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3 gennaio 2011 13:33
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Affermata società europea che offre soluzioni all’avanguardia per le prenotazioni, l’interfacciamento di database turistici e per la realizzazione di booking online per tour operator, cerca procacciatori d’affari. Contattare via e-mail advtourismconsulting@gmail.com lasciando i recapiti.
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[post_content] => Hilton ha siglato un accordo di gestione con M&L Group per l’Hotel Maria di Helsinki, che diventerà Waldorf Astoria Helsinki, il primo albergo del brand Waldorf in Finlandia e nei Paesi nordici.
Situata nello storico quartiere di Kruununhaka, in un edificio progettato nel 1885, la struttura di 116 camere sarà ribattezzata nel corso dell'anno Waldorf Astoria Helsinki, dopo un breve periodo di transizione durante il quale l'hotel rimarrà operativo.
L'hotel di lusso avrà un ristorante gourmet, un bar, una palestra e un centro benessere nordico completo di tradizionale sauna finlandese, e offrirà agli ospiti un soggiorno che fonde eleganza senza tempo, esperienze indimenticabili e maestria culinaria.
«Stiamo raggiungendo i 300 hotel di lusso nell'area Emea ed è fantastico aver firmato il nostro primo contratto nei Paesi Nordici - commenta Patrick Fitzgibbon, senior vice president, development, Europe, Middle East & Africa, Hilton -. La capitale finlandese ha visto crescere la domanda turistica negli ultimi anni e non vediamo l'ora di offrire i nostri servizi a un numero sempre più grande di viaggiatori con l'apertura della nostra quarta struttura in città».
Il Waldorf Astoria Helsinki si aggiunge al portfolio globale del marchio, composto da 67 hotel operativi e in fase di realizzazione, tra cui i recenti Waldorf Astoria Osaka e Waldorf Astoria Costa Rica Punta Cacique, seguiti dall'imminente apertura del leggendario Waldorf Astoria New York e il Waldorf Astoria Rabat Salé. Guardando al 2026 e oltre, Waldorf Astoria vedrà l'attesissimo e primo ingresso sul mercato nelle città di Londra, Sydney, Hanoi, Jakarta, Tanger, Kuala Lumpur e Jaipur.
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Ancora numeri record per il turismo in Arabia Saudita: nel 2024, secondo il Rapporto Statistico Annuale appena pubblicato, il numero di visitatori è salito a circa 116 milioni, tra turisti nazionali e internazionali, pari ad un incremento del 6% rispetto al 2023.
La spesa turistica complessiva ha raggiunto circa 284 miliardi di riyal sauditi (circa 65,3 miliardi di euro) con una crescita dell’11% anno su anno.
Il Ministero del turismo ha evidenziato che l’Arabia Saudita ha registrato il più alto numero di turisti internazionali di sempre, con circa 30 milioni di visitatori nel 2024, pari a un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. La spesa del turismo internazionale ha raggiunto i 168,5 miliardi di riyal sauditi, +19% rispetto al 2023.
Da sottolineare come la crescita dei visitatori internazionali sia riconducibile soprattutto ai viaggi non religiosi (59%), infatti i viaggi di piacere sono il secondo motivo per cui si visita il Paese dall’estero, segnando un aumento netto rispetto solo al 2019.
Anche il turismo nazionale ha mostrato una solida crescita, con 86,2 milioni di turisti nazionali nel 2024, +5% rispetto all’anno precedente. La spesa del turismo nazionale ha toccato i 115,3 miliardi di riyal sauditi.
Il ministro del turismo, Ahmed Al Khateeb, ha ricordato che il turismo rappresenta un elemento chiave per gli obiettivi del Saudi Vision 2030, e che questo ultimo rapporto dimostra la crescita accelerata del settore.
[post_title] => L’Arabia Saudita chiude il 2024 con 116 milioni di visitatori e un aumento dell’11% della spesa turistica
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[post_content] => Eurostat. Tra gennaio e marzo 2025, i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche in tutta l’Ue, sono stati 452,4 milioni, in lieve calo (-0,2%) rispetto agli stessi mesi del 2024, forse perché, spiega Eurostat, “le vacanze pasquali nel 2025 sono state ad aprile anziché a marzo”.
Il 45,6% dei pernottamenti è da attribuire a visitatori stranieri, con un lieve aumento (+1,1%) rispetto al primo trimestre del 2024. In alcuni Paesi, la percentuale è stata decisamente – e ovviamente – maggioritaria, come a Malta (91,2%), Cipro (85,7%) e Lussemburgo (80,4%).
