16 febbraio 2022 14:53

Skyline di Toronto
Il Canada semplifica l’ingresso nel Paese per i viaggiatori vaccinati: dal 28 febbraio questi ultimi potranno infatti presentare l’esito negativo di un test rapido antigenico – effettuato il giorno prima della partenza del volo – in alternativa a quello molecolare Pcr.
L’Agenzia per la salute pubblica del Canada ha motivato la decisione spiegando che “i dati mostrano come l’ondata canadese della variante Omicron abbia superato il suo picco ed è perciò tempo di muoversi verso un approccio più sostenibile nella gestione a lungo termine del Covid-19”.
All’arrivo in Canada, i viaggiatori saranno “selezionati a caso” per il test, ma non saranno obbligati alla quarantena in attesa dell’esito dello stesso. I bambini sotto i 12 anni che viaggiano con adulti completamente vaccinati continueranno ad essere esentati dalla quarantena. I viaggiatori non vaccinati saranno ancora tenuti a fare il test all’arrivo, l’8° giorno e la quarantena per 14 giorni e i cittadini stranieri non vaccinati non potranno entrare in Canada a meno che non presentino un’esenzione.
Il governo canadese modificherà anche l’avviso sanitario di viaggio dal livello 3 al livello 2 -: ciò significa che ai cittadini canadesi non saranno più sconsigliati i viaggi per motivi non essenziali (e quindi anche per turismo). Sempre il 28 febbraio, Transport Canada eliminerà anche le sue restrizioni attualmente in vigore sui voli e permetterà a tutti gli aeroporti canadesi di accogliere voli passeggeri internazionali.
“Anche se l’annuncio di oggi sul test rapido ci porta un passo più vicino alla meta cui la nostra industria tende e ha necessità di arrivare, il governo ha comunque perso l’opportunità di allinearsi con altre giurisdizioni internazionali che hanno rimosso i requisiti di test pre-partenza per i viaggiatori completamente vaccinati,” ha commentato la Travel and Tourism Roundtable.
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Una Boston tutta da riscoprire. Una città che porta con sé numerose nuove attrattive e che, dal prossimo maggio, sarà ancora più facilmente raggiungibile da Milano grazie al nuovo volo di Delta Air Lines.
Città eclettica, smart, inclusiva e dinamica, la destinazione che è tra le porte d'accesso privilegiate agli Usa, «è sicuramente conosciuta dagli italiani, ma credo che pubblico e trade siano fermi alla 'vecchia Boston', quella del Fenway Park e del Freedom Trail - osserva Martha J. Sheridan, presidente e ceo di Meet Boston -. Non conoscono, invece, le numerose novità degli ultimi anni: è quindi importante per noi rimanere costantemente in contatto, non solo con il consumer ma in particolare con il trade, poiché sappiamo che molti turisti europei prenotano ancora i loro viaggi attraverso agenzie e tour operator. Vogliamo quindi assicurarci di educare non solo i consumatori, ma anche il settore dei viaggi, in modo che abbiano a portata di mano tutto ciò di cui hanno bisogno per pianificare l'esperienza perfetta per i loro clienti».
In particolare, la destinazione è ben presente sul mercato Italia grazie «alla solida collaborazione con Thema Nuovi Mondi di Olga Mazzoni, che rappresenta il nostro link diretto con il canale trade», e proprio questa settimana affianca Meet Boston nella mission milanese di presentazione dell'offerta, insieme a Delta Air Lines: «Abbiamo con noi circa 15 bostoniani per parlare della nostra incredibile città e durante la serata di ieri abbiamo accolto un'ottantina membri del settore turistico e dei media, che speriamo di rivedere al prossimo Ipw di Chicago e in occasione del Discover New England».
In crescita gli arrivi dall'Italia
Posizione di tutto rispetto per l'Italia in relazione al numero di arrivi: «Quasi 60.000 visitatori italiani all'anno vengono a Boston e il trend è in crescita» precisa David O’Donnell, vice president of strategic communications di Meet Boston, dato che posiziona il nostro mercato al quarto posto tra quelli più importanti in Europa «in un testa a testa con l'Irlanda, alle spalle di Regno Unito, Francia e Germania».
