22 December 2025

Expedia pronta a licenziare il 12% della sua forza lavoro. Ma il coronavirus non c’entra

Una compagnia gonfiata, piena di impiegati in ruoli troppo comodi, conosciuta per essere un ambiente “pieno di vita ma niente lavoro“, mentre i vicini del proprio quartier generale di Seattle, Amazon, sono noti al contrario per essere una realtà “tutto lavoro e niente vita”. Con queste durissime parole, il presidente di Expedia Group, Barry Diller, ha annunciato qualche giorno fa un doloroso piano di licenziamenti a livello globale, che dovrebbe riguardare il 12% della forza lavoro della compagnia, pari a  poco meno di 2.900 collaboratori. “Negli ultimi anni abbiamo davvero perso in chiarezza e disciplina”, ha aggiunto Diller stando a quanto riportato dal magazine Skift.

La mossa non ha nulla a che fare con l’emergenza coronavirus. E’ invece la conseguenza dei risultati poco brillanti registrati l’anno scorso dalla compagnia, i cui bilanci nel terzo trimestre 2019 facevano registrare profitti in calo del 22%. Un trend talmente negativo da aver condotto lo scorso dicembre alle dimissioni dell’allora ceo, Mark Okerstrom, e del cfo Alan Pickerill, per le divergenze insorte in seno al consiglio di amministrazione della società. La guida del gruppo è ora perciò proprio nelle mani del presidente Diller, nonché del vicepresidente Peter Kern.

Il nuovo piano punterebbe quindi a una semplificazione dell’organizzazione, tramite la cancellazione di alcuni progetti e attività, nonché appunto la riduzione della forza lavoro, per una percentuale pari a circa il 12% dei collaboratori diretti. L’obiettivo, annunciato durante la presentazione dei risultati del quarto trimestre 2019, sarebbe quello di tagliare i costi per una somma compresa tra i 300 e i 500 milioni di dollari nel corso del 2020.

Fin qui insomma tutto bene. “Business is business” si direbbe dall’altra parte dell’oceano. Ma dov’è stato Diller in tutti questi anni in cui la società ha perso “in chiarezza e disciplina”? Certo, le redini del timone erano nelle mani degli allora ceo e cfo, Okerstrom e Pickerill, ma Diller è pur sempre, dal 2005, presidente e senior executive della compagnia, nonché soprattutto suo azionista di maggioranza. Possibile che non abbia avuto alcuna responsabilità nella trasformazione del suo gruppo in un ambiente “pieno di vita e niente lavoro”?

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Accanto ai villaggi dell’arrière-pays e alle stazioni sciistiche di Gréolières les Neiges e Audibergue-La Moulière, si sviluppano esperienze immersive legate al savoir-faire della profumeria, riconosciuto patrimonio UNESCO.\r\n\r\nMandelieu-La Napoule rafforza la propria identità di Capitale della Mimosa, con un calendario di eventi che culmina nella Festa della Mimosa, affiancato da una forte vocazione sportiva legata a competizioni internazionali outdoor.\r\n\r\nNizza e la sua metropoli giocano la carta del patrimonio UNESCO come “località turistica invernale della Riviera”, con nuovi percorsi tematici, hotel di fascia alta e grandi progetti urbani come la Promenade du Paillon 2. Una città sempre più protagonista anche sul fronte degli eventi sportivi e culturali.\r\n\r\nValberg, stazione sciistica storica delle Alpi Marittime, festeggerà nel 2026 i suoi 90 anni con una stagione ricca di appuntamenti. A 1.700 metri di altitudine, rappresenta un modello di stazione familiare e sostenibile, con nuove infrastrutture dedicate alla divulgazione ambientale e scientifica.\r\n\r\nCompleta l’offerta Vallauris Golfe-Juan, terra di ceramica e memoria storica, con il Museo Picasso e le rievocazioni napoleoniche, e il mondo Fragonard, che nel 2026 celebrerà i 100 anni con eventi, laboratori e nuove esperienze legate alla profumeria.\r\n\r\nUn sistema territoriale articolato, che fa della varietà la propria forza e che posiziona la Costa Azzurra come una delle destinazioni europee più complete e trasversali per il mercato italiano. Infatti, come commenta Claire Béhar, direttrice di Côte d’Azur France Tourisme “l’Italia si conferma un mercato strategico tutto l’anno, con una clientela fedele, capace di viaggiare anche fuori stagione e sempre più distribuita su tutto il territorio della Costa Azzurra. Nel 2024 abbiamo registrato quasi 945 mila pernottamenti italiani, con una permanenza media di oltre cinque notti, sostenuti da una forte accessibilità grazie ai collegamenti aerei diretti con Nizza e alla riapertura del Tunnel di Tenda. Un segnale importante è che il 37% dei visitatori italiani arriva oggi in aereo per la prima volta».","post_title":"Costa Azzurra: strategia quattro stagioni tra entroterra, costa e Alpi Marittime","post_date":"2025-12-19T09:15:59+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":["atout-france","costa-azzurra"],"post_tag_name":["atout france","costa azzurra"]},"sort":[1766135759000]}]}}