31 marzo 2011 09:12
Welltour presenta il catalogo Turchia, la nuova destinazione per l’estate 2011. Tra le proposte, crociere in caicco e un’accurata selezione di 10 hotel sulla Costa Turchese. Il t.o. punta su prezzi competitivi e bambino gratis. La brochure di 36 pagine, in distribuzione alle agenzie di viaggio, presenta 10 hotel, tutti già conosciuti e apprezzati dalla clientela. Le strutture, situate nella zona di Bodrum e sulla Costa Turchese, si dividono in Welltour Club, Well Style e Well Easy. La proposta del catalogo si completa con due caratteristici itinerari in caicco. Le crociere di una settimana partono sia da Antalya sia da Bodrum. Welltour propone prezzi competitivi e le tradizionali tre quote Fast, Smile e Open, che premiano l’advanced booking.
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[post_content] => Una prima assoluta per il turismo della Tunisia: la destinazione ha infatti superato la soglia di 11 milioni di turisti in un solo anno. Sofiane Tekaia, ministro del turismo, ha definito risultato come una “vera ripresa” per il settore, nonostante le continue sfide globali e regionali.
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Una presenza digitale globale: gli sforzi promozionali online della Tunisia hanno raccolto milioni di visualizzazioni, attirando con successo i principali marchi turistici internazionali ad avviare attività nel paese.
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[post_content] => Si chiama ‘Forlì Aeroporto Link’, il nuovo servizio che consente di acquistare in un’unica soluzione di viaggio il biglietto del treno e quello del bus per raggiungere comodamente il "Luigi Ridolfi" di Forlì.
Grazie ad un progetto di trasporto pubblico integrato, frutto di un accordo fra Trenitalia Tper e Start Romagna, sarà possibile utilizzare i treni regionali per raggiungere la stazione ferroviaria di Forlì da qualsiasi stazione dell’Emilia-Romagna, per poi salire sul bus diretto all’aeroporto oppure, atterrati con un volo al "Ridolfi", proseguire il proprio viaggio in regione utilizzando prima il bus e poi il treno regionale verso la meta successiva.
La nuova soluzione di viaggio è disponibile sui canali di acquisto di Trenitalia Tper e Trenitalia - biglietterie, emettitrici automatiche, sito web, app e punti vendita autorizzati – digitando come stazione di destinazione o di origine Forlì Aeroporto. Al costo del biglietto per il treno verrà aggiunto quello per il bus (1,50 euro per la sola andata e 3,00 euro per l’andata e ritorno).
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Con Forlì Aeroporto Link si arricchisce l’offerta di integrazione modale che in Romagna vede attive Marina di Ravenna Link, Aquafan Link e Rimini Aeroporto Link.
«Dopo l’attivazione delle soluzioni integrate per Bologna Aeroporto e per l’aeroporto di Rimini, e in continuità con gli altri servizi “Link” già attivi sul territorio romagnolo, Forlì Aeroporto Link rappresenta un ulteriore tassello verso un sistema sempre più sostenibile e semplice da utilizzare. L’integrazione tra treno e autobus migliora i collegamenti con l’aeroporto “Luigi Ridolfi” - dichiarano Irene Priolo, assessora a Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, e Roberta Frisoni, assessora al Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna -. La possibilità di acquistare un’unica soluzione di viaggio ferro-gomma, con orari coordinati facilita gli spostamenti di cittadini e visitatori, riduce l’uso dell’auto privata e contribuisce agli obiettivi ambientali e di qualità dell’aria che la Regione persegue. È un modello di integrazione modale che in Romagna sta già dando risultati e che continua ad arricchirsi, sostenendo al tempo stesso la mobilità quotidiana e l’attrattività turistica del territorio».
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[post_content] => Arsenale ha stretto un accordo con Simest, del gruppo Cdp, per la realizzazione del treno Dream of the Desert. L’operazione prevede un investimento equity congiunto pari a 37 milioni di euro da parte di Arsenale e Simest e un finanziamento di 35 milioni di euro erogato dal Tourism Development Fund saudita.
L’intesa si colloca nel quadro della crescente collaborazione economica tra Italia e Arabia Saudita, rafforzata dall’apertura della nuova sede Simest a Riyadh e dal Mou firmato tra Cdp, Simest e la Camera di Commercio italo-araba.
Il treno
Interamente progettato, prodotto e allestito in Italia, il treno è stato sviluppato attraverso gli hub industriali di Arsenale, Cpl a Brindisi e Standgreen a Bergamo, con Cfi come general contractor del gruppo Arsenale, responsabile del coordinamento di una rete di pmi italiane ad alta specializzazione nei settori del design, della meccanica avanzata, dell’ingegneria, del lusso e dell’hospitality.
