23 December 2025

Arabba: con l’apertura di rifugi e impianti “hike & bike”, l’outdoor per tutti (I)

Ad Arabba, dal 13 giugno (e fino al 27 settembre) apriranno gli impianti che consentiranno di salire in quota per godersi la splendida estate sulle montagne. Vediamo cosa propone il novero delle esperienze estive nella valle Fodoma!
Dalle semplici escursioni panoramiche alle più impegnative arrampicate: le Dolomiti offrono percorsi di ogni livello e difficoltà, adatti sia ai trekker più agguerriti che ai semplici appassionati delle camminate in quota. Tantissimi infatti sono i sentieri che consentono di scoprire Arabba e le sue vette.

Viel del Pan: un sentiero storico il cui nome deriva dagli scambi commerciali che avevano luogo anticamente lungo il percorso. Da Arabba con la funivia di Porta Vescovo si arriva a quota 2500 mt, da qui si prosegue in direzione del Passo Pordoi dove si consiglia una vista al museo della Grande Guerra e all’Ossario Germanico per poi scendere con la telecabina Fodom fino a Pont de Vauz e proseguire ancora per 40 minuti in direzione Arabba lungo un sentiero di prati e pascoli con possibilità di incontrare mucche e marmotte. Difficoltà semplice, durata 3,5 ore.

Il sentiero geologico di Arabba: un’escursione “ad anello” con 18 soste che parte e arriva a Porta Vescovo (quota 2478) e che, oltre ad essere interessante per l’aspetto geologico, da cui il nome, lo è altrettanto per l’aspetto botanico e storico, attraversando zone teatro di avvenimenti bellici della Grande Guerra. Difficoltà media, durata 5 ore.

Passo Campolongo – Bec De Roces – Lago Boè – Passo Campolongo: da Passo Campolongo la seggiovia porta direttamente in zona Bec de Roces e da qui, con una bella camminata tra i boschi (non sono rari gli incontri con le marmotte), si arriva al Lago Boè, bellissima piscina naturale dove è d’obbligo una sosta rigenerante prima di iniziare la discesa sulla strada sterrata. Un’escursione di media difficoltà, adatta anche alle famiglie. Durata 3 ore.

Ferrata delle trincee: percorso difficile su roccia di origine vulcanica, ricco di panorami mozzafiato tra i due versanti del gruppo del Sella e il ghiacciaio della Marmolada. Questa ferrata fu teatro di battaglia della Prima Guerra Mondiale, pertanto lungo il percorso è possibile vedere ancora vecchi appostamenti austriaci e trincee (da non perdere il passaggio nelle gallerie, attrezzati di lampada). Durata 6 ore.

Lasciapassare per l’estate 2020 l’Arabba-Marmolada SummerPass che, fino a settembre, permette di raggiungere tutti i percorsi e le attrazioni in quota usando gli impianti di risalita Arabba-Marmolada. Due i tagli a disposizione, da scegliere in base alle proprie esigenze: info su https://www.arabba.it/it/attività/arabba-marmolada-summer-pass-2020/17-52810.html

Da non dimenticare anche la Dolomiti SuperSummer, versione estiva della Dolomiti Superski: 1 sola card per accedere a ben 100 impianti e girare le 12 valli della catena montuosa più spettacolare al mondo. Trasporto bike incluso. Info su https://www.dolomitisuperski.com/it/SuperSummer/Acquista-tessera/SuperSummer-Card

