27 maggio 2025 09:44
Mandarin Oriental sbarca in Umbria con il Castello di Procopio che debutta nel portfolio Exceptional Homes, la collezione di residenze d’autore selezionate con cura, in alcune delle destinazioni più ambite del mondo.
Il Castello di Procopio, costruito su commissione dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa come fortezza strategica, è un luogo ricco di storia, oltre a essere testimonianza di un notevole intervento di restauro di architettura medievale.
Ulteriori ricerche archeologiche hanno, infatti, rivelato origini ancora più antiche, tra cui un tempio romano dedicato alla dea Teti, un eremo di monaci gregoriani e, in seguito, le fondamenta della Chiesa di San Pietro, risalente al Medioevo.
Il restauro è stato tanto ambizioso quanto meticoloso. Guidati dai disegni originali e dalla documentazione storica, un gruppo di artigiani ha riportato in vita tutti i dettagli architettonici con straordinaria cura e precisione.
La tenuta è immersa in un’oasi di quattro ettari, circondata da uliveti e vigneti la cui vista spazia fino ad Assisi. Il castello dispone di otto camere da letto con bagno privato, ognuna arredata in modo unico, che possono ospitare fino a sedici persone. Dalla sala di ricevimento, all’intimo spazio occupato dalla biblioteca fino alla lounge con il bar, l’atmosfera è di calore e raffinatezza.
All’interno della tenuta è presente un’infinity pool riscaldata, con vista sulla campagna, a cui si aggiunge una Spa suite completa di sauna e una sala cinema privata.
«Il Castello di Procopio rappresenta tutto ciò che cerchiamo in una Mandarin Oriental Exceptional Home: patrimonio autentico, design sofisticato e servizio impeccabile – ha dichiarato Ersev Demiroz, general manager delle Mandarin Oriental Exceptional Homes -. Ogni dettaglio dell’esperienza è stato curato con la massima attenzione per riflettere l’impegno del brand verso l’eccellenza e rendere il soggiorno degli ospiti qualcosa che vada oltre ogni aspettativa».
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Il marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.
Proprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.
L’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.
Settima struttura realizzata in collaborazione con Hilton, Torino rappresenta una fase di crescita ed espansione per il gruppo: «Abbiamo scelto Torino - afferma Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa - perché è una città in forte sviluppo, caratterizzata da una vivace crescita economica e culturale, e con un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico e imprenditoriale italiano». In linea anche Alan Mantin, vice president, development Southern Europe di Hilton: «Siamo certi che a Torino, tra le prime 10 città italiane per arrivi turistici, questa nostra seconda struttura costituirà una preziosa integrazione alla già crescente presenza Hilton e rafforzerà ulteriormente il nostro portfolio di oltre 50 hotel attualmente operativi o in pipeline in tutta Italia».
Il nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.
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«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.
«Il nostro sguardo è rivolto al territorio - conclude Albertini - e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».
(Federica De Luca)
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[post_content] => Minor Hotels allarga decisamente il proprio portfolio con il lancio di quattro nuovi brand, tra cui i primi soft brand del gruppo, che favorirà l’ingresso in nuovi mercati e rafforzerà l’offerta con proposte distintive nei segmenti luxury, premium e select.
The Wolseley Hotels, questo il primo dei nuovi marchi, è ispirato all’iconico ristorante londinese di Piccadilly ed è un brand di lusso che fonde l’eleganza britannica con il fascino europeo e un’influenza internazionale.
Minor Reserve Collection, soft brand di lusso, si rivolge ai viaggiatori più esigenti, alla ricerca di soggiorni straordinari che esprimano autenticità e raffinatezza. L’approccio personalizzato arricchisce il viaggio degli ospiti attraverso soggiorni su misura che uniscono l’innovazione all’ospitalità senza tempo.
Colbert Collection è il soft brand nel segmento premium, e include una selezione globale di hotel indipendenti, pensati per chi è animato dalla passione per l’eccellenza gastronomica e l’autenticità delle relazioni sociali. Ogni struttura esprime la propria identità attraverso esperienze curate nei minimi dettagli.
Infine, iStay Hotels è il brand incluso nel segmento select e offre soggiorni divertenti e accessibili, confortevoli e pratici con un servizio funzionale ed efficiente. Gli ospiti possono contare su un’esperienza di qualità, budget-friendly con tutti i comfort essenziali e tecnologie all’avanguardia nelle destinazioni più amate al mondo.
