22 December 2025

Agenzia delle entrate: fatture e rendicontazione tra hotel e adv

Quando le prestazioni sono acquistate direttamente dal cliente cui sono rese, anche se per il tramite delle agenzie che gestiscono la prenotazione, l’operazione va certificata, fino al 31 dicembre 2019, mediante emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, dal 1° gennaio 2020 (con termine anticipato al 1° luglio 2019 per i soggetti con volume d’affari superiore a 400 mila euro) con la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi (fatta sempre salva la possibilità dell’acquirente di richiedere fattura). Quando, invece, i servizi sono acquistati dalle agenzie di viaggio in nome proprio, per essere poi ceduti ai clienti fruitori, il corrispettivo deve essere documentato con fattura.

E’ questo in sintesi il cuore del parere reso la scorsa settimana dall’Agenzia delle entrate in merito a un’istanza di interpello (numero 486) presentata da una società operante nel campo dell’attività alberghiera con ristorazione. L’operatore era interessato a capire come documentare, a partire dal prossimo 1° gennaio, le vendite fino a oggi certificate mediante emissione di ricevute o scontrini fiscali. Dall’inizio del 2020 scatterà infatti l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. Il dubbio riguardava soprattutto il caso in cui i clienti versano il corrispettivo tramite un’agenzia di viaggi (nazionale o estera), poiché al momento dell’ultimazione del soggiorno l’ospite non corrisponde alcun importo.

L’operazione risulta quindi in ogni caso imponibile, a prescindere dalla residenza o meno in Italia dell’agenzia acquirente: la società fornitrice, riporta sempre il parere dell’Agenzia delle entrate, è infatti tenuta, al momento del pagamento (anche parziale) del corrispettivo, a emettere «fattura elettronica tramite Sdi nei confronti di tutte le agenzie di viaggio residenti o stabilite nel territorio dello Stato, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 127 del 2015; fattura ordinaria (cartacea e/o elettronica) nei confronti delle agenzie non residenti, con l’obbligo di tracciare l’operazione mediante il cosiddetto “esterometro”, salvo in ogni caso la possibilità di accordarsi con il destinatario per l’emissione tramite Sdi, al fine di ovviare all’esterometro».

Per rendicontare alle agenzie di viaggio i servizi resi al fine del pagamento del corrispettivo,  si può peraltro utilizzare anche una fattura pro-forma o altro documento similare, compreso il documento commerciale con la dicitura “corrispettivo non riscosso“. «In tale evenienza, confluendo tale dato tra i corrispettivi inviati all’Agenzia, e stante la rilevanza ai fini Iva dei corrispettivi relativi ai servizi solo al momento del loro incasso o, se antecedente, della loro fatturazione, tale principio sarà tenuto presente in caso di disallineamento tra i dati trasmessi telematicamente e l’imposta liquidata periodicamente».

«Quanto, infine, all’ipotesi dei clienti abituali che usano pagare il corrispettivo dei servizi ricevuti con cadenze prestabilite o a fine mese – conclude il parere -, vale quanto sopra già chiarito, nel senso che ogni singolo servizio va tracciato mediante emissione di un documento commerciale con la dicitura “corrispettivo non riscosso”, mentre al momento dell’incasso va emesso un documento commerciale che riepiloghi l’ammontare dei servizi resi ovvero, se richiesta, una fattura riepilogativa».

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