«Dream of the Desert è un progetto simbolo per il nostro gruppo e per l’industria ferroviaria internazionale. Valorizza le pmi italiane e costituisce un caso apripista di partnership pubblico-privata nel settore ferroviario di lusso. L’accordo siglato con Simest e le istituzioni saudite conferma come la collaborazione tra imprese e istituzioni possa creare valore duraturo e promuovere le eccellenze italiane nel mondo», commenta Paolo Barletta, ceo di Arsenale.
Regina Corradini D’Arienzo, ceo di Simest, ha aggiunto: «L’intesa sottoscritta con un primario attore industriale come Arsenale per la realizzazione di un progetto strategico per il Made in Italy, conferma il rafforzamento del ruolo di Simest a sostegno del tessuto produttivo italiano e delle sue filiere. Attraverso la prima operazione realizzata nell’ambito del plafond di equity del fondo pubblico di Investimenti Infrastrutturali, Simest interviene direttamente come socio per accrescere la competitività delle nostre imprese impegnate in progetti infrastrutturali ad alto valore aggiunto, favorendo al contempo l’espansione del Made in Italy in mercati strategici ad elevato potenziale di crescita, come quello saudita».
Il primo ultra-luxury train offrirà itinerari di 1-2 notti con partenza da Riyadh verso alcune delle destinazioni più iconiche del Regno, tra cui AlUla, sito Unesco, e Hail, fino al confine con la Giordania. Gli interni sono firmati dall’architetto e interior designer Aline Asmar d’Amman. La prima carrozza è stata consegnata a settembre 2025 e l’avvio operativo è previsto per fine 2026 – con pre-reservations aperte da novembre 2025.
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[post_content] => Bilancio più che positivo per Volver Tour Operator, specializzato su viaggi di gruppo, ma anche su turismo scolastico ed incoming Liguria. L’operatore chiuderà il 2025 con una crescita costante, raggiungendo gli 8 milioni di euro di vendite in soli 4 anni, considerato che nel 2021 il bilancio era stato pari a zero.
Alla base della crescita del t.o fondato da Giada Marabotto c’è una spiccata lungimiranza ma anche tanto dinamismo, passione ed entusiasmo, elementi che caratterizzano tutto il team dell’azienda che punta sempre ad innovare, adattarsi e mantenere alta la qualità dei servizi.
«L’azienda non è un insieme disordinato di attività – commenta Giada Marabotto - è una struttura con competenze verticali. Il team va dai 22 ai 60 anni, con figure specializzate su segmenti diversi. Oggi conta 10 persone negli uffici di Genova e Savona e molte collaboratrici da remoto».
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Anche il turismo scolastico, settore storico per Volver, continua a crescere.
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Maria Carniglia
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Una nuova, avveniristica sede per il gruppo Msc. L'ultima iniziativa del gruppo capitanato da Gianluigi Aponte riguarda infatti la trasformazione della ex clinica San Michele di Piano di Sorrento che si avvia ad una nuova vita. Un'opera che ha posto in primo piano contenimento dell’impatto ambientale, risparmio energetico e insonorizzazione.
Nella nuova sede di via Carlo Amalfi a Piano, come riporta Il Mattino, troverà posto il comparto super cargo (sviluppo dei piani di carico delle grandi navi porta container). Oggi il gruppo cargo di Msc ha le sue insegne su oltre mille navi.
A Piano di Sorrento il gruppo Msc ha già tre fabbricati già attivi e il quarto pronto. Inizialmente la compagnia era raggruppata nella ex Villa Lauro sul Corso Italia.
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La Barcellona-Lima, i cui biglietti sono già in vendita, avrà inizialmente tre frequenze settimanali - mercoledì, venerdì e domenica - con orari studiati per facilitare i collegamenti con altre destinazioni in Europa e America.
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La particolarità: per un periodo transitorio, i sedili Premium Biz saranno proposti senza costi aggiuntivi al di fuori della rotta Berlino-Dubai. L'aereo fungerà da riserva tecnica per il test di mercato Berlino-Dubai. Per il momento non è prevista alcuna assegnazione fissa di rotta per il secondo Airbus A320neo. Di conseguenza, il posto non può essere prenotato specificatamente, consentendo agli ospiti su voli selezionati di beneficiare gratuitamente del nuovo prodotto premium.
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Un traguardo ben chiaro all’orizzonte e la consapevolezza di voler restare un gruppo italiano capace di conservare la propria identità: il presidente di Th Group, Graziano Debellini, analizza il 2025, «un anno di passaggio, che ha posto le basi per il salto di fatturato e margini previsto nel 2026».