I quattro brand si affiancano al portfolio esistente di Minor Hotels – che comprende brand come Anantara, Elewana Collection, Tivoli, NH Collection, Avani, nhow, Nh e Oaks – rafforzando l’impegno del gruppo nell’offire ai propri partner e ospiti un’offerta sempre più diversificata, in particolare nel segmento dei soft brand, in forte crescita.
L’espansione del portfolio segue l’evoluzione del masterbrand di Minor Hotels, lanciata a marzo 2025 e accompagnata da significativi investimenti nell’infrastruttura digitale e nelle strategie distributive del gruppo, oltre che dall’introduzione di una proposta loyalty semplificata sotto un unico programma: Minor Discovery.
«Abbiamo progettato ogni nuovo brand per cogliere specifiche opportunità di mercato, rispondendo così alle esigenze in evoluzione di viaggiatori e investitori - spiega Ian Di Tullio, chief commercial officer di Minor Hotels -. Espandendo la nostra offerta possiamo coprire nuovi segmenti, incrementando il valore per i nostri partner, sorprendendo i nostri ospiti e accelerando la crescita globale. I nuovi brand saranno determinanti per raggiungere l’obiettivo di 850 strutture entro la fine del 2027».
Minor Hotels è attualmente impegnato nello sviluppo di nuove strutture per ciascun brand: i primi annunci relativi a The Wolseley Hotels, Minor Reserve Collection, Colbert Collection e iStay sono previsti nei prossimi mesi.
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[post_content] => Circa 30 croceristi provenienti da Catania Ragusa e Noto hanno versato il saldo a un’agenzia di viaggi, ma la compagnia di crociera ha comunicato che quei pagamenti non risultano essere mai stati ricevuti, configurando ciò il reato di truffa. Detto questo vediamo cosa rispondono alcune assicuazioni del settore.
A seguito della truffa che ha coinvolto un gruppo di viaggiatori della Sicilia orientale, raggirati da un’agenzia che ha incassato somme per crociere mai prenotate, interviene con fermezza Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto. In una nota, Milani esprime solidarietà ai clienti coinvolti e rilancia il tema della trasparenza e della legalità nel turismo organizzato, sottolineando la necessità di tutele concrete e di un registro pubblico delle agenzie autorizzate.
Milani (Ft0)
“Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto ai clienti truffati in Sicilia da un’agenzia di viaggi che ha incassato denaro per crociere mai effettivamente prenotate, per poi cessare l’attività senza onorare gli impegni presi. Anche se non si trattava di un nostro iscritto, ci mettiamo a disposizione per supportare i malcapitati e fornire tutte le informazioni utili sulla normativa di riferimento”, lo riferisce in una Milani.
"Non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio, ma di fronte a vicende del genere tutto il settore ci rimette e diventa parte lesa. Ogni anno le nostre imprese sostengono costi significativi per assicurazioni e fondi di garanzia a copertura della propria eventuale insolvenza: strumenti che rappresentano un unicum nel panorama economico italiano. Solo il turismo organizzato offre ai clienti una tutela così strutturata”.
“Sarebbe paradossale penalizzare l’intero comparto per un singolo episodio e spingere i viaggiatori verso il ‘fai da te’ che peraltro aumenta i rischi di truffe e priva di sicurezza e assistenza professionale quando si organizzano viaggi in Italia e nel mondo. Ecco perché ci amareggiano le dichiarazioni di pseudo-osservatori che speculano sulle disgrazie altrui, alla ricerca disperata di un briciolo di visibilità”, rincara il direttore di Fto.
“Da anni chiediamo con forza l’istituzione di un registro pubblico, operativo e accessibile, delle agenzie di viaggi in regola, un presidio di trasparenza a beneficio di tutti i cittadini. Finalmente, grazie al proficuo dialogo con il ministero del Turismo, questo strumento è in fase di realizzazione e ci auguriamo che sarà presto operativo», conclude Milani
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Anche Maavi interviene. "È fondamentale che venga chiarito che non si può continuare a fare comunicazione generica e confusionale, assimilando tutte le agenzie di viaggio, arrivando addirittura a sollecitare i consumatori verso acquisti in proprio online, come il signor Adinolfi ha più volte ripetuto, sottolineato e consigliato, come se tutte le agenzie di viaggio siano inaffidabili ed imprecise", si legge in una nota.