Pochi i visitatori non Ue in Polonia (18,6%), Romania e Germania (rispettivamente 20,1% e 20,2%). I maggiori aumenti dei pernottamenti dei visitatori stranieri sono stati registrati in Lettonia (+18,5%), Malta (+17,2%) e Finlandia (+10,6%). Sono drasticamente calati in Irlanda (-23,1%), Croazia (-16,7%) e Svezia (-11,5%). Nel primo trimestre 2025 l’Italia ha registrato 61.716.185 pernottamenti, circa il 13,6% del totale dei pernottamenti europei (contro i 61.954.869 dello stesso trimestre 2024).
[post_title] => Eurostat: nei primi tre mesi leggero calo di turisti in Ue
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[post_content] => Dubai continua il proprio percorso di ascesa nel panorama turistico internazionale con un primo trimestre 2025 che ha registrato 5,31 milioni di visitatori internazionali, +3% sullo stesso periodo 2024.
Il dato pubblicato dal Det, segue la crescita complessiva del 9% registrata nel 2024, con 18,72 milioni di turisti internazionali pernottanti.
"La crescita sostenuta del settore turistico, che verrà messa al centro della nostra presenza ad Atm, continua a essere fondamentale non solo per il suo impatto economico diretto, ma anche come via d'accesso per gli investimenti, i talenti e le imprese nella città - afferma Issam Kazim, ceo della Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing, parte del Det -. Sulla base di questo slancio, e strategicamente allineati con gli obiettivi a lungo termine dell'Agenda Economica di Dubai, D33, lavoreremo per raggiungere i nostri obiettivi attraverso un approccio su più fronti e migliorando la visibilità globale con campagne di marketing dinamiche, oltre a rafforzare le collaborazioni con i principali stakeholder nazionali e partner internazionali".
Sempre tra gennaio e marzo 2025, l'Europa occidentale è stata il principale mercato di provenienza dei viaggiatori a Dubai con 1,15 milioni di visitatori, pari a una quota complessiva del 22%, seguita dalla Csi e dall'Europa orientale con 891.000 visitatori (17%) e dal Ccg con 772.000 visitatori (15%). L'Asia meridionale e l'area Mena si sono classificate al quarto e quinto posto, rispettivamente con 752.000 (14%) e 620.000 (12%) visitatori. La regione dell'Asia nord-orientale e del sud-est asiatico ha registrato 474.000 visitatori a Dubai (una quota del 9%), seguita dalle Americhe 374.000 (7%), dall'Africa 197.000 (4%) e dall'Australasia 78.000 (1%).
Andamento decisamente positivo anche per il settore dell’ospitalità: nel primo trimestre 2025 la tariffa media giornaliera è aumentata del 2% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 647 Aed; i pernottamenti totali, pari a 11,19 milioni e il revPar di 528 Aed, sono stati in linea con i risultati corrispondenti ottenuti nel 2024.
[post_title] => Dubai: la parabola positiva del 2024 è confermata anche nel primo trimestre 2025
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[post_content] => Via libera al nuovo Piano Industriale 2025-2028 dell’Aeroporto Internazionale dell’Umbria, dopo l'approvazione dell’assemblea dei soci della Sase.
Punti cardine del piano sono l'aumento del traffico passeggeri fino a circa 700.000 transiti annui entro il 2028, per una crescita stimata del +20,76%, e l’attivazione di circa 20 rotte in partenza e in arrivo dal “San Francesco d’Assisi”.
Le opere infrastrutturali, previste nel quadriennio, prevedono un totale di 7.700.000 euro e per il supporto dello sviluppo del traffico aereo sono previsti altri 6 milioni di euro annui. Il piano prevede risultati di esercizio positivi per tutti gli anni considerati.
L'operativo estivo sta intanto entrando a pieno regime: tutte le rotte operate da Ryanair sono già attive, ad eccezione del volo per Brindisi, che decollerà dal 3 giugno.
Transavia ha già inaugurato i voli per Rotterdam, mentre British Airways tornerà a volare su Londra Heathrow a partire dal 3 maggio. Wizz Air ha potenziato i collegamenti da e per Tirana, mentre Hello Fly, dal 7 giugno, collegherà Perugia con Lampedusa e Pantelleria. A completare l’offerta, Aeroitalia riattiverà dal 14 giugno i collegamenti con Olbia e Lamezia Terme.
