22 December 2025

Alitalia, stallo senza fine. Sciopero del trasporto aereo il 21 maggio

Alitalia, decreto proroga, scali minori,

E’ attesa per oggi la decisione dei commissari sull’ulteriore proroga – sarebbe la terza – dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti scaduti il 30 aprile. 

Ormai a due anni dall’avvio dell’amministrazione controllata (era il 2 maggio 2017) della compagnia lo stallo della situazione sembra non avere fine: ad oggi ci sono sempre e solo FS pronte a investire con il 30%, il Mef con il 15% e Delta Air Lines con un altro 15%, di conseguenza rimane ancora scoperto il 40%, in attesa di altri investitori. Il rinvio dovrebbe quindi inserirsi tra il 15 maggio e la fine del mese.

Nel frattempo è fissato per martedì 21 maggio lo sciopero generale di 24 ore del trasporto aereo (personale navigante e di terra, addetti a manutenzione, handling, catering e gestioni aeroportuali), proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil e Ugl Trasporto aereo. «La situazione del settore – spiegano i sindacati -, strategico per il Paese, continua a vivere una fase di accentuata dicotomia: da un lato una costante crescita di passeggeri e di voli, dall’altro un proliferare di situazioni fallimentari». Alla base dello sciopero ci sarebbe proprio la situazione Alitalia, ormai «arrivata alla fase conclusiva della procedura di amministrazione straordinaria senza che nulla lasci presagire, al di là delle dichiarazioni d’intenti, una chiusura senza impatto sul lavoro, in termini di esuberi e tagli al costo del lavoro».

Ieri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, a Bologna per la manifestazione del 1° maggio insieme a Cisl e Uil, sulla vicenda Alitalia ha sottolineato che «oggi manca un piano industriale serio, perché chiunque entra deve investire e potenziare. Noi non siamo disponibili ad altre riduzioni del salario o a riduzioni dell’occupazione, come si paventa».

Condividi



Articoli che potrebbero interessarti:

