18 novembre 2024 10:45
È stato inaugurato all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, nel comune di Monterosso, il tratto della Via del Bastione che collega la frazione di Fegina al Convento dei Cappuccini restaurato.
Nata come percorso naturale alternativo alla direttrice costiera, la via del Bastione, è stata valorizzata attraverso una soluzione progettuale che ne esalta l’identità senza alterarne le caratteristiche originali.
I lavori di miglioramento infrastrutturale sono stati resi possibili grazie a un investimento di 300.000,00 euro finanziato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre attraverso i proventi derivanti dalla vendita delle carte servizi Cinque Terre Card. Il progetto ha permesso di restituire alla cittadinanza e ai visitatori un’opera che, pur rispettando l’identità del tracciato anche nella scelta dei materiali, soddisfa i requisiti di sicurezza che la legge impone per i percorsi pubblici ad alto affollamento. L’intervento si è sviluppato per una lunghezza di circa 180 mt: i lavori sono iniziati nel dicembre del 2023 e si sono conclusi e collaudati nelle scorse settimane dopo la sospensione nel periodo estivo.
«L’amministrazione comunale – spiega il sindaco di Monterosso Francesco Sassarini – auspica che questo sia solo il primo lotto di una più articolata opera di riqualificazione di tutti i percorsi pubblici della Collina dei Cappuccini, e che, anche grazie ai possibili futuri contributi del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si possa procedere alla realizzazione delle opere con la stessa qualità di quello appena inaugurato».
«È emozionante essere testimoni oggi di una nuova, importante restituzione al territorio da parte del Parco, inaugurando un percorso storico di Monterosso ora restaurato al meglio – aggiunge Lorenzo Viviani, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre – Riconsegnare alla comunità uno spazio pubblico di valore come la Via del Bastione rappresenta un traguardo significativo, sia per il benessere dei cittadini, che qui ritrovano un ambiente aperto e familiare, sia per i visitatori, che, a pochi passi dagli itinerari più frequentati, possono guadagnarsi visioni inedite sul Mesco, sulla costa delle Cinque Terre e su uno dei luoghi di maggiore interesse storico e spirituale del territorio, il Convento dei Cappuccini. Ringrazio il Sindaco, i tecnici e le amministrazioni che si sono succedute e che, insieme al Parco, hanno lavorato con impegno e visione per rendere possibile quest’opera. Questo intervento, sostenuto dal Parco e finanziato grazie ai proventi della Cinque Terre Card, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e di reinvestimento delle risorse provenienti dal turismo in progetti di recupero a beneficio della comunità».
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[post_content] => “Festa per i cento anni di Andrea Camilleri” ad Agrigento capitale della cultura 2025 il 17 e 18 luglio.
Una due giorni tra letteratura, musica e spettacolo per ricordare e celebrare il maestro di Vigata, raccogliendo scrittori, giornalisti, artisti, linguisti, attori e registi.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Strada degli scrittori e dalla fondazione Agrigento capitale della cultura 2025, d’intesa con il Fondo Andrea Camilleri e il comitato nazionale per il Centenario istituito dal Ministero della cultura, è inserita nel progetto delle “Piazze della capitale”, parte integrante del dossier di candidatura della città e avrà come obiettivo la valorizzazione della figura di Camilleri a partire dalla lingua creata per tanti romanzi, quella di Vigata.
Si comincia con la musica il 17 luglio, alle 21. Il teatro allestito in via Panoramica dei templi ospiterà un concerto ad accesso gratuito della cantautrice palermitana Olivia Sellerio. Con un’orchestra sarà proposto l’album “Zara Zabara – 12 canzoni per Montalbano”, che raccoglie appunto le tracce realizzate per la celebre serie tv.
Il 18 luglio, proprio la “Lingua di Vigata” sarà al centro di un convegno fissato per le ore 10.30 nella sala “Sebastiano Tusa” di Villa Genuardi ad Agrigento.
La sera di venerdì 18, a partire dalle ore 21, il teatro della Panoramica dei Templi ospiterà “Festa per i 100 anni di Andrea Camilleri – La vera Vigata”.
