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17 giugno 2010 07:47
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Offresi direzione tecnica in Emilia Romagna, per copertura titolo ed eventualmente consulenza.
Contatto: r.ada@tiscali.it
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Terme Merano è un motore economico fondamentale per la città di Merano, la provincia di Bolzano e l’intero Alto Adige. A conferma, i numeri da record risultati da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, nel periodo 2006-2024, realizzato dall’economista Prof. Friedrich Schneider dell’Università Johannes Kepler di Linz.
Ha dichiarato la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter: “La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige”.
Dall’apertura delle Terme Merano, il 3 dicembre 2005, il complesso termale ha accolto oltre 7,2 milioni di clienti, esclusi i bambini sotto i 4 anni, confermando una media annuale di circa 378.000 visitatori.
Attività operative
Secondo lo studio, nel periodo 2006–2024, le attività operative di Terme Merano hanno generato 643 milioni di euro di spese con impatto diretto sulla creazione di valore economico. Tali spese hanno prodotto un effetto sul Pil di circa 860 milioni di euro, contribuendo alla creazione o al mantenimento di 6.700 posti di lavoro nella Provincia di Bolzano.
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
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[post_content] => Per Terme Merano in 20 anni di attività oltre 7,2 milioni di ospiti (esclusi i bambini sotto i 4 anni, confermando una media annuale di circa 378.000 visitatori), 6.700 posti di lavoro (con un effetto sul PIL di circa 860 milioni di euro), 643 milioni di euro di spese con impatto diretto sulla creazione di valore economico, 31 milioni di euro investiti.
I numeri provengono da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, realizzato dall’economista Friedrich Schneider dell’università Johannes Kepler di Linz.
«La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro – spiega la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter - quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige».
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
Il successo di Terme Merano si fonda su un’attività operativa costante, sulla forte attrattività turistica e su investimenti continui che, nel tempo, hanno generato effetti positivi in numerosi settori: edilizia, artigianato, forniture tecniche e servizi.
Ma oltre alla sua rilevanza economica, anno dopo anno, si consolida il ruolo di Terme Merano come importante spazio pubblico di incontro e fattore strategico di sviluppo per la città e il territorio altoatesino. Punto di riferimento per la salute, il benessere e lo sviluppo sostenibile, simbolo di qualità della vita.
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[post_content] => Taglio del nastro per l'Emirates World Store a Riad: situato nel cuore della città, il nuovo store di 288 mq è uno spazio elegante e raffinato, ispirato a una lounge, dove i clienti potranno pianificare il loro prossimo viaggio, ricevere consulenze personalizzate e scoprire i prodotti distintivi di Emirates attraverso display interattivi.
“L’Arabia Saudita è uno dei nostri mercati più importanti e l'apertura dell'Emirates World Store a Riad riflette il nostro impegno verso il Paese - ha dichiarato Adnan Kazim, vicepresidente esecutivo e direttore commerciale del vettore di Dubai -. Questo store rivoluziona il modo in cui i clienti vivono il nostro brand, offrendo un servizio personalizzato, un processo di prenotazione fluido e soluzioni di viaggio pensate su misura per le loro esigenze”.
Il concetto “Emirates World” ridefinisce l’esperienza retail tradizionale delle compagnie aeree, combinando un servizio personalizzato con tecnologie interattive intelligenti. Nel negozio di Riad, i visitatori possono esplorare i prodotti di bordo distintivi di Emirates, come la famosa lounge dell’A380 e la suite di Prima Classe, e ricevere consulenze personalizzate dal personale di viaggio Emirates per la pianificazione dell'itinerario, l'acquisto dei biglietti o qualsiasi altra necessità.
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Nuovi record storici per i porti crocieristici italiani nel 2026 grazie a 15,4 milioni di crocieristi movimentati (+2,6% sui valori attesi nel 2025) e 5.680 accosti (+2,7% sul 2025). E ancora, oltre 1 miliardo di euro di investimenti nei porti crocieristici dello stivale pianificati nel triennio 2026-2028.
Queste le previsioni emerse nella dodicesima edizione di Italian Cruise Day, il forum itinerante per l’industria crocieristica italiana ideato e organizzato da Risposte Turismo, quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema del Mar di Sicilia Orientale, in corso di svolgimento presso la Vecchia Dogana di Catania.
I risultati attesi per il 2026, contenuti nella nuova edizione dell’Italian Cruise Watch di Risposte Turismo, sono frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di oltre 50 porti, rappresentativi del 91% sia del traffico crocieristico nazionale sia delle toccate nave e, secondo la consolidata metodologia utilizzata dai ricercatori di Risposte Turismo, tiene conto di numerosi fattori capaci di incidere sulle stime di traffico nel medio periodo, tra i quali i possibili cambi di itinerari delle navi durante la stagione e l’occupazione media attesa delle navi.
