14 ottobre 2025 09:40
Graziano Pennacchio, amministratore delegato di Visit Brescia – Brescia Tourism, ha raccontato a Travel Quotidiano l’andamento del turismo nel 2025, le prospettive per il 2026 e i nuovi progetti che accompagneranno la destinazione nei prossimi mesi.
«Ill 2025 si chiude sicuramente in maniera molto positiva – esordisce Pennacchio –. Abbiamo registrato un leggero incremento su tutti i mercati, con grosse soddisfazioni soprattutto dai mercati extra Europa, dove da qualche anno Visit Brescia ha iniziato la propria attività promozionale. Parliamo di USA, Canada e Medio Oriente, e dall’anno scorso abbiamo cominciato ad approcciare anche il mercato del sud del Brasile e la Turchia».
C’è un’unica eccezione: «Abbiamo un leggero calo, ma fisiologico, sul mercato tedesco. Non si tratta comunque di un calo importante, piuttosto di un andamento a macchie di leopardo che interessa alcune tipologie di strutture. Nel complesso, il turista tedesco nel 2025 ha comunque mostrato una ripresa rispetto al 2024».
Pennacchio parla di una stagione molto soddisfacente e guarda già avanti con fiducia: «Per quanto riguarda le previsioni dell’anno prossimo, direi che la montagna bresciana – quella di rilievo – è praticamente quasi sold out da dicembre 2025 ad aprile 2026. Qualche camera si trova ancora, ma chi cerca posti per gruppi fa ormai fatica a piazzarli. Le previsioni sono ottime anche per le strutture sul lago, che hanno già pubblicato le tariffe e cominciato a ricevere prenotazioni. Il 2026 promette molto bene».
Un progetto di governance turistica per una DMO a 360°
Tra le novità in arrivo, Pennacchio cita il progetto avviato da Visit Brescia per strutturare una governance turistica più completa: «Da un paio d’anni abbiamo avviato un percorso che va oltre la semplice promozione della destinazione. Il progetto, partito due anni fa, vedrà la sua prima evoluzione con la creazione di un osservatorio nel 2026. L’obiettivo è realizzare uno strumento di riferimento per la provincia di Brescia, capace di abbracciare il turismo a 360 gradi: non solo promozione, ma anche formazione, branding identity e la costruzione di una DMO integrata».
Un lavoro reso possibile grazie alla collaborazione istituzionale: «Va un grosso ringraziamento al presidente Roberto Saccone e alla Camera di Commercio di Brescia, che sta credendo in maniera forte e concreta nel turismo».
Crescita qualitativa e mercati alto-spendenti
Pennacchio sottolinea come i risultati raggiunti non si misurino soltanto in termini quantitativi: «Non mi attribuisco tutti i meriti, ma ogni anno abbiamo visto crescere i flussi. Tuttavia non peserei la nostra crescita esclusivamente sotto il numero delle presenze. Abbiamo lavorato per attrarre un turismo qualitativamente più spendente».
Il mercato americano si conferma il più performante, ma un ruolo sempre più rilevante arriva dal Medio Oriente. «Proprio oggi – racconta Pennacchio – abbiamo avuto un incontro con l’assessore al Turismo della Regione Lombardia, Barbara Mazzali, che ci ha confermato come, dai dati del loro osservatorio, il cliente più alto spendente in Lombardia provenga dai Paesi del Golfo. Questo ci rende particolarmente orgogliosi, perché già cinque anni fa Visit Brescia aveva deciso di investire su quel mercato, oltre che su USA e Canada».
Una scelta lungimirante, i cui risultati oggi sono evidenti: «Abbiamo lavorato su tutto il mercato del Medio Oriente, ottenendo ottimi riscontri. Sapevamo che non avremmo raggiunto i numeri di USA e Canada, ma avevamo intuito che si trattava di un mercato con potenzialità solide. È un turismo che si muove con continuità: i primi arrivi a marzo, gli ultimi a ottobre. Una presenza costante che contribuisce a un flusso alto-spendente».
Pennacchio tiene a precisare che non si parla solo di turismo di lusso estremo: «Non parliamo esclusivamente di famiglie reali o di viaggiatori extra-lusso. C’è anche una fascia medio-alta, con capacità di spesa elevata, che sta scoprendo e frequentando con piacere la nostra provincia».
Conclude con soddisfazione: «Il nostro obiettivo resta quello di consolidare questa crescita sostenibile, continuando a lavorare sulla qualità dell’offerta, sulla formazione degli operatori e sulla valorizzazione di tutte le anime del territorio bresciano».