Array ( [0] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 472725 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Non si ferma il boom della ricettività diffusa: tra il 2014 ed il 2024 le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 147%, raggiungendo le 34.975 unità. Un’esplosione che sta trasformando non solo il comparto ricettivo, ma anche le nostre città ed i nostri Paesi. La diffusione di piattaforme come Airbnb, infatti, ha reso più facile per i proprietari di immobili entrare nel mercato dell'affitto breve, e un maggiore numero di persone vede nelle locazioni turistiche un'opportunità di reddito aggiuntivo: sul solo AirBnB, ad agosto, sono in offerta oltre 700mila sistemazioni, di cui l’85% circa appartamenti riconvertiti all’ospitalità turistica, per la maggior parte gestiti direttamente dal proprietario. A stimarlo è Confesercenti, sulla base dei dati camerali e dell’analisi dei principali portali di locazione turistica. Il fenomeno è particolarmente forte nelle grandi città: nei comuni con oltre 250mila abitanti le imprese della ricettività diffusa passano in dieci anni da 2.823 ad 8.579, con un incremento del 204%. Di poco inferiore quello registrato dai comuni tra 50 e 250mila residenti (+196%) e dalle località intermedie (+182% per i comuni tra 15 e 50mila abitanti). L’ondata del turismo diffuso non risparmia neanche piccoli e piccolissimi: case vacanze, affitti brevi e B&B crescono anche nelle località con una popolazione compresa tra 5 e 15mila abitanti (+136%) e nei micro-comuni con meno di 5mila residenti (+80%). Desertificazione “Complessivamente, una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza”, è il commento di Confesercenti. “Un fenomeno che va monitorato con attenzione: la deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia ha già portato a gravi squilibri, favorendo le non-imprese e svuotando molte località di residenti e sostituendole con turisti. Un processo che contribuisce a rendere meno sostenibili le imprese del commercio di vicinato, già in difficoltà per la concorrenza delle grandi catene e delle piattaforme di eCommerce, che grazie alla loro struttura multinazionale pagano in proporzione meno tasse. "Così si rischia di trasformare non solo le nostre località turistiche e i centri storici delle città d’arte in gusci vuoti, privi di servizi per chi vi abita tutto l'anno, ma di desertificare anche le località minori. Località dove sta diventando difficile persino trovare ATM e Bancomat attivi per ritirare denaro”. [post_title] => Esplosione della ricettività diffusa (+147%). Le città sono gusci vuoti [post_date] => 2024-08-02T11:42:09+00:00 [category] => Array ( [0] => enti_istituzioni_e_territorio ) [category_name] => Array ( [0] => Enti, istituzioni e territorio ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1722598929000 ) ) [1] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 472683 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Disservizi, voli cancellati, file chilometriche, milioni di viaggiatori in tutto il mondo e, quanto va particolarmente male, anche problemi informatici che bloccano intere nazioni e continenti mettendo in ginocchio i server su cui viaggiano i dati che tengono in piedi il pianeta: i voli aerei e tutto ciò che gravita attorno alla mobilità delle persone sono diventate il centro cruciale, il fulcro della vita di miliardi di essere umani, portando alla più naturale delle conseguenze che un’economia capitalistica possa avere - l’aumento dei costi dei biglietti dei voli aerei. Ce ne siamo accorti tutti, anche come percezione soggettiva, ma è ormai evidente che negli ultimi anni questo fenomeno continua ad avere un chiaro andamento crescente. Una tendenza che si può fronteggiare utilizzando una VPN per l'Italia, in grado di evitare quantomeno che l’algoritmo con cui vengono assegnati i costi dei biglietti “approfitti” dei nostri dati di ricerca per alzare le tariffe sulle tratte che più di altre possono essere di nostro interesse. In molti spesso si domandano: è legale compiere un’operazione del genere? La risposta è semplice: certo, anche perché non si viola nessuna legge o ordinamento giuridico. Per questo il consiglio ulteriore è quello di evitare che i siti web utilizzino i cookie per influenzare i prezzi – che vanno cancellati dal tuo browser dopo ogni ricerca. Se utilizzi una VPN, ti renderai facilmente conto facendo il confronto con la navigazione classica che il paragone a livello di offerta diventa veramente impietoso (considerando che i rincari alle volte superano anche il 50%) e soprattutto questo metodo può essere applicato con successo anche per altri tipi di acquisti, come autonoleggi, prenotare hotel con una VPN e shopping online in generale. Sui voli aerei invece permette un minimo di calmierare degli aumenti che restano decisamente corposi: quanto? Scopriamolo insieme. Perché sono saliti i costi dei voli? Sale il petrolio, ma anche la voglia di volare Come hanno raccontato diverse inchieste giornalistiche, i viaggiatori italiani negli ultimi mesi stanno