Civitavecchia sempre più leader, record storico anche per Genova, Palermo, Messina, Cagliari, Ravenna, Salerno e Catania
Nel dettaglio, Civitavecchia si confermerà ancora una volta primo porto crocieristico del Paese e tra i principali a livello mondiale, raggiungendo i 3,7 milioni di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti, + 4,8% sul 2025) grazie a 900 accosti (+1,1% sul 2025). Alle sue spalle, confermate le posizioni del 2025, con Napoli al secondo posto (circa 1,9 milioni di passeggeri movimentati, -5,9% e poco più di 500 accosti, -9,8% sul 2025) e Genova al terzo (circa 1,7 milioni di passeggeri movimentati, in linea con il 2025 e 320 accosti, -3,0%).
"Ci troviamo a commentare ancora una volta dei dati in crescita per quanto riguarda il traffico croceristico nei porti e nelle destinazioni del nostro Paese", afferma Francesco di Cesare - presidente di Risposte Turismo. "Dati che – prosegue di Cesare – certificano ancora una volta lo stato di salute del comparto e che possono continuare a tradursi in positive ricadute economiche, occupazionali e non solo, per i territori e le comunità coinvolti. Come sempre, però, sottolineo che tali dati devono essere letti più come una sfida che come un risultato. Perchè il comparto continui a crescere, è necessario lavorare tutti assieme attraverso una pianificazione attenta e rispettosa di tutte le istanze e le sensibilità interessate, per essere pronti ad affrontare possibili cambiamenti di scenario".
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[post_content] => Dal 27 al 29 marzo 2026 la fiera di Padova ospiterà la Fiera del cicloturismo , la più importante rassegna italiana dedicata al turismo in bicicletta, evento nazionale organizzato da Bikenomist .
Dopo quattro edizioni svoltesi a Milano e Bologna, la fiera arriva in Veneto e conta di restarvi per le prossime tre edizioni, fino al 2028.
Il cicloturismo in Italia genera ogni anno 89 milioni di presenze e ha un impatto economico, diretto e indotto, di 9,8 miliardi di euro (fonte Isnart/Legambiente 2025). Il Veneto è una delle mete d'eccellenza per il cicloturismo, grazie a infrastrutture di alto livello. Ne è un esempio la sua rete escursionistica di ben 1.430 km, completamente segnalata e supportata da 18 cartografie cicloturistiche e applicazioni digitali di ultima generazione.
Un altro dato economico significativo è la spesa media giornaliera per l'alloggio: 65 euro per i turisti italiani e 70 euro per quelli stranieri. La permanenza media è elevata rispetto ad altri settori, raggiungendo le tre notti per il 65% dei turisti.
Padova in particolare rappresenta da anni un modello di mobilità sostenibile , grazie a una delle più estese reti ciclabili italiane, che arriva a quasi 300 chilometri e connette la città ei suoi dintorni con servizi integrati di tram e bike sharing (anche elettrico). La rete di ciclovie, tra cui una fluviale molto suggestiva che circonda il centro cittadino, collega Padova a importanti percorsi nazionali ed europei, promuovendo il turismo eco-sostenibile.
Nelle province di Padova, Treviso e Vicenza si trova il cuore del distretto della bici del Veneto , un'area ad alta specializzazione nella produzione di biciclette e componentistica. Qui sostengono aziende storiche che contribuiscono in modo significativo all'economia del settore ciclistico, sia a livello regionale che nazionale.
La fiera del cicloturismo è il punto di riferimento in Italia per il mondo delle vacanze in bicicletta, e rappresenta un punto di incontro per destinazioni, tour operator, marchi di biciclette e appassionati: insieme per connettersi, condividere idee e promuovere un turismo attivo e sostenibile.
L'ultima edizione della fiera ha registrato la presenza di 22.000 visitatori, coinvolgendo 250 espositori, 40 buyer internazionali e 25 paesi, e quest'anno si pone l'obiettivo di far crescere ulteriormente l'iniziativa. Infatti, lo sviluppo internazionale dell'evento è al centro dell'attenzione di Bikenomist, l'azienda organizzatrice.
«L'Italia è oggi la destinazione più desiderata al mondo per chi sceglie le vacanze in bicicletta - ha dichiarato Pinar Pinzuti , direttrice della fiera del cicloturismo -. Con la prossima edizione della fiera a Padova vogliamo rafforzare questo primato, facendo crescere l'evento come punto di riferimento per gli operatori del settore: un luogo dove connettersi, lavorare insieme e costruire il futuro del turismo attivo e rigenerativo. La fiera del cicloturismo si posiziona a livello internazionale come il Cicloturismo Show ed è ormai un appuntamento imperdibile per aziende privati ed enti pubblici ».