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Progettato dallo studio milanese P2A Design, Colere 1600 nasce da una ristrutturazione integrale di 2.800 mq e si propone come nuovo gateway della destinazione, contribuendo allo sviluppo turistico dell’area. Situato direttamente sulle piste, l'albergo è pensato come hub di accoglienza attivo tutto il giorno e anche la sera, grazie alla cabinovia serale che amplia l’esperienza degli ospiti oltre l’orario di chiusura degli impianti.
Le 28 camere - Superior, Deluxe, Suite e Family Suite - sono arredate su misura e caratterizzate da toni naturali che richiamano l’ambiente circostante.
L’offerta ristorativa include un ristorante à la carte, area self service e bar, pensati per una fruizione fluida durante tutta la giornata. Dal 2026 sarà operativa la Spa panoramica con vista Presolana, sauna, piscina riscaldata e cabine trattamenti. A completare i servizi, una sala conferenze multifunzionale e una terrazza integrata nel pendio, ideale per attività outdoor in ogni stagione.
«Dopo il debutto di Cloud 7 Hotel Roma a inizio 2025, siamo entusiasti di portare a Colere un nuovo standard di accoglienza e design, contribuendo al rilancio della destinazione - dichiara Giacomo Nicolodi, group marketing & communications director di Kerten Hospitality -. Colere 1600 by Cloud 7 Hotels è un passo importante nella nostra missione di creare esperienze contemporanee e dinamiche. Il nostro piano di espansione proseguirà con nuove aperture nel 2026 in Italia, Francia, Marocco e Kuwait».
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Un momento di confronto e di riflessione sulle sfide che hanno coinvolto e coinvolgeranno il comparto turistico. Perché concetti come sostenibilità, tailor made e formazione non restino solo parole vuote ma siano elementi chiave da sviluppare in ottica umana e imprenditoriale.
«Credo fortemente nello sviluppo internazionale di Naar. Il modello Bespoke, sostenuto dalla nostra tecnologia, può trovare spazio in tutti i mercati in cui operiamo. All’estero partiamo sempre con investimenti calibrati e squadra ridotta, per far conoscere il brand e conquistare la fiducia iniziale delle agenzie. Quando riceviamo i primi riscontri e le prenotazioni crescono, entriamo nella fase successiva di potenziamento: oggi Francia e Belgio, dove siamo partiti rispettivamente con cinque e quattro risorse, contano team di 10 persone. Stiamo percorrendo una strada che nessun tour operator italiano ha mai intrapreso. È un progetto sfidante, ma sono convinto che raggiungeremo gli obiettivi grazie alla nostra squadra, in Italia e all’estero, alle eccellenti partnership con i fornitori costruite in trent’anni e alla nostra tecnologia, su cui continuiamo a investire in modo significativo». Prossime tappe di sviluppo, i mercati Dach, a cominciare da Germania e Svizzera.
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Inoltre, saranno lanciate le nuove destinazioni di Olbia, Napoli e Kavala. Non solo: il vettore del gruppo Lufthansa aumenterà anche le frequenze verso alcune delle destinazioni leisure maggiormente richieste, come Maiorca, Spalato, Faro e Larnaca. Complessivamente, l'operativo della summer 2026 includerà 43 destinazioni in 20 paesi.
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L’Italia si conferma meta preferita dei viaggiatori stranieri per trascorrere le festività natalizie. Dalle città d’arte alla montagna, c’è chi si concede anche qualche giorno sulla costa, il nostro Paese richiama visitatori da tutto il mondo.
Secondo le ultime stime Enit risultano già prenotati 4 milioni di turisti aeroportuali stranieri tra dicembre e gennaio, per una spesa pari a 3,5 miliardi di euro (a questi viaggiatori si aggiungeranno poi coloro in arrivo con altri vettori). Numerosi anche gli italiani che già hanno prenotato un volo per spostamenti interni, oltre 400 mila.
Nel dettaglio, a dicembre saranno 2,4 milioni gli arrivi aeroportuali dall’estero, registrando così una crescita pari al 6,1% rispetto al Natale 2024; trend di crescita che proseguirà anche a gennaio 2026 quando si contano già 1,9 milioni di arrivi prenotati negli scali italiani (+4,4% in confronto a gennaio ’25). Risultati che posizionano il nostro Paese davanti a realtà quali Francia e Turchia, seconda solo alla Spagna.
