2 marzo 2020 14:24
Tutte le espressioni della filiera turistica per la prima volta insieme, per chiedere aiuto attraverso un’unica, potente voce. È quello che è successo oggi a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, dove si sono riunite oltre mille persone: non solo agenzie di viaggio, che hanno dato il via alla manifestazione organizzandosi grazie ad un intenso e veloce tam tam sui social, ma anche tour operator, linee aeree, associazioni.
Tanti i cartelloni preparati per supportare il grido di aiuto in un momento di grande difficoltà del comparto: ‘il peggior virus è l’ignoranza’, ‘grazie per il disastro finanziario’, ‘tutelateci, noi siamo quelli che vi faranno ripartire’.
Travel Quotidiano era al fianco dei manifestanti presenti e ha condiviso sui suoi canali social, in diretta, le richieste di aiuto del settore. Pierluigi Cruciani, titolare dell’agenzia H 24 Travels, reputa insufficienti le disposizioni finora approvate: «Speriamo che con il terzo decreto ci siano dei miglioramenti – afferma -, perché ciò che è stato deciso finora è molto negativo per le agenzie di viaggio».
Enrica Montanucci, titolare della Passaggio in volo e agente di viaggio dal 1983, chiede «credito agevolato, cassa integrazione anche per aziende sotto i 6 dipendenti, sostegno e sgravio delle tasse per almeno 6 mesi». Ricorda, inoltre, l’esigenza di «riportare la gente a credere che l’Italia sia un Paese sano: i numeri non permettono che venga definita una nazione a rischio batteriologico e non danno quindi diritto di chiudere le frontiere. Il ministro degli esteri deve agire ora». Sulla tempestività delle misure richieste si alza un applauso: «Il sostegno serve ora – ribadisce Montanucci – non tra tre mesi, perché a quel punto la metà di noi non ci sarà più».
Ernesto Mazzi, presidente di Fiavet Lazio, focalizza l’attenzione su un problema che riguarda alcuni fornitori, soprattutto compagnie aeree low cost che non seguono la legge italiana: «Oggi abbiamo bisogno che tutti i nostri fornitori rispettino le direttive previste dai contratti italiani».
Le aziende del turismo si sono ritrovate a vivere situazioni drammatiche negli ultimi 30 anni, dalla guerra del Golfo alle Torri gemelle, senza dimenticare tsunami, naufragi, vulcani e terremoti. Difficile non fare paragoni con il sostegno concesso dalle istituzioni ad altre realtà produttive: «Non abbiamo mai avuto assistenza da parte del Governo – lamenta Montanucci – a differenza di Alitalia oppure di Ilva, che ha 8.000 addetti, contro i nostri 60.000».
Anche Luca Manchi, titolare di Karisma Travelnet, ricorda con una punta di vivo orgoglio come il settore abbia sempre affrontato a viso aperto le difficoltà: «Il Governo ci dia dei provvedimenti di sopravvivenza – commenta -, perché per il resto siamo capaci noi di andare avanti e riorganizzarci, come abbiamo sempre fatto».
Le misure di defiscalizzazione e alleggerimento della pressione fiscale sono necessarie per mantenere i dipendenti.

«Non vogliamo mandare a casa la gente – spiega Guy Luongo, ceo di Ixpira -, abbiamo bisogno di strumenti per resistere. Speriamo di sensibilizzare il Governo a mettere mano al portafoglio, chiedere autorizzazione a Bruxelles e darci un aiuto concreto». Luongo auspica un Piano Marshall per «poter ripianificare la ripartenza, con aiuti finanziari per minimo 3 mesi, ma meglio 6, stop dei muti, cassa integrazione anche per la piccola impresa». Senza queste misure quanto si può resistere? «Al massimo un mese».
Non manca, in strada, una rappresentanza delle aziende che si occupano di turismo scolastico, tra le prime a subire i duri contraccolpi dei provvedimenti presi per il Coronavirus. «Con la sospensione delle gite scolastiche – spiega Ilaria Caminati di Titan Travel – ci siamo trovati ad annullare il lavoro degli ultimi mesi e siamo ora in ginocchio. Ci troviamo costretti a rimborsare i nostri clienti, ma abbiamo già pagato i fornitori per tutti i servizi che erano stati prenotati».