A livello globale Boston accoglie «circa 20 milioni di viaggiatori all'anno e abbiamo completamente recuperato i livelli pre-Covid. Di questi, 3 milioni sono turisti internazionali e di questi ultimi, 2 milioni provengono da oltre oceano: quindi non Canada (nostro mercato principale) o Messico». Una tappa strategica che apre ad un approfondimento della destinazione Usa: «Abbiamo 60 rotte dirette senza scalo verso Boston, che naturalmente è la porta d'ingresso non solo per il Massachusetts, ma per il New England e, come mi piace dire, per gli Stati Uniti, perché è il volo transatlantico più vicino per molte aree. In particolare, per i visitatori internazionali che magari trascorreranno qui sette o dieci giorni, Boston è il luogo ideale da cui partire per raggiungere luoghi come Cape Cod, il Maine, il New Hampshire, il Nord del New England».
Boston Logan International
[caption id="attachment_486989" align="alignright" width="300"] Martha J. Sheridan, president e ceo di Meet Boston[/caption]
L'aeroporto di Boston «Il Logan ha ampliato in modo significativo il numero di rotte verso l'Europa e il Regno Unito negli ultimi sette-dieci anni - sottolinea Martha Sheridan -. E nonostante il Covid, ogni lancio è stato molto positivo. Crediamo quindi che anche il volo per Milano sarà molto, molto popolare. Abbiamo già un collegamento diretto per Roma, ma l'aggiunta di Milano ci mette in contatto con un nuovo pubblico: penso in particolare a operatori del settore Mice e del business travel, in virtù del posizionamento della città quale hub per la tecnologia e l'innovazione. Ma anche per il settore farmaceutico, che si allineerà molto bene con alcuni degli interessi delle aziende basate a Milano. E molte delle nostre aziende statunitensi con sede a Boston hanno anche uffici in questa regione».
Il nuovo panorama gastronomico
Se i prossimi mesi e il 2026 saranno caratterizzati da eventi di richiamo internazionale - uno su tutti, le 7 partite dei Mondiali di calcio 2026 che si svolgeranno proprio a Boston - che contribuiranno a fare da richiamo ai viaggiatori nella città, una vivace e sorprendente proposta gastronomica è diventata una vera e propria attrattiva della destinazione. Un assaggio di questa nuova food experience è arrivato anche a Milano, con i tre chef che hanno partecipato alla missione dell'ente in Italia: Tracy Chang (Pagu Restaurant, Cambridge), Douglass Williams, Mida (Boston) e Tom Schlesinger Guidelli (Alcove Boston).
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[post_content] => Riceviamo una lettera dal presidente di Astoi, Pier Ezhaya e volentieri la pubblichiamo.
«Mettiamola così: se si vuole danneggiare un settore al punto da farlo chiudere, la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici è la strada più breve. Esagerato? No. Semplicemente razionale. Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.
Se verrà approvata, e lo dice un europeista convinto, bisognerà augurarsi che il nostro Paese vada in infrazione. Se l’Italia la recepirà, in infrazione dovremo andarci noi del turismo organizzato, non applicando questa direttiva e riempiendo i tribunali di cause. Le perderemo tutte? Pazienza. Almeno falliremo lottando.
Il vaso è colmo
Ma perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. Ma io dico, già la normativa attuale sui pacchetti turistici stratutela il consumatore rispetto alle banche letti o ai vettori aerei e allora, c’era pure bisogno di irrigidirla aumentando il gap?
E perché è così facile colpire il turismo organizzato? Forse perché l’Unione Europea non ha il coraggio di attaccare le lobby dei giganti tecnologici o quelle delle compagnie aeree? Il Draft Report presentato dal relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva Pacchetti, l’eurodeputato maltese Alex Agius Saliba, è qualcosa di semplicemente inconcepibile. Si tratta di una proposta che non tiene in alcuna considerazione la voce delle imprese europee del turismo organizzato.
Vediamone alcune perle
Reintroduzione tetto acconto del 25% e previsione possibilità di richiedere saldo non prima dei 28 giorni data partenza.
Ora io dico, ma questo tetto agli acconti è previsto anche per i vettori aerei o per gli alberghi quanto applicano le tariffe non rimborsabili? E se l’operatore, per favorire il proprio cliente dovesse acquistare dal vettore una tariffa ad emissione immediata (e, quindi, soggetta a pagamento immediato) dovrebbe coprire finanziariamente il delta tra il 25% che impone la legge e il 100% che chiede il fornitore? E perché mai questo dovrebbe accadere?
Istituzione di un Trust per garantire gli acconti.