Le città d’arte e le grandi regioni culturali – su tutte Lazio (oltre 1,6 milioni di prenotazioni ota), Lombardia e Veneto (oltre 1 milione) – restano essenziali per i volumi; il Sud guadagna terreno, mostrando segnali di consolidamento, segnatamente con Calabria (+6,7% del tasso di saturazione ota sullo stesso periodo del 2024), Molise (+5,7%) e Basilicata (+4,2%) che guidano la crescita e il riequilibrio dei flussi.
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Tra i principali mercati che scelgono di trascorrere Natale e Capodanno in Italia, svettano Spagna (611 mila arrivi aeroportuali), Regno Unito (circa 585 mila), Francia (328 mila) e Germania (308 mila). Crescono, inoltre, gli arrivi da Polonia, Albania, Romania, Paesi Bassi e Belgio.
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Formazione, competenze e nuovi ecosistemi: con Next Level e Future Travel Minds, BIT diventa la piattaforma che connette changemakers, professionisti emergenti e imprese alla ricerca di nuove visioni.
In un momento in cui i cambiamenti nell’industria del turismo richiedono energie sempre nuove, a BIT 2026, presentata da Fiera Milano da martedì 10 a giovedì 12 febbraio prossimi, gli operatori dialogano con chi il futuro lo sta già immaginando: studenti d’eccellenza, innovatori e professionisti emergenti. Con questo focus su professionalità e talento, BIT 2026 amplia e rafforza la propria vocazione di piattaforma evoluta, un hub di contenuti e relazioni di qualità dove i giovani talenti incontrano l’industria per creare connessioni che generano valore per tutta la filiera. L’obiettivo è costruire un ecosistema che metta al centro persone, competenze e territori, permettendo ai nuovi Travel Expert di formarsi, ispirarsi e inserirsi nel mercato in modo consapevole e preparato.
Future Travel Minds e Next Level: due arene per i professionisti di domani
L’investimento sui giovani passa innanzitutto da Future Travel Minds, l’evento pensato per dare voce alla nuova generazione di professionisti, studenti universitari e changemaker che stanno immaginando un turismo più sostenibile, digitale, inclusivo e umano. Una giornata intera dedicata a leadership, sviluppo delle soft skill, innovazione e tecnologia, destinazioni smart, sostenibilità, ESG, marketing e storytelling, personal branding, start-up e imprenditorialità.
Una visione che si esprime anche in Next Level, il programma di workshop tematici pensato per fornire formazione pratica e avanzata agli operatori del settore. Dalla Travel Agents Academy all’Hospitality Academy, fino alla Storytelling Farm dedicata a narrazione dei territori, scrittura creativa, social media e fotografia, e alla Discovery Italy Academy focalizzata sul racconto dell’offerta italiana ai buyer nazionali e internazionali: un arco di tre giorni che parla la lingua delle competenze reali richieste dal mercato.
Come le aziende attirano i giovani talenti: l’employer branding
L’employer branding sarà uno dei temi affrontati al Future Travel Minds per aiutare le aziende a dialogare con i nuovi talenti. Nel turismo infatti, ancora più che in altri settori, il capitale umano incide direttamente sulla qualità della customer experience e presentarsi come un datore di lavoro credibile e attrattivo è diventato essenziale.
Ma da dove parte una strategia efficace nel Travel? Dal racconto chiaro della propria identità: cultura aziendale, valori, opportunità di crescita, attenzione al benessere. Come ricorda Luca Limongelli, Responsabile Ufficio Commerciale & Marketing di AlmaLaurea per le Imprese, “fare employer branding significa coinvolgere in un dialogo costante i potenziali candidati”, comunicando cosa distingue davvero un’azienda dalle altre. È un percorso che si costruisce nel tempo, combinando presenza online, pagine careers curate e contenuti che mostrino in modo autentico cosa significa lavorare in quell’organizzazione. “Fare employer branding significa coinvolgere in un dialogo costante i potenziali candidati, comunicando cosa distingue davvero un’azienda dalle altre. È un percorso che si costruisce nel tempo, combinando presenza online, pagine careers curate e contenuti che mostrino in modo autentico cosa significa lavorare in quell’organizzazione”.
Nel turismo, questo approccio si traduce in percorsi formativi, piani di sviluppo, iniziative di welfare e momenti di confronto dal vivo che, secondo Limongelli, “potenziano la credibilità del brand e portano candidature più qualificate. Anche strumenti come gli employee referral contribuiscono a rafforzare la reputazione interna: quando sono i collaboratori stessi a farsi ambassador, l’immagine dell’azienda si consolida”.