«Con l'edizione 2026 puntiamo ad avere un'alta integrazione tra turismo in bicicletta e tecnologia: nel giorno di apertura presenteremo un agente di intelligenza artificiale programmato per assistere tutti coloro che si vogliono avvicinare al mondo delle vacanze in bicicletta o che vogliono fare un passo ulteriore e sfidare se stessi» - aggiunge Pinar Pinzuti -.
Il cicloturismo rappresenta una forma di turismo sostenibile in forte crescita , che porta numerosi vantaggi ai territori che lo promuovono e lo supportano. È un'opportunità strategica e la sua importanza si riflette su diversi piani.
Durante il Forum si svolge il workshop B2B della Fiera del Cicloturismo: un evento esclusivo di networking pensato per connettere i principali attori del settore . Con la partecipazione di buyer nazionali e internazionali e seller, il workshop rappresenta un'opportunità unica per le aziende di instaurare nuove collaborazioni e sviluppare il proprio business nel settore in forte crescita del cicloturismo.
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[post_content] => Iberia rilancia sul Messico con il lancio di un nuovo collegamento diretto tra Madrid e Monterrey, che debutterà il 2 giugno 2026. La nuova rotta sarà operata tre volte alla settimana, il martedì, il venerdì e il sabato, con partenza da Madrid alle 12:55 e arrivo a Monterrey alle 17:25 dello stesso giorno. Il volo di ritorno partirà da Monterrey alle 18:50 per atterrare a Madrid alle 13:20 del giorno successivo.
Sulla nuova rotta sarà impiegato un Airbus A330-200, configurato per ospitare 288 passeggeri distribuiti tra la Business Class e la Economy Class. Le partenze da Monterrey avverranno dal Terminal A dell'aeroporto internazionale.
«Rafforziamo il nostro impegno nei confronti di un mercato così importante, strategico e caro come quello messicano - afferma María Jesús López Solás, direttrice vendite, clienti, rete e alleanze di Iberia -. Annunciamo ufficialmente il nostro collegamento tra Madrid e Monterrey, che inizierà nella stagione estiva 2026. Questa nuova rotta, insieme ai tre voli giornalieri già operativi verso Città del Messico, ci consentirà di offrire oltre 800.000 posti tra i due paesi, una cifra storica nella lunga relazione di Iberia con il mercato messicano».
Attualmente, la compagnia aerea spagnola opera già 3 voli giornalieri tra Madrid e Città del Messico con Airbus A350, per un totale di oltre 770.000 posti annuali. La nuova linea per Monterrey aggiungerà circa 40.000 posti supplementari nel periodo estivo (da giugno a ottobre), con un'operazione che sarà estesa alla stagione invernale, i cui dettagli saranno comunicati prossimamente.
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[post_content] => La Turchia accende i riflettori su itinerari più autentici e sostenibili, esperienze immersive e proposte innovative, così da mettere in risalto le caratteristiche di una destinazione versatile e attrattiva per diversi target di viaggiatori.
Con questo intento anche quest'anno l'Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia è presente al Ttg di Rimini: i rappresentanti di Tga (Agenzia di Promozione e Sviluppo della Turkiye) saranno presenti al padiglione C3, stand N. 332-409: un'occasione per rafforzare i rapporti con il mercato italiano, in costante crescita, e per promuovere il Paese. Allo stand saranno presenti, oltre a Tga e all’Ufficio Cultura e Informazioni di Turchia, anche i seguenti co-espositori: Adelphia Tours, Anadol Tourism, Ajet air, Bravo Travel, Cappadocia, Dorak Tours, Elite Tours, Marveltour Tourism, Fiorino Tour, Icvb, Maximo Travel, Pera Palace Hotel, Tempel Travel e Turob.
Nel 2024 il Paese ha accolto oltre 62 milioni di visitatori, con un incremento del 9,8% rispetto all’anno precedente. Dal solo mercato italiano sono arrivati 720 mila turisti, pari a un aumento del 19,5%. Nei primi 8 mesi del 2025, circa 550 mila italiani hanno visitato la Turchia, +18,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il buon rapporto qualità-prezzo e l’accessibilità rimangono fattori chiave per attrarre visitatori dal mercato italiano, tra i più dinamici in Europa.