Una serata per viaggiare nel mondo creato da Camilleri tra libri e televisione, cinema e teatro ma anche per parlare della sua Porto Empedocle, città da cui tutto è partito e da cui lo scrittore ha tratto ispirazione per la creazione di una sua geografia immaginaria, saldamente legata alla realtà. Durante la “Festa” al regista Roberto Andò sarà assegnato il “Premio Camilleri”, prima edizione del riconoscimento ideato nel Centenario dall’Istituto di storia dello spettacolo siciliano. Un premio legato a tanti libri, a tanti film, anche alla regia di “Conversazione su Tiresia”, l’ultima recita di Camilleri, un anno prima della scomparsa, al Teatro Greco di Siracusa.
«Abbiamo pensato a questa due giorni, nell’anno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni, per ricordare ad Agrigento Capitale non solo l’autore di Montalbano, ma lo scrittore di tanti romanzi storici - commenta Felice Cavallaro, direttore della Strada degli Scrittori - in piena continuità con l’attività che la Strada degli Scrittori da anni conduce per valorizzare il territorio».
«La fondazione – commenta il direttore generale Giuseppe Parello – ha sostenuto il progetto delle ‘Piazze della Capitale’ perché rappresenta un’opportunità di valorizzazione del patrimonio immateriale costituto dagli scrittori che in questa provincia hanno vissuto e operato, raccontando spesso i propri paesi: penso a Luigi Pirandello, a Leonardo Sciascia, ad Antonio Russello e, ovviamente, ad Andrea Camilleri. Una ricchezza che rimarrà in futuro in questo territorio, al di là di capitale della cultura».
Sempre nel contesto delle iniziative per il centenario, a breve, la Strada degli Scrittori annuncerà l'installazione di “corner multimediali” in alcuni dei comuni della provincia con informazioni continue per i viaggiatori anche attraverso le parole di Camilleri, frutto di una intervista concessa dall’autore del commissario Montalbano parlando di Vigata e dintorni.
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[post_content] => Sentiamo il ministro del turismo Daniela Santanchè: «L'Italia è una nazione di qualità e non è una nazione di quantità» e fin qui ci siamo, la distinzione è classica. Proseguiamo. «Quindi non parliamo più di quanti sono i turisti che vengono nella nostra nazione, ma parliamo e facciamo tutte le azioni volte a far capire quanti soldi lasciano i turisti, alle nostre comunità e a negozi, ristoratori, albergatori, quanto è la spesa pro capite».
Allora c'è qualcosa che non capisco: dove sarebbe la qualità? Se invece di mettere l'accento su quanti turisti arrivano, si mette l'accento di quanti soldi spendono, mi sembra che si tratti sempre di quantità e non di qualità. Naturalmente potrei sbagliarmi, ma sono abbastanza convinto che si tratti di due misure quantitative che con la qualità non hanno niente a che fare.
Aspettiamo la prossima dichiarazione, magari risulterà più esplicita.
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Teamwork Hospitality, realtà italiana leader nell’offrire consulenza e formazione nel mondo dell’ospitalità, presenta la seconda edizione dei Best Luxury Hotel Awards, in programma il prossimo 29 ottobre all’Hotel Principe di Savoia di Milano. Al premio possono partecipare tutte le strutture ricettive con licenza alberghiera classificate 5 stelle e 5 stelle lusso: hotel, boutique hotel, resort, ville e dimore storiche.
Quest’anno, entro il 30 giugno, sono pervenute 579 candidature. Una giuria qualificata è al lavoro dallo scorso febbraio: avvenuta la selezione, nei prossimi giorni inizierà la scelta dei finalisti, che si concluderà il primo settembre. Seguirà la votazione. I riconoscimenti per le eccellenze dell’ospitalità di lusso in Italia verranno assegnati durante la Luxury Hospitality Conference.