Uno scenario tragico, tratteggiato anche dall’ex ministro del turismo Gian Marco Centinaio, presente in strada al fianco dei manifestanti: «Farò di tutto nelle prossime ore – promette -: incontrerò Franceschini e porteremo una serie di proposte, chiedendo aiuti concreti a breve, medio e lungo termine».
Claudiana Di Cesare
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[post_content] => La salita al monte Fuji diverrà presto più costosa: gli appassionati pagheranno infatti un biglietto da 4.000 yen, circa 25 euro e dovranno prenotare i posti online, poiché l'accesso sarà a numero chiuso, con un massimo di 4.000 visitatori al giorno.
In pratica, per la stagione di arrampicata di quest'anno, che va dall'inizio di luglio all'inizio di settembre, viene raddoppiato il prezzo da pagare rispetto al 2024, il primo anno in cui il biglietto obbligatorio è entrato in vigore. La Prefettura di Shizuoka applicherà tariffe d'ingresso per gli altri tre sentieri del Monte Fuji - Fujinomiya, Subashiri e Gotemba - che in precedenza erano gratuiti.
Nel 2024, secondo i dati del Ministero dell'Ambiente giapponese, il Monte Fuji ha registrato la presenza di 204.316 escursionisti rispetto ai 221.322 dell'anno precedente, ma comunque un dato "preoccupante" secondo le indicazioni dello stesso ministero.
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La provincia dei laghi. Potrebbe essere definito così il territorio di Brescia, ricco di specchi d'acqua, ognuno diverso per suggestioni, colori, panorami, attività da praticare. Sono i laghi di Garda, d’Iseo e d'Idro, perfetti per una gita o un weekend primaverile o come meta per le vacanze. Da tutti e tre si raggiunge inoltre in breve tempo la stessa Brescia, città trendy e contemporanea, ricca d’arte e storia: un museo diffuso da scoprire vagabondando senza fretta nel suo centro storico. Con le loro diverse anime, i tre laghi rappresentano tre differenti modi di intendere la vacanza, perfetti per fare una ricarica di energia e di emozioni.
Lago di Garda, la Dolce Vita è qui!
Sorta di piccolo mare, incastonato fra le ultime propaggini delle Alpi e la pianura, il Garda è il più esteso lago d’Italia. I suoi panorami e il clima mite hanno portato sulle sue rive a partire dalla seconda metà del Settecento poeti, scrittori, personalità dell’arte e della cultura, quali Goethe, Ugo Foscolo, Lord Byron e Henry Stendhal, Giosuè Carducci, James Joyce, David Herbert Lawrence, Ezra Pound, Franz Kafka e, recentemente, Leonardo DiCaprio. Emblematico è il caso di Gabriele D'Annunzio, che trascorse gli ultimi 17 anni di vita al Vittoriale degli Italiani, la dimora che si fece costruire a Gardone Riviera, ora divenuta uno dei musei più frequentati d’Italia. Oggi l’atmosfera glamour del Garda, i suoi tesori storico artistici uniti a una ricchissima proposta di sport (è il regno della vela e del windsurf e ha un circuito golfistico di primo livello) e di vita attiva, ne fanno una delle destinazioni italiane più amate dai turisti italiani e stranieri.
Il fascino romantico e discreto del lago d’Iseo, il lago di Christo
Ogni lago è un mondo a sé e quello d’Iseo, abbracciato a sud dalle colline tappezzate di vigneti della Franciacorta, è tra i più affascinanti e romantici per la mutevolezza del paesaggio, per l’anfiteatro dei monti, per Monte Isola che ne spezza la liquida continuità e s’innalza verdissima dalle sue acque. A renderlo famoso in tutto il mondo è stato nell’estate 2016 Christo, il celeberrimo artista che l’ha scelto per la sua l’installazione The Floating Piers: una passerella galleggiante lunga tre chilometri che, grazie a 200 mila cubi di polietilene ricoperti di tessuto giallo dalia, ha consentito al pubblico di camminare letteralmente sulle acque e di raggiungerla a piedi da Sulzano. Pescosissimo a conferma della purezza delle sue acque, il lago su cui spira una brezza costante è l’ideale per chi ama la vela e il windsurf, il parapendio e il deltaplano, ma anche per chi da una vacanza chiede sport, relax e natura intatta. Moltissimi, e per tutte le esigenze, in particolare i percorsi per passeggiate e bike. Il tutto nella cornice di cittadine dalla storia antica e piene di vita, come Iseo, Sulzano, Pisogne, ricche di tesori d'arte e storia tutti da scoprire (come il grande ciclo di affreschi realizzato tra il 1532 e il 1534 da Girolamo Romanino sul tema della Passione che decora il santuario di Santa Maria della Neve di Pisogne, battezzato la Cappella Sistina dei Poveri). Poco oltre, verso la Franciacorta, trovano spazio vigneti da cui proviene l’omonimo e prestigioso vino e campi da golf.
