18 November 2025

Torino: eventi in primo piano nella Centrale della Nuvola Lavazza

lavazza

È un viaggio sensoriale ed emotivo attraverso una bella storia italiana, quella del caffè Lavazza, ad attendere i visitatori dell’ormai famosa Nuvola, quartier generale del noto marchio torinese, inaugurata nel 2018. 

Uno spazio aperto per la condivisione di progetti, cibo e cultura: questa è l’idea di fondo sulla quale è stato realizzato il progetto Nuvola Lavazza, nome che riflette la volontà di Lavazza di guardare al futuro, mantenendo un forte legame con la città di Torino, luogo delle sue origini (qui fu fondato nel 1895 il brand). 

Situata nel quartiere Aurora, l’area di 30 mila mq (di cui 18 mila e 500 mq edificati) dall’architettura contemporanea si sviluppa in modo fluido e leggero, con ampie vetrate che riflettono il cielo, conferendo alla struttura un aspetto simile appunto a quello di una nuvola. Al suo interno, oltre agli uffici, ci sono un ristorante stellato, un bistrot, un museo interattivo, un grande spazio eventi, un’area archeologica e la sede dell’Istituto d’Arte Applicata e Design (Iaad). 

Eventi in primo piano 

Il progetto – curato da Cino Zucchi – recupera e valorizza l’area dismessa dell’ex centrale elettrica nel quartiere Aurora. Nel luogo dove erano in funzione rumorosi macchinari, oggi ci sono diversi spazi modulabili, per un totale di circa 2000 metri quadrati che continuano a produrre energia ma sotto un’altra forma, attraverso quella degli eventi. Si affaccia sulla Piazza Verde, il grande spazio eventi della Nuvola Lavazza: La Centrale che presenta una proposta decisamente articolata e versatile. 

Lo Spazio, che con i suoi 1.200 mq può accogliere fino a 800 persone, è un’area adatta per meeting, convegni, cene di gala, mostre e fiere, concerti, presentazioni di prodotto, feste e serate private. La Terrazza indoor di 360 mq, che accoglie fino a 150 persone; la Sala Conferenze di 200 mq con capienza fino a 180 persone – completamente insonorizzata- e con la possibilità di sezionarla in due sale indipendenti. 

Dalla sua apertura nel 2018, lo Spazio ha ospitato numerosi eventi anche internazionali che hanno portato figure di rilievo a Torino, tra questi eventi citiamo: The Coffeeprint of Tomorrow – evento conclusivo dei festeggiamenti del ventesimo anniversario della Fondazione Lavazza, Terra Madre – Salone del Gusto, gli eventi off di Eurovision Song Contest, i Dialoghi sul Pnrr, Buonissima, Utopian Hours, fino alle Nitto Atp Finals.  

La proposta gastronomica 

Il ristorante stellato “Condividere” è stato studiato insieme con Ferran Adrià, vanta la scenografia disegnata da Dante Ferretti e la cucina è diretta da Federico Zanasi. Una proposta di eccellenza, con un concept inedito espressione di una nuova filosofia del gusto e di una nuova modalità di consumo del cibo ispirata alla condivisione informale dei piatti d’autore. Condividere nel 2019, dopo solo un anno dall’apertura ha conquistato la Stella Michelin. 

Il Bistrot Casa Lavazza, lo spazio di ristorazione collettiva, aperto anche al pubblico, propone un menù rigorosamente selezionato, attento alla qualità̀ dei cibi e che pone al centro la persona. 

Oggi la supervisione del Bistrot è affidata a Federico Zanasi, chef di Condividere, con il supporto di Steve Caruso, ex sous chef di Condividere e oggi responsabile della cucina del Bistrot. 

Il Museo Lavazza 

“Il caffè è sempre l’inizio di qualcosa”. La frase di Francesca Lavazza riassume il potere intrinseco del caffè, capace di favorire la nascita di un’idea, di allargare lo sguardo, e ispira il progetto del Museo Lavazza: uno spazio interattivo progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum. Il museo propone ai suoi visitatori un viaggio sensoriale-emotivo nella storia di questa bevanda così importante nella cultura italiana. Un racconto, con aree multimediali e interattive, che spazia dalla storia della Famiglia Lavazza a quella dell’industria italiana del XX secolo.  

