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16 febbraio 2011 08:43
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DIRETTORE TECNICO, REGIONE LOMBARDIA, OFFRESI.
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Nuovo consiglio generale e nuovi organi di controllo per Confindustria Alberghi. Le elezioni si sono tenute nel corso dell'assemblea privata dell'associazione svoltasi la scorsa settimana presso il Cnel. "Sono 36 gli eletti del nuovo consiglio generale, cinque i rappresentati per i revisori contabili tra effettivi e supplenti e due le nuove realtà che completano il quadro dei probiviri - racconta la presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo -. Il settore alberghiero ha un potenziale di crescita che va sostenuto grazie a una politica lungimirante e sono certa che con questa composizione la nostra associazione si è dotata di un team di spessore capace di guardare alle nuove sfide con spirito coeso e collaborativo".
Nel dettaglio, il consiglio generale, che resterà in carica per il biennio 2023/2025, risulta così composto: Arnaldo Aiolfi, Club Mediterranee; Fabiano Aouad, Accor Hotels; Francesco Brunetti, Starhotels; Massimo Caputi, hotel Vilon; Giancarlo Carniani, To Florence Hotels; Giancarlo Carriero, albergo Regina Isabella; Sabrina Ceprini, Altarocca Wine Resort; Fausto Ciarcia, Rome Cavalieri a Waldorf Astoria Hotel - Hilton Italiana; Marcello Cicalò, Bluserena; Nicola Vladimiro Ciccarelli, Swadeshi; Liliana Comitini, B&B Hotels; Federico De Giuli, Casa del Pingone; Giuseppe De Martino, Marriott Hotels International; Carlos Diaz Ruiz, Belagua Italia; Elisabetta Fabri, Starhotels; Lidia Falzone, Lanterne Magiche Alagona; Christian Feliciotto, hotel Nazionale Sanremo; Andrea Fiorentini, Sol Melià Italia; Marco Gilardi, Nh Italia; Luca Giuliano, Mediterranean Hospitality; Marina Lalli, Terme di Margherita di Savoia; Alessandro Martello, hotel Plaza Venice Mestre; Giovanni Materazzo, Oliver Club Metaponto; Gianna Mazzarella hotel Pagoda; Cataldo Melpignano, Egnathia Iniziative Turistiche Borgo Egnazia; Demetrio Metallo, Baia di Tempsa Cav. Metallo; Paola Michelacci, Grand Hotel Michelacci; Massimo Milazzo, Marriott Hotels International; Vittorio Modena, hotel Milano Scala; Giuseppe Pagliara, Nicolaus/Valtur; Stefano Terranova, Grand Hotel Duca D’Este – Fincres; Paolo Terrinoni, Voihotels; Giuseppe Vagnozzi, hotel Villa Elena; Roberto Vanonni, hotel Raphael; Sofia Gioia Vedani, Planetaria Hotels; e Antonio Zacchera, Zacchera Hotels.
Sono stati inoltre eletti come revisori contabili effettivi per il quadriennio 2023/2027 Massimo Fraboni, professionista, Andrea Giammaria, Grand Hotel Duca D’Este, e Rubina Peluso, Swadeshi, mentre Mattia Cecchinato, Tura Hotel Bologna & Stazione, e Giovani Coffaro, Marriott Hotel International, sono stati nominati revisori Ccntabili supplenti. Eletti anche i due probiviri, Angelo Berlangeri dell'albergo Villa Ave e Monique Kraft dell'hotel Kraft, che si aggiungono a completamento del nuovo collegio.
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[post_content] => Sono 316 i milioni di euro che il gruppo Msc ha recentemente deciso di iniettare in Moby per contribuire a ripianare i debiti della compagnia di Vincenzo Onorato. La mossa fa seguito all'acquisizione del 49% della società di traghetti da parte della stessa holding con sede a Ginevra, operazione chiusa lo scorso settembre. La nuova liquidità, stando a quanto riporta Bloomberg, dovrebbe consentire a Moby di ripagare banche e obbligazionisti, ponendo possibilmente fine a un processo di ristrutturazione che si trascina ormai da qualche anno.
La somma dovrebbe inoltre servire a saldare definitivamente l'acquisto di Tirrenia, che Moby ha portato avanti nel 2011, chiudendo così i conti con i detentori del bond. Per l’acquisizione del 49% delle compagnia di traghetti di Onrato, la Sas Shipping Agencies Services, controllata al 100% dal fondatore del gruppo Msc, Gianluigi Aponte, ha versato 150 milioni di euro. Fino all’anno scorso Moby vantava debiti per un totale di circa 664 milioni, di cui 320 milioni a una serie di obbligazionisti, 180 milioni allo Stato e altri 163 milioni alle banche. Tali cifre hanno poi subito una decurtazione sensibile, pari rispettivamente a circa 59 milioni, 117 milioni e 98 milioni.
