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3 settembre 2010 12:17
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PROMOTER, AREA ROMA E LAZIO, DECENNALE ESPERIENZA, CONOSCENZA RETE AGENZIE DI VIAGGIO DEL TERRITORIO, OFFRESI PER EVENTUALE COLLABORAZIONE CON TOUR OPERATOR – TELEFONARE A: 328 4726504.
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[post_content] => Fincantieri ha concordato la proroga della scadenza di un finanziamento concesso a favore di Vc Ship Four, controllata da Virgin Cruises Intermediate, in concomitanza con la consegna di una nave avvenuta a dicembre 2023, il cui rimborso era originariamente previsto entro dicembre 2025.
Migliora la performance
La proroga, come riporta Borsa Italiana, è parte di una serie di operazioni finanziarie concluse dall'armatore in seguito al significativo miglioramento della performance operativa del gruppo originariamente impattata dalle conseguenze della pandemia.
Fincantieri ha concesso una proroga della scadenza ultima del finanziamento fino a settembre 2030, a fronte di un pagamento immediato che, unito alle rate di ammortamento incassate nel corso del 2024 e del 2025, ne riducono l'importo residuo a 495 milioni di euro, con un parziale ammortamento per 120 milioni tra il 2027 ed il 2029.
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[post_content] => Non conosce sosta la performance positiva dell'industria turistica della Grecia, che nei primi nove mesi del 2025 ha registrato entrate superiori ai 20,1 miliardi di euro. Secondo i dati riportati dai media greci e dalla Banca di Grecia, il dato corrisponde ad una crescita del 9% su base annua, sostenuta dai 31,6 milioni di arrivi internazionali, con un aumento del 4% rispetto al 2024. L'incremento ha interessato in particolare i mercati europei, britannici e quelli a lungo raggio.
Lo slancio ha subito un rallentamento a settembre, quando la spesa dei visitatori non è riuscita a tenere il passo con l'aumento degli arrivi. Le entrate mensili sono diminuite del 3,6% a 3,4 miliardi di euro, nonostante un aumento simile del numero di visitatori. La Banca di Grecia ha evidenziato il principale punto di pressione: la spesa media per viaggio è diminuita del 7,8% rispetto a settembre 2024, segnalando un comportamento di viaggio più attento ai costi.
I mercati dell'Eurozona hanno registrato il calo più netto. Le entrate dell'Unione europea per il mese sono diminuite del 10,2% a 1,8 miliardi di euro, con la Germania che ha registrato un calo significativo del 28,3% a 477,5 milioni di euro. Francia e Italia hanno garantito un certo sollievo, registrando aumenti rispettivamente del 20% (168,7 milioni di euro) e del +42,5% (212,5 milioni di euro). Anche il Regno Unito ha registrato un settembre positivo, con un aumento delle entrate del 27,4% a 612,7 milioni di euro. Al contrario, la spesa degli Stati Uniti è diminuita del 19,5% a 224,9 milioni di euro.
Nel corso dei nove mesi, i visitatori provenienti dall'Ue hanno generato 10,9 miliardi di euro (con un aumento del 5,6%), mentre i mercati extra-Ue hanno contribuito con 8,1 miliardi di euro, registrando un aumento del 12,7%. Gli arrivi da paesi extra Ue sono cresciuti del 9,3% raggiungendo i 12,7 milioni. La Germania è rimasta il principale mercato di provenienza della Grecia (4,8 milioni di arrivi), seguita dal Regno Unito (4 milioni) e dagli Stati Uniti (1,2 milioni).
Obiettivi per fine 2025
In prospettiva, la Grecia punta a raggiungere un fatturato turistico di 23,5 miliardi di euro nel 2025, sfruttando il forte slancio post-pandemia e concentrandosi su una crescita più redditizia e distribuita su tutto l'arco dell'anno: la previsione è quella del ministro del Turismo, Olga Kefalogianni (nella foto) che ha spiegato come il Paese ellenico stia compiendo progressi costanti verso l'obiettivo di diventare una destinazione turistica per tutti i dodici mesi dell'anno, in particolare nei centri cittadini quali Atene e Salonicco.
Kefalogianni ha citato i buoni risultati ottenuti nella stagione intermedia, osservando che ottobre 2025 potrebbe rivelarsi uno dei migliori mai registrati. La strategia turistica conferma infine un'attenzione prioritaria allo sviluppo qualitativo, bilanciando la crescita con la protezione dell'ambiente e i benefici per le comunità locali.
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[post_content] => Investimenti per oltre 18 miliardi di euro nel 2025, di cui circa sette legati all'attuazione del Pnrr: sono i numeri salienti messi in luce da Stefano Donnarumma, ad del gruppo Fs, in occasione dell'evento 'Piano strategico 2025-2029 Next level'.