"È invece importante ricordare alla gente che, dovrebbe essere il ministero del turismo a pubblicare chiaramente un albo nazionale ufficiale e garantito, come chiediamo oramai da cinque anni, consultabile e che possa garantire i consumatori sulla correttezza e certezza dei propri acquisti".
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[post_content] => Dopo la ricchezza storica e gastronomica di Lione e il fascino e i sapori dell’area del Beaujolais il percorso di scoperta della regione dell’Auvergne-Rhone-Alpes, nella Francia orientale, raggiunge il dipartimento di Ain: il primo dei 101 dipartimenti francesi, al confine con la Svizzera.
È una terra di grande bellezza naturale, arricchita da siti storici unici e dalla testimonianza delle due produzioni che hanno caratterizzato l'area nel corso del tempo: il rame e la seta. Anche in questa parte della regione si gustano eccellenze gastronomiche come il poulet de Bresse - l’unico pollo Aop (Appellation d’Origine Protegée), accompagnato dalla crème de Bresse - e il caratteristico Beurre. Il punto di partenza è il suggestivo Monastère Royal de Brou. Margherita d'Austria lo fece costruire per il defunto marito Filiberto di Savoia - morto a soli 25 anni. Voleva vivere qui i suoi ultimi anni, ma non raggiunse mai Brou, dove si trova il suo monumento funebre decorato in prezioso alabastro, a fianco di quello di Filiberto e della suocera.
Il Monastero è ancora autentico al 100%: fu risparmiato dai rivoluzionari perché i cittadini lo riempirono di fieno e dissero che era il loro deposito e poi, ai tempi di Napoleone, perché non era mai stato consacrato. Non lontano dal sito monumentale si trova The Scratch, un piccolo, delizioso ristorante gestito da giovani chef che, con cucina a vista, offre ai suoi ospiti i sapori del territorio accostati in modo inventivo. La produzione storica locale è testimoniata da due importanti fabbriche. La Cuivrerie de Cerdon - fondata nel 1836 - produceva oggetti e strumenti in rame offrendo lavoro ai tanti operai che si fermavano nella cittadina viaggiando con la ferrovia.
Oggi la struttura - monumento storico dal 2013 - ospita un museo immersivo con preziose testimonianze storiche. Interessante l'intreccio tra la fonderia e la vicina fabbrica della seta: nella Cuivrerie venivano prodotti i bacini in rame dove si bollivano i bozzoli di seta per poter estrarre il filo. Ogni bozzolo forniva dagli 800 ai 1500 metri di seta. Il Musée de Soieries Bonnet, nel comune di Jujurieux, fu costruito nel 1847 e raccoglie preziosi telai. Il signor Bonnet fu un precursore quando decise di garantire accoglienza e formazione ai propri lavoratori, insegnando loro un mestiere.
Curioso sapere che la Soieries, che aveva clienti in tutto il mondo e riforniva anche gli atelier di Dior e Chanel, produsse seta esclusivamente nera fino alla morte del proprietario nel 1886. Solo dopo arrivarono i colori. La brasserie Place Bernard a Bourg-en-Bresse è il luogo ideale per completare il percorso di scoperta del territorio: è uno dei sei ristoranti de L’Espirt Blanc Collection dello chef 3 volte stellato Georges Blanc. Negli ambienti caratterizzati dal vivace contrasto tra il rosso e il bianco e da foto storiche dei personaggi della gastronomia dell’area, si possono gustare la cucina tradizionale francese e locale e, naturalmente, il delizioso Poulet de Bresse á la crème.
Per il pernottamento si raggiunge il Griffon d’Or: collocato nel cuore della cittadina in un edificio storico, è accogliente e funzionale: ciascuna delle 17 camere ha la propria identità. Aperto da 14 anni, si fa conoscere con il passaparola.
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => Dopo le recenti tappe in Campania, Liguria e Sardegna, i Blue marina awards fanno tappa a Pescara il prossimo 18 luglio 2025, per una giornata di confronto nazionale dedicata all’innovazione e alla sostenibilità nella portualità turistica.
L’evento si terrà al Marina di Pescara, e metterà al centro il ruolo strategico dei porti turistici come motore di sviluppo economico, culturale e sociale dei territori. Con il titolo “Il futuro dei porti turistici: i porti turistici del futuro”, la giornata vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale, della ricerca e della società civile.