«Siamo stati molto contenti del risultato della prima edizione dell’Award e del suo effetto sul settore alberghiero. - afferma con soddisfazione Mauro Santinato, presidente di Teamwork - Un premio è sempre un riconoscimento al merito, alla qualità, allo sforzo, all’impegno quotidiano di chi lavora negli alberghi. Dietro a quanto vediamo c’è un lavoro immenso. Nel settore del lusso bisogna garantire standard internazionali e questo richiede organizzazione, efficienza e puntualità. Mancava un premio italiano per la nostra hotellerie. Abbiamo voluto organizzarlo stabilendo un regolamento e servendoci di una giuria iperqualificata».
Santinato presenta quindi le categorie individuate: «Le 10 categorie sono Best New Opening - e abbiamo più di 30 candidature - Best Design - per l'albergo che si differenzia per il design innovativo e originale - Best Restaurant, Best Breakfast, Best General Manager - un premio più complesso da assegnare perché il riconoscimento va alla persona, alla professionalità, alla storia e alla reputazione del direttore. E poi Best Service, Best Bar, Best Wellness&Spa - perché oggi l'offerta wellness è determinante in ogni albergo: leisure e business. Quindi il Best Sustainability Program, che continuiamo a sostenere perché anche l’hotellerie deve fare la sua parte. Infatti quasi tutti gli alberghi si stanno certificando. Quest’anno abbiamo poi aggiunto la Best Wine Experience, perché riteniamo che gli ospiti siano interessati al processo di produzione del vino: dal vigneto alla cantina. L’obiettivo finale dei nostri clienti è stare bene e mangiare bene: lo dimostra il successo delle Langhe, dove dal 2019 al 2024 si è registrata una crescita del 30% delle presenze».
Il premio, progettato dal designer e architetto Giuliana Salmaso, vuole rappresentare l’italianità. E’ realizzato quindi in 10 diversi tipi di travertino e in bronzo: una piccola stele che cita il riconoscimento che veniva dato ai grandi condottieri romani e si conserva nel tempo.
Grande il coinvolgimento del settore: «Secondo i dati relativi allo scenario degli alberghi di lusso in Italia, lo scorso anno abbiamo raggiunto 710 alberghi, che quest’anno saranno oltre 720 con le nuove aperture. - aggiunge infatti Santinato - Altri progetti sono in corso in tutto il paese ed è interessante sapere che il 28% della domanda è generata dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania.
La domanda turistica per il segmento luxury in Italia riguarda per il 75% una clientela internazionale. È un dato molto importante che significa internazionalizzazione ed esportazione e ci deve far riflettere sul come gli alberghi di lusso siano un ottimo driver per tutto il Sistema Italia. Ricordiamo che, legata agli alberghi, c’è anche tutta la filiera dei prodotti gastronomici».
Interessante la distribuzione degli hotel di lusso nelle regioni italiane: «La prima regione italiana per numero di esercizi alberghieri di lusso è la Toscana, seguita da Lazio, Lombardia, Campania, Trentino Alto Adige, Veneto e Puglia.
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Chiara Ambrosioni
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
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L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
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[post_content] => Il gruppo Save e l’Università Ca’ Foscari Venezia hanno siglato un accordo che offra opportunità internazionali e sostegno allo studio per giovani meritevoli, con borse di mobilità di doppio diploma verso la Cina.
L’intesa prevede un contributo da parte di Save di 30.000 euro per l’anno accademico 2025-2026, che sarà destinato a integrare il finanziamento di borse di studio rivolte a studentesse e studenti selezionate/i nell’ambito dei due programmi di doppio diploma con la Capital Normal University di Pechino: uno per il corso di laurea in Lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa mediterranea e uno per il corso di laurea magistrale in Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa mediterranea. Grazie a questo sostegno, le studentesse e gli studenti selezionati potranno svolgere parte del loro percorso formativo in Cina, immergendosi in un contesto accademico e culturale di grande rilevanza internazionale.
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[post_content] => New entry nella Grecia di Going Resort con il 5 stelle Amada Colossos Resort, struttura affacciata sulla spiaggia di Kallithea, nella costa orientale dell’isola di Rodi. Si trova nel territorio di Faliraki, a soli 3 km dalle sorgenti termali di Kallithea.