"Questi risultati - ha dichiarato l'ad - rappresentano le fondamenta della traiettoria di lungo periodo delineata nell'aggiornamento del Piano strategico, che prevede ulteriori investimenti per 177 miliardi di euro nel periodo 2026-2034. Il prossimo anno puntiamo a superare il target dei 18 miliardi".
In una nota il gruppo Fs spiega che "l'intensità degli investimenti ha sostenuto l'avanzamento delle principali opere infrastrutturali del Paese, potenziamento dei corridoi europei, sviluppo delle nuove tratte AV/AC, interventi di resilienza e ammodernamento della rete regionale. La maggiore focalizzazione industriale ha permesso una pianificazione più rigorosa dei cantieri, con benefici diretti sulla puntualità e sulla qualità del servizio. Il Pnrr procede con un avanzamento che fa segnare circa 7 miliardi di euro investiti negli ultimi 12 mesi raggiungendo quota 18 miliardi di euro sui 25 totali assegnati al gruppo Fs".
"Il 2025 ha rappresentato un punto di svolta anche nella gestione dell'energia - spiega l anota - con la nascita di Fs Energy, la nuova società dedicata all'approvvigionamento e all'efficienza energetica del gruppo. L'obiettivo è quello di raggiungere entro il 2029 il 19% dei consumi energetici del Gruppo coperti da fonti rinnovabili e il 40% entro il 2034".
Sul fronte puntualità: "Aumentare la percentuale di puntualità di 10 mila treni non dico che è impossibile ma è assai difficile. Lo abbiamo fatto con una collaborazione tra le società del gruppo mai vista a questo livello. Le performance del servizio hanno mostrato miglioramenti rilevanti, circa tre punti percentuali di puntualità in più nell'Alta Velocità, un punto percentuale in più per il Regionale e tre punti percentuali in più sugli Intercity, con oltre 35.000 treni riportati in orario nel 2025, a conferma dell'efficacia del nuovo impianto industriale", ha dichiarato Donnarumma.
Confermati, infine, gli "obiettivi economici fissati al 2029, 20 miliardi di euro di ricavi, 3,5 miliardi di euro di ebitda e un risultato netto pari a 500 milioni di euro, coerenti con la traiettoria di crescita prevista per i prossimi anni (...) Siamo partiti con un gap. L'anno scorso abbiamo dovuto chiudere il bilancio con 200 milioni di perdite, dovuto a diversi fattori esogeni, che abbiamo fin da subito cercare di mitigare con azioni molto forti e credo che nel 2025 dovremmo riuscire ad avere un risultato positivo".
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[post_content] => Sarà un 2026 nel segno della differenziazione quello di Tahiti Tourisme, che mira a presentare in Italia una destinazione che va molto oltre la classica cartolina dell’immaginario comune legato alla Polinesia Francese. L’intento è quello di fotografare una meta ricca di nuovi itinerari “che includono gli arcipelaghi delle isole Australi e delle Marchesi, finora raggiunti da pochissimi italiani”; viaggi on the road fra Tahiti e Moorea; grande focus sulle esperienze in crociera e catamarano; tour di gruppo a date fisse “perché sì, se proposti nel modo corretto questa è anche una destinazione per i gruppi”; una varietà di accomodation che “includono guest house, lodge oppure l’affitto di ville come parte dei pacchetti dei tour operator”.
Lo spiegano Hironui Johnston, chief international operations officer dell’ente del turismo delle Isole di Tahiti, affiancato da Matteo Prato ceo di Tourism Hub (che rappresenta l'ente in Italia) questa mattina a Milano per mettere a fuoco gli obiettivi 2026 e tracciare un breve bilancio dell’anno che volge al termine.
Diversificare dunque le proposte, oltre lo stereotipo delle “lagune da sogno che pur si confermano parte integrante dell’offerta”, per attrarre in parallelo “nuovi e diversi target di viaggiatori” da affiancare allo zoccolo duro degli honeymooners e delle coppie che continuano a rappresentare oggi il 68% degli arrivi italiani in Polinesia: “Negli ultimi due anni una delle priorità che ci è stata affidata è proprio quella di individuare e sviluppare nuovi target di mercato” afferma Prato, sottolineando come il valore del mercato italiano, che nell’84% dei casi si affida all’intermediazione di un’agenzia di viaggio per prenotazione il proprio viaggio in Polinesia.
Da qui l’attenzione, rinnovata per il 2026, alle attività dedicate al trade: “A cominciare dal Tahiti Specialist Program, che nel 2026 avrà anche una nuova veste, ai fam trip, agli eventi sull’intero territorio italiano incluse azioni sul cliente finale. L’intento è quello di educare gli agenti, fornire loro strumenti per interpretare le curiosità del cliente che entra in agenzia e trasformale in prenotazioni: per questo è fondamentale raccontare la ricchezza cultura di questi luoghi”.