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[post_content] => Voli e tariffe. In poco più di due settimane i prezzi dei biglietti aerei per volare su Sicilia e Sardegna nel periodo natalizio hanno registrato aumenti vertiginosi che raggiungono, a seconda della tratta, punte del +78%. È quanto ha denunciato il Codacons, associazione dalle cui denunce sono scaturite le due indagini dell’Antitrust sul caro-voli in Italia. In particolare l’associazione ha messo a confronto la sua precedente indagine condotta il 2 novembre scorso e relativa alle tariffe dei voli per Sicilia e Sardegna per le partenze a ridosso di Natale, con i dati raccolti oggi sulle piattaforme di prenotazione specializzate, scoprendo che in pochi giorni i prezzi dei biglietti aerei sono schizzati alle stelle.
Il rincaro più forte riguarda la tratta Torino-Cagliari: partendo il 24 dicembre (entro le ore 17) si spendevano 84 euro acquistando il biglietto il 2 novembre scorso (volo di sola andata), mentre oggi servono almeno 150 euro, con un incremento del +78,5%. E proprio i voli da Torino per le isole mostrano un andamento del tutto anomalo: se si parte il 22 o il 23 dicembre, i prezzi risultano inferiori rispetto a quelli venduti a inizio novembre, con una discesa fino al -24% per la tratta Torino-Catania. Questo potrebbe dipendere da un possibile aumento dei collegamenti tra la città piemontese e le isole nel periodo natalizio – ha spiegato il Codacons.
Altre follie
Per volare da Roma a Catania partendo il 22 dicembre, il biglietto passa dagli 82 euro di inizio novembre agli attuali 127 euro, con un aumento del +54,9%; da 94 euro a 140 euro se si parte il 23 dicembre (+48,9%). +34,4% la tratta Roma-Palermo con partenza il 22 dicembre. La tratta Milano-Catania rincara del +48,5% in pochi giorni (da 165 euro a 245 euro partendo il 23 dicembre), mentre da Firenze a Catania occorre mettere in conto una maggiore spesa del +33,7% partendo il 24 dicembre (entro le ore 17): da 181 euro del 2 novembre ai 242 euro attuali.
Proibitivi i biglietti da Bologna: servino 342 euro per volare il 22 dicembre a Palermo (+32,5% su inizio novembre), 314 euro se si parte il 23 dicembre, e 291 euro se si è diretti a Cagliari il 22 dicembre, con un rincaro in questo caso del 64,4% (aumenti superiori al 52% se si parte il 23 o 24 dicembre). Aumentano del 60,7% i prezzi dei voli da Venezia su Cagliari, con il biglietto del 23 dicembre che passa dai 145 euro di inizio novembre agli attuali 233 euro.
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[post_content] => Il gruppo Singapore Airlines punta a tornare alla capacità pre-pandemia nell'anno fiscale 2024, grazie alla robusta domanda di viaggi che ha portato la compagnia aerea a registrare un aumento del 26% dell'utile operativo semestrale.
Entro la fine di quest'anno la capacità dovrebbe invece raggiungere il 92% circa dei livelli di gennaio 2020. Ad aprile del prossimo anno, in coincidenza con l'inizio del nuovo esercizio, si prevede un recupero completo della capacità "con il progressivo aumento dei collegamenti su tutto il network". Al 30 settembre, la rete passeggeri di Sia copriva 75 destinazioni a livello globale, mentre Scoot ne serviva 67.
Intanto, nei sei mesi conclusi il 30 settembre, il gruppo Sia ha registrato un utile operativo di 1,14 miliardi di dollari, con un aumento del 26% rispetto all'anno precedente. I ricavi del semestre sono saliti dell'8,9% grazie a un aumento del 26% dei ricavi da trasporto passeggeri. Il gruppo ha trasportato più di 17 milioni di passeggeri nel semestre, con un aumento del 52% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il load factor ha raggiunto il livello record dell'88,8%.
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[post_content] => Per l’industria turistica italiana il 2023 è l’anno della definitiva ripartenza. Il ritorno in massa dei turisti internazionali e il recupero del business travel stanno delineando una performance che entro la fine dell’anno dovrebbe portare al pieno recupero dei flussi pre-pandemia. Soprattutto in quelle destinazioni dove più elevata è la quota del movimento turistico internazionale: oltre ai nordamericani, il 2023 sta infatti registrando il ritorno dei viaggiatori sudamericani e di quelli asiatici.
Secondo gli indicatori dell'Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, ai primi due positivi trimestri dell’anno ha fatto in particolare seguito un terzo trimestre 2023 che va in archivio con un risultato in crescita rispetto al 2022 per l’industria alberghiera italiana, sia in termini di occupazione camere (+2,7 punti percentuali), sia di prezzo medio camera (+10,4%). Si tratta di dati che, rispetto ai valori medi rilevati da Ihm nei primi sei mesi, si contraggono in virtù di una frenata del movimento turistico nazionale nei mesi più importanti dell’estate (luglio e agosto), cui ha fatto comunque seguito una decisa ripresa a settembre. Si conferma d’altra parte la tendenza positiva del movimento turistico business e ancor più di quello leisure internazionale che, stando alle prime indicazioni del mese di ottobre, continua ad affollare le principali città d’arte e d’affari italiane.
