22 December 2025

Google e il turismo: un amore senza fine

Bto_2016«Qual è la differenza tra il lavoro di Google nel travel e quello di una Ota? Per noi, i dati e la gestione del cliente ,va al partner». Così, Fabio Galletto, direttore di Google Italia, chiarisce quello che è e sarà – almeno nell’immediato futuro – il ruolo di Big G nell’industria del travel. E lo fa dal palco del Bto 2016, in scena a Fortezza da Basso a Firenze, in aula che più gremita non si può. «Google si ripropone di essere un facilitatore tra domanda e offerta – sottolinea Galletto -. E così vuole rimanere». Nessun timore quindi per gli attori della filiera turistica. Sì perché, non è forse neanche il caso di ribadire, di fronte a Google e alla sua potenza di fuoco, tutte le imprese con un minimo di coscienza aziendale devono tremare. Ma Big G continuerà a essere un’eminenza grigia, anche per il mondo del travel, sempre più presente ma comunque dietro le quinte mondiali. «C’è ancora molto da fare – prosegue il direttore -. Abbiamo molto da recuperare, in Italia ma non solo: c’è un gap, che in alcuni casi è strutturale, in altri di semplice approccio». Intanto, ad oggi, tutto il ciclo del viaggio è coperto da Google e dalle sue applicazioni.
Per la fase ispirazionale c’è Destinations, dove vengono illustrate varie possibilità, suggerimenti e i vari features evitano ambiguità e assottigliano la ricerca. Per spostarsi c’è Google Flights, ancora più globale, in quasi tutte le lingue del mondo, con informazioni dettagliate anche sull’andamento dei prezzi e la possibilità di chiudere la prenotazione – sempre e comunque attraverso i partner di Google, quindi i vettori in questo caso – anche solo con il proprio account di gmail. Google Hotels è un aggregatore con oltre 170 mila strutture in tutto il mondo, utile non solo per l’utente viaggiatore ma soprattutto per l’operatore, la struttura ricettiva che può sfruttare anche l’assistenza di Google per integrare il proprio booking engine, anche se si tratta di una realtà piccola o indipendente. E, infine, l’ultimo nato, Google Trips, che è una versa e propria app, non una semplice versione mobile, che serve per le informazioni in loco, e, novità delle novità, permette di scaricare tutto il materiale e consultarlo tranquillamente offline. E il futuro? «Abbiamo realizzato Google Allo, che permette il dialogo con un bot che usa già la tecnologia machine learn e impara man mano che l’utente interagisce, quindi, più verrà usato, più capirà di cosa abbiamo bisogno. Ma in definitiva non sappiamo ancora dove si arriverà: c’è ancora una landa inesplorata da scoprire».

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