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[post_content] => Spezia Hub, il nuovo centro d’informazione culturale-turistico di corso Cavour recentemente inaugurato, si conferma un punto di riferimento strategico per cittadini e turisti.
La struttura infatti offrirà un nuovo e importante servizio: sarà possibile acquistare direttamente i biglietti dell’autobus, facilitando così gli spostamenti all’interno del golfo e del territorio spezzino.
Con l’estate ormai nel vivo e la città animata da numerosi visitatori Spezia Hub si propone come snodo fondamentale per l’accoglienza turistica, offrendo informazioni dettagliate su eventi, itinerari, servizi pubblici e attrazioni locali. L’introduzione della biglietteria per il trasporto pubblico rappresenta un ulteriore passo verso una mobilità più accessibile e sostenibile, pensata per migliorare l’esperienza di chi visita la città.
«La grande novità - spiega il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - è che sarà possibile acquistare anche i biglietti degli autobus Atc presso il nuovo hub turistico e culturale di corso Cavour, rendendolo ancor più un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono scoprire le nostre bellezze e muoversi in città o raggiungere le Cinque Terre. L’idea di creare un unico centro dedicato sia al turismo che alla cultura nasce dall’importante crescita di visitatori e dal continuo aumento di eventi di qualità, che animano la nostra città durante tutto l’anno: dalle manifestazioni estive alle mostre di rilievo nazionale e internazionale, dal ricco cartellone del teatro Civico alle grandi rassegne invernali. La Spezia è una città viva e dinamica in ogni stagione, e con questo progetto abbiamo voluto compiere un significativo salto di qualità».
«Con questo nuovo servizio – dichiara l’assessora al turismo Maria Grazia Frijia – vogliamo rendere Spezia Hub sempre più utile e funzionale, non solo come centro di accoglienza turistica ma anche come punto di riferimento per la mobilità urbana. È un servizio concreto per semplificare la vita a chi sceglie di visitare La Spezia e per valorizzare il nostro territorio in modo moderno, efficiente e accogliente».
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Spezia Hub centralizza informazioni e biglietteria per Musei Civici, Biblioteche, Mediateca Regionale Ligure, Cinema Odeon, Teatro Civico, Festival del Jazz, Palio del Golfo e l’intera programmazione estiva, offrendo un servizio moderno, accessibile e integrato.
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[post_content] => Strada del vino dedlle Cinque Terre e delle colline di Levanto, un nuovo progetto che include il territorio corrispondente a quello del di sciplinare delle DOC Cinque Terre, Cinque Terre Sciacchetrà e Colline di Levanto ed esclusivamente sui Comuni ricadenti in area Gal della provincia della Spezia.
L’obiettivo del progetto è quello di dare concretezza a uno lo strumento condi viso di promozione dello sviluppo rurale territoriale, mettendo al centro del l’attenzione la produzione vitivinicola, sia come elemento essenziale di salva guardia del paesaggio, di conservazione culturale, ambientale, storico e socia le, sia promuovendo un turismo che sappia comprendere e vivere la natura autentica del territorio, senza consumare risorse ecosistemiche fragili.
I turisti che affollano i borghi delle Cinque Terre, Levanto e Bonassola, spesso non arrivano a mezza costa; non visitano neppure i Santuari che offrono viste impareggiabili sui paesi e sul mare. Le presenze critiche si registra solo al centro dei paesi, soprattutto in alcuni giorni dell’anno: nei canonici ponti di primavera e nei fine settimana estivi.
La Strada del Vino delle Cinque Terre e delle Colline di Levanto è stata progettata proprio per intercettare quei turisti, italiani e stranieri, amanti dell’enogastronomia e di esperienze lente e autentiche, che scelgono di viaggiare anche fuori stagione e che possono contribuire a dare dignità a chi ha scelto di investire, con fatica e amore, su territori impervi e bellissimi.