Tra i temi al centro del dibattito:
Sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, con focus su progetti per il recupero delle plastiche in mare, sistemi di monitoraggio marino avanzato, e soluzioni digitali per la gestione integrata delle infrastrutture portuali e del turismo esperienziale;
Transizione energetica, attraverso modelli di autoproduzione da fonti rinnovabili, comunità energetiche, fotovoltaico in cloud e strumenti finanziari a supporto degli investimenti green;
Mobilità sostenibile e turismo esperienziale, con approfondimenti su servizi innovativi per e-bike, cicloturismo e fruizione integrata del territorio costiero;
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Valorizzazione culturale del mare, attraverso il racconto del patrimonio marittimo materiale e immateriale, gli itinerari culturali e le filiere locali legate ai saperi e alle tradizioni costiere.
I Blue marina awards, di cui l’Associazione nazionale dei porti e approdi turistici Assonat è il partner istituzionale e con il Rina quale ente tecnico, rappresentano un percorso innovativo per misurare, valorizzare e premiare la qualità della gestione dei porti turistici italiani, favorendo una rete nazionale orientata a criteri di sostenibilità, accoglienza e integrazione con l’ambiente e le comunità locali.
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[post_content] => L'Ambasciatori Place hotel di Fiuggi ha sviluppato una proposta estiva che concentra in un'unica destinazione il meglio di ogni esperienza di vacanza, trasformando Fiuggi nella meta ideale che mette d'accordo tutti, con un microclima favorevole anti-afa.
«Vogliamo che i nostri ospiti scoprano il volto inedito di Fiuggi – precisa Francesca Bonanni, titolare dell'Ambasciatori Place hotel - L'estate da noi ridefinisce il concetto di vacanza: qui l'active tourism prende vita grazie alla nostra posizione strategica. Senza più dover scegliere tra relax e avventura, abbracciando un'esperienza completa»
Fiuggi offre un microclima favorevole. Il nucleo storico, situato a 750 metri sul livello del mare, garantisce aria fresca e rigenerante, mentre la zona termale, a 621 metri, è circondata da boschi di castagni che creano una zona di frescura naturale. Un vero sollievo per chi cerca una pausa dalle temperature estive.
La forza di Fiuggi risiede anche nella sua posizione strategica: solo ad un'ora da Roma e dalla costa tirrenica e appena un'ora e mezza da Napoli, nonché poco lontana dai Monti Ernici. La cittadina termale diventa così il punto di partenza ideale per esplorare quattro ecosistemi completamente diversi nel raggio di pochi chilometri:
La Ciociaria si trasforma in un museo a cielo aperto, dove ogni borgo medievale racconta secoli di storia, come Anagni, famosa per aver dato i natali a quattro pontefici, Alatri con le sue spettacolari mura megalitiche, Fumone dominato dal suo castello e Guarcino ai piedi dei Monti Ernici.
Tra i siti religiosi spiccano l'Abbazia di Montecassino, l'Abbazia di Casamari e la vicina Certosa di Trisulti, luogo di tranquillità e punto di partenza di numerosi trekking.
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A soli 40 minuti da Fiuggi si ergono Monti Ernici, con sentieri che si snodano sempre in cresta regalando panorami da cartolina a un’altitudine di circa 2000 metri. L'active tourism trova qui la sua dimensione ideale, per trekking indimenticabili.
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[post_content] => SiteMinder, la piattaforma alberghiera che offre soluzioni per gestire le prenotazioni online agli hotel, ha incontrato i professionisti del settore mentre il panorama turistico viene ridefinito dall’instabilità geopolitica ed economica.
Nel webinar “Rischio, Resilienza & Revenue in Italia: come gestire la domanda alberghiera nel 2025” si è evidenziato il fatto che il comparto alberghiero italiano si sta preparando alla stagione estiva confrontandosi con un quadro complesso, segnato da un calo delle prenotazioni e da una crescente concorrenza. Secondo i dati rilevati da SiteMinder al 1° maggio 2025 le prenotazioni per il periodo estivo giugno-agosto sono scese di circa l’11% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un impatto soprattutto nei mesi di luglio (-13,43%) e agosto (-12,82%).