Proprio in vista dell'estate, sono stati completati i lavori di ampliamento del parcheggio P1. Sono 90 i nuovi stalli realizzati, che portano la capienza del P1 a 165 posti auto e il totale dei parcheggi disponibili presso lo scalo a 785.
Inoltre, per facilitare gli spostamenti da e per l’aeroporto, grazie al nuovo accordo tra Regione Umbria e Busitalia è stato inoltre potenziato il servizio “Airlink”, l’autobus che collega Perugia e Assisi al “San Francesco d’Assisi”. Il servizio, già attivo, garantisce fino a 32 corse giornaliere (andata e ritorno), per un totale di 216 settimanali.
[post_title] => Via libera al piano industriale 2025-2028 dell'aeroporto dell'Umbria
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[post_content] => Stati Uniti. La pseudo rivoluzione di Trump che sta preoccupando tutto il mondo inizia a dare i suoi effetti negativi anche sul turismo. I dati ufficiali del governo degli Stati Uniti indicano che a marzo di quest'anno sono arrivati ai confini del Paese 846.000 cittadini provenienti dagli aeroporti europei, il 17,4% in meno rispetto all'anno precedente, con una differenza di 178.000 persone.
I viaggiatori provenienti dalla Francia sono diminuiti del 5%, quelli dalla Germania del 29 e quelli dalla Gran Bretagna del 15%.
Air France preoccupata
Ben Smith, ceo del Gruppo Air France, ha dichiarato: "Siamo preoccupati. Stiamo esaminando queste informazioni con molta attenzione". Air France ha programmato un aumento dell'offerta di posti per gli Stati Uniti dall'8 all'11,5 percento per quest'estate.
Nel complesso, quest'estate l'aviazione commerciale nel suo complesso offrirà il 4,2% di posti in più tra l'Europa occidentale e gli Stati Uniti, salvo eventuali modifiche in corso d'opera.
Da parte sua, la compagnia aerea americana non ha apportato alcuna modifica ai propri programmi, convinta che i viaggiatori americani continueranno a scegliere l'Europa come hanno fatto finora.
[post_title] => Stati Uniti: il turismo europeo crolla del 17,4%. C'è molta preoccupazione
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[post_content] => È stato inaugurato ieri a Roma il primo hotel al mondo del brand Orient Express di casa Accor . Situato in piazza della Minerva 69, nel cuore più antico della città, la struttura, di proprietà del gruppo Arsenale, lo stesso del treno della Dolce Vita, si trova a pochi passi dal Pantheon e a breve distanza a piedi dai monumenti più importanti. L'Orient Express la Minerva dispone di 93 camere, da 25 fino a 235 mq, incluse 36 suite, uniche nel loro genere sia per design sia per dimensioni.
L’apertura dell'hotel segna la rinascita di un palazzo seicentesco, che un tempo accolse viaggiatori e artisti del calibro dello scrittore Stendhal, autore de Le passeggiate romane, ed Herman Melville, celebre per Moby Dick, in cerca d’ispirazione. Restaurato dall’architetto e artista Hugo Toro, l'albergo è stato disegnato in modo da fondere l’eredità romana con una nuova impronta estetica. Ogni camera vuole essere un omaggio all’età d’oro del viaggio, con bauli realizzati su misura, dettagli in legno che evocano i vagoni dell’Orient Express e tessuti pregiati firmati Rivolta Carmignani, gli stessi delle carrozze letto d’un tempo. I corridoi richiamano l’eleganza del treno di lusso, mentre i saloni e gli spazi comuni invitano gli ospiti a un viaggio tra prospettive e trame.
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L'Orient Express La Minerva offre anche cinque spazi per eventi: la sala Olimpo da 165 mq impreziosita da undici sculture in marmo di Rinaldo Rinaldi, che rappresentano stagioni, elementi e continenti; la Rinaldi da 54 mq ispirata agli interni dei vagoni d’epoca dell’Orient Express; la Alfieri da 28 mq; la Bernini da 26 mq); e la Galleria da 75 mq adiacente alla Minerva bar al piano terra, con soffitti che richiamano la grande cupola del Pantheon.
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[post_content] => La meeting industry in Italia rappresenta un comparto in forte espansione, in grado di generare una ricaduta economica positiva su strutture e territori coinvolti.
“La meeting industry ha un ruolo cruciale per il mondo del turismo nel nostro Paese. L’organizzazione di eventi e congressi attira numerosi partecipanti internazionali che, una volta arrivati in Italia, innescano un circolo virtuoso per il settore e per la nostra economia. Al di là del singolo evento, il viaggiatore investe nel pernotto, negli spostamenti e nelle visite culturali, andando a scoprire le bellezze italiane. La crescita del comparto Mice è significativa e rappresenta una leva di sviluppo per l’intero territorio nazionale” commenta Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit.
