23 December 2025

Viola, Assidema: i destination manager motori dell’evoluzione del turismo

Oggi siamo a un punto di svolta per l’intero comparto turistico. Un momento di transizione nel quale managerialità ed empatia verso il mercato faranno la differenza. Assidema ha quindi prima di tutto il dovere di dare ai professionisti del destination management un tetto sicuro, sotto al quale attivare un confronto costante, garantire il continuo aggiornamento e favorire il lavoro di squadra. In tale contesto, il direttivo e gli associati matureranno nel tempo nuove modalità di interloquire in maniera sempre più fattiva e concreta con istituzioni e amministrazioni locali”. Lo sostiene Emiliano Viola, coo & board member del Franco Grasso Revenue Team, nonché co-fondatore della neonata Associazione italiana dei destination manager inaugurata lo scorso maggio.

Il dm contemporaneo – prosegue Viola – è molto più integrato con il territorio rispetto a prima: non comunica più solamente a una via con le istituzioni, ma ha il dovere di sensibilizzare e trainare gli operatori turistici e di rendere commercializzabile ogni anello della catena di offerta dei servizi turistici. L’industria dei viaggi ha quindi bisogno di figure in grado di interloquire con chi sul territorio ci sta e investe per generazioni: quegli imprenditori, tramite il cui apprezzamento si accresce la valorizzazione di figure tecniche e immediatamente operative come i destination manager di nuova generazione”.

A fronte di tali evoluzioni, Assidema si impegnerà quindi in un’attività istituzionale volta a dare maggiore dignità alla figura dei dm. L’obiettivo, però, rimane pur sempre quello di creare un’economia condivisa volta alla massimizzazione delle prestazioni di ognuno e all’efficientamento aziendale, aumentando la capacità di reinvestimento degli imprenditori, nonché creando indotto e nuove opportunità stabili di lavoro. Si tratta insomma di sviluppare una vera e propria revenue economy, che Assidema potrà garantire attraverso un’etica della condivisione, della trasparenza e della partecipazione”.

Il tutto per affrontare le sfide del prossimo futuro, per le quali sarà necessario managerializzare tutte le imprese del comparto a partire dalle strutture ricettive. “Il destination manager di oggi ha infatti il dovere di affiancare e formare in tutoring gli imprenditori che agiscono sul territorio, per sfruttare al massimo le loro potenzialità individuali, trascinando chi è rimasto indietro e allineandolo ai modelli più virtuosi, eliminando al contempo ogni ruggine e diffidenza tra supposti competitor – conclude Viola -. L’idea di fondo è quella di fare gli interessi della collettività prendendosi cura degli interessi del singolo. Perché l’unione, sotto tutti i punti di vista, fa la forza. Partendo da tale visione si potrà dare un serio contributo alla crescita della destinazione. In fondo, oggi parecchie imprese sono inconsapevolmente molto più digitalizzate e informatizzate dei territori stessi e delle sue istituzioni. Grazie alla forza degli smart data e alla loro interpretazione, nonché alla storica capacità dell’accoglienza italiana di adattarsi ai nuovi bisogni del consumatore di viaggi, si potrà in questo modo far diventare ogni imprenditore turistico un vero tour operator della propria destinazione”.

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