioni BTO è diventato un punto di riferimento nazionale per chi opera nel turismo» – ha dichiarato Salvini – «È un’occasione di formazione e confronto per l’intera filiera, dagli albergatori alle agenzie di viaggio, dalla ristorazione alle start-up digitali. Quest’anno cureremo anche un focus dedicato ai mercati centrali, straordinario esempio di come food, architettura e rigenerazione urbana possano fondersi in un’unica esperienza».\r\nUn approccio aperto e dinamico, come ha ricordato Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana: «La forza di BTO è la libertà, grazie al taglio legato alla pubblica amministrazione: ogni anno costruiamo un programma diverso, scegliendo i migliori esperti nazionali e internazionali. È una manifestazione pubblica, ma con lo spirito curioso e indipendente di un think tank. È questo che la rende viva, inclusiva e sempre in evoluzione».\r\nSul versante tematico, Roberta Milano, coordinatrice del focus Food & Wine, ha messo in luce una delle grandi sfide del turismo italiano: la governance del patrimonio enogastronomico. «L’Italia è riconosciuta nel mondo come patria della cultura gastronomica – ha affermato - ma per trasformare questa reputazione in leadership serve una visione strategica. 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