Natura incontaminata, sport, plein air: il lago d’Idro
Il lago d’Idro è amato e frequentato da giovani e sportivi italiani e stranieri perché è una destinazione ideale per chi alla movida preferisce le vacanze lontano dalla folla, en plein air nella natura, fra camping e villaggi attrezzati anche per il glamping, passeggiate e pedalate nel verde, sport slow ed estremi, attività all’aria aperta. Con i suoi 368 metri sul livello del mare, è il più alto tra i laghi prealpini lombardi ed è caratterizzato dall’autenticità di un luogo che ha mantenuto tradizioni, stili di vita, prodotti gustosi e genuini, che condivide con semplicità con gli ospiti, per un’esperienza che arricchisce il soggiorno. Incastonato fra le montagne della valle Sabbia e le Prealpi, si trova al confine con il Trentino, ed è accarezzato da un vento costante che permette di praticare al meglio vela, surf e kitesurf. Le montagne che lo circondano sono inoltre la palestra ideale per gli amanti di mountain bike, ferrate sulla roccia, parapendio, canyoning e attività all’insegna della dinamicità e del divertimento. Tra i monumenti simbolo della zona primeggia indubbiamente la rocca d’Anfo, la più grande fortezza napoleonica d’Italia, che domina dall’alto il lago d’Idro. Oggi è sede di eventi culturali ed è visitabile con guida.
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Si trovano in Tanzania e in Sudafrica le due strutture di debutto africane del gruppo Jumeirah: frutto della collaborazione con il Thanda Group si tratta di un'isola e di una riserva private rispettivamente chiamate Jumeirah Thanda Island e Jumeirah Thanda Safari. Situato nella riserva marina protetta di Shungimbili island in Tanzania, il primo indirizzo comprende un’esclusiva villa privata, mentre la seconda proprietà ospita una delle destinazioni safari private più lussuose del Sudafrica, con residenze eleganti e un esclusivo club per i soci.
“Guardando al futuro, il nostro intento è chiaro - spiega il chief operating officer e interim chief executive officer di Jumeirah, Thomas Meier -: vogliamo crescere in modo sostenibile in nuove destinazioni e diversificare il nostro portafoglio, concentrandoci su proprietà in grado di offrire una proposta unica e di fornire agli ospiti esperienze arricchenti, radicate nella cultura e nella relazione. Jumeirah Thanda Island e Jumeirah Thanda Safari incarnano questa strategia. Queste destinazioni non solo segnano il nostro primo ingresso in Africa, un mercato che continua a registrare una forte crescita nel settore dei viaggi di lusso, ma rappresentano anche un nuovo stile di esperienza per Jumeirah, che spazia dalla totale esclusività all'opportunità di sperimentare la meraviglia della natura al suo meglio”.
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L'accordo prevede l'accesso gratuito al Camec per tutti i possessori della Cinque Terre card e per i residenti del parco, trasformando il museo in un punto di riferimento culturale imprescindibile per chiunque visiti l'area protetta. Allo stesso tempo, il parco arricchirà la propria offerta con nuove sinergie artistiche, proponendo eventi dedicati e ospitando annualmente un'opera d'arte del Camec nel cuore del parco.
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«Paesaggio, natura e arte sono potenti attrattori, e le Cinque Terre hanno da sempre ispirato artisti e letterati - afferma il presidente del parco, Lorenzo Viviani - Nell'anno del centenario di Ossi di Seppia, capolavoro di Eugenio Montale profondamente legato a questi luoghi, siamo orgogliosi di rafforzare il legame tra arte e natura, creando un ecosistema culturale aperto e accessibile a tutti, visitatori e cittadini. Con questo accordo, vogliamo trasformare il viaggio nel Parco in un'opportunità di dialogo con il territorio, un’esperienza trasformativa che stimoli nuovi interessi e consapevolezze».