L’analisi della piattaforma evidenzia anche una differenza sul territorio: la contrazione più marcata viene registrata dal Centro Italia (-23,17%) , nonostante il Giubileo che, evidentemente, indirizza gli ospiti verso strutture al di fuori dalla tradizionale offerta alberghiera. Il Sud, al contrario, mostra segnali di crescita (+11,74%): Le tariffe medie giornaliere risultano in lieve flessione rispetto all’anno precedente a livello nazionale (-2,66%). Il mese di luglio registra le tariffe più alte, con una media di €325 tra le strutture italiane di SiteMinder.
Ai dati semestrali si affianca un’evoluzione della domanda: la quota di ospiti internazionali nei primi quattro mesi dell’anno è infatti cresciuta, superando ad aprile il 69% dei check-in totali nelle strutture italiane. Le prenotazioni estive effettuate dagli ospiti provenienti dalla Germania sono aumentate del 3,27%. Nonostante il contesto complesso, la finestra di prenotazione media per i soggiorni estivi si mantiene stabile rispetto al 2024, attestandosi a oltre 80 giorni, segnalando un approccio sempre più anticipato da parte dei viaggiatori. Mentre la domanda si orienta verso soluzioni flessibili, pacchetti assicurati e servizi ancillari a valore aggiunto, si espande l’extra-alberghiero: la proliferazione delle licenze in molte città italiane ha portato a un panorama fortemente competitivo, con un conseguente aumento della pressione sui prezzi. In questo contesto, la capacità di differenziarsi rappresenta un vantaggio competitivo.
Una maggiore attenzione all’esperienza complessiva, dall’offerta gastronomica ai servizi personalizzati, può quindi contribuire a rafforzare l’attrattività della struttura. Tra i fattori chiave emergono poi l’adozione di tariffe flessibili, l’offerta di soggiorni personalizzati e l’integrazione di tecnologie in grado di ottimizzare distribuzione, pricing e gestione delle prenotazioni. Il Changing Traveller Report 2025 di SiteMinder dimostra che gli eventi influenzano in modo decisivo le scelte di viaggio: due viaggiatori su tre dichiarano oggi di organizzare le proprie vacanze attorno a un evento specifico (culturale, sportivo o musicale) trasformando queste occasioni in leve di crescita per le strutture che sanno anticiparle.
L’analisi dei dati realizzata da Siteminder evidenzia 5 strategie per trasformare gli insights di mercato in revenue e ottimizzare la redditività: 1. Sfruttare il potenziale degli eventi, integrando nella propria strategia offerte e promozioni basate su previsioni data-driven per intercettare tempestivamente la domanda. 2. Anticipare i trend emergenti e integrarli nella propria strategia. 3. Pianificare azioni di engagement e upselling, soprattutto in prossimità di ponti e festività, per aumentare lo scontrino medio e offrire esperienze a valore aggiunto. 4. Monitorare le dinamiche di pricing dei competitor per calibrare la propria offerta e massimizzare il ritorno. 5. Favorire le prenotazioni dirette, investendo su una presenza digitale multicanale e su un booking engine, in grado di convertire efficacemente il traffico in vendite. Con il suo impegno SiteMinder, nata a Sydney nel 2006 e oggi presente in sei continenti, sostiene ogni giorno migliaia di albergatori a cui vengono forniti software commerciali online con un’instancabile attenzione verso la qualità e l’innovazione.
(Chiara Ambrosioni)
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[post_content] => Agrigento, la Valle dei Templi ospita a Villa Aurea, da luglio a novembre la mostra Tesori d’Arte dai Musei Nazionali Italiani, 22 opere provenienti dalle 20 regioni italiane.
Prodotta da Consorzio progetto museo e promossa da regione Sicilia in collaborazione con musei generali italiani del Mic, la piccola ma preziosa esposizione riunisce 22 dipinti di altrettanti artisti, noti e meno noti, dello straordinario patrimonio artistico e culturale italiano, attraversando 6 secoli di storia, di bellezza e di arte.
Il progetto raccoglie una selezione di opere d’arte proveniente da tutte le 20 regioni italiane, per raccontare e valorizzare la storia e l’identità culturale delle opere, risalenti ad un ampio arco di tempo, dal Quattrocento al Novecento. Tutti provenienti da musei nazionali di diverse città italiane, e da alcuni depositi museali, questi tesori nascosti simboleggiano la riscoperta necessaria e inesauribile di una pluralità di collezioni presenti nei musei della Penisola.