Infine, è possibile ammirare i resti di un’antica basilica paleocristiana, risalente al IV-V secolo d.C, che si trova nell’area archeologica.  

Al centro della Nuvola, punto di incontro ideale tra la condivisione di progetti, di cibo e di cultura, c’è la Piazza Verde, aperta alla città, che fa dialogare l’headquarter con La Centrale e il Museo Lavazza, Condividere e il Bistrot Casa Lavazza con l’Area Archeologica e la sede dello Iaad. La Piazza Verde rappresenta una delle prime smart area di Torino, con illuminazione led a basso consumo.

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Barbara Minczewa, direttore dell'Ente del Turismo della Polonia,  vede la gastronomia come uno dei driver principali per intercettare i flussi turistici qualificati, in particolare il segmento giovane alla ricerca di esperienze autentiche.\r\n\r\n«Una Polonia diversa dai soliti cliché che ci sono stati per anni», ha dichiarato Minczewa durante l'evento \"Armonie di Sapori. Viaggio gastronomico da Varsavia a Milano\" Il Paese, destination partner di Guida Michelin da tre anni, conta oggi cinque città e cinque regioni polacche inserite nella prestigiosa guida, con numerosi ristoranti stellati che rappresentano il nuovo corso della ristorazione nazionale.\r\n\r\n«Le città d'arte continuano ad essere il nostro primo importante prodotto, ma sempre più turisti sono attratti dal turismo esperienziale e sostenibile», afferma la direttrice dell'ente. L'offerta si amplia includendo le foreste primordiali che ospitano i bisonti europei, animali che vivono esclusivamente in Polonia, elemento distintivo per il segmento nature-based.\r\nIl Paese, che conta 16 regioni con forte identità territoriale, punta sulla regionalità come asset competitivo nel mercato italiano. e si concentra anche sulla valorizzazione delle specificità locali.\r\n\r\nChef protagonisti del rilancio\r\nL'operazione di marketing territoriale ha visto protagonisti due chef di eccellenza di Varsavia: Marcin Przybysz del ristorante Epoka e Bartosz Szymczak del ristorante Rozbrat 20 (1 stella Michelin). Entrambi rappresentano la nuova generazione di chef polacchi che, dopo esperienze formative internazionali in Regno Unito, Svizzera, Danimarca e Italia, sono tornati in patria per reinterpretare la tradizione culinaria nazionale.\r\n\r\n«Dopo la Seconda Guerra Mondiale e il periodo comunista abbiamo perso la nostra cultura e le tradizioni gastronomiche», ha spiegato Przybysz durante la presentazione. Il suo ristorante Epoka utilizza esclusivamente ricettari polacchi antecedenti al 1939, con un menu che riporta le date originali delle ricette e una mappa della Polonia con i prodotti del territorio.\r\n\r\nLa scoperta? La cucina polacca va molto oltre i luoghi comuni che vedono in menu patate, cavoli o gulash, ma si arricchisce di molti vegetali, funghi, anche tartufo, pesce, e il pregiato caviale locale.\r\n\r\nLa strategia di educazione del mercato\r\nIl progetto gastronomico polacco include una componente educativa rivolta sia al mercato interno che a quello internazionale. «Vogliamo insegnare alle persone, educarle, perché crediamo di poter tornare sulla giusta strada», ha sottolineato Przybysz, evidenziando come l'operazione miri a creare consapevolezza anche tra gli operatori polacchi stessi.\r\nL'iniziativa si inserisce in un più ampio piano di promozione turistica che vede nella gastronomia uno strumento di narrazione territoriale. «La gastronomia racconta molto del popolo e del territorio», conferma Minczewa, sottolineando il potenziale ancora inespresso della destinazione in questo segmento.","post_title":"La Polonia punta sulla gastronomia per attrarre il turismo italiano","post_date":"2025-11-14T11:56:17+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":[]},"sort":[1763121377000]}]}}

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