In un mercato competitivo e caratterizzato da forte stagionalità, come il turismo, l’employer branding diventa così una leva per attrarre e trattenere i profili migliori, offrendo ai giovani un ingresso nel settore fondato su crescita, valori condivisi e un forte senso di appartenenza. A BIT 2026, questo tema trova una piattaforma dedicata in cui aziende e talenti possono incontrarsi in modo diretto, concreto e qualificato.
Empatia, la nuova abilità per muoversi nel mondo (anche nelle professioni del turismo)
Altrettanto importanti del talento sono nel turismo le soft skill relazionali, che a BIT 2026 saranno un altro dei focus di Future Travel Minds. A cominciare dall’empatia, che diventa uno strumento concreto per migliorare la qualità delle relazioni, sia all’interno delle organizzazioni sia nell’incontro quotidiano con i viaggiatori. Un percorso che parte da una provocazione: da “terza parola più ricercata al mondo dopo Resilienza e Trump” a nuovo significato, quello di un luogo-terzo che co-creiamo insieme. Verranno esplorati temi come l’impatto delle emozioni, l’intelligenza emotiva, il senso della diversità, la ricerca di un cambiamento personale e collettivo, e la distinzione tra cambiamento – ciò che ci accade – ed evoluzione, cioè ciò che scegliamo di far accadere.
Ne parlerà Andrea De Beni, coach, formatore e speaker motivazionale oltre che cofondatore e vicepresidente dell’associazione Bionic People, che porta sul palco un approccio profondamente umano: “Quando dico che per me l’empatia è la creazione di un luogo-terzo, intendo uno spazio condiviso che sovrascrive due stati emotivi diversi e li trasforma in una connessione nuova e generativa. Quando lavoriamo sulle nostre competenze emotive cambia il modo in cui stiamo in relazione: l’empatia non è solo sostegno nei momenti difficili, è anche la capacità di celebrare insieme i successi senza pregiudizi e senza paura di essere visti. La diversità è una lente che può bloccarci oppure aprirci possibilità: sta a noi decidere se viverla come limite o come un’occasione per evolvere, nelle aziende come nei viaggi”.
Per De Beni, empatia significa generare uno spazio condiviso in cui le emozioni, anche quelle difficili, diventano terreno fertile per la comprensione reciproca e per la collaborazione: “Anche il riconoscimento delle nostre fragilità può trasformarsi in risorsa professionale”, conclude.
Una piattaforma che amplifica i talenti
Con una community che coinvolge buyer italiani e internazionali, professionisti della filiera, giornalisti, esperti viaggiatori, storyteller, content creator, rappresentanti dei territori e innovatori, BIT diventa una piattaforma amplificata che riconosce tutti come Travel Makers: protagonisti diversi, ma accomunati dalla capacità di generare valore condiviso. È questa pluralità – fatta di chi progetta prodotti turistici, di chi li racconta, di chi li distribuisce e di chi li vive – a definire l’identità della manifestazione e a rendere il viaggio un’esperienza multidimensionale, ricca di competenze e punti di vista.
A BIT 2026, tutti i Travel Makers condivideranno contenuti, conoscenze, ispirazione e occasioni di confronto per costruire un turismo che sia davvero esperienza, unica e personale.
Bit 26
Appuntamento a Fiera Milano, quartiere di Rho, da martedì 10 a giovedì 12 febbraio 2026.
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In un contesto in cui la competitività del turismo globale dipende sempre più dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale e dalla creazione di esperienze connesse, l’area Travel Technology emerge come una forza trainante della trasformazione del settore a FITUR 2026. Le aziende tecnologiche hanno assunto un ruolo centrale nel miglioramento dell’ottimizzazione dei processi, nel favorire la sostenibilità, nel valorizzare l’esperienza del viaggiatore e nel creare nuovi modelli di business. In sintesi, si conferma come uno dei pilastri fondamentali della fiera internazionale del turismo, FITUR, in programma dal 21 al 25 gennaio.
Travel Technology a FITUR 2026: espansione record e nuova collocazione nel Knowledge Hub
Con oltre 150 aziende già confermate a due mesi dall’apertura, l’area Travel Technology è destinata a registrare una crescita eccezionale del 50% nel 2026. Riunirà così società leader provenienti da più di 20 paesi, tra cui Andorra, Argentina, Austria, Brasile, Cina, Costa Rica, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia.
Una delle principali novità di quest’anno sarà il trasferimento di Travel Tech nel nuovo Knowledge Hub, situato nel Padiglione 12. Lo spazio è progettato per connettere innovazione, formazione, tendenze high-tech e business, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di FITUR come hub dell’innovazione, dove convergono soluzioni di IA, automazione, analisi dei dati, distribuzione, marketing digitale, smart mobility ed esperienze immersive.