Il progetto, inoltre, si pone come obiettivo quello di rendere maggiormente competitive le aziende vitivinicole della riviera spezzina. Attraverso la creazio ne di un vero e proprio itinerario di prodotto, si intende rafforzare i band dei vini del territorio. Eccellenze ed elementi di forza che i rappresentanti del Gruppo di Cooperazione della Strada si impegnano a sostenere, tutti insieme, perché in un mondo globalizzato, quello che fa la differenza, è l’esaltazione dell’autentica identità del territorio che vede nell’agricoltura e nella viticoltura la massima espressione: l’elemento che tiene in equilibrio la presenza dell’uomo e il paesaggio.
Il progetto è promosso dalla Camera di Commercio Riviere di Liguria che
ne è capofila, dall’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre e dalle ammi
nistrazioni di Bonassola, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza, Rio
maggiore.
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[post_content] => Ha ufficialmente aperto i battenti il W Florence, lussuoso rifugio nel cuore di Firenze che dona nuova vita a un edificio storico in stile razionalista-modernista, che ospitava un tempo l’ex Grand Hotel Majestic.
Situao in Piazza dell’Unità Italiana, con ingresso da via del Melarancio, l’hotel è a pochi passi dal Duomo, dalla Basilica di Santa Maria Novella e dal distretto dello shopping in centro città: la struttura dispone di 119 camere dal design ricercato, tra cui 16 suite e una Penthouse, oltre a spazi interni ed esterni perfettamente integrati, che includono un cortile centrale parzialmente coperto, circondato da interessanti proposte gastronomiche. Il rooftop garden, infine, regala una vista panoramica sull’architettura iconica di Firenze.
«L’apertura di W Florence segna l’arrivo di un’esperienza di ospitalità audace e immersiva in una delle città artistiche più vivaci d’Italia - dichiara Helen Leighton, vice president, Luxury Brands, Emea -. Siamo impazienti di vedere i nostri ospiti immergersi nel ricco tessuto culturale di Firenze, reso ancora più vivo grazie al design audace di W Florence, alle sue proposte culinarie innovative e all’inconfondibile servizio firmato W».
Le 119 camere e suite all’avanguardia combinano elementi in marmo e motivi grafici, proponendo una reinterpretazione contemporanea di materiali classici, in un perfetto equilibrio tra eleganza senza tempo e innovazione. La palette cromatica si ispira alla città: verdi intensi, rosso Medici e blu regale.
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In apertura a fine estate 2025, Zefiro Rooftop sarà il rooftop panoramico dell’hotel: l’offerta comprenderà cocktail d’autore, piccoli piatti creativi e un ricco programma di eventi. In arrivo a coda dell’estate 2025 anche Akira Back che porterà in Toscana la visione audace e artistica dello chef stellato Michelin, reinterpretando in chiave contemporanea le tradizioni culinarie giapponesi e coreane.
W Florence ospita Fit, la palestra iconica del brand, aperta 24 ore su 24 e attrezzata con macchinari all’avanguardia per allenamenti cardio e con i pesi, per permettere agli ospiti di rimanere attivi in qualsiasi momento. L’hotel offre inoltre spazi meeting flessibili, che coniugano design contemporaneo e tecnologie avanzate, ideali per eventi che vanno da incontri riservati a conferenze aziendali di ampia portata.
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L’introduzione della biglietteria per il trasporto pubblico rappresenta un ulteriore passo verso una mobilità più accessibile e sostenibile, pensata per migliorare l’esperienza di chi visita la città.\r\n\r\n«La grande novità - spiega il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - è che sarà possibile acquistare anche i biglietti degli autobus Atc presso il nuovo hub turistico e culturale di corso Cavour, rendendolo ancor più un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono scoprire le nostre bellezze e muoversi in città o raggiungere le Cinque Terre. L’idea di creare un unico centro dedicato sia al turismo che alla cultura nasce dall’importante crescita di visitatori e dal continuo aumento di eventi di qualità, che animano la nostra città durante tutto l’anno: dalle manifestazioni estive alle mostre di rilievo nazionale e internazionale, dal ricco cartellone del teatro Civico alle grandi rassegne invernali. 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