23 December 2025

Chiuso il Colosseo per la Notte dei Musei. Fiavet Lazio “Situazione inaccettabile”

Andrea CostanzoIl prossimo 17 maggio, in occasione della Notte dei Musei, il Colosseo non aprirà i cancelli perché, secondo quanto dichiarato dal ministro Franceschini, manca il personale interno che, in base agli accordi sindacali, dovrebbe dare la propria disponibilità su base volontaria. «È veramente un peccato “sporcare” una iniziativa così apprezzata dai turisti e dai cittadini –  afferma Andrea Costanzo, presidente della Fiavet Lazio – Oltretutto è molto strano credere che la Soprintendenza non riesca a garantire l’apertura del 17 maggio prossimo del più importante monumento d’Italia dalle 20.00 alle 24.00, visto che il Colosseo ha già in programmazione aperture straordinarie notturne dal 24 aprile al 1 novembre con l’iniziativa “La Luna sul Colosseo”, visite serali dalle ore 20.10 alle ore 24.00 che è possibile effettuare ogni giovedì e sabato. Ma l’assurdità  è che l’iniziativa è sospesa il 17 maggio, unico sabato sera in cui il Colosseo rimarrà chiuso e la motivazione è proprio la Notte dei Musei, così come ci è stato confermato dal servizio informazioni e prenotazioni dei Musei della Soprintendenza Speciale dei Beni Archeologici che gestisce il servizio. La situazione è inaccettabile. Come Fiavet ci vediamo costretti a denunciare ancora una volta di aver ricevuto un danno difficilmente spiegabile. Chiediamo aiuto al Sindaco Marino perché intervenga presso le autorità competenti affinché questi eventi non si verifichino, soprattutto in un periodo dell’anno che registra i maggiori flussi turistici. Non ci stancheremo mai di ripetere che la fruibilità del patrimonio culturale è una priorità assoluta del turismo italiano e di tutta l’economia nazionale e non può essere messa in discussione da episodi e circostanze particolari. Questo rappresenta l’ennesimo danno arrecato agli operatori del settore che non potranno garantire i servizi già programmati da tempo. Ci uniamo infine al coro di chi ha teso una mano al ministro Franceschini. La Fiavet Lazio è pronta a pagare la vigilanza privata per garantire l’apertura del Colosseo durante la Notte dei Musei».

 

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Un Natale che non ostenta, ma invita: ad ascoltare, a condividere, a respirare un’atmosfera che avvicina più che mai alle radici del Paese.\r\nCetinje: la grazia discreta dei mercatini nella capitale storica\r\nCetinje è il luogo in cui tradizione e spiritualità trovano il proprio equilibrio naturale. Nel periodo natalizio, questa piccola città elegante, incastonata ai piedi del Lovćen, sembra un rifugio creato apposta per chi vuole vivere l’inverno con lentezza. Le sue strade storiche si illuminano di decorazioni sobrie, i piccoli mercatini si riempiono di artigiani locali, e le piazze si trasformano in salotti all’aperto dove incontrarsi, ascoltare musica e gustare specialità montenegrine.\r\n\r\nQui il Natale non è spettacolare, ma profondamente autentico. Tutto profuma di tradizione: dal miele e i formaggi di montagna ai dolci preparati secondo ricette antiche. 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È un Natale che accoglie, che invita a vivere la città in un modo diverso, più intimo e sorprendentemente caldo anche in pieno inverno.\r\nLovćen innevato: dove il silenzio diventa spiritualità\r\n\r\n\r\nSopra Cetinje si alza il profilo imponente del Lovćen, montagna simbolo del Montenegro. In inverno, quando la neve ne ricopre i crinali e il cielo assume sfumature perlacee, il parco nazionale si trasforma in uno dei luoghi più poetici del Paese.\r\n\r\nLa strada che sale verso il Mausoleo di Njegoš, con i suoi tornanti e i suoi panorami mozzafiato, diventa un viaggio nella quiete. Qui l’inverno è fatto di silenzi profondi, di aria sottile e di un senso di contemplazione che appartiene solo ai luoghi in cui la natura domina completamente il paesaggio. È un’esperienza che parla di spiritualità anche senza simboli religiosi: basta alzare lo sguardo, osservare il fiato che si condensa nell’aria e lasciarsi avvolgere dalla montagna per capire che la bellezza può essere un atto di fede.\r\nTradizioni che uniscono: il calore di un Paese che accoglie\r\nLe feste in Montenegro sono intrise di riti che raccontano l’essenza del Paese. Uno dei più sentiti è il badnjak, la tradizione della quercia bruciata la sera della vigilia ortodossa, simbolo di prosperità e rinascita. È un momento comunitario, semplice e potente, che riunisce famiglie e vicini attorno alla stessa fiamma.\r\n\r\nMa il calore più grande è quello dell’ospitalità montenegrina: tavole che si imbandiscono, porte che si aprono, sorrisi che arrivano prima delle parole. 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La visita al prestigioso museo milanese è stata promossa nell’ambito della presentazione di Bit2026: ripercorrere la storia del transatlantico e raccontare l’evoluzione del viaggio come scoperta di contenuti, idee ed esperienze, valorizzando persone e territori, diventa una metafora del concept della prossima edizione di Bit, che sarà un grande produttore di contenuti, con un focus sulla persona. \r\n\r\n«Perché al Museo il viaggio non è soltanto spostamento, - afferma Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti - ma un’idea che attraversa epoche, linguaggi e innovazioni. Un filo conduttore che unisce storie, tecnologie e visioni». Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.\r\n\r\n«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. 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I riscontri da parte dei viaggiatori sono evidenti: l’Egitto è cresciuto in maniera considerevole fino a procurare il 20% del nostro fatturato complessivo, garantendosi un posto di rilievo nella programmazione» spiega Barbara Marangi, general manager di Mapo Travel.\r\nIl tour operator pugliese presenta il volo in esclusiva da Cuneo, che si affianca a quelli dai principali aeroporti, come Milano Malpensa, Verona e Roma Fiumicino, per viaggiare alla scoperta dell’Egitto classico tra Il Cairo e la crociera sul Nilo.\r\n«Da Cuneo, la novità è proprio una partenza esclusiva fissata il 2 aprile per rafforzare la presenza di Mapo in un’area che ci sta dando riscontri molto positivi. 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