Qui siamo davvero all’apoteosi; ma non c’è già una legge che impone a tutti gli attori del Turismo organizzato, tour operator e agenzie (non certo a vettori aerei o alle banche letti) di avere un fondo per insolvenza e fallimento che copre sia acconto che saldo? E allora a che cosa serve questo trust? È incredibile; non solo questo obbligo esiste per gli operatori del turismo organizzato e non per gli altri attori turistici, ma addirittura adesso bisogna anche creare un trust. W la fantasia.
Nessun perimetro e nessuna oggettività sulle circostanze straordinarie che regolano il recesso senza penale. In più, se il ministero degli affari esteri emana un travel warning c’è la possibilità per il cliente di annullare senza penale a 28 giorni data partenza.
Niente perimetro
Già oggi, con la direttiva attualmente in vigore, in caso di circostanze inevitabili e straordinarie (es. catastrofi naturali) verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, il tour operator deve riproteggere il viaggiatore e, se questo non accetta, lo stesso ha diritto di recedere dal contratto ottenendo il rimborso integrale del costo del pacchetto. Nella “nuova versione” della direttiva non c’è alcun perimetro oggettivo per tali circostanze eccezionali, un passaggio che specifichi ad esempio che le stesse sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie, etc.
In questo modo si apre il fronte ad un’interpretazione che potrebbe condurre a ricomprendere qualsiasi ipotesi di impedimento personale, soggettivo, del consumatore. Non contenti, si vorrebbe introdurre anche la possibilità di recedere in virtù di un “travel warning” emanato dal ministero degli affari esteri.
Anche questa è molto fantasiosa; ci sono state fatte lezioni sul fatto che i warning del Ministero degli Esteri erano solo avvisi e non dovevano rappresentare dei divieti e adesso il cliente può cancellare senza problemi, addirittura 28 giorni prima della partenza, senza nemmeno attendere l’evolversi di una situazione, che potrebbe anche rientrare? Domanda: questo vale anche per i vettori? Se c’è un travel warning devono rimborsare il biglietto? E se non sono comunitari ci si è posti il problema?
Riduzione del timing di rimborso per fallimento e insolvenza da 9 a 3 mesi.
Beh, certo; non solo dobbiamo avere un fondo per insolvenza e fallimento che altri non hanno ma anche sbrigarci a rimborsare senza nemmeno avere il tempo di esaminare la copiosa documentazione che potrebbe essere prodotta magari da migliaia di clienti? Mica si perde tempo qui.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato in caso di violazione delle previsioni della Direttiva.
Mi sembra giusto. In un settore che se va bene fa un ebitda del 5%, imporre una sanzione del 4% se non si ubbidisce mi sembra in minimo.
Davvero non comprendo l’accanimento; ma che vi ha fatto questo settore? Vi sembra un settore che specula sui consumatori? Se lo facesse non avrebbe dei profitti un pochino diversi?
Colpo di sciabola
E allora perché, ancora una volta, infliggere questo colpo di sciabola al Turismo organizzato e risparmiare tutti gli altri attori? Sono così ingenuo che pensavo che si sarebbe riequilibrato il gap e invece? Ma no, divarichiamolo ancora. A morte il Turismo organizzato, fatto da approfittatori cinici e ingordi di ricchezza!
Il ministro Santanchè ha assicurato il proprio impegno per contrastare questa pericolosa deriva e noi la ringraziamo sentitamente. Se necessario la questione va affrontata anche a livello di Presidenza del consiglio perché il rischio di chiusura di migliaia di imprese è più che concreto. Non si può affossare così un settore che aveva appena rimesso la testa fuori dall’acqua dopo l’apnea del covid.
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Su questa cosa serve davvero coraggio e spirito combattivo. Fosse l’ultima cosa che farò per questo settore, questa volta, lo giuro, sono pronto a “tutto”
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Pier Ezhaya presidente Astoi Confindustria Viaggi
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[post_content] => Polizze e turismo. Entro il 31 marzo le imprese dovranno assicurarsi contro gli eventi catastrofali. Una corsa contro il tempo soprattutto per le circa 1,5 milioni di attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto". Così comunica Confesercenti.
"Le norme non prevedono sanzioni se non ci si adegua all’obbligo. Se si sceglie questa soluzione, però, - continua Confesercenti - si perde ogni merito creditizio: le banche sostanzialmente non finanziano, non si può partecipare ai bandi ed in caso di catastrofi non si avrà alcun contributo. Di fatto, per le imprese sarebbe un suicidio non assicurarsi. Non solo: gli amministratori in caso di mancato rispetto dell’obbligo rischiano l’azione di responsabilità per i danni subiti in occasione dell’evento o per il mancato accesso a contributi pubblici".