Come emerge dallo studio promosso da Enit in collaborazione con Federcongressi&eventi e realizzato da Aseri, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il settore Mice in Italia coinvolge annualmente più di 27 milioni di partecipanti provenienti da ogni parte del mondo, equivalente ad una spesa complessiva pari a quasi 9 miliardi di euro.
Secondo le ultime stime disponibili (relative all’annualità 2023), il 42% della spesa è rappresentato dall’alloggio (3.750.278.000 euro), il 29,9% è costituito dalla spesa per i trasporti (2.671.069.000 euro) sostenuta in Italia, riguardante sia i trasferimenti interni a lunga percorrenza a livello nazionale e regionale (trasporto aereo, ferroviario e automobilistico), sia gli spostamenti a livello locale (principalmente autobus e taxi).
Spesa
Il 15,9% è riferito alla spesa per la ristorazione sostenuta al di fuori sia dell’hotel dove il partecipante ha alloggiato, sia della struttura dove è stato ospitato l’evento (1.417.816.000 euro); il restante 12,2% della spesa totale è relativo ad acquisti e altre spese (beni per uso personale e spese per la fruizione di servizi culturali, ricreativi e di intrattenimento) pari a 1.094.020.000 euro.
A tutto questo bisogna poi sommare la spesa per la realizzazione di meeting, congressi ed eventi (catering e ristorazione interna, allestimenti e tecnologie, spazi e altri servizi) che vale più di 2 miliardi 800 milioni di euro, portando così il complessivo del contributo economico diretto del mondo Mice in Italia a ben 11 miliardi 746 milioni di euro. Una somma che si traduce in una spesa media giornaliera per singolo partecipante di circa 281€, cifra che aumenta se si considerano gli eventi di durata superiore a un giorno.
Spesa media giornaliera che risulta più elevata nel Nord Ovest del Paese, pari a circa 256 euro a livello complessivo, che raggiunge i 328€ al giorno se si prendono in considerazione solamente gli eventi che hanno registrato una durata superiore a un giorno. In quest’area geografica si concentra il 39,7% del totale della spesa per eventi e congressi, seguita dal Centro Italia (27,7%), Nord Est (23,6%) e Sud – Isole (9%).
Uno spaccato geografico direttamente proporzionale alla concentrazione delle sedi ospitanti gli eventi (alberghi con sale meeting, centri congressi e sedi fieristico congressuali, dimore storiche e molto altro): il Nord racchiude il 53,2% delle sedi totali e ha ospitato il 59 % degli eventi (crescita del +11,8%), il Centro possiede il 24,8% delle sedi e ha ospitato il 24,7% degli eventi complessivi (+13,4%), il Sud dispone del 13,8% delle sedi e ha ospitato il 10,2% degli eventi (+10%), chiudono le Isole con l’8,2% delle sedi ed il 6,1% degli eventi ospitati (+11,5%).
Interventi
“Il settore della meeting industry in Italia rappresenta un'importante opportunità di crescita economica e turistica. La significativa spesa generata dagli eventi e congressi non solo sostiene l'economia locale, ma promuove anche le meraviglie della nostra nazione a livello internazionale. È fondamentale continuare a investire in questo comparto strategico, che contribuisce a creare posti di lavoro e a valorizzare il patrimonio culturale italiano. Siamo impegnati a garantire un ambiente favorevole per questa industria, affinché possa prosperare e portare benefici a tutte le regioni del nostro territorio” afferma Daniela Santanchè, Ministro del Turismo.
“La pubblicazione di questo studio è molto importante perché certifica il valore dell’industria italiana dei congressi e degli eventi business. Va inoltre sottolineato che, rispetto al dato medio indicato dalla ricerca, il contributo economico del MICE risulta ancora più alto se si considerano gli eventi di più lunga durata e maggiore complessità quali i congressi associativi, soprattutto internazionali. In questo ambito emerge la maggiore capacità di attrattiva da parte delle destinazioni che investono per aumentare la propria competitività e, anche per questo, il congressuale è un settore del turismo con ancora ampi margini di crescita”, dichiara Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi.