«Il Camec è un gioiello della nostra città e - spiega il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini - grazie alla collaborazione con la fondazione Carispezia, abbiamo investito per rafforzarne il ruolo di punto di riferimento culturale per l’intera provincia. Il museo è stato oggetto recentemente di un profondo rinnovamento culturale. Il 12 aprile inaugureremo una mostra straordinaria, dedicata a due grandi maestri del novecento, Morandi e Fontana, un evento di altissimo valore culturale ed emozionale. L’accordo siglato con il parco nazionale delle Cinque Terre segna un ulteriore passo avanti nella nostra visione di un ecosistema culturale integrato, che mette in dialogo il paesaggio, la storia e l’arte. Offrire ai possessori della Cinque Terre card e ai residenti del parco l’accesso gratuito al Camec significa non solo avvicinare un pubblico sempre più ampio alla bellezza dell’arte contemporanea, ma anche rafforzare il legame identitario tra la città della Spezia e il suo straordinario contesto naturale».
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[post_content] => Come annunciato lo scorso settembre, e in attesa del suo sbarco in Italia, inizia l'avventura indiana del gruppo maldiviano Atmosphere Core che debutta a Bhopal con il Sadar Manzil Heritage: una struttura di lusso per sole coppie che dispone di 22 camere e suite, impreziosite da mobili antichi e rifinite con tonalità turchesi e crema. Ad attendere gli ospiti, un giro in auto con autista privato e petali di rosa prima di entrare nel palazzo dell'hotel. Situato tra la città vecchia di Bhopal e la città nuova, il Sadar Manzil Heritage è stato infatti ricavato all'interno della Durbar Hall, dove le begum e i nawab (aristocatici locali, nfr) tenevano corte e formavano il governo della città: un vero punto di riferimento del diciottesimo secolo, testimone di grandi eventi e decisioni cruciali.
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L’ospitalità declinata secondo nuovi paradigmi, con il forte sostegno di imprese turistiche del territorio: è la nuova sfida che Fiavet Toscana-Confcommercio intende lanciare, condividendo una strategia con i principali partner della filiera ricettiva – dagli albergatori ai commercianti - che contempli anche percorsi formativi e coinvolga concretamente pure i residenti.
Per Pier Carlo Testa, presidente dell’associazione regionale che raggruppa migliaia di agenzie di viaggi toscane in buon parte operanti nell’Incoming, i tempi per questa svolta sono maturi: “E’ arrivato il momento di rilanciare la cultura dell’accoglienza e pensare ad una serie di iniziative mirate come la formazione per residenti e operatori, promuovendo con formule ‘smart’ ed accattivanti dei veri e propri corsi sull’accoglienza, innescando così quella necessaria interazione multiculturale che possa finalmente indurre i residenti a guardare all’ospite che visita la città, con un approccio propositivo.”
La vice presidente Cinzia Chiaramonti aggiunge: L’industria del turismo è una risorsa fondamentale per l’economia italiana. Va quindi riconosciuto e affermato il suo ruolo e vanno respinte al mittente tutte le strumentali demonizzazioni del nostro lavoro. Bisogna che tutti si rendano conto del volume di utili diretti e indotti, che il turismo porta nel tessuto economico. Occorre superare la fase attuale di disorganizzazione dei flussi e fare un salto di qualità per governare davvero un fenomeno che ora è fuori controllo, in gran parte per l’alta percentuale di attività abusive che proliferano indisturbate. I residenti non vanno trattati da spettatori, bensì come elemento fondamentale per rendere viva una destinazione e quindi uno degli attori in gioco. Chi visita le nostre città non deve trovare un ambiente umano ostile. Dobbiamo essere fieri di proporre il nostro stile di vita e le bellezze che tutti noi abbiamo in custodia temporanea”.
In tale ottica Fiavet Toscana-Confcommercio vuole consolidare una interlocuzione con le istituzioni per promuovere anche eventi che coinvolgano residenti e turisti: “Magari istituendo premi e riconoscimenti – aggiunge Testa – per residenti e imprese che si distinguono nell’accoglienza. In altre parole è tempo di innovare le formule dell’ospitalità puntando sul concetto che una destinazione davvero accogliente si distingue e può ben figurare in un mercato sempre più competitivo. Ottenere nuovi primati nella ricettività turistica significa generare benessere sul territorio tra le comunità residenti. In altre parole benefici tangibili, dal ritorno d’immagine all’indotto che è in grado di produrre un Incoming di qualità.”
