28 March 2024

Isole Cook, i turisti italiani crescono del 20%

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Nick Costantini

Nick Costantini

La Polinesia neozelandese è sempre più apprezzata dal mercato italiano che, secondo Cook Islands Tourism Corporation, ha registrato nel 2014 un incremento di arrivi del 20%. «Siamo molto soddisfatti di questi numeri – afferma Nicholas Costantini, general manager per l’Italia e Sud Europa di Cook Islands Tourism Corporation – che confermano come gli italiani riconoscano in questo angolo di Sud Pacifico la Polinesia più autentica, dove poter ancora sperimentare il contatto con i locali e scoprire una natura selvaggia e incontaminata». Sono stati 926 gli italiani che hanno raggiunto le isole Cook nel 2014 contro i 775 del 2013, mentre per l’anno in corso, che vede la ricorrenza del 50° anniversario dell’indipendenza, l’ente del turismo si aspetta di superare i mille passeggeri dall’Italia. Cook Islands Tourism Corporation ha in serbo una serie di incontri di formazione con le agenzie di viaggio realizzati in collaborazione con i tour operator italiani ma anche una crescente presenza della destinazione nei cataloghi degli stessi operatori, tra cui Viaggidea, Karisma Travelnet, Il Tempo Ritrovato (che ha dedicato un’intera brochure alle Cook) e, non da ultimo, il progetto Wedding Box Italia realizzato con Cividin: un cofanetto dedicato ai futuri sposi distribuito da Mondadori. Continua intanto la formazione degli agenti di viaggio che, registrandosi su www.specialist.cookislands.travel, potranno approfondire la loro conoscenza della destinazione con training di 30 minuti circa. Da segnalare poi l’offerta realizzata in collaborazione Air New Zeland, che prevede due notti gratis a Rarotonga tra novembre e maggio. «Le notti gratis possono essere convertite in un buono di 300 dollari usufruibile per uno dei pacchetti offerti dal tour operator inbound – conclude Nicholas Costantini – come ad esempio il Dining Experience, voucher prepagato da utilizzare in oltre 20 tra ristoranti e hotel a Rarotonga e in altri sette sull’isola di Aitutaki».

 

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