Una strategia promozionale che include sì iniziative rivolte al segmento luxury, che trova innumerevoli attrattive e servizi in una destinazione come questa, ma che punta a portare in primo piano anche prodotti di nicchia come ad esempio il surf, il trekking alla scoperta del verdissimo entroterra, ma anche eventi quali la migrazione delle balene.
Ricettivo in evoluzione
Fermo restando che lo sviluppo della capacità di ricettiva sarà sempre e comunque commisurato alla sostenibilità per la popolazione che abita le isole, oggi “la room capacity si attesta a 756.621 camere, il 2,7% in più rispetto al 2024 - osserva Johnston -. Il settore è però in evoluzione, con tre nuove strutture nel 2026: il Reva Tahiti a Papeete, con 43 camere; il Tahiti Lagoon Resort da 142 camere e il Bloody Mary a Bora Bora, da 53 camere. Oltre a diversi rinnovi che interesseranno strutture esistenti, entro giugno del prossimo anno, mentre ulteriori novità sono in pipeline tra il 2028 e il 2029.
Italia, secondo mercato in Europa
Gli italiani si confermano mercato strategico “registrando, nei primi 9 mesi 2025, 5.707 attivi, +11,2% rispetto all’analogo periodo del 2024. Dati che ne fanno il secondo mercato in Europa - secondo solo alla Francia - e il sesto a livello mondiale. Anzi, per fine anno sarà probabilmente il quinto, superando l’Australia”.
Complessivamente i visitatori nel periodo gennaio-settembre sono stati 196.681, +8,95%. “In crescita anche le room nights dei visitatori italiani (+14%) fino a 69.644 evidenziando l’allungamento della durata media dei soggiorni oltre che una costante diversificazione della scelta delle accomodation”.
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[post_content] => Un totale di circa 300.000 nuovi posti di lavoro in Italia e fino a 70 miliardi di valore aggiunto: questi i risultati della concretizzazione del Piano di sviluppo sostenibile dell’aeroporto di Roma Fiumicino.
Per contro, ogni anno di ritardo nella realizzazione del piano comporterebbe, inoltre, un costo stimato per il sistema Paese di circa 2 miliardi di euro. Sono queste le principali evidenze emerse dallo studio realizzato dal Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” della Luiss Guido Carli e curato dal direttore del Centro e Prorettore alla Didattica Enzo Peruffo e dal direttore del Dipartimento di Economics and Financial Markets Alberto Petrucci.
Durante l'evento di presentazione dello studio è intervenuto anche l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone.
La ricerca ha analizzato gli impatti economici e sociali connessi al Masterplan da 9 miliardi di euro, interamente autofinanziati, presentato da Adr, società del Gruppo Mundys che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino, con l’obiettivo di adeguare la capacità del principale aeroporto italiano alla domanda di traffico di circa 100 milioni di passeggeri - stimata al 2046, anno di fine concessione - e valutare le potenziali criticità derivanti da eventuali ritardi nella realizzazione delle opere previste.
Il valore aggiunto complessivo generato risulta pari a circa 70 miliardi di euro, una stima che non include ulteriori importanti benefici indiretti. Tra questi rientrano, ad esempio, gli effetti positivi sul commercio internazionale, in grado di produrre un impatto aggiuntivo sul reddito nazionale compreso tra lo 0,54% e lo 0,98% del Pil, pari a un valore compreso tra 10,9 e 19,6 miliardi di euro. L’intero progetto è destinato inoltre ad attivare circa 300.000 nuove posizioni lavorative complessive in Italia, di cui 10.000, nella sola fase di costruzione, entro il 2030.
Inoltre, il nuovo assetto infrastrutturale consentirebbe una riduzione dell’inquinamento acustico fino all’80%, grazie allo spostamento verso Est del baricentro delle operazioni di volo, che allontanerebbe le traiettorie di decollo e atterraggio dai centri abitati. Contestualmente, è previsto un progetto di valorizzazione ambientale e culturale che restituirà alla comunità un parco di interesse archeologico da 85 ettari.
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[post_content] => TUI Group sta ampliando il suo portfolio alberghiero internazionale in Asia con il primo resort Robinson Club in Cina. Ha inoltre appena firmato un altro accordo con TUI Blue. Allo stesso tempo, TUI Hotels & Resorts si sta preparando per il debutto del marchio TUI Blue in Giappone e del marchio TUI Suneo in Vietnam.
TUI Hotels & Resorts comprende già 24 hotel in Cina e nel Sud-Est asiatico. Con i nuovi progetti firmati, nei prossimi anni saranno aggiunti altri 29 hotel.