La buona performance del terzo trimestre 2023 consente di superare i numeri pre-Covid del 2019 anche in termini di occupazione camere per il periodo (+2,3 punti), mentre il prezzo medio camera, che era già da tempo oltre i livelli pre-pandemici, a causa anche della crescita dell’inflazione, ora si attesta al +10,4% rispetto al 2022 e al +27,7% rispetto al 2019. I dati confermano un buon andamento in tutte le tipologie ricettive, con il settore luxury (5 stelle) in crescita rispetto al 2022 per adr (+11%) e tassi di occupazione (+0,7 punti), il settore upscale (4 stelle) che cresce per adr (+8,4%) e toc (+3 punti) e il settore midscale (3 stelle) in crescita di +2,7 punti del toc e +11% di prezzo medio camera.
Analizzando l’andamento dei toc su scala nazionale, emerge che tutte le 39 città monitorate superano la simbolica quota (in termini gestionali) del 60%, con 29 location al di sopra del 70% di occupazione camere e cinque di queste attestate addirittura oltre l’80%: Rimini (89%), Como (84,6%), Pescara (81,7%), Roma (81,5%) e Pesaro (80,6%). Seguono Napoli con il 79,8%, San Marino con il 79,4%, Firenze con il 78%, Genova (76,7%), Cagliari (76,2%), Milano (76,1%) e Verona (76%). Al vertice della top 10 in termini di prezzo medio di vendita si conferma Venezia, con un adr 245,89 euro (+15% rispetto al 2022), davanti a Firenze (194,64 euro, +12,8%), Milano (188,76 euro, +9,7%), Roma (166,62 euro, +9,5%), Como (150,67 euro, +12,5%), Genova (117,03 euro, +8%), Napoli (116,26 euro, +9,8%), Bologna (109,98 euro, +7,1%), Palermo (107,98 euro, +12,7%), Bari (105,60 euro, +12,5%) e Bergamo (100,35 euro, +6,9%).
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[post_content] => Con 1.123.188 passeggeri trasportati e un utile al 30 settembre di circa 1,4 milioni di euro l'aeroporto di Trapani archivia un'estate 2023 che si conferma tutta in positivo.
«Un traguardo mai registrato nella storia di Airgest che certifica la bontà del percorso industriale intrapreso, volto al completo risanamento della società - commenta il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. I dati economico finanziari e quelli sul traffico sono estremamente incoraggianti, siamo soddisfatti dell’attività svolta finora, dei risultati e dell’impegno del personale e di ripagare la fiducia accordata dalla Regione Siciliana e dai soci».
Il dato dei passeggeri movimentati nei sette mesi della summer (dal 26 marzo 2023 al 28 ottobre scorso) rappresenta il 90% di tutto il traffico dall’inizio dell’anno. Il traffico passeggeri è cresciuto del +58% rispetto alla summer 2022 e +241% rispetto al 2021. Solo l'11% del traffico dell'estate è legato all’emergenza Catania, per la chiusura dell’aeroporto Fontanarossa, dal 17 luglio al 6 agosto.
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[post_content] => Lo scacchiere europeo del trasporto aereo assume un nuovo assetto con l'ingresso di Air France-Klm nel capitale di Sas, con una quota del 20%. Il vettore scandinavo, tra i membri fondatori di Star Alliance, lascerà quindi la storica alleanza per trasferirsi in quello del gruppo franco-olandese, SkyTeam.
Sas sta percorrendo da metà 2022 la strada del Chapter 11 negli Stati Uniti, dopo essere stata messa duramente alla prova dai costi elevati e dalle conseguenze della pandemia. Air France-Klm è parte del consorzio creato assieme a Castlelake (che rappresenta un insieme di fondi) e il governo danese che deterranno, rispettivamente, il 20%, il 32% e il 26% nella nuova compagine azionaria della compagnia scandinava.
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[post_content] => Proseguono le ambiziose politiche di sviluppo del gruppo Aeroviaggi (a cui appartiene il brand Mangia's), che mette sul piatto nuovi capitali per un piano di investimenti e ulteriore espansione da 105 milioni di euro in tre anni. La cifra, ottenuta anche grazie al finanziamento di un pool di banche, nonché a un contratto di sviluppo siglato con Invitalia, si aggiunge ai 100 milioni già dispiegati dalla joint venture con Hotel Investment Partners (Hip), parte del fondo Blackstone. La strategia è sempre rivolata al riposizionamento dell'offerta verso il segmento più alto di mercato.
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[post_content] => L'accordo era già stato stipulato qualche mese fa, ma ora arriva la chiusura ufficiale del deal. Il 49% della Moby di Vincenzo Onorato è in mano al gruppo Msc, fondato e controllato da Gianluigi Aponte. La conferma arriva da Shipping Italy, che ha consultato una visura camera in cui si attesta che la società lussemburghese Sas Shipping Agencies Services sarl (controllata al 100% dallo stesso Aponte) è entrata nel capitale della Balena blu, di cui controlla oggi quasi il 50% del capitale sociale complessivo, pari a 70,8 milioni di euro.
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