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[post_content] => Gli italiani non perdono la voglia di viaggiare, ma i rincari pesano sia sui turisti che sulle agenzie di viaggio. Per il turismo organizzato, il bilancio dei primi tre mesi dell’anno è in chiaro-scuro: e se da un lato l’aumento delle richieste dovrebbe dare una spinta ai fatturati, con un progresso stimato del +4,2% sul 2024, dall’altro continua la contrazione del margine operativo delle imprese, sotto assedio per l’incremento dei costi operativi (+9,2%) e di gestione delle imprese (+7%). È quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, per Assoviaggi Confesercenti, su un campione di 738 agenzie di viaggi.
Gli italiani e i viaggi organizzati
La crescita dei fatturati è dovuta sia all’inflazione che a un lieve rafforzamento della domanda: complessivamente nei primi tre mesi hanno fatto un viaggio quasi 800mila italiani, di cui circa 600mila oltre confine, ma a seguito degli aumenti dei prezzi l’offerta di fascia media è diventata la soluzione più ricercata da chi ha un budget contenuto. Una fetta di clientela è comunque attratta dai pacchetti ‘innovativi ed esclusivi’, ma con un buon rapporto qualità-prezzo.
Il fatturato di adv
In base alle segnalazioni ricevute, si stima che il fatturato delle agenzie di viaggi nel I trimestre dell’anno abbia registrato un salto del +4,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che corrisponde alle aspettative di inizio anno del 70,5% degli imprenditori intervistati, anche se con valutazioni differenti a seconda dell’area geografica. Infatti, i risultati migliori sono stati conseguiti dalle Agenzie del Nord Est (+5,9%) e del Nord Ovest (+4,7%), mentre per le imprese localizzate nel Centro e nelle regioni del Sud e Isole si stima una variazione del +3,7%. Complessivamente, il 42,6% del campione ha segnalato una tendenza di crescita, contro il 17,6% di segnalazioni di diminuzione e il 39,8% di stabilità sullo stesso periodo del 2024.
Le tariffe di servizi
Dopo un 2024 di inflazione persistente, anche nei primi mesi del 2025 sono stati registrati ritocchi tariffari da parte dei fornitori dei servizi, con inevitabili ripercussioni sia sui consumatori finali sia sulle imprese del turismo organizzato, che hanno rilevato un appesantimento del +9,2% di costi operativi. In particolare, si rileva il +11,5% dei servizi di trasporto. Anche i prezzi dei servizi di alloggio e ristorazione sono saliti in media del 12%, probabilmente influenzati dai maggiori costi energetici, mentre più contenuti risultano gli aumenti degli altri fornitori dei servizi.
I costi di gestione delle agenzie di viaggi
Il 65% del campione ha registrato aumenti medi anche per numerose voci di costo di gestione delle imprese: la stima del valore medio complessivo è del +7%. Le voci che hanno pesato maggiormente sono energia (con un boom del +12,9%) e polizze obbligatorie per l’esercizio dell’attività (+9,3%). In generale, tutte le voci hanno ricevuto segnalazioni di incremento, da telefonia e marketing digitale (+6,1%) al costo del lavoro (+4,5%).
Scendono le commissioni
Oltre alla crescita del fatturato del settore, i primi mesi del 2025 hanno fatto emergere altre dinamiche congiunturali che sicuramente avranno un riflesso sui margini operativi delle imprese. Va segnalato che il 24% del campione ha registrato una diminuzione delle commissioni riconosciute dai fornitori dei servizi, contro il 64% di segnalazioni di stabilità nei rapporti commerciali e il 12% di imprese che ha segnalato il segno più sul valore delle commissioni.
Rebecchi
“Gli italiani continuano a dimostrare un forte interesse per i viaggi, anche se l’aumento generalizzato dei costi ha ridotto l’accessibilità, in particolare per le famiglie della classe media”, commenta Gianni Rebecchi, presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti. “La corsa dei costi operativi e dei costi di gestione, inoltre, sta mettendo sotto pressione i margini delle imprese. Il rialzo delle tariffe energetiche, che ha visto un aumento quasi del 13%, insieme agli incrementi nel costo delle polizze obbligatorie e del lavoro, sta mettendo a dura prova il nostro comparto che, di fatto, è escluso dai benefici del Decreto Bollette. Bisognerebbe invece varare misure specifiche per aiutarlo a fronteggiare il picco dei costi energetici. Anche le polizze catastrofali obbligatorie non possono diventare l’ennesima voce di costo. Il 2025 sarà perciò l’anno in cui i margini netti devono essere attenzionati, nonché la bussola che orienta la gestione e le scelte per la propria impresa”.
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