realmente pagando tariffe aeree sensibilmente più alte rispetto allo stesso periodo del 2022 (l’anno di cui abbiamo gli ultimi dati definitivi è il 2023). Nei primi sei mesi dello scorso anno, le tariffe dei voli dall’Italia — nazionali e verso l’Europa — sono salite del 47,5%, con giugno che si è chiuso con +52%. Il carburante è invece calato del 22%, nello stesso periodo di tempo, con punte del -40 e -45% tra aprile e il mese appena passato. Le compagnie sostengono che il carburante sia quello acquistato in precedenza, ma gli addetti ai lavori sottolineano che non tutti i vettori adottano questa politica di «tutela» dalla fluttuazione del costo del petrolio. Oltre a quello c’è poi il continuo sbilanciamento della forbice tra domanda e offerta che regola il funzionamento di un’economia di mercato: se i biglietti richiesti superano sempre il numero di quelli offerti, il risultato sarà sempre la costante crescita dei prezzi - con buona pace di chi convoca tavoli tecnici e cerca soluzioni “a tavolino” di un fenomeno che non può avere argine a livello economico. Vediamo quindi alcuni esempi di come sono cambiati i costi di volo su tratte molto frequentate da italiani che studiano e lavorano all’estero e che usano gli aerei come unico mezzo di trasporto per tornare a casa e provare a riabbracciare i propri cari: Roma – Malaga 298,00 € (2022) a 357,25 € (2023) – 472,13€ (2024)| + 58% Roma – Atene 284,00 € – 386,00 € – 416,25€ (2024) | +46% Roma – Parigi 192,00 € – 210,50 € – 219,17€ (2024) | +14% Roma – Londra 239,00 € – 317,00 € – 349,46€ (2024) | +46% Milano – Atene 372,00 € – 442,00 € – 453,27€ (2024) | +22% Milano – Parigi 119,00 € – 169,00 € – 237,83€ (2024) | +99% Milano – Londra 171,00 € – 260,00 € – 319,03 (2024) | +86% Con una variabilità che va dal 10 fino a oltre il 60%, volare sta diventando sempre più un bene di lusso, per questo conviene provare a utilizzare il più possibile metodi che permettono di risparmiare almeno in parte. [post_title] => Aumentano i prezzi dei voli Europei per l'Italia: l'ultimo studio [post_date] => 2024-08-01T13:51:55+00:00 [category] => Array ( [0] => informazione-pr [1] => mercato_e_tecnologie ) [category_name] => Array ( [0] => Informazione PR [1] => Mercato e tecnologie ) [post_tag] => Array ( [0] => vpn [1] => vpn-per-italia ) [post_tag_name] => Array ( [0] => vpn [1] => vpn per italia ) ) [sort] => Array ( [0] => 1722520315000 ) ) ) { "size": 9, "query": { "filtered": { "query": { "fuzzy_like_this": { "like_text" : "349945" } }, "filter": { "range": { "post_date": { "gte": "now-2y", "lte": "now", "time_zone": "+1:00" } } } } }, "sort": { "post_date": { "order": "desc" } } }{"took":6,"timed_out":false,"_shards":{"total":5,"successful":5,"failed":0},"hits":{"total":2,"max_score":null,"hits":[{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472725","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Non si ferma il boom della ricettività diffusa: tra il 2014 ed il 2024 le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 147%, raggiungendo le 34.975 unità. Un’esplosione che sta trasformando non solo il comparto ricettivo, ma anche le nostre città ed i nostri Paesi.\r\n\r\nLa diffusione di piattaforme come Airbnb, infatti, ha reso più facile per i proprietari di immobili entrare nel mercato dell'affitto breve, e un maggiore numero di persone vede nelle locazioni turistiche un'opportunità di reddito aggiuntivo: sul solo AirBnB, ad agosto, sono in offerta oltre 700mila sistemazioni, di cui l’85% circa appartamenti riconvertiti all’ospitalità turistica, per la maggior parte gestiti direttamente dal proprietario. A stimarlo è Confesercenti, sulla base dei dati camerali e dell’analisi dei principali portali di locazione turistica.\r\n\r\nIl fenomeno è particolarmente forte nelle grandi città: nei comuni con oltre 250mila abitanti le imprese della ricettività diffusa passano in dieci anni da 2.823 ad 8.579, con un incremento del 204%. Di poco inferiore quello registrato dai comuni tra 50 e 250mila residenti (+196%) e dalle località intermedie (+182% per i comuni tra 15 e 50mila abitanti). L’ondata del turismo diffuso non risparmia neanche piccoli e piccolissimi: case vacanze, affitti brevi e B&B crescono anche nelle località con una popolazione compresa tra 5 e 15mila abitanti (+136%) e nei micro-comuni con meno di 5mila residenti (+80%).\r\nDesertificazione\r\n“Complessivamente, una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza”, è il commento di Confesercenti.\r\n\r\n“Un fenomeno che va monitorato con attenzione: la deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia ha già portato a gravi squilibri, favorendo le non-imprese e svuotando molte località di residenti e sostituendole con turisti. Un processo che contribuisce a rendere meno sostenibili le imprese del commercio di vicinato, già in difficoltà per la concorrenza delle grandi catene e delle piattaforme di eCommerce, che grazie alla loro struttura multinazionale pagano in proporzione meno tasse.