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[post_content] => Il trasporto aereo è tornato a crescere, ma non si tratta di una ripresa semplice e globale. Secondo l'ultimo World Airport Traffic Report firmato da Aci World, il traffico passeggeri dovrebbe raggiungere i 9,8 miliardi nel 2025, con un aumento del +3,7% rispetto al 2024.
Il rapporto, che si basa sui dati di oltre 2.800 aeroporti in 185 paesi e territori, sottolinea una forte domanda internazionale compensata da risultati interni disomogenei e sfide specifiche per regione.
«I viaggi internazionali rimangono il principale motore di crescita, ma le variazioni regionali riflettono un mix di punti di forza strutturali, sfide politiche e modelli di viaggio in evoluzione - osserva Justin Erbacci, direttore generale dell'Aci World -. Per sostenere la domanda di viaggi aerei a livello globale, le autorità di regolamentazione devono promuovere politiche e quadri normativi che consentano una migliore connettività, resilienza a lungo termine e crescita sostenibile».
La ripresa nel 2024 è stata evidente: il traffico passeggeri globale ha raggiunto i 9,4 miliardi, con un aumento dell'8,3% rispetto al 2023.
Tuttavia, nella prima metà del 2025, lo slancio ha subito un rallentamento: il traffico passeggeri totale è aumentato solo del 2,1% su base annua fino a giugno.
I volumi nazionali hanno registrato un leggero calo (-0,7%), mentre il traffico internazionale è aumentato del 4,9%. La tendenza evidenzia un tema ricorrente: i mercati internazionali continuano a guidare la ripresa, mentre i mercati domestici mostrano variazioni significative a seconda della geografia e delle politiche.
Luci e ombre nelle diverse aree del mondo
Le previsioni rivelano un panorama irregolare per la crescita a medio termine del trasporto aereo. I mercati emergenti, in particolare quelli dell'Africa, dell'Asia-Pacifico, del Medio Oriente e dell'America Latina, stanno trainando la domanda, spesso alimentata dall'espansione dei vettori low cost, dall'aumento della popolazione della classe media e dai maggiori investimenti nelle infrastrutture.
I mercati più maturi, tra cui il Nord America, alcune zone dell'Asia orientale e gran parte dell'Europa, devono affrontare prospettive più incerte. I cambiamenti demografici, come l'invecchiamento della popolazione, combinati con tensioni geopolitiche, domanda interna stagnante e ostacoli politici, frenano le prospettive di crescita.
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[post_content] => Un'offerta turistica complessiva da 8,3 punti su 10, con una valutazione oltre la media italiana (8): è il giudizio che ottiene il Veneto da parte dei cicloturisti passasti per il territorio.
I principali elementi del viaggio - ospitalità locale, offerta di intrattenimento, costo della ristorazione, organizzazione del territorio, qualità enogastronomica, accoglienza nelle strutture di alloggio - conquistano un 8,2 con l'unica eccezione dei trasporti locali che registrano un 7,1.
Il dato è emerso dal rapporto sul cicloturismo di Unioncamere del Veneto assieme a Isnart, Regione Veneto e Camere di Commercio.
Da un'analisi di Isnart emerge che il cicloturista viaggia molto in solitaria (62% contro il 31,3% della media italiana) o in coppia (29%), soggiorna in hotel o B&B e per il 19% organizza il viaggio tramite un tour operator.
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Dati
Gli intervistati hanno segnalato alcune carenze sul trasporto ferroviario dedicato, la segnaletica, mappe e appmobile. Il cicloturismo è un mercato che in Italia muove 89 milioni di presenze l'anno e pesa il 10% sul totale dei turisti in Italia, vale 9,8 miliardi di euro in termini di spese sul territorio, con un'incidenza del 9% sulla spesa turistica complessiva.
In media un cicloturista italiano spende 65euro per l'alloggio e 69 per altre spese (vitto, prodotti tipici, attività culturali e souvenir), mentre lo straniero arriva a 70 euro per l'alloggio e a 132 per le altre spese. 1 turista italiano o straniero su 4 viaggia in Italia con motivazione sportiva e lo sport si attesta al quinto posto tra le motivazioni di viaggio.
Il Veneto, con la sua rete di 1430 chilometri di percorsi escursionistici, la collocazione strategica rispetto alle grandi vie europee, la varietà paesaggistica e le diverse esperienze di gestione dei percorsi cicloturistici, è la prima regione per numero di praticanti, circa il 15% sul totale dei cicloturisti italiani..
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Le Terme di Merano, un modello di sviluppo che fa crescere un'intera regione
Terme Merano, 20 anni di attività con oltre 7 milioni di ospiti e 31 milioni di euro investiti
Taglio del nastro per l'Emirates World Store a Riad
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