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Una Boston tutta da riscoprire. Una città che porta con sé numerose nuove attrattive e che, dal prossimo maggio, sarà ancora più facilmente raggiungibile da Milano grazie al nuovo volo di Delta Air Lines.
Città eclettica, smart, inclusiva e dinamica, la destinazione che è tra le porte d'accesso privilegiate agli Usa, «è sicuramente conosciuta dagli italiani, ma credo che pubblico e trade siano fermi alla 'vecchia Boston', quella del Fenway Park e del Freedom Trail - osserva Martha J. Sheridan, presidente e ceo di Meet Boston -. Non conoscono, invece, le numerose novità degli ultimi anni: è quindi importante per noi rimanere costantemente in contatto, non solo con il consumer ma in particolare con il trade, poiché sappiamo che molti turisti europei prenotano ancora i loro viaggi attraverso agenzie e tour operator. Vogliamo quindi assicurarci di educare non solo i consumatori, ma anche il settore dei viaggi, in modo che abbiano a portata di mano tutto ciò di cui hanno bisogno per pianificare l'esperienza perfetta per i loro clienti».
In particolare, la destinazione è ben presente sul mercato Italia grazie «alla solida collaborazione con Thema Nuovi Mondi di Olga Mazzoni, che rappresenta il nostro link diretto con il canale trade», e proprio questa settimana affianca Meet Boston nella mission milanese di presentazione dell'offerta, insieme a Delta Air Lines: «Abbiamo con noi circa 15 bostoniani per parlare della nostra incredibile città e durante la serata di ieri abbiamo accolto un'ottantina membri del settore turistico e dei media, che speriamo di rivedere al prossimo Ipw di Chicago e in occasione del Discover New England».
In crescita gli arrivi dall'Italia
Posizione di tutto rispetto per l'Italia in relazione al numero di arrivi: «Quasi 60.000 visitatori italiani all'anno vengono a Boston e il trend è in crescita» precisa David O’Donnell, vice president of strategic communications di Meet Boston, dato che posiziona il nostro mercato al quarto posto tra quelli più importanti in Europa «in un testa a testa con l'Irlanda, alle spalle di Regno Unito, Francia e Germania».
A livello globale Boston accoglie «circa 20 milioni di viaggiatori all'anno e abbiamo completamente recuperato i livelli pre-Covid. Di questi, 3 milioni sono turisti internazionali e di questi ultimi, 2 milioni provengono da oltre oceano: quindi non Canada (nostro mercato principale) o Messico». Una tappa strategica che apre ad un approfondimento della destinazione Usa: «Abbiamo 60 rotte dirette senza scalo verso Boston, che naturalmente è la porta d'ingresso non solo per il Massachusetts, ma per il New England e, come mi piace dire, per gli Stati Uniti, perché è il volo transatlantico più vicino per molte aree. In particolare, per i visitatori internazionali che magari trascorreranno qui sette o dieci giorni, Boston è il luogo ideale da cui partire per raggiungere luoghi come Cape Cod, il Maine, il New Hampshire, il Nord del New England».
Boston Logan International
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L'aeroporto di Boston «Il Logan ha ampliato in modo significativo il numero di rotte verso l'Europa e il Regno Unito negli ultimi sette-dieci anni - sottolinea Martha Sheridan -. E nonostante il Covid, ogni lancio è stato molto positivo. Crediamo quindi che anche il volo per Milano sarà molto, molto popolare. Abbiamo già un collegamento diretto per Roma, ma l'aggiunta di Milano ci mette in contatto con un nuovo pubblico: penso in particolare a operatori del settore Mice e del business travel, in virtù del posizionamento della città quale hub per la tecnologia e l'innovazione. Ma anche per il settore farmaceutico, che si allineerà molto bene con alcuni degli interessi delle aziende basate a Milano. E molte delle nostre aziende statunitensi con sede a Boston hanno anche uffici in questa regione».
Il nuovo panorama gastronomico
Se i prossimi mesi e il 2026 saranno caratterizzati da eventi di richiamo internazionale - uno su tutti, le 7 partite dei Mondiali di calcio 2026 che si svolgeranno proprio a Boston - che contribuiranno a fare da richiamo ai viaggiatori nella città, una vivace e sorprendente proposta gastronomica è diventata una vera e propria attrattiva della destinazione. Un assaggio di questa nuova food experience è arrivato anche a Milano, con i tre chef che hanno partecipato alla missione dell'ente in Italia: Tracy Chang (Pagu Restaurant, Cambridge), Douglass Williams, Mida (Boston) e Tom Schlesinger Guidelli (Alcove Boston).