\r\n\r\n\"Così si rischia di trasformare non solo le nostre località turistiche e i centri storici delle città d’arte in gusci vuoti, privi di servizi per chi vi abita tutto l'anno, ma di desertificare anche le località minori. Località dove sta diventando difficile persino trovare ATM e Bancomat attivi per ritirare denaro”.","post_title":"Esplosione della ricettività diffusa (+147%). Le città sono gusci vuoti","post_date":"2024-08-02T11:42:09+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1722598929000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472683","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Disservizi, voli cancellati, file chilometriche, milioni di viaggiatori in tutto il mondo e, quanto va particolarmente male, anche problemi informatici che bloccano intere nazioni e continenti mettendo in ginocchio i server su cui viaggiano i dati che tengono in piedi il pianeta: i voli aerei e tutto ciò che gravita attorno alla mobilità delle persone sono diventate il centro cruciale, il fulcro della vita di miliardi di essere umani, portando alla più naturale delle conseguenze che un’economia capitalistica possa avere - l’aumento dei costi dei biglietti dei voli aerei. Ce ne siamo accorti tutti, anche come percezione soggettiva, ma è ormai evidente che negli ultimi anni questo fenomeno continua ad avere un chiaro andamento crescente. Una tendenza che si può fronteggiare utilizzando una VPN per l'Italia, in grado di evitare quantomeno che l’algoritmo con cui vengono assegnati i costi dei biglietti “approfitti” dei nostri dati di ricerca per alzare le tariffe sulle tratte che più di altre possono essere di nostro interesse. In molti spesso si domandano: è legale compiere un’operazione del genere? La risposta è semplice: certo, anche perché non si viola nessuna legge o ordinamento giuridico. Per questo il consiglio ulteriore è quello di evitare che i siti web utilizzino i cookie per influenzare i prezzi – che vanno cancellati dal tuo browser dopo ogni ricerca. Se utilizzi una VPN, ti renderai facilmente conto facendo il confronto con la navigazione classica che il paragone a livello di offerta diventa veramente impietoso (considerando che i rincari alle volte superano anche il 50%) e soprattutto questo metodo può essere applicato con successo anche per altri tipi di acquisti, come autonoleggi, prenotare hotel con una VPN e shopping online in generale. Sui voli aerei invece permette un minimo di calmierare degli aumenti che restano decisamente corposi: quanto? Scopriamolo insieme.\r\n\r\nPerché sono saliti i costi dei voli? Sale il petrolio, ma anche la voglia di volare\r\n\r\nCome hanno raccontato diverse inchieste giornalistiche, i viaggiatori italiani negli ultimi mesi stanno realmente pagando tariffe aeree sensibilmente più alte rispetto allo stesso periodo del 2022 (l’anno di cui abbiamo gli ultimi dati definitivi è il 2023). Nei primi sei mesi dello scorso anno, le tariffe dei voli dall’Italia — nazionali e verso l’Europa — sono salite del 47,5%, con giugno che si è chiuso con +52%. Il carburante è invece calato del 22%, nello stesso periodo di tempo, con punte del -40 e -45% tra aprile e il mese appena passato. Le compagnie sostengono che il carburante sia quello acquistato in precedenza, ma gli addetti ai lavori sottolineano che non tutti i vettori adottano questa politica di «tutela» dalla fluttuazione del costo del petrolio. Oltre a quello c’è poi il continuo sbilanciamento della forbice tra domanda e offerta che regola il funzionamento di un’economia di mercato: se i biglietti richiesti superano sempre il numero di quelli offerti, il risultato sarà sempre la costante crescita dei prezzi - con buona pace di chi convoca tavoli tecnici e cerca soluzioni “a tavolino” di un fenomeno che non può avere argine a livello economico. Vediamo quindi alcuni esempi di come sono cambiati i costi di volo su tratte molto frequentate da italiani che studiano e lavorano all’estero e che usano gli aerei come unico mezzo di trasporto per tornare a casa e provare a riabbracciare i propri cari:\r\n\r\nRoma – Malaga 298,00 € (2022) a 357,25 € (2023) – 472,13€ (2024)| + 58%\r\n\r\nRoma – Atene 284,00 € – 386,00 € – 416,25€ (2024) | +46%\r\n\r\nRoma – Parigi 192,00 € – 210,50 € – 219,17€ (2024) | +14%\r\n\r\nRoma – Londra 239,00 € – 317,00 € – 349,46€ (2024) | +46%\r\n\r\nMilano – Atene 372,00 € – 442,00 € – 453,27€ (2024) | +22%\r\n\r\nMilano – Parigi 119,00 € – 169,00 € – 237,83€ (2024) | +99%\r\n\r\nMilano – Londra 171,00 € – 260,00 € – 319,03 (2024) | +86%\r\n\r\nCon una variabilità che va dal 10 fino a oltre il 60%, volare sta diventando sempre più un bene di lusso, per questo conviene provare a utilizzare il più possibile metodi che permettono di risparmiare almeno in parte.","post_title":"Aumentano i prezzi dei voli Europei per l'Italia: l'ultimo studio","post_date":"2024-08-01T13:51:55+00:00","category":["informazione-pr","mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Informazione PR","Mercato e tecnologie"],"post_tag":["vpn","vpn-per-italia"],"post_tag_name":["vpn","vpn per italia"]},"sort":[1722520315000]}]}}