"Il nostro segmento Hotels & Resorts, che comprende marchi come RIU, Robinson e TUI Blue, è altamente internazionale, in rapida crescita e redditizio. Attraverso la nostra espansione alberghiera in Asia, ci stiamo rivolgendo consapevolmente a nuovi gruppi di clienti", afferma Sebastian Ebel, ceo di TUI Group.
Fiume Azzurro
Il marchio di club premium Robinson aprirà il suo primo resort in Cina a Meifan, nel cuore della Zona Dimostrativa Verde del Delta del Fiume Azzurro. Il resort sarà di nuova costruzione e farà parte di un distretto integrato dedicato allo sport e al tempo libero, che offre vela e sport acquatici.
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"Con il primo Robinson nel Delta dello Yangtze, portiamo il nostro concetto di club premium in una regione simbolo di sviluppo sostenibile e turismo. La domanda di vacanze in club di alta qualità è in crescita in Cina", ha affermato Bernd Mäser, Co-CEO di TUI Hotels & Resorts.
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[post_content] => Cambio di passo per Flybondi che piazza un ordine fino a 35 aeromobili Airbus e Boeing a corridoio singolo - A220 e 737 Max 10 - per un investimento stimato in 1,7 miliardi di dollari.
La low cost argentina, che ha spiccato il volo nel 2018, diventa così il primo cliente dell'Airbus A220 in America Latina, con un ordine per 15 A220-300 e opzioni per altri cinque aeromobili. In casa Boeing sono invece 10 i 737-10 ordinati, più cinque opzioni.
Le prime consegne degli A220 sono previste per il 2027 e proseguiranno fino al 2029. La compagnia prevede inoltre di ricevere i primi 737-10, ancora in attesa di certificazione, nel 2027, con il programma di consegna che si concluderà nel 2030.
L'investimento nella flotta di Flybondi arriva dopo che, lo scorso giugno, la Coc Global Enterprise di Miami è diventata il principale azionista: «Il nostro obiettivo è quello di incorporare un mix equilibrato di aeromobili di entrambi i produttori e, per questo, abbiamo il forte impegno e il sostegno del nostro nuovo investitore americano», ha dichiarato Mauricio Sana, ceo del vettore.
L'ordine della compagnia aerea segue anche l'annuncio da parte della compagnia di bandiera argentina Aerolineas Argentinas di un piano autofinanziato per aggiungere quattro A330neo e 14 aeromobili 737 MAX - due -8, quattro -9 e otto -10 - alla flotta con contratti di leasing operativo.
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Santanchè: “Ottime performance per il turismo dei mesi spalla è segno di settore sempre più destagionalizzato e Italia attrattiva in ogni momento dell’anno”.
A novembre 2025, l’Italia supera la Grecia e la Spagna per tasso di saturazione ota e tariffa media, rispettivamente a quota 46,7% (+5% su novembre 2024) e 122,80 euro.
Un dato che fa da raccordo tra il 53,5% di saturazione ota registrato a ottobre (+5,7% su ottobre 2024) e il 37,4% di dicembre. Un numero, soprattutto, che sottolinea l’ottima prestazione dei “mesi spalla”: anche settembre, infatti, era andato molto bene, totalizzando 14,8 milioni di arrivi (+1,09% su settembre 2024) e superando i 52,4 milioni di presenze (+3,66%), con una permanenza media di 3,5 notti per soggiorno (Istat).
Sotto i riflettori, in particolare, la componente internazionale, in aumento degli arrivi del +2,94% e delle presenze del +5,48% rispetto allo stesso mese del 2024 (Istat), e il traffico aereo che ha superato i 22,3 milioni di passeggeri (+2,4% sul 2024) (Assaeroporti).
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[post_content] => Explora Journeys organizzerà la sua prima crociera intorno al mondo nel 2029, una navigazione di 128 giorni a bordo di Explora I.
Le tappe
La crociera, come riporta Travel Weekly, partirà da Dubai il 6 gennaio 2029 e si concluderà il 14 maggio a Barcellona. Gli ospiti visiteranno 29 paesi o territori e 63 destinazioni in totale. Navigando verso est da Dubai, il viaggio attraverserà l'Asia meridionale e sud-orientale, l'Australia e la Nuova Zelanda, per poi attraversare il Pacifico e risalire la costa del Sud America e attraversare il canale di Panama. Attraverserà poi l'America Centrale, i Caraibi e la costa orientale degli Stati Uniti prima di attraversare l'Atlantico e concludersi nel Mediterraneo.
L'itinerario prevede 12 pernottamenti e segna anche la prima visita di Explora in Australia e Nuova Zelanda. Le prenotazioni apriranno a febbraio.
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Fincantieri: prorogato il finanziamento a Virgin Cruises
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