Solo 11 giorni
"Restano, però, solo 11 giorni utili per adeguarsi. Troppo poco. Una delle particolarità di questo provvedimento è infatti che le imprese, che siano proprietarie o locatarie nel locale in cui operano, sono direttamente tenute ad assicurare l’immobile garantendone il valore di ricostruzione. Nel nostro paese sono censiti circa 2,8 milioni di immobili a destinazione uso turistico, commerciale, di laboratorio etc., di cui oltre la metà concessi in affitto.
«Quasi 1,5 milioni di soggetti in locazione, che devono appurare con il proprietario le caratteristiche costruttive dell’immobile e verificare se la proprietà ha già in essere coperture assicurative. In ogni caso, cadendo l’onere della corretta copertura assicurativa sul conduttore dell’immobile - trasferendo però i benefici sul proprietario - con i relativi oneri e costi, occorrerebbe quantomeno lasciare il tempo necessario per ridefinire i contratti in essere. Anche in considerazione dell’impegno assunto dalle imprese: stimiamo – prudenzialmente – sui 118 miliardi il costo di ricostruzione totale dei locali commerciali considerati, per una spesa in copertura assicurativa di circa 400 milioni di euro l’anno».
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La tournée dei Tod, i Travel Open Day con cui il gruppo Travel consolida e crea nuove occasioni di dialogo fra domanda ed offerta in varie città d’Italia, il 26 marzo torna a Torino nella suggestiva sede del Circolo Esperia, storico circolo di canottaggio lungo il Po, in Corso Moncalieri 2.
Una giornata di incontro e di approfondimento su vari temi. Fra questi piani e progetti 2025 -2026 del Comune di Torino, cha ha dato il patrocinio alla giornata, e che illustrerà alcuni dettagli in occasione degli interventi dell’assessore Domenico Carretta – assessore allo sport, grandi eventi, turismo e rapporti con il Consiglio comunale e di Marcella Gaspardone – dirigente Turismo Torino
AI
Nel pomeriggio, dopo un light lunch offerto dal gruppo Travel, grazie alla collaborazione con Fto, gli agenti iscritti al workshop potranno partecipare al seminario tenuto Raffaello Luly, formatore ed esperto in digital marketing, dal titolo: Intelligenza artificiale automazione nel turismo: dalla generazione di contenuti alla gestione operativa
Il workshop vede la presenza di tospecializzati in crociere, viaggi in treno, Africa e destinazioni italiane, Enti del turismo nazionali e regionali, specialisti delle assicurazioni, esperti in servizi, Parchi…. E molto altro!
Tutte le informazioni sull’evento e sugli operatori presenti sono disponibili al link https://eventi.travelquotidiano.com/it/events/170 tramite il quale è possibile registrarsi. L’accesso è riservato esclusivamente agli agenti di viaggi
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Barcellona e affitti turistici. La Corte Costituzionale spagnola ha ratificato un decreto della Generalitat de Cataluña che consente ai comuni di non rinnovare le loro licenze per operare negli affitti turistici dal 2028.
L'attuale consiglio comunale (fino ad allora, forse la maggioranza potrebbe essere cambiata, il che è improbabile) è determinato a negare tutti i rinnovi, il che significa che i diecimila proprietari di appartamenti turistici legali dovranno trovare un nuovo uso per i loro appartamenti, probabilmente tornando agli affitti a lungo termine per i residenti.
Una volta attuata, la misura sarà una delle più radicali contro gli appartamenti e le residenze turistiche. Tra le grandi città, solo New York sembra essere arrivata a vietare questo tipo di sistemazione. In Francia, la legge consente alle autorità locali di ridurre ogni anno a poche settimane il periodo in cui un appartamento può essere utilizzato a questo scopo
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[post_content] => Una flessione del 5% dei viaggi internazionali che, abbinata alla già prevista diminuzione della spesa per i viaggi interni, potrebbe portare nel 2025 ad una perdita di 64 miliardi di dollari per l'industria turistica degli Stati Uniti: secondo le previsioni della società di ricerca Tourism Economics, citata da The Indipendent, sarebbero queste le prime conseguenze della politica della nuova amministrazione Trump.
Il rapporto stima che “i viaggi interni saranno influenzati negativamente dal rallentamento della crescita del reddito e dall'aumento dei prezzi”, mentre i viaggi internazionali verso gli Usa “subiranno il contraccolpo derivante da economie più lente, un dollaro più forte e dall'antipatia verso gli Stati Uniti”.
