17 May 2024

La cyber sicurezza in hotel è soprattutto una questione di personale

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bruno mottaDati, privacy e gentilezza. E’ la triade esplosiva del mondo dell’ospitalità. Almeno quando si parla di cyber sicurezza: “Il 31% delle strutture ricettive ha ricevuto almeno un attacco informatico nella propria storia – ha spiegato il senior program manager Vodafone, Bruno Motta, in occasione del panel di apertura del seminario sul digital organizzato a Milano da Travel Open Village Hospitality, in collaborazione con Federalberghi Milano e Lombardia -. E le minacce, la maggior parte delle volte, non passano tanto da vulnerabilità tecniche quanto dall’appropriazione di password e codici (nell’85% dei casi). La questione, in altre parole, riguarda più che altro le persone”.
 
Il tema è delicato, perchè gli hotel conservano nei propri database moltissimi dati sensibili. Allo stesso tempo in albergo è difficile imporre regole di comportamento ferree: gli ospiti, per definizione, vanno trattati con gentilezza. E certo non si può opporre continuamente divieti e dinieghi. Ma tutto ciò rende la cyber sicurezza in hotel una materia particolarmente complessa da gestire. “Esistono casi banali ma frequenti che possono rappresentare altrettanti spazi di vulnerabilità – ha sottolineato Motta -. Basti per esempio pensare alla richiesta, piuttosto comune, di farsi stampare una carta d’imbarco alla reception: una chiavetta Usb e persino un pdf possono essere altrettante porte di accesso ai sistemi interni di un albergo”.
 
Come fare allora? “Prima di tutto occorre prendere consapevolezza che la sicurezza assoluta non esiste. Per mettersi al riparo quanto più possibile dagli attacchi informatici esistono poi molte variabili da prendere in considerazione – ha concluso Motta -. Ma la principale riguarda sicuramente la formazione del personale. A ciò fanno seguito una serie di misure pratiche, tra cui banalmente non accettare mai le chiavette Usb o al massimo inserirle unicamente in computer non connessi alla rete. Medesimo discorso per le mail contenenti un pdf, che andrebbero sempre ricevute tramite un account non corporate. A livello macro, gli alberghi dovrebbero infine sempre verificare la qualità dei propri fornitori, possibilmente non acquistando un servizio o un prodotto It solo sulla base del prezzo”.
 
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