L’ambizione è quella di arrivare nel 2030 ai 400 milioni di euro di fatturato e ai 40 milioni di Ebitda e il percorso è tracciato. «La prima verifica sul futuro sarà quella della Borsa – spiega Debellini -. Già nel 2025 abbiamo investito gettando le basi per un nuovo balzo».
A un anno da “Campo Base 24” il manager sottolinea come la fase di riflessione prima di puntare alla vetta possa dirsi conclusa: «Quest’anno abbiamo investito sulla struttura, costruendo una squadra in grado di affrontare le battaglie del 2026».
Gli obiettivi all’orizzonte
Diversi gli obiettivi individuati. In primo piano la consapevolezza di poter giocare un ruolo da leader sulla montagna, «una posizione che ci siamo guadagnati per completezza di prodotto e competitività dell’offerta. Con la riapertura del Th Borca di Cadore - Parc Hotel Des Dolomites abbiamo aggiunto un’ulteriore tessera al mosaico di un’offerta che ci consente di coprire tutte le stagioni integrando mare e montagna».
Un secondo driver di sviluppo riguarda il prodotto città d’arte. «Abbiamo cominciato da Assisi, Roma e Peschiera, proponendo location di pregio. Senza alcuna pretesa di fare concorrenza ai grandi marchi dell’hotellerie presenti nelle città (ma anche nei borghi minori), puntiamo a sviluppare un nuovo prodotto che sia marcatamente esperienziale».
Terzo filone al centro della crescita è Baobab, «un esempio virtuoso di tour operator che, grazie alla grande capacità di Alessandro Gandola e della sua squadra, ha saputo scalare in breve tempo le vette del tour operating producendo risultati straordinari. Non ci sono limiti allo sviluppo di prodotti, anche su scala internazionale, che ci portino ad un ampliamento della clientela. Baobab è già fra i primi marchi in Italia sull’Egitto e a breve avremo ulteriori allargamenti nel portfolio delle gestioni». Mediterraneo, Africa, ma anche India o Maldive sono fra le aree che potrebbero esprimere il maggior potenziale.
Infine, il prodotto mare, «che in casa Th Group rappresenta una realtà già importante. Attualmente procura circa il 20% del fatturato ma vorremmo ampliare l’offerta selezionando le location più ambite». In arrivo l’annuncio di novità importanti, propedeutiche a una crescita «sana e profittevole, che ci consenta di puntare su prodotti vincenti».
Nessuna preclusione sullo sviluppo extra Italia, che potrebbe riguardare location in montagna o al mare. «La nostra è una posizione di apertura e ricerca. Non poniamo limiti alla crescita, anche se deve sempre essere oggetto di attenta valutazione».
Il bilancio 2025
Intanto, Debellini e soci si preparano ad archiviare un 2025 che dovrebbe portare a un fatturato vicino ai 300 milioni di euro. «Al di là dell’incremento dei numeri, siamo cresciuti in reputazione, brand awareness e soddisfazione del cliente – spiega il presidente -. E abbiamo proceduto alla ristrutturazione di tutti i comparti del gruppo per affrontare il 2026 con grinta». Una grinta che ha nel prezzo dinamico e nella flessibilità dell’offerta due preziosi alleati: «Grazie al prezzo dinamico riusciamo a ottimizzare i riempimenti e a salvaguardare una crescita più ordinata e strategica. L’elasticità della durata dei soggiorni, che non coprono più solo le tradizionali 7 notti, ci consente poi di riuscire a incrociare il massimo numero di clienti».
Su un dato Debellini è certo: «Sul fronte prezzi, non serve svendere, ma è necessario un innalzamento costante dell’asticella della qualità».
E avvicinandosi al giro di boa dei 50 anni di attività del brand, Debellini traccia un bilancio positivo. «Grazie a soci come Cdp Equity e Isa abbiamo avuto modo di crescere mantenendo inalterato il nostro dna. Un dna che ha nel capitale umano e nella crescita attraverso la formazione i suoi elementi centrali». Sotto questo aspetto, «anche i fondi dovrebbero essere più prudenti e pazienti, senza voler puntare sempre e solo ai numeri a tutti i costi».
Il futuro dell'hospitality
Ma il presidente si spinge oltre, e traccia una panoramica dell’hospitality in Italia. «Dovrebbe essere il frutto di un’orchestra che suona insieme, un risultato difficile da raggiungere per varie ragioni. Innanzitutto, l’estrema parcellizzazione dell’offerta, con circa 34.000 hotel attivi, rende difficile la collaborazione. Ma soprattutto, il turismo viene ancora considerato come un comparto di “serie B”, Occorrerebbe unire le forze e guardare con più stima, attenzione e collaborazione un settore fondamentale per la nostra economia, che esprime grandi potenzialità di sviluppo per tutto il territorio».