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Il gruppo avrebbe dato incarico a consulenti bancari di esplorare il mercato alla ricerca di potenziali acquirenti. La mossa arriverebbe dopo anni di tensioni all'interno della famiglia proprietaria della compagnia, seguiti alla scomparsa dello stesso fondatore. Le aspettative sono quelle di ottenere una cifra compresa tra i 6 e i 7 miliardi di dollari .
Stando ad alcuni insiders la proposta si rivolgerebbe soprattutto alle società di private equity e ai big dell'hotellerie globale come Marriott, Accor e Hyatt. Proprio quest'ultima compagnia ha chiuso lo scorso mese un accordo da 2,6 miliardi di dollari per l'acquisizione del gruppo Playa Hotels & Resorts, che opera 24 proprietà in Messico e nell'area caraibica.
Sandals possiede e gestisce una serie di strutture con il marchio omonimo e con il brand Beaches in Giamaica, Bahamas, Saint Lucia, Grenada, Barbados, Antigua, Curaçao e Turks and Caicos. Avrebbe inoltre a propria disposizione terreni che, se sviluppati, sarebbero sufficienti a raddoppiare la propria offerta. Contattato da Skift, il gruppo si è rifiutato di commentare quelle che ha definito "speculazioni di mercato".
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«Mettiamola così: se si vuole danneggiare un settore al punto da farlo chiudere, la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici è la strada più breve. Esagerato? No. Semplicemente razionale. Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.
Se verrà approvata, e lo dice un europeista convinto, bisognerà augurarsi che il nostro Paese vada in infrazione. Se l’Italia la recepirà, in infrazione dovremo andarci noi del turismo organizzato, non applicando questa direttiva e riempiendo i tribunali di cause. Le perderemo tutte? Pazienza. Almeno falliremo lottando.
Il vaso è colmo
Ma perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. Ma io dico, già la normativa attuale sui pacchetti turistici stratutela il consumatore rispetto alle banche letti o ai vettori aerei e allora, c’era pure bisogno di irrigidirla aumentando il gap?
E perché è così facile colpire il turismo organizzato? Forse perché l’Unione Europea non ha il coraggio di attaccare le lobby dei giganti tecnologici o quelle delle compagnie aeree? Il Draft Report presentato dal relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva Pacchetti, l’eurodeputato maltese Alex Agius Saliba, è qualcosa di semplicemente inconcepibile. Si tratta di una proposta che non tiene in alcuna considerazione la voce delle imprese europee del turismo organizzato.
Vediamone alcune perle
Reintroduzione tetto acconto del 25% e previsione possibilità di richiedere saldo non prima dei 28 giorni data partenza.
Ora io dico, ma questo tetto agli acconti è previsto anche per i vettori aerei o per gli alberghi quanto applicano le tariffe non rimborsabili? E se l’operatore, per favorire il proprio cliente dovesse acquistare dal vettore una tariffa ad emissione immediata (e, quindi, soggetta a pagamento immediato) dovrebbe coprire finanziariamente il delta tra il 25% che impone la legge e il 100% che chiede il fornitore? E perché mai questo dovrebbe accadere?
Istituzione di un Trust per garantire gli acconti.
Qui siamo davvero all’apoteosi; ma non c’è già una legge che impone a tutti gli attori del Turismo organizzato, tour operator e agenzie (non certo a vettori aerei o alle banche letti) di avere un fondo per insolvenza e fallimento che copre sia acconto che saldo? E allora a che cosa serve questo trust? È incredibile; non solo questo obbligo esiste per gli operatori del turismo organizzato e non per gli altri attori turistici, ma addirittura adesso bisogna anche creare un trust. W la fantasia.
Nessun perimetro e nessuna oggettività sulle circostanze straordinarie che regolano il recesso senza penale. In più, se il ministero degli affari esteri emana un travel warning c’è la possibilità per il cliente di annullare senza penale a 28 giorni data partenza.