Secondo i dati preliminari del governo statunitense, rispetto al febbraio 2024, il mese scorso i viaggi in entrata negli Stati Uniti sono diminuiti del 2%. I canadesi, tradizionalmente i visitatori internazionali più presenti negli Usa, hanno tagliato in massa i loro viaggio verso il paese, con un crollo degli ingressi in auto del 23% rispetto al febbraio 2024 (Statistics Canada).
Arrivi in calo dall'Europa occidentale
Sempre a febbraio, i viaggi dall'Europa occidentale sono diminuiti dell'1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre i viaggi in particolare dalla Danimarca sono calati del 6%.
“I viaggi dall'Europa occidentale, che l'anno scorso hanno rappresentato il 37% dei viaggi verso gli Stati Uniti da oltreoceano, sono suscettibili di cali a causa dei dazi e del recente allineamento dell'amministrazione Trump con la Russia riguardo al conflitto in Ucraina, in quanto il sentiment verso gli Stati Uniti è danneggiato”, avverte il rapporto di febbraio di Tourism Economics.
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[post_content] => Una nuova offerta caratterizzata da sostenibilità, varietà e dall’uso di prodotti locali. Nh Hotels & Resorts lancia la nuova linea delle colazioni. Ogni anno, le strutture del brand servono 8 milioni di pasti mattutini, che generano il 32% dei ricavi per il settore food and beverage della compagnia. La novità rappresenta quindi una mossa strategia fondamentale ed è pensata per soddisfare le preferenze e le esigenze di tutti gli ospiti, dai più attenti a uno stile di vita sano e attivo, a chi invece ama degustare le prelibatezze locali. È stata dedicata particolare attenzione alla riduzione degli allergeni e alla promozione della sostenibilità, eliminando i prodotti confezionati monodose e gli alimenti a base di soia.
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[post_content] => Total Fly rafforza la propria posizione nel settore del brokeraggio aeronautico con l’integrazione in una consolidata realtà aziendale italiana, la Epyx Spa. Il brand si prepara così ad ampliare l’offerta di voli privati, charter e cargo, rispondendo alle esigenze di tour operator, aziende e privati.
«Il recente lancio del nuovo sito web che semplifica il processo di prenotazione offrendo preventivi per voli privati e consultazione di empty legs, delle carte prepagate per una gestione più flessibile dei servizi e del programma Sky Partner che amplia il network aziendale attraverso collaborazioni qualificate, rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e accessibilità per i nostri clienti» dichiara Davide Strinna, chief operations officer di Total Fly.
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«Con questa nuova fase, siamo determinati a offrire soluzioni sempre più innovative e competitive per soddisfare le esigenze di clienti sempre più informati ed esigenti» conclude Strinna.
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[post_content] => Tris di appuntamenti italiani per Emirates che torna alla ricerca di nuovi piloti: la compagnia aerea di Dubai organizzerà il prossimo aprile dei roadshow a Bergamo, Bologna e Roma.
Nel dettaglio, il 10 e 11 aprile a Bergamo, presso l'Hotel Radisson Blu, Bergamo ChorusLife; il 12 e 13 aprile a Bologna, all'Hotel Aemilia, Bologna Centro. Infine, il 15 e 16 aprile a Roma, presso il Sofitel Roma Villa Borghese
Questa volta Emirates selezionerà piloti esperti, offrendo posizioni per primi ufficiali (Type Rated e Non-Type Rated) e Capitani Direct Entry.
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Infine, il 15 e 16 aprile a Roma, presso il Sofitel Roma Villa Borghese\r\n\r\nQuesta volta Emirates selezionerà piloti esperti, offrendo posizioni per primi ufficiali (Type Rated e Non-Type Rated) e Capitani Direct Entry.\r\n\r\nL'anno scorso il vettore ha annunciato cambiamenti significativi nel processo di reclutamento dei piloti, tra cui stipendi più alti e nuovi ruoli. Le sessioni informative programmate per il mese di aprile forniranno una panoramica esaustiva in merito al processo di selezione, ai percorsi di formazione, ai benefit aziendali e rappresenteranno un'opportunità di interazione diretta con i piloti in servizio presso Emirates.\r\n\r\nLa partecipazione alle sessioni informative è subordinata alla registrazione attraverso l'apposito modulo disponibile sul sito web ufficiale.\r\n\r\nCon quasi 200 piloti in servizio, gli italiani si classificano all'ottavo posto tra le oltre 113 nazionalità rappresentate nella compagnia aerea. 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