Travel Technology ospiterà servizi d’avanguardia di aziende leader come Amadeus, Travelgate, Roommatik, Septeo, Juniper Travel Technology, BEONx, Tech Tourism Cluster e Roiback. Business France presenterà inoltre startup innovative, evidenziando il ruolo dell’area nel posizionamento globale delle imprese tecnologiche.
La rilevanza di Travel Technology per l’industria turistica risiede nella sua capacità di rafforzare la competitività delle destinazioni e delle imprese, trasformare l’esperienza del viaggiatore attraverso soluzioni digitali avanzate, migliorare l’efficienza operativa ed energetica e generare nuovi modelli di business basati sui dati. La sua crescita a FITUR 2026 riflette questa evoluzione e consolida la fiera come piattaforma chiave per il dialogo internazionale tra innovazione e turismo, mettendo in connessione aziende tecnologiche con operatori, destinazioni, investitori e l’intera catena del valore del settore turistico.
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Una nuova lussuosa villa boutique si aggiungerà al panorama alberghiero di Capri (nella foto) nell'aprile 2026 con l'apertura di Casa Caprile, una residenza ottocentesca restaurata situata ad Anacapri. Immersa in 10.000 metri quadrati di giardini mediterranei, la proprietà offre un rifugio lontano dalle affollate zone turistiche di Capri, pur rimanendo profondamente radicata nel patrimonio culturale dell'isola.
La villa
Casa Caprile, come riporta TraveDailyNews, occupa parte dell'ex residenza reale della regina Vittoria di Svezia ad Anacapri ed è stata ripensata come una seconda casa per gli ospiti in cerca di tranquillità e privacy. Il progetto è guidato da Gabriella Russo, nota per il suo lungo coinvolgimento con JK Place Capri. Riflettendo sulla vision che ha guidato il restyling, Russo ha affermato: «Questo progetto è profondamente legato ad Anacapri e al suo patrimonio culturale. Situata fuori dai sentieri battuti, Casa Caprile si propone di accogliere viaggiatori in cerca di qualcosa di più di una sistemazione di lusso. Vuole essere una casa dove gli ospiti possono rifugiarsi in ampi giardini con meticolosa attenzione ai dettagli».
Distribuita su due piani, la villa dispone di 12 camere dal design personalizzato, che spaziano da accoglienti spazi con vista sul villaggio a camere fronte mare, junior suite con terrazza privata e suite selezionate con piccole piscine private.
L'architetto Antonio Girardi ha curato il restauro, fondendo la raffinatezza contemporanea con il carattere storico della proprietà. Gli interni presentano tonalità avorio in contrasto con accenti rossi, legni selezionati, piastrelle in cotto, intonaco dipinto a mano e illuminazione personalizzata in ottone e ceramica. I tessuti di Pierre Frey e Schumacher aggiungono consistenza e raffinatezza.
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Il ristorante di Casa Caprile è immerso nella tranquillità dei giardini e abbraccia la filosofia "dal produttore al consumatore" ispirata alla tradizione napoletana e caprese. Lo chef crea cene personalizzate chiedendo ogni giorno agli ospiti cosa desiderano mangiare, a base di ingredienti freschi e di stagione. Il menù soddisfa un'ampia gamma di esigenze alimentari, comprese opzioni senza glutine e multicereali. Il CC Bar, situato nel cuore dei giardini, offre cocktail, tisane e momenti di tranquillità.
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[post_content] => Volotea a caccia di assistenti di volo da assumere per la base operativa di Firenze, dove è previsto l'arrivo di un secondo aeromobile nella seconda metà del 2026. La compagnia ha avviato l'iter di selezione per 20 nuove risorse, che andranno ad affiancare l’organico già presente nello scalo fiorentino, che conta ad oggi quasi 40 dipendenti, compresi i piloti.
Il recruiting si svolgerà nella prima parte del 2026: i candidati ideali devono essere in possesso del diploma di scuola superiore, avere una conoscenza della lingua inglese di livello B2 (la conoscenza di altre lingue costituirà un plus), mostrare predisposizione al contatto con il pubblico e spirito di squadra.
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Le nuove assunzioni rientrano nel più ampio piano di espansione di Volotea in Toscana: grazie al secondo aeromobile, la compagnia prevede un incremento del 21% in termini di capacità da Firenze e l’avvio di nuove rotte verso Siviglia, Valencia, Strasburgo e Berlino, per un totale di 16 destinazioni disponibili nel 2026.
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