Niente perimetro
Già oggi, con la direttiva attualmente in vigore, in caso di circostanze inevitabili e straordinarie (es. catastrofi naturali) verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, il tour operator deve riproteggere il viaggiatore e, se questo non accetta, lo stesso ha diritto di recedere dal contratto ottenendo il rimborso integrale del costo del pacchetto. Nella “nuova versione” della direttiva non c’è alcun perimetro oggettivo per tali circostanze eccezionali, un passaggio che specifichi ad esempio che le stesse sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie, etc.
In questo modo si apre il fronte ad un’interpretazione che potrebbe condurre a ricomprendere qualsiasi ipotesi di impedimento personale, soggettivo, del consumatore. Non contenti, si vorrebbe introdurre anche la possibilità di recedere in virtù di un “travel warning” emanato dal ministero degli affari esteri.
Anche questa è molto fantasiosa; ci sono state fatte lezioni sul fatto che i warning del Ministero degli Esteri erano solo avvisi e non dovevano rappresentare dei divieti e adesso il cliente può cancellare senza problemi, addirittura 28 giorni prima della partenza, senza nemmeno attendere l’evolversi di una situazione, che potrebbe anche rientrare? Domanda: questo vale anche per i vettori? Se c’è un travel warning devono rimborsare il biglietto? E se non sono comunitari ci si è posti il problema?
Riduzione del timing di rimborso per fallimento e insolvenza da 9 a 3 mesi.
Beh, certo; non solo dobbiamo avere un fondo per insolvenza e fallimento che altri non hanno ma anche sbrigarci a rimborsare senza nemmeno avere il tempo di esaminare la copiosa documentazione che potrebbe essere prodotta magari da migliaia di clienti? Mica si perde tempo qui.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato in caso di violazione delle previsioni della Direttiva.
Mi sembra giusto. In un settore che se va bene fa un ebitda del 5%, imporre una sanzione del 4% se non si ubbidisce mi sembra in minimo.
Davvero non comprendo l’accanimento; ma che vi ha fatto questo settore? Vi sembra un settore che specula sui consumatori? Se lo facesse non avrebbe dei profitti un pochino diversi?
Colpo di sciabola
E allora perché, ancora una volta, infliggere questo colpo di sciabola al Turismo organizzato e risparmiare tutti gli altri attori? Sono così ingenuo che pensavo che si sarebbe riequilibrato il gap e invece? Ma no, divarichiamolo ancora. A morte il Turismo organizzato, fatto da approfittatori cinici e ingordi di ricchezza!
Il ministro Santanchè ha assicurato il proprio impegno per contrastare questa pericolosa deriva e noi la ringraziamo sentitamente. Se necessario la questione va affrontata anche a livello di Presidenza del consiglio perché il rischio di chiusura di migliaia di imprese è più che concreto. Non si può affossare così un settore che aveva appena rimesso la testa fuori dall’acqua dopo l’apnea del covid.
Ma che vi abbiamo fatto?
Su questa cosa serve davvero coraggio e spirito combattivo. Fosse l’ultima cosa che farò per questo settore, questa volta, lo giuro, sono pronto a “tutto”
La diplomazia va bene, ma questo è davvero troppo».
Pier Ezhaya presidente Astoi Confindustria Viaggi
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Sheridan, president e ceo di Meet Boston[/caption]\r\n\r\nL'aeroporto di Boston «Il Logan ha ampliato in modo significativo il numero di rotte verso l'Europa e il Regno Unito negli ultimi sette-dieci anni - sottolinea Martha Sheridan -. E nonostante il Covid, ogni lancio è stato molto positivo. Crediamo quindi che anche il volo per Milano sarà molto, molto popolare. Abbiamo già un collegamento diretto per Roma, ma l'aggiunta di Milano ci mette in contatto con un nuovo pubblico: penso in particolare a operatori del settore Mice e del business travel, in virtù del posizionamento della città quale hub per la tecnologia e l'innovazione. Ma anche per il settore farmaceutico, che si allineerà molto bene con alcuni degli interessi delle aziende basate a Milano. 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Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.\r\n\r\nSe verrà approvata, e lo dice un europeista convinto, bisognerà augurarsi che il nostro Paese vada in infrazione. Se l’Italia la recepirà, in infrazione dovremo andarci noi del turismo organizzato, non applicando questa direttiva e riempiendo i tribunali di cause. Le perderemo tutte? Pazienza. Almeno falliremo lottando.\r\nIl vaso è colmo\r\nMa perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. 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