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Non è fatto di frenesia, ma di attese lente, di luci che si accendono una dopo l’altra, di profumi che avvolgono i vicoli e scaldano le case. \r\n\r\nQui, nel cuore dei Balcani, il mese di dicembre diventa un mosaico di atmosfere: montagne imbiancate, centri storici che si illuminano al calar del sole, tradizioni che si tramandano con naturalezza.\r\n\r\nPur celebrando il Natale ortodosso il 7 gennaio, il Paese vive l’intero periodo delle feste con una intensità che conquista chi è alla ricerca di calore e autenticità. È un Natale fatto di mercatini dal sapore artigianale, di eventi culturali che animano la costa anche d’inverno, di riti che parlano di un legame profondo con la natura e con la propria identità. Un Natale che non ostenta, ma invita: ad ascoltare, a condividere, a respirare un’atmosfera che avvicina più che mai alle radici del Paese.\r\nCetinje: la grazia discreta dei mercatini nella capitale storica\r\nCetinje è il luogo in cui tradizione e spiritualità trovano il proprio equilibrio naturale. Nel periodo natalizio, questa piccola città elegante, incastonata ai piedi del Lovćen, sembra un rifugio creato apposta per chi vuole vivere l’inverno con lentezza. Le sue strade storiche si illuminano di decorazioni sobrie, i piccoli mercatini si riempiono di artigiani locali, e le piazze si trasformano in salotti all’aperto dove incontrarsi, ascoltare musica e gustare specialità montenegrine.\r\n\r\nQui il Natale non è spettacolare, ma profondamente autentico. Tutto profuma di tradizione: dal miele e i formaggi di montagna ai dolci preparati secondo ricette antiche. E mentre si passeggia tra un palazzo storico e un museo, sembra quasi di sentire la città raccontare la sua storia: una storia fatta di fede, cultura e un’identità custodita con orgoglio.\r\nBudva: la magia del mare anche d’inverno\r\nD’inverno Budva cambia volto, ma non perde vitalità. La città vecchia, racchiusa da mura veneziane che profumano di storia, diventa il cuore delle celebrazioni natalizie lungo la costa. Le strade si illuminano, la musica risuona tra le pietre levigate e i mercatini si affacciano sul mare Adriatico, rendendo ancora più suggestiva l’atmosfera.\r\n\r\nQui il Natale ha il sapore del Mediterraneo: leggero, vivace, colorato. Gli eventi culturali animano le giornate e le serate, trasformando Budva in un punto d’incontro per famiglie, viaggiatori e comunità locali. È un Natale che accoglie, che invita a vivere la città in un modo diverso, più intimo e sorprendentemente caldo anche in pieno inverno.\r\nLovćen innevato: dove il silenzio diventa spiritualità\r\n\r\n\r\nSopra Cetinje si alza il profilo imponente del Lovćen, montagna simbolo del Montenegro. In inverno, quando la neve ne ricopre i crinali e il cielo assume sfumature perlacee, il parco nazionale si trasforma in uno dei luoghi più poetici del Paese.\r\n\r\nLa strada che sale verso il Mausoleo di Njegoš, con i suoi tornanti e i suoi panorami mozzafiato, diventa un viaggio nella quiete. Qui l’inverno è fatto di silenzi profondi, di aria sottile e di un senso di contemplazione che appartiene solo ai luoghi in cui la natura domina completamente il paesaggio. È un’esperienza che parla di spiritualità anche senza simboli religiosi: basta alzare lo sguardo, osservare il fiato che si condensa nell’aria e lasciarsi avvolgere dalla montagna per capire che la bellezza può essere un atto di fede.\r\nTradizioni che uniscono: il calore di un Paese che accoglie\r\nLe feste in Montenegro sono intrise di riti che raccontano l’essenza del Paese. Uno dei più sentiti è il badnjak, la tradizione della quercia bruciata la sera della vigilia ortodossa, simbolo di prosperità e rinascita. È un momento comunitario, semplice e potente, che riunisce famiglie e vicini attorno alla stessa fiamma.\r\n\r\nMa il calore più grande è quello dell’ospitalità montenegrina: tavole che si imbandiscono, porte che si aprono, sorrisi che arrivano prima delle parole. In questo Paese l’inverno non divide: unisce.\r\n\r\n \r\nPhoto: NTO Montenegro  www.montenegro.travel","post_title":"Natale autentico in Montenegro: mercatini, tradizioni e un’ospitalità che accende la magia dell’inverno","post_date":"2025-12-18T10:00:29+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":[]},"sort":[1766052029000]}]}}