A partire dalle tavole quattrocentesche del maestro di Castel Sardo e Antonello da Messina fino ai vertici del cinquecento con giganti come Perugino, Raffaello, Sebastiano del Piombo, Pordenone e Andrea Previtali, il percorso espositivo prosegue con uno sguardo sul Seicento e la potenza dei dipinti di Tanzio da Varallo, Sassoferrato e Ludovico Carracci, per poi esplorare la grandezza della pittura barocca attraverso le opere di Giovanni Baglione, Luca Giordano, Francesco Fracanzano, Mattia Preti e Valerio Castello. La delicatezza e la grazia del settecento prendono forma nelle tele di Pompeo Batoni, Nicola Maria Rossi e Paul Troger, mentre il realismo ottocentesco è rappresentato dai lavori di Filippo Palizzi. Infine, le inquietudini novecentesche di Carlo Levi chiudono il viaggio in questo inedito mosaico di personalità, offrendo uno sguardo completo sull'evoluzione artistica e culturale del paese.
La mostra rappresenta anche l’ultima delle tre sessioni del più ampio progetto I Tesori d’Italia, che ha già visto realizzate due precedenti sessioni nella stessa Villa Aurea, con altre opere dell’arte italiana, e prende il nome sulla base del Protocollo d’intesa siglato tra il dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana e la direzione generale musei del ministero della cultura.
La mostra, realizzata con il disegno voluto dal comitato scientifico presieduto dal direttore generale musei del Mic, Massimo Osanna, gode del patrocinio della regione siciliana assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana e di città di Agrigento.
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Un traguardo che ha del rivoluzionario nella hospitality industry, quello raggiunto da Viva Maya by Wyndham e Viva Azteca by Wyndham, situati a Playa del Carmen. Non solo sono i primi a essere certificati con il massimo punteggio di sostenibilità nel portfolio Viva Resorts by Wyndham, ma si distinguono anche in un panorama ben più ampio: solo sette resort in America Latina e una cinquantina in tutto il mondo hanno ottenuto lo stesso livello.
Il protocollo Wyndham Green prevede il monitoraggio delle pratiche di sostenibilità adottate nella gestione degli hotel e si compone di cinque step. L’apice è denominato “Expert”. La certificazione avviene dopo analisi rigorose sull’impatto ambientale, l’utilizzo delle risorse energetiche, l’impegno nei confronti delle comunità locali dove in cui gli hotel sono ubicati.
“Questo riconoscimento riflette il nostro reale sforzo verso un modello turistico che rispetta l’ambiente naturale, promuove pratiche responsabili, offre esperienze di qualità senza compromettere il futuro del pianeta”, commenta Erika Sordo, director of marketing and public relations Viva Resorts by Wyndham.
La certificazione “Expert” del protocollo Wyndham Green comprende l’implementazione di programmi di riciclo, l’utilizzo di lenzuola e asciugamani senza cambio giornaliero (con conseguente minor consumo di detergenti e acqua), l’efficientamento dell’illuminazione e dell’aria condizionata, la comunicazione agli ospiti in formato digitale. Vengono inoltre considerate la gestione delle acque reflue, la produzione di energie rinnovabili, l’utilizzo o meno di plastica, la quantità di rifiuti non riciclabili e la sensibilizzazione dello staff.
In linea con questi principi, i due resort di Playacar hanno recentemente ottenuto la Bandiera Blu per la spiaggia e si sono classificati al secondo posto al concorso internazionale di Buone Pratiche Ambientali promosso da Blue Flag, con il progetto Verde Costero: Restauración de Playa con Flora Nativa, a tutela delle dune costiere. Un secondo posto di rilievo considerando la partecipazione di 51 nazioni con oltre 5.000 località candidate.
Il protocollo Wyndham Green prevede parallelamente anche un investimento a favore delle comunità locali, poiché la protezione dell’ambiente non può esulare da quella della società, attraverso iniziative concrete di formazione, educazione e sostegno, per migliorare la qualità di vita delle comunità ed eventuali criticità sociali.
Il massimo livello “Expert” raggiunto da Viva Maya by Wyndham e Viva Azteca by Wyndham alza l’asticella dell’ospitalità sostenibile nei Caraibi messicani e serve da ispirazione per tutta la travel industry, affinché si orienti verso forme di turismo più consapevoli e responsabili.
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