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[post_content] => Corsica Sardinia Ferries ha predisposto investimenti pari a quasi 30 milioni, che comprendono il refitting delle navi in chiave di transizione energetica e un piano industriale di rinnovo della concessione per le banchine del porto di Vado Ligure, che prevede, tra l’altro, l’installazione di un impianto di cold ironing destinata alle unità della compagnia, che già utilizzano questa modalità negli scali francesi di Tolone e Sete.
A spiegare i progetti è Sébastian Romani, ad della compagnia presieduta da Pierre Mattei. Im un'intervista riportata dal Sole 24Ore, per quanto riguarda la concessione di Vado, Romani spiega: «ci è stata appena rinnovata per due anni».
«Intendiamo chiedere - prosegue Romani - di poter stare su quelle banchine per altri 25 anni. Il nostro progetto prevede, tra l’altro, di investire per creare una shore connection nel porto di Vado e realizzare il cold ironing., con un investimento, solo per quello, di 4 o 5 milioni di euro».
«Vogliamo creare un vero green port - prosegue il manager - con quindi pannelli solari, isole ecologiche di ultima generazione per il trattamento differenziato dei rifiuti, colonnine per le auto elettriche, più, ovviamente, una parte d’investimento per il refitting delle aree passaggeri e per migliorare l’accoglienza: il servizio ai clienti che aspettano la nave. Insomma vogliamo fare molti investimenti verdi».
Per poter alimentare elettricamente le navi da terra, peraltro, occorre che queste abbiano a bordo i dispositivi per consentire l’operazione. E questo è un altro versante su cui si concentrano gli sforzi della Corsica Sardinia Ferries. «Stiamo stiamo facendo investimenti importanti per adattare le nostre unità alla transizione energetica; la nostra flotta conta oggi 10 navi e abbiamo già impegnato risorse su metà di questa, per dotarla della presa per collegare le navi elettricamente alla banchina. Per realizzare questo sistema ci vogliono 1,5 milioni di euro d’investimento per ogni nave. E siccome l’altra metà della flotta sarà pronta entro fine 2026, parliamo di 15 milioni complessivi».
Romani chiarisce che attualmente i cold ironing possono utilizzarlo nei porti francesi di Tolone e Sète. «Tolone è il nostro home port in Francia mentre a Sète facciamo meno toccate, anche se abbiamo aumentato un po’ le rotazioni, perché l’anno scorso il traffico è stato interessante».
Il restyling dei traghetti
Tornando alle navi, alcune saranno sottoposte, sempre in chiave green, anche a interventi di restyling «Il che significa cambiare le pale delle eliche per rendere una nave più efficiente e ridurre le emissioni. Pure in questo caso, si tratta di investimenti importanti, perché bisogna cambiare tutto il sistema di automazione del passo e il costo è pari a circa 1,5 milioni di euro a nave. Per ora abbiamo fatto quest’intervento sulla Pascal Lota. Abbiamo potuto misurare i risultati, che sono stati soddisfacenti, quindi abbiamo deciso di farlo su due altri ferry tra il 2026 e il 2027».
Intanto, la compagnia ha acquisito una nuova unità nella flotta, la Stena Vision (già equipaggiata per il cold ironing), acquistata dalla svedese Stena Line, che sarà ribattezzata Mega Serena, dopo un intervento di refitting presso i cantieri San Giorgio del porto, a Genova.
«Andrà in bacino di carenaggio a gennaio e speriamo che possa entrare in linea a metà aprile. Va a sostituire la Mega Express 5, che uscirà dalla flotta ai primi di gennaio». Inoltre la compagnia sta lavorando a un piano per la costruzione di un nuovo traghetto: «Lo avevamo iniziato prima del Covid, poi si era bloccato, e ora l’abbiamo rispolverato. Non sarà una cosa a breve ma avevamo fatto il progetto con lo studio Naos di Trieste e ora stiamo lavorando con loro per andare avanti».
Quanto ai risultati previsti per il 2025, Romani si dice «molto soddisfatto. Il traffico è in linea con l’anno scorso: a fine anno arriveremo a 3,5 milioni di passeggeri trasportati. Sarà lo stesso numero del 2024, con la differenza, però, che quest’anno non operiamo più sull’Elba. Dunque, senza operare su quella destinazione, abbiamo ottenuto lo stesso numero di passeggerei, il che significa che abbiamo avuto incrementi su tutte le altre linee».
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